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Autore: angel mentira    16/07/2015    0 recensioni
vi prego di essere clementi con me è la prima volta che mi cimento in una cosa del genere,ho provato a scrivere diverse storie cercando di creare trame complicate,molto intrecciate,ma poi non mi sono mai riuscite,allora ho pensato perchè non iniziare da una trama semplice e banale?!una storia normale, riguardante l'amore tra due donne,i problemi che la loro storia comporterà,come reaggiranno le famiglie? e gli amici? sarà tutto facile? saranno felici? che passato avranno le due ragazze?....se volete scoprire tutto questo leggete i prossimi capitoli. spero di immeggermi insieme a voi in questa piccola pazzia che ho creato... un saluto a tutti voi e grazie in anticipo se la leggerete...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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POV HELENA

“ bambina mia, quanto sei cresciuta, sei diventata proprio una grande e bella donna. Sei forte, bella, hai potere e adesso hai anche l’amore. Non sai quanto mi manchi, ma ricordati che io sarò sempre al tuo fianco, non odiare tuo padre per i suoi comportamenti sai che è sempre stato una persona avida, presuntuosa e arrogante, ma tu devi essere superiore, non screditarlo mai, portagli rispetto comunque e ricordati che l’indifferenza è l’arma più potente. Con questi giovani ragazzi hai fatto una bellissima azione, io sono fiera di te, e sono sicura che sarete in grado di formare una bellissima famiglia. A Ale, Helena è davvero un angelo da qualunque prospettiva la si veda e la si giudichi. Mamma è fiera di te”.

“Mamma … mamma … mamma non andare via resta qui con me, ti prego mamma, mi manchi anche tu. Mamma!” Alexia sobbalzò dal sonno gridando un’ultima volta la parola “ mamma”.

Molto probabilmente aveva sognato la sua mamma, durante tutta la notte era stata agitata, e stamattina le sentivo pronunciare queste parole e non ho avuto il coraggio di svegliarla, non volevo interrompere il loro incontro.

-“ Amore tutto bene?!” le dissi dopo che si tranquillizzò e si distese di nuovo a letto.

-“ L’ho vista – disse sorridendo- era da tanto che non la vedevo – sospirò – mi manca tanto” disse prendendomi le mani tra le sue.

-“ ci credo piccola, ma vedi lei ti è sempre accanto, è il tuo angelo custode ricordalo sempre”.

-“ Mi ha detto che è fiera di me, e che tu le piaci tanto” continuò sempre con quel sorriso sulle labbra.

-“ Grazie – dissi sorridendo – anche lei mi sarebbe piaciuta di sicuro, ed ha proprio ragione ad essere fiera di te, chiunque lo sarebbe, anche io lo sono, sei una grande donna Ale”.

-“ Anche tu amore lo sei. – Poi continuò – allora pronta? oggi è il grande giorno”.

-“ Ho un po’ paura, voglio che tu sia sicura di quello che stai per fare, voglio che tu sia sicura che un giorno non te ne pentirai mai”.

-“ Mi ami Helena?” disse con aria seria e posizionandosi al centro del letto con le gambe incrociate.

-“ Certo che ti amo!” dissi quasi spaventata da quella domanda.

-“ Allora io sono sicura, perché ti amo troppo” disse sorridendo e baciandomi dolcemente.

-“ Allora andiamo, il mondo ci aspetta” dissi.

Alexia mandò un messaggio ad Alan per dirgli di organizzare una conferenza nella stanza delle conferenze, si perché quella casa era così grande da avere addirittura una sala conferenze. Iniziai a prepararmi, non sapevo cosa indossare un abito elegantissimo, un completo pantalone e giacca, ero nel completo panico, avevo un po’ paura, non tanto per me io ero un essere sconosciuto, ma per lei, stava veramente rinunciando a tanto per me, forse non mi meritavo nemmeno tutto questo, ma ogni volta che la guardo, il suo agire nei miei confronti, nei confronti di Pablo, nei confronti del mondo , mi ricorda perché la amo così tanto e mi ricorda tutto quello che abbiamo affrontato insieme ed arrivo sempre alla conclusione che tutto questo c’è lo meritiamo. Esco dal bagno e lei indossa un abito blu a righini bianchi, capelli mossi, un filo di trucco, scarpa col tacco, è semplicemente stupenda tanto da spezzarmi il fiato, tanto da farmi restare incantata.

