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Autore: Bunny05    16/07/2015    4 recensioni
Martina Stoessel e Jorge Blanco
Lei una ballerina dal difficile passato, lui un ricco presontuoso. Cosa succede se il destino li fa incontrare? Martina cambierà il suo modo di vivere, di vedere le cose, incontrerà nuovi amici e riuscirà a capire i suoi veri sentimenti. Tra odio e amore questi due ragazzi riusciranno a comprendertsi e ad amarsi?
"I simili si attraggono, gl'opposti si scannano ma non si lasciano più."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Mi prendo cura io di te  (Jorge Blanco)
 
Sarà da quasi un’ora che non vedo più Martina, dopo quella scenata non l’ho più vista e mi è sembrata strana, non lei. La cerco tra la folla ma non la trovo poco dopo incontro Lodo con Diego << Avete visto Tini? >> chiedo << Non riesco a trovarla >>, Diego fa no con la testa, << Non saprei, prima mi ha risposto male e poi sembrava strana >> parla Lodo guardandomi, << Già anche a me è sembrata parecchio strana >>. Per dieci minuti vado in giro a cercarla e a domandare se qualcuno la vista, << Voi cercatela >> dico a Cande quando la incontro insieme a Ruggero, << Certo >> risponde quest’ultimo. Inizio seriamente a preoccuparmi, << Non è che è tornata all’alloggio? >> domanda Mechi quando vado vicino al bancone a cercarla e lei è lì con Xabi, << Non l’hai vista come era strana? >> chiedo, << No sinceramente è da un po’ che non la vedo l’ultima volta stava bellando con un ragazzo in pista, magari è andata via con lui >> fa spallucce lei, << No, l’ho vista anche io con il ragazzo ma poi se ne è andato da solo >>. Continuo la mia ricerca ma nulla, non credo possa essere tornata all’alloggio da sola e non credo si sia persa in giro per la spiaggia quindi cosa le è successo? << Jorge vieni con me a ballare >> quando mi volto Ilaria mi sta sorridendo, mi afferra una mano e mi trascina in mezzo alla pista da ballo, << No non posso devo cercare Martina >> dico, << Su dai Jorge divertiti, cosa ti importa di quella? >> chiede e inizia a ballarmi intorno, << Dai Jorge >> dice lei guardandomi in malo modo << Balla con me >>. Io inizio a muovermi tenendo sempre lo sguardo sulla folla per vedere se riesco a vederla, << Allora la smetti di cercare quella mocciosa? >>, << non parlare così di lei >> rispondo io fermandomi a guardarla dritto negl’occhi per fargli capire che deve smetterla, << Starà vagando per la spiaggia sballata! >> dice lei con una faccia strana << Si sa come sono le ragazze povere >>, << Cosa vorresti dire con questo? >> dico guardandola, << Nulla >> risponde lei ma guardandola non mi sembra sincera. Mi mette le braccia intorno al collo e inizia a ballare, << Fermati >> dico << Cosa le hai fatto? >> la spintono via lontano da me, << Io niente! >> risponde, << Non ti credo >>. Ad un tratto un ragazzo si avvicina a me, << Sei tu che cerchi Martina? >> chiede, << Si io >> rispondo, << Io sono un suo compagno di classe e Mechi mi ha detto che la cerchi, beh io l’ultima volta l’ho vista andare di là e poi non è più tornata. Non mi sembrava stesse bene anzi >> dice, << Grazie >> rispondo a quel ragazzo, mi volto e fisso Ilaria << Cosa le hai fatto? >> la afferro per un braccio, << Quello che si meritava >> risponde << Tutti la ricorderanno come la ragazza che si droga e verrà sbattuta fuori dall’accademia >> dice maligna, << Tu sei fuori di testa >> esclamo << Sei tu quella che deve essere sbattuta fuori dall’accademia >>. Inizio a correre verso il punto dove quel ragazzo mi ha detto di averla vista, continuo a cercare ma nulla, non riesco a trovarla e inizio seriamente a