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Autore: HoshiTaniguchi_    16/07/2015    1 recensioni
"Da quel giorno io, ho giurato vendetta"
E' così che iniziano le avventure di Himitsu e del gruppo Delta, partiti per un anno di avvenute nella speranza di passare l'esame che li vedrà diventare cacciatori di demoni a tutti gli effetti, ma solo una persona riuscirà davvero! Chi sarà mai?
Una storia che presto diventerà un manga, una storia che prevede spiriti e demoni giapponesi e non solo!
Spero vi piaccia :)
-Hoshi
Genere: Avventura, Guerra, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Salve a tutti! Ecco un nuovo capitolo (che pensavo non avesse più fine!) e nuovi scarabocchi! Come mi è stato fatto notare nello scorso capitolo non avevo descritto ne il colore degli occhi o dei capelli di Himitsu ne l’uniforme scolastica. Per quest’ultima vi invito ad andare in fondo alla pagina, ho fatto uno schizzo, e per il resto Himitsu ha gli occhi azzurri e i capelli rosa, però non il rosa di Sakura di Naruto, un rosa più sul rosso tipo, uhm… ora che ci penso sono più fucsia… ma fucsia rosso… ok, un giorno vi disegnerò Himitsu colorata per farvelo capire x’’’DDD

ohmiodio, che caldo sto sudando anche a scrivere queste poche righe (che stanno diventando tante! D:)

Boh, vi lascio al capitolo va x’

Grazie mille del supporto! Ringrazio anche chi legge e basta <3

 

-Hoshi

 

Capitolo 2: Il villaggio delle Rokurokubi

 

Erano partiti da più o meno un’oretta e non c’era stato un secondo in cui Himitsu non continuasse a chiedere quanto ancora mancava alla sua prima missione.

«Siamo arrivati?»

«No.» rispose l’insegnante.

«Ed ora?» insistè Himitsu.

«Non ancora…ma non manca molto…» specificò Kagaku.

«Ora, ora??»

«Ohmiodio, se lo ripeti ancora una volta ti metto le mani addosso!» soffiò Oreji

«ORA?» urlò Himitsu più per dispetto che per altro.

«Ohmiodio, NON NE POSSO PIù!» Urlò un esasperato Cyoukui

«Ma io voglio l’avventura!! Che noia, che noia!»  piagnucolò Himitsu «Ma non siamo ancora arrivati?!»

«N-Sì!» Esclamò improvvisamente Hankon «Eccolo li! Il primo villaggio della lista: appartiene alle rokurokubi. Chi sa dirmi cosa sono?»

«Io! Io!!» Himitsu saltellava con la mano alzata al cielo, sperando che il professore la chiamasse: «Bene, Himitsu.»

«Sono dei demoni che assumono le sembianze di donne: la loro capacità è allungare il collo all’infinito. Non sono feroci nè cattive, di solito usano il loro potere di notte. Fanno parte della categoria Yokai, demoni giapponesi così come le loro eterne rivali: le Nukebuki.»

«Molto bene, Himitsu. Ed è proprio questo il problema: la richiesta d’aiuto dice che ci sono state delle vittime sul cui collo sono stati ritrovati segni di morsi. Chi attacca mordendo?»

«Io, io!»”

«Himitsu…» disse un Hankon disperato.

«Ci sono molte varietà di demoni o spiriti che attaccano mordendo, ma nessuno attacherebbe le rokurokubi, a parte…»

«Le Nukebuki» aggiunse Cyokui.

«Stavo parlando io.» ringhiò Himitsu.

«Già, ma se continui così noi non avremmo speranza!»

«E allora? Solo io posso diventare cacciatore. Tsk!»

«Smettetela voi due, e preparatevi! ora andremo dal capo del villaggio, voglio un comportamento decente!»

«E’ stato lui!»

«E’ stata lei!» esclamarono all’uniseno Cyoukui e Himitsu.

 

«Hankon! Vecchio amico mio!» Una donna anziana, ingobbita dal tempo e col volto ricoperto di spesse rughe, aveva fatto capolino non appena il gruppo Delta guidato da Hankon era entrato nella grande dimora in stile nipponico al centro del villaggio.

