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Autore: Bryn    26/02/2005    2 recensioni
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Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti ho amato Sirius

 

 

 

 

Le ombre della gente

 

 

 

 

 

Ti ho amato Sirius. Con tutto il mio cuore, lo giuro, io ti ho amato.

Ti ho anche odiato. Con ogni stilla della mia forza, lo giuro, io ti ho odiato.

 

Per te sono stata una delle tante vero?

Tu per me sei stato l’unico

 

Sono una delle tante che è entrata nel tuo letto ed a cui ti sei legato per una settimana o meno. Nel mio caso una settimana abbondante. Sono stata fortunata, ne sono consapevole.

 

Tu eri l’eclissi, il Gryffindor macchiato dall’ombra delle sue origini, il tenebroso e lussurioso Sirius Black. Io … non serve che dica il mio nome, nessuno lo conosce. Sono solo un numero trai 1000, una delle tante mogli di uomini che hanno votato la loro esistenza all’oscurità.

 

Figlia di una famiglia minore nel cerchio della purezza non ho mai cercato la gloria. Non m’interessava … mi bastava fare ciò che volevo senza che i miei pretendessero da me il massimo. Tu invece la golia non hai mai avuto bisogno di cercarla, correva da te. Eri il suo prediletto, nel bene o nel male.

 

Ricordo che ho trovato ammirevole la tua ribellione, che mi sono data a te perché avevi il fascino di ciò che sapevo non sarei mai stata. Normalmente non sono una codarda … ma … sai Sirius … io non ho avuto la forza di ribellarmi al mio destino.

 

Tu mi hai avuta e tu mi hai lasciata, in mente già un’altra moretta da fare tua ed un sorriso un po’ complice ed un po’ scherzoso sulle labbra mentre mi dicevi addio. Cioccolatini e lacrime in una camerata Ravenclaw mentre il tuo sorriso faceva innamorare un’altra ragazzina. Ma in fondo è giusta che sia andata così, non avevo le caratteristiche per starti al fianco.

 

Tu eri nel gruppo di eletti, tu vivevi al fianco di James Potter, Remus Lupin, Lily Evans … io studiavo accanto ad altri volti senza nome come il mio e vi guardavo con dolcezza distraendomi dai miei esercizi.

 

Poi mio padre si è fatto vivo. Nott aveva bisogno di una moglie, io ero libera … matrimonio vantaggioso, onore della famiglia, dovere verso i tuoi genitori, la giusta cosa da fare … tutti quei termini su cui tu avresti sputato senza aspettare un secondo.

 

Ma abbiamo già chiarito che io non sono te e che non mi sono opposta al mio destino. Ho sposato Nott … un ragazzo che sembrava un comodino e che crescendo è diventato un armadio. Un ragazzo a cui tutt’ora piace il mio corpo e che quindi prende volentieri, pur non risparmiandosi di andare con altre ragazze, più attraenti e giovani.

 

Ho un figlio che è cresciuto simile a me nell’aspetto ma macchiato nell’animo come suo padre. Ogni buona parola, ogni bell’insegnamento sono caduti nel vuoto con lui. Una delle tante ombre di Draco Malfoy, così come mio marito era l’ombra di Lucius Malfoy ed io quella delle ragazze più belle e decise di me.

 

E poi tu sei caduto. Come Lucifero sei caduto nelle tenebre e la gloria ti ha avvolto nel male, una gloria mortalmente malata che non ti meritavi per la tua innocenza. Tu sei finito ad Azkaban a parlare con te stesso ed a sorridere alle sbarre. Cioccolatini e lacrime nella stanza di una donna mentre tu pativi l’inferno. Non ho potuto aiutarti perché non volevo che mio figlio morisse. Mio marito … sì voglio bene anche a lui ma è mio figlio la mia vita e non so se tu possa capire come un figlio che inizialmente neanche volevo sia riuscito a diventare parte del centro di questa mia esistenza … colmando quella parte che tu hai lasciata vuota.

 

Questo è solo l’ennesimo sfogo su carta dove una penna scrive righe d’inchiostro uguali nei loro contenuti e differenti di poco nella forma. Una pergamena che poi finirà nel fuoco di un caminetto che attizzerò stringendomi in una coperta per sconfiggere il gelo di cui mi sento avvolta in questo novembre in cui sono sola con mio marito.

 

Chissà che sarebbe successo se ti avessi mai fatto leggere qualcosa di ciò che scrivevo … nulla suppongo, tutto spero … eppure … niente, la mia vita è sempre stata quella dei numeri due, delle persone in ombra ed io non ti avrò mai se non nei miei sogni.

 

I miei baci, la mia memoria, la mia felicità e la mia vita sono fermi all’istante in cui mi hai baciata dandomi il tuo ultimo addio. Vivo in un mondo di ricordi che permea un freddo presente dove ho un marito che non mi ama, un figlio avviato a Mangiamorte ed Azkaban davanti se mai prenderanno uno dei due. Perché interrogheranno anche me ed io non saprò negare nulla di ciò che sento vero … complicità con loro … li ho sostenuti, cresciuti, tenuti stretti.

 

Chissà che non ti veda magari quando saremo lì … ed allora ti rivolgerò un sorriso soffiandoti un bacio.

 

 

Christine

 

 

* Il fuoco brucia nel camino, ardendo un foglio i cui angoli si accartocciano ed anneriscono. Una donna legge un libro seduta in poltrona, il viso segnato dalle rughe della preoccupazione. Il marito la guarda con noia … quand’è che andrà a dormire così che lui possa andare fuori a trovare la sua amante?, questo si chiede. E’ la loro vita … una vita meschina e povera per quanto ricchi possano essere … la vita delle ombre della gente *

 

 

 

-         Owari –

 

Scritta in un momento triste … identificando me stessa nel mondo di Harry Potter, perché io non sono una stella

 

Bryn

  
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