preoccuparmi. Ripenso al nostro incontro, hai nostri litigi, al suo sorriso, penso a quanto io voglia vederla felice, perché si merita una vita felice, quella ragazza mi ha insegnato molto e ora tocca a me aiutarla e tenerla al sicuro anche se lei non vuole. << Martina! >> urlo sperando mi senta, << Martina dove sei? >> e niente nessuna risposta, la spiaggia è troppo grande e da solo non riesco a trovarla, chiamo il resto dei ragazzi e mi faccio raggiungere, gli racconto in grandi linee cosa è successo e tutti si dividono per cercarla, << Quando la trovate mandate un messaggio >> dico io e tutti partiamo alla ricerca. Sono preoccupato e non so più a cosa pensare, e se gli fosse successo qualcosa di grave? Se fosse entrata in acqua? Scrollo la testa da questi brutti pensieri, Martina dove sei? Mi dico dentro la testa, non posso perderla, non posso aver permesso a Ilaria di avergli fatto del male, lei non si merita tutto questo e io devo proteggerla, devo stargli vicino. Ho quasi il fiatone quando vedo la cabina dei bagnini e mi avvicino per guardare se magari è li dentro, più mi avvicino più noto qualcosa di strano, poi la vedo, sdraiata sopra i gradini, davanti alla porta della cabina. Corro vicino a lei e cerco di sollevarla, ha una brutta cera e sembra svenuta, anzi lo è. << Martina >> dico scuotendola, << Martina rispondi >> dico, prendo il telefono e mando un messaggio agl’altri per dirgli di averla trovata dopo neanche un minuto arrivano tutti, << Oddio >> urla Lodo, << No, no, no >> dice Mechi indietreggiando alla vista di Martina svenuta, << Che stronza >> urla Cande << LA AMMAZZO! >>, << Chiamiamo l’ambulanza >> dice Diego, << No >> rispondo io << Se lo facciamo la cacceranno dall’accademia >>, << E allora cosa facciamo? >> domanda Xabi, << La portiamo nel mio appartamento è il posto più vicino >> dico alzandomi con lei tra le braccia, << E’ solo svenuta >> parla Ruggero avvicinandosi a lei e controllarla, suo padre è un medico e gli ha insegnato un po’ di cose. La porto fino al mio appartamento e la faccio sdraiare nel letto, << Noi andiamo all’accademia facci sapere qualcosa ok? >> mi mette una mano sulla spalla Lodo, << Certo >> dico, Mechi guarda Martina da fondo del letto, << Starà bene ok? >> gli dico e lei fa un piccolo cenno di sì con la testa.
 
Sarà passata un’ora da quando sono qui, sono seduto su una sedia in parte al letto e mi tengo la testa tra le mani e continuo a guardarla, li sdraiata inerme, sembra tranquilla e invece chissà come in realtà si sente. Mi alzo e inizio a girare per il mio appartamento, è abbastanza grande e moderno, ha una cucina aperta sul salotto, è tutta sulla tonalità del beige e del marrone, un enorme vetrata dà sul balcone da dove si può osservare il mare e nel salotto c’è anche un tavolo da biliardo oltre al grande divano e il mega televisore. Il bagno è grande è ha sia una grandissima doccia, sia una vasca idromassaggio e poi la mia camera da letto, spaziosa, ha un letto gigante e ha una cabina armadio spaziosa, le pareti della camera sono bianche, e i mobili marroni scuri. Mi prendo un bicchiere di qualcosa di forte e ritorno in parte a Martina, vorrei dormire ma non riesco, voglio stare qui ad osservarla per vedere se si riprende. Sono arrabbiato e vorrei rompere tutto, quando sono in salotto cerco di sbollire un po’ la rabbia perché non ne posso più e scaravento il bicchiere che ho in mano contro il muro, perché doveva succedere? Sono le quattro di mattina quando lei lentamente inizia a muoversi, mi alzo di scatto dal letto e mi siedo sul bordo, lentamente lei apre gl’occhi e di scatto si alza a sedere, << Ehi stai giù >> gli dico io