La donna, in pendant con del resto, la casa, aveva una capigliatura raffinata in perfetto stile geisha, i suoi capelli color ebano erano abbelliti da una moltitudine di fermagli dai motivi floreali, così come il suo chimono di seta verde scolorito nel tempo e lievemente annerito dal fumo del bocchino nero che teneva nella mano destra.

«Ryoko-sama! Quale piacere rivederti.»Hankon sembrava conoscerla bene.

«Lei è Ryoko-sama. Frequentavamo insieme l’accademia, un tempo. Ricordi?»

«Ah!» fece la donnetta «Come dimenticare. Eri sempre il migliore in tutto.» Hankon sorrise compiaciuto a quell'affermazione. «Comunque, abbiamo ricevuto la tua richiesta d’aiuto. Spiegaci meglio che cosa è successo.”

«Dunque, è da un mese e mezzo, che una volta a settimana, il mercoledì, dopo la lezione di Biwa{ Strumento musicale che utilizzavano le Geishe, tipo un grosso mandolino(?)} l’ultima rimasta, colei che ha il turno di rimettere a posto l’aula, e perciò rimane sola, viene attaccata. Il mattino dopo la ritroviamo morta, in cima alla rupe che si trova vicino alla scuola. Nessuna sa come ci sia arrivata perchè accade tardi, le lezione di solito finiscono intorno a mezzanotte. L’unica cosa che posso dire è che ogni cadavere riporta le stesse ferite, lo stesso stampo dentale, e in base alla forma dei denti non si tratta ne di un animale, ne di una rokurokubi. Anche perchè nessuna di noi attacca una propria compagna.»

«Cosa c’è in cima alla rupe?»

«Proprio niente, è questo il punto. Su quella rupe ci sono un paio di grotte dove le nostre antenate tenevano il cibo al fresco, ma non vengono utilizzate da secoli. E nessuno va lassù senza un motivo preciso.»

«Quante strade ci sono per raggiungere la cima della rupe?»

«Una sola, ed è la stessa che bisogna utilizzare per disecendere.»

«Quindi è impossibile che siano andate lassù di loro spontanea volontà?»

«Impossibile no, solo improbabile. Cosa ci sarebbero andate a fare? A mezzanotte poi, non ci sono neanche luci che illuminano quella strada!»

L’anziana vecchietta sembrava al quanto perplessa.

«Lascia che i miei alunni investighino.»

«Riuscirò da sola a scoprire cosa succede qua!” s’intromise Himitsu, piena d’orgoglio.

Ryoko cacciò un urlo. Alcune ragazze sentendola gridare accorsero, ma quando videro il gruppo, o meglio, Himitsu si immobilizzarono e cominciarono a tremare.

«C-Cosa ci fa una Nukebuki con te, Hankon?»

«nukebuki?» fece eco Himitsu. «Io non sono una Nukebuki!»

«Ha ragione, guarda il suo collo!» rispose l’insegnate.

«Diamine ragazza, mi ha fatto quasi morire! Per quale losco motivo ti vesti esattamente come loro?»

«Cosa ne potevo sapere io dell’ultima moda delle Nukebuki?»

«Come mai le hai detto di guardare il collo?» chiese curiosa Kagaku.

«Un modo per riconoscere le Nukebuki, a parte il loro vestiario a quanto pare, è una grossa cicatrice tutt’attorno al loro collo. Dato che possono staccare la testa, è normale che ne abbiano una.»

«Ricapitolando, questo “mostro” attacca di solito il mercoledì sera, a mercoledì mancano ancora due giorni. Bene ragazzi: direi che possiamo fermarci qui per i prossimi due giorni. Dovrete tenere d’occhio la rupe per notare se si verificano strani spostamenti e la sera verrete da me a fare rapporto.»

«Lascia che si riposino, Hankon. Siete appena arrivati, questa sera siete miei ospiti!» Ryoko sembrava più rilassata ora che aveva scoperto che Himitsu non era una nukebuki e che Hankon e il gruppo Delta avrebbero sorvegliato e scoperto cosa si celava dietro a queste misteriose morti.

 

Quella sera arrivò in fretta, nel pomeriggio il gruppo Delta avevano in ogni modo tenuto d’occhio la rupe. Ogni tanto un membro veniva chiamato da Hankon per aiutare questa o quella rokurokubi, mentre lui se ne stava beato a chiacchierare con la sua vecchia amica Ryoko.