-“ Cosa c’è amore? Non mi sta bene quest’abito?” mi guarda stranita.

-“Sei … sei … sei semplicemente fantastica, favolosa, bellissima”.

- lei sorride- “ Grazie amore, per te voglio essere sempre bellissima – poi continuò – dai sbrigati a vestirti la stanza è già gremita di giornalisti, questa gente non aspetta altro”.

-“ Va bene amore dammi dieci minuti e ti raggiungo”.

-“ Ok piccola, ti aspetto giù, stai tranquilla andrà tutto bene”.

Le sorrisi, avrei voluto essere tanto positiva quanto lei, ma avevo paura ,affrontare quella folla di avvoltoi che si servono di poche parole per distruggere completamente una persona difronte al mondo intero, senza scrupoli e senza pietà, ma ero anche fiduciosa perché con lei tutto sembrava più facile.
Feci un gran respiro e decisi di scendere. Scesi le scale con le gambe che mi tremavano, mi avvicinai a lei, ci guardammo profondamente, ci prendemmo per mano e ci avviammo verso quella porta,  varcai quella soglia con la consapevolezza che da quel momento in poi non avrei più parlato di noi separatamente, ma di noi come una vera e propria coppia.

POV ALEXIA

Entrai in quella sala che mi tremavano le gambe e mi sudavano le mani, ma sapevo che quella era la cosa giusta, e poi avere l’appoggio della mia mamma, sapere che era li con me in quel momento, mi dava maggiore forza. C’erano veramente tanti giornalisti, che la maggior parte fossero stati mandati da mio padre? Meglio. Anzi mi meraviglio di non vederlo tra la folla, pronto ad intervenire in qualunque momento per distruggermi completamente, ma a lui piacciono le sorprese quindi mai dire mai. Mi andai a sedere, avevo preparato un discordo che ora non ricordavo minimamente, ma avrei parlato del mio grande amore quindi non avevo bisogno di cose imparate a memoria, ma semplicemente mettere in mostra il mio cuore, quello che molto spesso, questi stessi giornalisti, mi avevano accusato di non possedere.

-“ Buongiorno a tutti, so che la maggior parte di voi non si aspettava quest’intervista improvvisa, forse nessuno si immagina neanche il motivo. Oggi non sono qui per parlare della mia azienda, o meglio della mia ex azienda, quella che ora è nelle mani del mio caro papà – presi fiato, e qualcuno cercò di interrompermi “.

-“ Signorina mi scusi ..”

-“ Le domande alla fine, mi faccia concludere. Oggi sono qui per dirvi che ho lasciato l’azienda perché per una volta nella mia vita ho scelto di seguire il cuore e non gli interessi, troppo spesso ho dichiarato e affermato di non aver tempo di innamorarmi, di vivere una storia, di metter su famigli, perché tutte queste cose mi portavano via il tempo da dedicare alla mia azienda, quella dentro alla quale ci ho messo tutta me stessa. Ma poi un giorno ho incontrato una persona, così per puro caso , addirittura mi odiava, ma poi ci siamo conosciute, appartenevamo a due mondi diversi e pure eravamo così simili, eravamo alla ricerca della stessa felicità, tranquillità, quella che non ci veniva data dalle nostre famiglie. Questa persona mi ha fatto scoprire sentimenti che nemmeno sapevo esistessero, sensazioni nuove, per la prima volta mi sono interessata al bene di qualcun altro e non al mio. Oggi di questa persona sono innamorata follemente, ho deciso di metter su famiglia, ma soprattutto ho deciso di gridarlo al mondo, siccome ci sono persone che credono di poter rovinare ancora una volta la mia vita, ma questa volta non ci riusciranno, perché l’amore è più forte di tutto. Oggi presento al mondo la mia fidanzata Helena Stan, e si per chiunque se lo stesse chiedendo lei è una donna, ed è proprio questa bellissima donna che siede qui al mio fianco“ mi girai verso di lei, vedevo nei suoi occhi la soddisfazione e l’emozione delle mie parole, vedevo anche le sue paure comparire nei suoi occhi, e sentivo la sua stretta di mano farsi sempre più forte.
In sala calò il silenzio per qualche attimo, forse nessuno se lo aspettava che la persona di cui mi ero innamorata era una donna, qualcuno mi parve meno sorpreso, erano girate spesso voci simili sul mio orientamento sessuale, altri erano in preda al panico perché non erano riusciti a scrivere tutto. Ma uno di loro ebbe il coraggio di rompere quel silenzio imbarazzante.

