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Autore: Clytie    16/07/2015    4 recensioni
Un inaspettato gesto di gentilezza da parte di James spinge Lily a dare una breve tregua ai loro giornalieri battibecchi.
James stette a contemplarla per un istante. Aveva i capelli scompigliati e i vestiti stropicciati, ma era, comunque, incredibilmente bella.
Vincitrice del premio "Miglior coppia" al contest “About Daily Life” indetto da Himeko Kuroba sul forum di Efp.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, Frank Paciock, James Potter, Lily Evans, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Autore: Hera Padfoot
Titolo: Giglio odoroso
Personaggi: James Potter, Lily Evans
Genere: Sentimentale, Romantico, Slice of Life
Rating: Verde
Avvertimenti: Nessuno
Introduzione: “James stette a contemplarla per un istante. Aveva i capelli scompigliati e i vestiti stropicciati, ma era, comunque, incredibilmente bella.”
Un inaspettato gesto di gentilezza da parte di James spinge Lily a dare una breve tregua ai loro giornalieri battibecchi.
♣ Storia partecipante al Contest “About Daily Life” indetto da Himeko Kuroba sul forum di Efp.
Eventuali note dell’Autore: La storia non ha una trama particolarmente articolata, per il semplice fatto che ho preferito descrivere uno scorcio di vita a Hogwarts, nello specifico un episodio significativo per l’evoluzione del rapporto tra James e Lily, ma non di certo quello decisivo. James è maturato, consapevole che i sentimenti per Lily non sono superficiali e Lily, a sua volta, realizza di non odiarlo poi così tanto.
L’idea che James Potter percepisca nell’Amortentia gli odori che associa a Lily – tra cui, naturalmente, il giglio – mi ha sempre affascinata, perciò ho scelto di inserirla.
Il giglio rappresenta, tra l’altro, la purezza, la nobiltà e la fierezza d’animo, qualità che calzano a pennello con la personalità di Lily.





Mette una spina la modesta Rosa,

e minacciosi corni il Gregge umile;
finché godrà in Amore il Giglio candido
spine o minacce non l’offuscheranno.
Il Giglio, William Blake



Giglio odoroso



James salì le scale, affaticato e indolenzito. L’allenamento, quella sera, era stato impegnativo e faticoso, a causa del freddo umido e della nebbia densa e penetrante, caratteristica del clima novembrino. Come se non fosse stato abbastanza, una Pluffa gli aveva colpito una spalla, che ora gli doleva fastidiosamente. Tuttavia, pensò James, non sarebbe stato indispensabile farsi visitare nell’infermeria di Madama Chips.

    «Biscotti al limone.» disse rivolto alla Signora Grassa.

Varcò la soglia della Sala comune Grifondoro, intenzionato a dirigersi al dormitorio maschile e a riposare, finalmente, nel suo letto caldo.
D’un tratto, si rese conto che qualcuno si era addormentato sul divano: era Lily Evans. I lunghi capelli rosso scuro le ricadevano ribelli sul viso, era rannicchiata in posizione fetale, con un libro aperto poggiato sul ventre – doveva essersi addormentata mentre leggeva.
Sembrava così insolitamente mansueta, inoffensiva e piccola: insomma, tutto ciò che non era da sveglia.

Sapeva di non poterla lasciare lì, perciò, con delicatezza, la prese tra le braccia e, ignorando il dolore alla spalla, la trasportò fino al suo dormitorio. Aprì la porta socchiusa e, prestando attenzione a non svegliare le altre tre compagne di stanza di Lily, la adagiò sul letto, le tolse le scarpe e la coprì con il lenzuolo. Trasalì quando udì un mugolio provenire dalla bocca di Lily, ma ancora dormiva. James stette a contemplarla per un istante. Aveva i capelli scompigliati e i vestiti stropicciati, ma era, comunque, incredibilmente bella.
Infine, si decise a lasciare la stanza, chiudendosi la porta alla spalle.

    Alice, nell’oscurità della stanza, non poté fare a meno di sorridere. Aveva il sonno piuttosto leggero e, avendo sentito la porta del dormitorio aprirsi, aveva avuto modo di assistere alla scena.

Lo sapeva, sapeva che quei due erano fatti l’uno per l’altra e, prima o poi, anche la sua cara amica Lily se ne sarebbe resa conto.

§

    «Stanotte è successo qualcosa di molto strano.» disse Lily a colazione.

Fissò le compagne di stanza, in attesa di un qualche cenno di interesse, che stentò ad arrivare. Mary e Dorcas sembravano particolarmente assonnate e sbadigliavano ad intermittenza, mentre si servivano tonnellate di uova e bacon. Alice, invece, era presissima dal libro che stava sfogliando sul tavolo, sorseggiando pacatamente caffè.
Lily si schiarì la voce, richiamando l’attenzione delle amiche, che le rivolsero un’occhiata stanca.

    «Dicevo» ribadì, torturando con la forchetta la fetta di cheesecake nel suo piatto «Stanotte è successo qualcosa di molto strano.»

    «Che ti è successo, Lily?» intonò svogliata Dorcas, sospirando.

Lily la guardò torva. «Ieri sera stavo leggendo, sdraiata sul divano nella Sala comune, e devo essermi addormentata, perché non ricordo più nulla. Ma questa mattina mi sono svegliata, vestita, nel mio letto.»