«Mamma che fame! Ero convinta di non potercela fare!» Un rumoroso brontolio fuoriuscì dalla pancia di Himitsu. Oreji e Kiiro le fecero eco, era da tutto il giorno sostanzialmente che non mangiavano e pure Cyoukui e Kagaku non ce la facevano più.

«Benvenuti!» una ragazza con un lungo kimono rosso ricamato finemente era sulla soglia pronta ad accoglierli.

«La cena è già iniziata, prego.»

«Iniziata?! PRESTO!» La nostra protagonista si precipitò dentro la casa antica.

«Dove sta andando?» chiese la ragazza dal kimono che l’aveva afferrata velocemente per la camicia. «E’ buona abitudine, entrati in una casa togliersi le scarpe. E NON CORRERE» quest’ultima frase era uscita dalla bocca della giovane con un tono quasi arrabbiato, aveva infatti fatto rizzare i capelli in testa ad Himitsu, che era tornata indietro e aveva cominciato a slacciarsi i lunghi stivaloni.

Cyuokui e gli altri entrarono senza aspettarla, loro avevano delle scarpe molto più veloci da togliere.

«NON MANGIATEVI TUTTO!» Urlò Himitsu ancora intenta a slacciarsi il primo stivale.

 

Le enormi tavole erano apparecchiate con tutto quello che ci si può immaginare.

Enormi carni arrosto facevano capolino da spessi tappeti di verdure, pentole e calderoni emmettevano buonissimi odori che si mescolavano con il profumo delicato dei fiori che erano tutt’attorno ad abbellire la grande sala. Himitsu non sapeva proprio da cosa cominciare.

La bava le era colata da un angolo della bocca quando un’altra ragazza le passò vicino con un gigantissimo piatto con un colossale pesce alla griglia ricoperto di gustosissime patate e spezie.

Vide in fondo alla sala i suoi compagni abbuffarsi di gusto. Prese quindi un piatto e iniziò riempirlo di tutto e di più. Inutile dire che quando arrivò dal gruppo, il suo piatto strabordava e arrivava quasi a toccare il soffitto.

«Beh, pancia mia fatti capanna!» Tutto quel bendidio finì in men che non si dica, sotto gli sguardi increduli di Kagaku e i gemelli. Cyoukui invece se la rideva per le loro espressioni traumatizzate.

«Perchè non sei traumatizzato anche tu?» chiese Kagaku.

«Io la conosco da 14 anni ormai! E posso dirvi che dopo questa “porzione” mangerà anche altro»

«COSA?» chiesero all'unisono gli altri.

e infatti dopo aver ripulito il piatto, si alzò di scatto, guardò da tutte le parti. Annusò l’aria e ripartì all’attacco.

Dopo poco ritornò al tavolo con probabilmente due volte il cibo di prima.

«Qvevta carve è la miviove che avvia vai vangiato.»

«Scusatela. Non conosce le buone maniere.» annunciò un Cyoukui imbarazzato dalle maniere della sua amica.

Verso mezzanotte la festa finì. Dopo il banchetto ci fu la danza tradizionale delle rokurokubi e per ultimo uno spettacolo teatrale con le maschere che si tramandavano da genereazioni in generazioni.

«Andate pure avanti senza di me.» Himitsu ora, doveva rimettersi gli enormi stivaloni, cosa non semplice.

«Allora ti aspettiamo in stanza.» e il resto del gruppo di avviò.

 

«... è vero che l’ho detto io che potevano andare senza di me… ma potevano comunque aspettarmi. AH CHE RABBIA! DOVE DIAVOLO DEVO ANDARE ADESSO?»

A mezzanotte in quel villaggio tutto femminile vi era il coprifuoco e le luci venivano tutte spente, infatti la povera Himitsu si trovava nel più totale buio.

Frugò nella tasca della sua felpa che portava stretta alla vita e vi trovò una piccola pila.

L’accese. «Ma dove sono?» si guardò intorno. «Quelle sono grotte?» una voce attirò la sua attenzione: «Non ti preoccupare, Eiko. Anche se ci sono quei cacciatori, qui sarai al sicuro.”