-“ Signorina, come mai ha deciso di lasciare l’azienda per amore?”

-“ Le dico la sincera verità non ho lasciato l’azienda per amore, perché io e la signorina Helena siamo insieme da un po’ di mesi quindi ero in grado di gestire entrambe le cose, poi avevo dei collaboratori eccezionali, ma a volte le circostanze portano a fare delle scelte ed io ho scelto la mia felicità” dissi voltandomi verso Helena.

-“ Mi scusi, queste circostanze hanno un nome?”

-“ Credo voi abbiate già capito a chi mi riferisco, tutti sono a conoscenza del mio rapporto burrascoso con mio padre, e se proprio volete saperlo quell’uomo, che io ancora oggi definisco padre, nonostante tutto, ha minacciato la mia ragazza per far si che quest’ultima mi lasciasse, perché lui non accetta la mia storia, la mia felicità, non accetta che io abbia un cuore quello che lui non ha”.

-“ Ma quindi da oggi dovremmo far riferimento solo ed esclusivamente a suo padre per l’azienda?”

-“ Certamente, io e la mia fidanzata partiremo per le Maldive per una bella e lunga vacanza, lontano da tutto”.

Improvvisamente qualcuno entrò in stanza facendo sbattere la porta, io sobbalzai dalla sedia, poi in lontananza vidi un uomo avvicinarsi.

-“ Bonjour signori, signore, scusate la mia interruzione, ma voglio dire pubblicamente una cosa, oggi sono stato alla ITW e credetemi quell’azienda senza la signorina Warr non è la stessa, io ho in ballo milioni di euro con questa signora, e credetemi che non porterò avanti il mio affare se non con lei, e se il signor Warr non ha intenzione di ridare l’azienda a questa ragazza, io sono pronto ad affidargli la gestione della mia azienda, la GAFAS , fidandomi completamente della sua esperienza, del suo talento, delle sue capacità. Signorina Warr se lei è disposta qui c’è già un contratto pronto deve solo firmare, io sono completamente dalla vostra parte, ci vorrebbero più persone come queste signore qui presenti, sincere, oneste e di cuore. Allora signorina ? Può prendersi anche tutto il tempo che vuole, noi l’aspetteremo, d’altronde non abbiamo mai mollato anche con l’affare”.

Io ero completamente senza parole, come d’altronde tutti i giornalisti presenti in quella stanza, non osavo immaginare la reazione di mio padre davanti la tv, la sua rabbia, ed infatti non ebbi nemmeno il tempo di completare il mio pensiero che la porta della sala si riaprì.

-“ Tu sei la più grande traditrice, sei il disonore della nostra famiglia, per una puttanella stai buttando via la tua vita, la tua carriera, tutti i tuoi studi e sacrifici, io ti avevo messo il mondo in mano e tu l’hai buttato, ma ora ti sto per dare un'altra possibilità bambina mia, lascia tutto e ritorna da me, a questi orfanelli gli daremo da mangiare e tu tornerai ad essere la padrona del mondo, dai Alexia”.

La mia rabbia arrivò al limiti non scavalcai il tavolo e gli tirai un pugno in pieno volto solo perché Helena quasi mi incatenò per paura di una mia reazione, ma non mi persi d’animo nel rispondergli.

-“ Non osare chiamarmi bambina mia, quello può farlo solo la mamma. Non permetterti mai e ripeto mai più di chiamare puttanella, orfana o quant’altro la mia ragazza perché ti faccio rimpiangere il giorno in cui sei nato, dimenticati di me, di avere una figlia, sei solo e rimarrai solo per sempre, sei una persona meschina, senza cuore, tutti ti odiano e soprattutto io, adesso esci da questa sala, allontanati da casa mia, saprai mie notizie solo tramite i giornali, o tramite il mio nuovo lavoro e la mia nuova azienda quella con la quale ti manderò in fallimento, tanto che dovrai chiedermi pietà per non distruggerti completamente”  e nel terminare questa frase, presi la penna e firmai il contratto della GAFAS.