facendola sdraiare nuovamente, << Dove siamo? >> chiede lei guardandosi intorno, << Nel mio appartamento >>, << P-perché? >> chiede, sembra confusa e rintronata, << Perché sei stata male >> rispondo, << Male? >> dice << Perché sono stata male, io non ricordo, so solo che mi dovevo allontanare dalla festa perché mi sentivo confusa >>, nel suo sguardo vedo una piccola luce di paura, perché non capiva cosa fosse successo, << Ilaria ti ha drogata >> dico poi, << Come scusa? >> dice lei, << Hai capito bene, il Mojito era solo una scusa per offrirti da bere e ci ha messo dentro qualcosa >>, << Oddio >> dice lei, cerca ti alzarsi da letto e io la fermo, << Che vuoi fare? >> domando, << Andare ad ucciderla >> dice seria, << Stai calma, anche io quanto te vorrei dirgli due paroline ma hai bisogno di riprenderti, quindi sdraiati, lunedì vedremo cosa fare >> dico e lei torna a sdraiarsi dopo aver messo la mano sulla testa per un capo giro. Per qualche secondo rimaniamo in silenzio, poi lei si volta a guardarmi, << Sei stato qui tutta notte a guardarmi? >> domanda lei, << Si >> rispondo, << Non dovevi >> dice lei togliendo il suo sguardo dal mio, << Cosa avrei dovuto fare Martina? >> dico alterato << Ti ho vista li senza coscienza, non ti muovevi, non rispondevi, ero preoccupato lo capisci? I-io pensavo al peggio >> sbatto un pugno al muro, << Ehi calmati >> dice lei e mi afferra una mano, << Io sto bene ora >> afferma, << E se non ti avessi trovata? Se non mi sarei accorto della tua assenza, infondo prima mi avevi detto di starti lontano e me la sono presa ma poi non ti ho vista per troppo tempo >>, << I-io non mi ricordo >> dice guardandomi, << Lo so >> dico dolcemente e faccio un gran respiro, << Forse dovresti dormire un po’ >> mi guarda preoccupata, << Tranquilla >> rispondo. La vedo spostarsi un po’ più in là nel letto, << Vieni >> dice lei come un ordine e io mi sdraio in parte a lei. << Hai un bel appartamento >> dice sorridendomi, << Se hai visto solo la stanza da letto >> rispondo io, << Si ma si capisce già che è bello >> ridacchia, << Dovresti riposare >> gli dico guardandola preoccupato, << Ho dormito abbastanza >> dice e mi guarda con uno sguardo buffo, << Come fai a scherzare sempre su queste cose? >> domando confuso, quando le succedono cose brutte lei ci scherza sopra, << E’ l’unico modo per non farle sembrare così brutte >> e mi sorride << E’ stata mia madre ad insegnarmi a non abbattermi troppo mi diceva sempre “ Quando il peggio è passato tu ridici sopra ti sembrerà tutto più facile “ >>, << Era un ottima donna tua madre >> gli dico io, << Già grandiosa >> vedo la nostalgia nei suoi occhi, << Basta guardare te per capire quanto fosse una gran donna >> gli dico per consolarla da quel momento di tristezza. Lentamente lei si avvicina a me e appoggia la testa sul mio petto, << Già >> dice con la voce rotta dal pianto e piano inizia a singhiozzare, finalmente sta mostrando il suo lato fragile, quello che cerca di non far mei vedere, qualsiasi persona piangerebbe per tutto quello che è successo ed era ora che smettesse di tenersi tutto dentro e si lasciasse andare. Io la stringo delicatamente a me << Sai che quando sono morti i miei genitori non ho pianto >> dice << Ci ho messo un anno per piangere, quando per la prima volta trovai il coraggio di farmi accompagnare al cimitero, arrivai li davanti alle loro tombe e scoppiai a piangere, per ore non riuscii a smettere, tutto quello che avevo accumulato da quel giorno usci fuori >>, << Ora ci pensiamo noi a te capito? >> gli dico io e lei fa un piccolo cenno di si con la testa, << Grazie >> dice poi e poco dopo ci addormentiamo.