    «Probabilmente ti sei trascinata a letto e ora non te lo ricordi, come in dormiveglia.» ipotizzò Mary.

    «O forse qualcuno ti ha vista dormire sul divano e ti ha riportata in camera.» propose Dorcas.

Lily ci pensò su un momento, ma poi scosse la testa.

    «Ma in tal caso, penso me ne sarei accorta.»

    «Andiamo, Lily! Sai perfettamente che, quando dormi, potrebbero lanciarti una bomba contro e non ti sveglieresti.» esclamò Dorcas, suscitando le risa di Mary e Alice.

Lily addentò un pezzo di torta, infastidita.

    «E voi avete, per caso, visto qualcuno?» domandò poco dopo.

Ma tutte e tre scossero la testa con convinzione.

§

Da quando aveva avvertito Sirius della lesione alla spalla, quello non faceva altro che andargli addosso. Anche quella mattina, diretti all’aula di pozioni, gli aveva dato una pacca sulla spalla, indicandogli euforico delle Corvonero del loro anno che riteneva appetibili.
    «Piantala, Pad!»

James gli lanciò un’occhiata di traverso e si massaggiò con cura il punto dolorante.

    «Andiamo, amico, guardati intorno!» esclamò Sirius, seguendo in aula le ragazze.

Lumacorno aveva assegnato a ciascuno la preparazione dell’Amortentia, il più potente filtro d’amore, che assumeva un odore diverso per ciascuno, in base a ciò che lo attraeva.
Una volta finita la preparazione, – fortunatamente era finito in coppia con Remus e non con Sirius – ebbe l’istinto di annusarla. Lì per lì gli sembrava avesse un odore conosciuto, fin troppo, ma non definito. Si concentrò e, pian piano, riuscì a discernerne le varie componenti: odorò carta, lo stesso aroma emanato dai libri sfogliati e risfogliati della biblioteca, menta piperita e gigli, quelli che sua madre coltiva amorevolmente nel giardino di casa.
Profumava di Lily e di tutto ciò che gliela ricordava.

La sbirciò di sottecchi, mentre mescolava la pozione, qualche tavolo più in là, seria e concentrata. Prima di scostare lo sguardo incontrò quello di Alice Prewett, che lo fissava consapevole.

All’uscita da lezione, James incrociò Frank Paciock, raggiunto poco dopo dalla fidanzata.
Frank lo salutò con un gesto della mano ed un sorriso affabile. Alice gli corse incontro e gli mise le braccia al collo, riempendolo di baci.
Frank, a disagio quasi quanto James, portò una mano ai capelli e si scusò.

    «Hey, James, più tardi pensavamo di giocare a Gobbligie nel dormitorio delle ragazze. Tu e gli altri vi unite a noi?» chiese Frank.


    «Certamente, Frank, grazie.»


    «Magari questa volta bussa prima di infiltrarti in camera nostra, James.» aggiunse Alice, con il sorriso compiaciuto di chi sapeva.

Frank li guardò interdetto, ma James simulò una risata divertita, che, in realtà, risultò isterica, e sfrecciò via, alla ricerca dei Malandrini.

§
   
    «Potter

James stava percorrendo a grandi passi il corridoio del secondo piano, diretto al campo da Quidditch, quando udì quel richiamo familiare. Si voltò verso di lei, poggiando a terra la scopa.

    «Evans.» pronunciò di rimando.

    «Dove stai andando?» chiese Lily.

James inarcò un sopracciglio, sorpreso da quell’interessamento.

    «All’allenamento di Quidditch. Non si vede?» rispose, indicando la divisa fiammeggiante rosso-oro.

    «Oh, certo.»

Per una volta, la Evans gli sembrò imbarazzata.
  
     «Sei venuta a fare il tifo per me?» domandò James, gonfiando il petto.

    «Non illuderti, Potter.»

    «Allora io vado. Se dovessi cambiare idea, sai dove trovarmi.» concluse, ammiccando.

Poi si mise la scopa in spalla e riprese il suo cammino.
Lily ci pensò su due minuti, ma poi gli afferrò il braccio, risoluta.

    «Aspetta! So che sei stato tu l’altra sera.» affermò decisa.

James si dovette sforzare con tutto l’impegno possibile per dissimulare il suo disagio e apparire impassibile.

    «Non so di cosa tu stia parlando.»

    «Lo sai, invece. Ho sentito quello che ti ha detto Alice stamattina, non sono stupida.»

Lo sapeva fin troppo bene che Lily Evans era tutto fuorché stupida o sprovveduta.

    «E volevo ringraziarti. Nonostante i nostri battibecchi, non mi hai negato un gesto gentile.» mormorò lei.

Gli si avvicinò lentamente e gli posò un lieve bacio sulla guancia. James avvampò, la gota bruciava, come posse stata sfiorata da labbra ardenti. La vicinanza di Lily gli permise di assaporare quel profumo che associava a lei: carta, menta piperita, giglio.
Quando tornò coi piedi per terra, si accorse che anche le sue gote si erano imporporate.

    «Devo andare a raccontarlo a Pad!» esclamò James eccitato, con un enorme sorriso che si allargava sul viso magro.

    «È la tua parola contro la mia, Potter. Non ti crederà nessuno.» replicò Lily in tono superiore.

    «Ma almeno tu te ne sei accorta.»

    «Di cosa?»

    «Di avere un debole per me.»
   
 
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