Ero arrabbiata, avevo buttato fuori tutto quello che volevo dirgli da anni, tutti erano sconvolti, ma io lo ero più di tutti, Helena lo capi, iniziai a non sentirmi bene, la stanza iniziò a girare e l’ultima cosa che ricordo fu la mia testa contro il tavolo.

POV HELENA

“Si sta svegliando. Amore, amore mio mi senti”.

Dopo il grande sfogo durante la conferenza Alexia svenne di colpo, ebbe un calo di pressione, immediatamente tutti furono mandati via, il padre fu allontanato, ai francesi fu detto che li avrebbe richiamatgi, aveva bisogno di tranquillità e di rimanere con quella che adesso era la sua famiglia. Tutti ci eravamo presi un gran spavento, ma adesso si stava risvegliando.

-“Amore mio” le dissi accarezzandole la mano.

-“ Ehy piccola, cos’è successo?”. Era un po’ intontita.

-“Niente amore hai avuto un calo di pressione sei svenuta e hai battuto la testa, ma niente di grave, tu come ti senti?”.

-“ Un po’ intontita ma bene, vorrei un po’ d’acqua”

-“ Certo signorina tenga” disse Alan, poi continuò “ ci ha fatto prendere un gran spavento, ha detto il dottore che adesso si deve un po’ riposare, non si deve stressare e deve stare tranquilla”.

-“ I giornalisti? I francesi? Mio padre?”

-“ Ehy piano piano, una cosa alla volta. I giornalisti sono stati mandati via, avevano materiale sufficiente, tuo padre è stato allontanato, e i francesi hanno detto che non aspettano altro che incontrarti per affidarti la loro azienda, ma per ora sanno che devi stare a riposo, poi se ne riparlerà”.

-“ Grazie ragazzi, grazie di tutto”.

-“ Non ci deve ringraziare di niente le vogliamo bene”.

Qualcuno improvvisamente bussò alla porta.

-“ Posso entrare ?”.

-“ Ah è lo scricciolo!” disse Alan.

-“ Certo vieni piccolo” disse Alexia.

-“ Come stai?” disse Pablo.

-“ Bene tranquillo. “ gli sorrise Alexia.

-“ Allora dopo giochiamo un po’ insieme? Alan ci ha sfidati alla play station”.

-“ Va bene piccolo, gli facciamo vedere chi sono i più forti”.

-“ Si ma adesso Ale deve riposare, quindi lasciamola un po’ sola, poi dopo che si sarà ricaricata, potrà fare tutto” dissi invitando tutti ad uscire, ma improvvisamente i sentiti tirare per una mano.

-“ Mi amor tu rimani con me?”.

-“ Certo amore”.

Chiusi la porta e andai ad adagiarmi di fianco a lei sul letto, si accoccolò a me, poi iniziò a baciarmi, volevo farla riposare, ma non potevo resistergli, iniziammo a baciarci con foga, i nostri corpi, le nostre mani, i nostri cuori si cercarono e si trovarono in un attimo. Eravamo un fuoco di passione, noi eravamo l’amore puro. Ad un tratto lei rallentò
-“ Amore ?”.

-“ Dimmi cucciola” dissi quasi con il fiatone.

-“ Eres mi familia y yo te quiero” disse con le lacrime agli occhi e con il cuore in mano.

-“ Te quiero, para todo la vita”.

 


Siamo arrivati alla fine di quella che era inziata come una follia, e io continuo a credere che lo sia u.u ahahahaha.Ancora una volta voglio ringraziare tutti quelli che l'hanno letta, l'hanno messa tra le seguite, ricordate e preferite. grazie per essere diventati parte di questa mega follia. 
Le mie due ciccine dopo tante avventure, sono finalmente felici e libere da tutti,alla fine tutto bene( i adoro i lieto fine). Spero che anche quest'ultimo capitolo vi sia piaciuto, se vi va lasciate una recensione, positiva o negativa che sia, fa sempre piacere. un bacio a tutti spero che seguirete anche le prossime follie che posterò.A presto. (N.B se c'è qualche errore di ortografia è perchè non ho ricontrollato il capitolo XD perdonatemi)

  
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