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Autore: _Giulia_R5__    16/07/2015    3 recensioni
In questa FF, gli R5 non avranno i loro soliti ruoli: non saranno fratelli, ma saranno all'interno della storia con ruoli diversi. Solo alcuni di loro saranno legati in qualche modo, ma soltanto Ross sarà protagonista della storia. Ho provato ad immaginare anche lui in un altro modo: niente chitarra o popolarità, non nel mondo dello spettacolo, almeno.
Le parole chiave di questa storia saranno: fama, soldi, gossip, intrighi, segreti, bugie, passione, odio e chissà...forse,amore?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Sulla Porsche di Usher, quella sera, non potei fare a meno di pensare a ciò che era successo un paio d’ore prima.
Le sue mani, il suo sguardo, quel suo torturarsi il labbro...doveva di certo significare qualcosa!
Doveva, doveva per forza
Sentivo il forte bisogno di dirlo, urlarlo, liberarmi da quel peso. Solo per sentirmi dire che era giusto. Per sentirmi dire che avevo ragione. Che ero libera di essere sua.
Ma a quale prezzo?

La carezza di Usher mi riportò alla realtà.
Stava lì, a posto guida. Il gomito sul mio poggiatesta, la mano sulla mia guancia e il pollice intento a disegnare tanti piccoli cerchi su di essa. Mi sorrise debolmente.

   «Tutto okay, piccola?»



Mi accorsi che stavamo fermi, il semaforo rosso lampeggiava illuminando la carrozzeria metallizzata dell'auto e il profilo del ragazzo, che mi guardava perplesso, in attesa di una risposta che tardò -giusto un po'- ad arrivare. 



   «Certo, apposto»



Cercai di sorridergli, mostrandomi indifferente. 
Sentii partire alla radio la nuova canzone dei Maroon 5.
 
«Uuuh, bella questa!» dissi, mentre Usher alzava il volume sorridendomi.
La luce del semaforo diventò verde, ed Usher svoltò a destra, seguendo la freccia che indicava "Hollywood".
 
Con "This Summer's Gonna Hurt Like A Motherf**er" a tutto volume e l'aria d'estate che l'auto, sfrecciando, gettava addosso, non potei fare a meno di immergermi nuovamente negli occhi nocciola del mio tormento: chiusi gli occhi, portai indietro la testa, mi rilassai contro lo schienale, allungai le gambe e lasciai che tutto il resto diventasse un mero brusio di sottofondo ai miei pensieri, ancora una volta, pieni di Ross.
 
In quel momento, non c'era nulla che potesse rovinare i miei sogni. Nulla. Tranne...
 
   «Allora, scendi? Siamo arrivati»
 
Ci risiamo...
 
   «Oh, sì»
 
Usher mi prese la mano, chiuse il mio sportello e ci avviammo all'interno della villa percorrendo il vialetto, per la solita entrata in scena.
 
Ogni anno, gli studenti più popolari della Beverly Hills e della Hollywood High, le due scuole più prestigiose della California, si riunivano dalla reginetta di una delle due scuole per festeggiare la fine dell'anno. Quell'anno toccò alla Hollywood, e ci ritrovammo tutti a casa di Carlita George, la cui famiglia era amica dei Rhodes da generazioni. 

   «Tesoro, sei una favola!» disse Carlita venendoci incontro.
   «Oh ma senti chi parla! Come stai Carlita?»
   «Ah, tutto bene, grazie. Tu? Hai cambiato taglio di capelli?»
   «Sì, grazie per averlo notato». Sorrisi.
   «Usher, come stai? Quanto tempo!»
 
Mi congedai sorridendo ai due e mi avvicinai al mio gruppo che parlava a bordo piscina, poco lontana dalla postazione del DJ.
 
   «Amber, sei arrivata». Penelope fu la prima a parlare.
   «Già, e ora la vostra serata ha un senso...» guardai per un attimo l'outfit di K «Bel vestito, Kayla, ma quella clutch fossi in te la getterei tra le siepi: è orribile» 

Non è che adorassi essere così esplicita, ma il mio ruolo era quello: devi essere fredda per poter essere una regina. 
Mi guardai intorno.