 
Quando mi sveglio Martina è ancora vicino a me e dorme come un angelo, cerco di alzarmi piano ma lei mi trattiene giù, << Tini >> dico piano, la osservo, il suo viso perfetto, ha un’espressione tranquilla la vedo lentamente muovere le labbra, mi avvicino piano e gli do un bacio sulla fronte, un brivido si insinua dentro di me, lei mi afferra ancora più forte e mi stringe a se, << Martina >> la richiamo, lei apre gl’occhi e mi fissa ha un centimetro dalla mia faccia, fa un’espressione stupita nel vedermi così vicino e piano si allontana, << Buongiorno >> gli dico e faccio un sorriso, non voglio che si butti giù o sia triste solo perché vede me arrabbiato quindi cerco in tutti i modi di farla stare tranquilla e serena, << Buongiorno >> risponde lei imbarazzata, << Oh Martina non è la prima volta che dormiamo insieme >> le dico ridacchiando, << Non prendermi in giro >> dice lei finta offesa e mi lancia un cuscino in faccia, << Cosa vuoi per colazione? >> le chiedo, << Come scusa? >> ride fortemente << Mi prepari la colazione? >> dice, << SI perché, oggi mi sento gentile con te >> mi avvicino piano a lei a e al suo viso poi mi sposto e gli do un piccolo e delicato bacio sulla guancia, lei mi guarda un po’ stranita << Brioches e cappuccino >> dice a bassa voce, io mi alzo e vado verso la porta << E poi anche un spremuta, oh e c’è l’hai le fette biscottate con la nutella >>, la guardo buffamente, << Ho fame >> fa spallucce lei e io inizio a ridere << Sei unica al mondo Stoessel >> gli dico e a quelle parole sorride anche lei. << Posso farmi una doccia? >> chiede prima che io esca dalla stanza, << Perché non ti fai un idromassaggio? >> dico e lei sbarra gl’occhi << Si ci sto >> dice e si alza per uscire dalla stanza, << Aspetta >> si blocca un attimo << Non ho vestiti >> dice guardandosi, difatti indossa ancora il copricostume, << Ti do un paio di mie mutande e una maglietta >> dico andando verso la cabina armadio lei mi segue e spia dentro, << Wow >> esclama << La voglio anche io una cabina così >>, gli passo le cose e usciamo dalla stanza. Ho preparato tutta la colazione e apro le tende della vetrata per far entrare la luce, la sento uscire dal bagno e poi poco dopo fa capolino nel salotto con solo addosso una mia maglietta e le mie mutande, << Non guardarmi >> mi dice << Lo so che sembro un idiota vestita così >> ridacchia, << Non è vero, sei sexy >> gli dico io ridendo, << Menti >> risponde lei, << Invece no! >> dico serio. << Questa casa è spettacolare, l’idromassaggio poi >> allarga le braccia come se fosse senza parole << Dovresti invitarmi più spesso >> dice sedendosi al tavolo difronte alla vetrata e lei si volta a guardare l’oceano, << Sembra tutto squisito >> dice << Grazie per avermi portato del cibo ho proprio lo stomaco a pezzi >>. Sono più o meno le undici di mattina e quando finiamo di fare colazione, << Hai avvertito gl’altri? >> chiede, << Si ovvio erano tutti preoccupati per te >> rispondo io, << Devo andare da quella strega a dirgliene quattro >> ribatte lei, << Non oggi >> gli dico, << Come no? >> mi guarda stranita, << No tu oggi riposi e rimani qui >>, << Beh non è che mi dispiaccia stare qua infondo >> ridacchia e si lancia sul divano e mi fa spallucce, << Anche se vorrei riempire quella di pugni >> esclama poi, io mi avvicino al divano e vado a sedermi di fianco a lei << Per quello hai tempo >> gli dico e lei mi sorride, vederla così sorridente mi mette di buon’umore, la sento tranquilla e serena quindi vuol dire che in mia compagnia si sente bene e questo fa star bene anche me, quando stanotte la vedevo che non si muoveva pensavo al peggio, pensavo di non poter più vedere il suo sorriso, di non poter più litigare con lei, sì anche quello mi sarebbe mancato. << Tutto bene? >> chiede lei guardandomi e mi distrae dai miei pensieri, << Certo >> rispondo << Tu stai bene quindi è tutto apposto >> gli dico, lei sorride e poi mi abbraccia. Quel contatto è come una ventata di aria fresca nel giorno più caldo d’estate, il contatto del suo corpo con il mio è come se completasse il pezzo mancante di me è come se si unisse al suo per diventare una cosa sola. Poco dopo mi alzo e vado a farmi una doccia anche io, quando torno sono a dorso nudo e con i pantaloncini, la trovo sdraiata sul divano con le gambe in alto e la testa mezza giù dal divano, << Sei comoda? >> le dico, << Si questo divano è fantastico, è più comodo del letto del dormitorio >> dice lei ridacchiando, mi avvicino e mi scrollo i capelli bagnati su di lei che inizia a urlare, << Jorge no! >> appoggio la mia testa bagnata sulla sua pancia e la vedo ridere, << Smettila >> urla ancora più forte, io mi allontano e insieme ci mettiamo a ridere, passiamo il pomeriggio a guardare la tv e a prendere in giro ogni canale che guardavamo, non sono mai stato così bene in vita mia.
 
   
 
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