Per precauzione, Himitsu spense la sua pila e si nascose dietro ad una siepe. Dalla grotta vide uscire una figura che si fermò in mezzo alla stradina sterrata e accese una lanterna. Con quella luce fioca, Himitsu potè notare che era una ragazza che non aveva visto a cena.

Portava un kimono arancione con ricamate delle carpe dorate. I capelli spettinati e a differenza di tutte le ragazze che aveva visto, quest’ultima aveva i capelli  biondo rossiccio.

«Haruka-chan.» chiamò un’altra voce.

In piedi vicino all’ingresso della grotta vi era un’altra ragazza, i capelli corvini legati in una lunga coda liscia con due ciocche lunghe che penzolavano davanti. Indossava anche lei una camicia bianca con le maniche arrotolate fino al gomito. Jeans scuri verdi militare che trovavano fine in due paia di anfibi di cuoio neri. «Eiko-san!» si precipitò da lei Haruka. «Non dovresti stare fuori. Potrebbero vederti.»

«A quest’ora? Saranno tutti a dormire.»

«E’ bene usare prudenza. Con quei pagliacci da quattro soldi in giro.»

"Pagliacci?" pensò Himitsu con rabbia dal suo buon nascondiglio.

«Non preoccuparti, con quella grande abbuffata saranno tutti crollati nel mondo dei sogni. Perchè.. non rimani con me … questa notte?»

«Eiko-san… è meglio se ti riposi, invece di farmi delle avance. La tua ferita non è ancora guarita.»

Himitsu non riuscì a vedere cosa stesse succedendo, tutte quelle foglie le coprivano la visuale e non poteva rischiare di fare rumore per riuscire a vedere meglio.

«Grazie per le tue premure.» disse Eiko. «Verrai anche domani?»

Haruka fece si con la testa.

«Allora ti aspetto.»

Dopodichè Haruka discese la rupe, ed Eiko rientrò nel suo nascondiglio.

Quando tutto parve essersi calmato, Himitsu, sbucò fuori dal suo cespuglio e con il petto pieno d’orgoglio discese la rupe felice e soddisfatta.

Quella notte la passò a pensare ad un piano per metterle nel sacco. Era sicura che quella “Eiko” fosse la nukebuki di cui il villaggio era terrorizzato, e quell’altra probabilmente un’altra nukebuki travestita. Himitsu era convinta di farcela e così sarebbe stata un passo avanti per diventare cacciatrice.

Il suo sogno si stava pian piano realizzando.

 

Comunque nessuno del suo gruppo l’aveva aspettata alzato.

Anche se era convinta di aver sentito mugulare un «quanto ci hai messo per degli stivali?» da un assonato Cyoukui.

 


Allora: Questi sono Himitsu e Cyoukui con la divisa scolastica (l'ho notato tardi che Cyoukui è sproporzionato, meno male che sono solo bozzetti!)


poi ci sono: Una Ryoko-sama x'' {a dire il vero me la immaginavo più bella, solo che la mia mano(?) non ne voleva sapere ahahahah magari in futuro, la riposterò :'') poi c'è la ragazza con il kimono rosso {non era affatto prevista, in realtà questo capitolo è stato tutto inventato sul momento, solo per far combaciare il tutto!} e sotto ci sono un'affamata Himitsu {ho sempre amato le scene dove mangiavano un sacco negli anime, come ad esempio la perenne fame dei Saiyan o di Rufy, o di Toriko... così mi sono detta "facciamo che anche Himitsu è una perenne affamata" ed eccola qua! e vicino a lei un imbarazzato Cyoukui, povero come potrebbe non esserlo? ahahahah

dato che nello scorso capitolo non li avevo postati, ecco come sono Oreji e Kiiro! Spero che li amerete anche in futuro ahahahah {io so cose...}
e sotto uno stivale abbandonato a se stesso di Himitsu, volevo che notaste tutti i lacci che c'ha! Ci credo che Himitsu è stata abbandonata dal gruppo! ahahahahha


e per ultimo, questi due schizzi, il primo è la scena di Eiko e Haruka sulla rupe!
e il secondo è invece quando Himitsu entra nella sala e vede CIBO CIBO CIBO XDDD



GRAZIE A TUTTI DEL SUPPORTO!
-Hoshi

 
  
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