«Avete per caso visto Rydel?»
   «Zero. Credo non sia ancora arrivata» rispose Penelope facendo la stessa cosa. 
   «Che succede S, il gatto ti ha mangiato la lingua?»
   «Secondo me gliel'ha mangiata qualcuno» intervenne Penelope.
   «Già, la domanda è "chi?"», Kayla.
 
Qualcuno, da qualche parte in quel posto, aveva addosso gli occhi di Savannah che non aveva ancora aperto bocca. Per un secondo, balenò qualcosa di tanto assurdo nella mia testa che cancellai immediatamente. Ma chissà cosa mi portò a seguire l'istinto, ad assicurarmi che non fosse così.
 
   «Amber, perché non mi hai detto che Ross sarebbe venuto?" disse finalmente Savannah.

Oh no.
Che ci fa lui qui?


Mentii.
   
   «Perché, così potevi stare a sbavargli dietro? Arrenditi, è troppo bello per te»

La guardai dall'alto in basso e sorrisi maligna. K.O. Facile
Potei sentire il dolce suono di Savannah rompersi, cercando di cacciare indietro la rabbia e di ricomporsi, trattenendo lacrime e possibili insulti. La malignità del mio sorriso si trasformò in vittoria.
Ma non fu l'unica cosa che sentii.
   
   «Oh no, si sta avvicinando» 

Risposi alla punta di panico della sua voce fulminandola con lo sguardo. 

Come se si stesse avvicinando per te. Ah, per favore!
   
   «Amber! Che ci fai qui?»

Ed eccolo qui: drink in mano, leggermente sudato, camicia sbottonata..

Era lì davanti a me, sorridente, con i capelli lucenti e la pelle baciata dal sole che ancora una volta sembravano invitarmi dolcemente alla perdizione dell'anima. 
Era così bello...
   
   «Dimentichi che sono la reginetta della Beverly Hills!» gli sorrisi, sincera,  e guardandolo negli occhi mi sembrò di stare in un'altra dimensione «Tu che ci fai qui!»
   «Beh, io vado alla Hollywood High. Non sono la reginetta ma...mi conoscono, ecco» rise, lasciandomi imbambolata.
«Bel vestito!»
   «Ehi, attento col drink!» 

Feci un passo indietro, scherzando, alludendo agli incidenti all'inizio. Non che ultimamente andasse meglio, ma quella sera sentivo qualcosa di strano, sentivo che sarebbe cambiato. 
 
 «Ah ah, simpatica. Beh, reginetta, divertiti, perché tornati alla realtà, sarò il tuo peggior incubo»

Rieccolo
 
 «Buona serata, Lynch» gli sorrisi.


Lo osservai mentre tornava dai suoi amici. 
La camicia di lino bianco rientrava all'altezza della cintura; ciò permetteva ad essa di sollevarsi ai suoi passi e scoprire meglio il jeans. Inoltre, traspariva nelle spalle grazie al sudore, ed era quasi come se non l'avesse. 
Pensai che era la mia serata fortunata, ma quando si avvicinò alla cricca della Hollywood High, quella si trasformò in tutt'altro.
Toltisi dai piedi Rocky e Ryland –o qualunque sia il suo nome- Lynch, i cugini/amici di Ross, effettivamente qualcosa successe, e mi cambiò la serata. Ma non fu quello che speravo.


 
Carlita George stava letteralmente strusciando le sue zampette su Ross, sulle spalle che, un attimo prima, bramavo mie. Si era appena guadagnata il mio disprezzo.

Sgualdrina.


«Osserva, Savannah: lei, è all’altezza. Perdici le speranze, darling. Non ti guarderà mai»

Almeno, trovai la forza di sistemare una volta per tutte quella faccenda e stroncare le speranze di quella povera  illusa che non desiderava altro che averlo tra le sue grinfie dal colore della stagione scorsa, tra l’altro. Ma non leggete qualche rivista? Ew…

Di nuovo, qualcosa catturò il mio sguardo: Miss Carlita Ciglia-Finte George, molto brilla, prese le mani a Ross, trascinandolo in pista da ballo. E le mani non furono l’unica cosa che strusciò su di lui, sta volta.
Portò la mano sinistra su per il suo petto, poi dietro la nuca, gli afferrò i capelli, e successe proprio quello che temevo di più.

 

Ma non sapete che una festa non è una festa finché qualcuno non la rovina?

  
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