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Autore: Sciabola di Avorio    16/07/2015    1 recensioni
La luna e le stelle e la notte e le tenebre, rischiarate da una debole luce, sono le mie uniche amiche e ascoltatrici ora.
Ho aperto la finestra, anche se fa freddo. Voglio sentire il freddo.
Il vento, il suo alito gelato sulla pelle. Mi scompiglia i capelli. Spero che raffreddi un po' anche il mio spirito bollente di amore. Ma so, so che non ci riuscirà.
Lassù le stelle. Mi vedono. So che mi vedono. Sono... Sono come mille occhi del cielo. Guardano ovunque e da nessuna parte. Luci che mi notano e distolgono lo sguardo, un po' come potremmo fare noi, camminando: ci soffermiamo su un piccolo fiore, per un secondo, e poi proseguiamo, e nemmeno il tempo di sollevare il mento che già lo abbiamo scordato...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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E' questo... l'Amore?
Vuol dire questo?
Davvero alla gente piace? Davvero il mio cuore sta battendo più forte, ora?
No, non ci credo.
Non ci credo, non posso essere caduto in una trappola tanto umana, io, che di umano ho perso tutto.
Non posso essere schiavo di qualcosa. Di qualcuno.
Eppure davvero, davvero sento il calore nel mio petto?
Non può essere, non voglio.
Ma la mia testa! La mia testa è impazzita.
Penso che sia impazzita. Non c'è altra spiegazione.
Perché sempre lui? Perché il suo sorriso?
Perché rievoca le sue carezze, il modo in cui mi saluta?
Perché mi ossessiona?
E' una giornata buia di Settembre e ha appena finito di piovere. Fuori, la luna è brillante. Luccica che sembra l'abbiano rivestita d'argento, ed è così bella. Sono seduta sulla sedia, quella che scricchiola, con quel cuscino orribile messo per renderla un po' più morbida, ma che comunque non riesce nel suo intento. Mi chiedo perché lo tengo.
Abitudine, forse?
Sto scrivendo. Scrivendo, scrivendo. Parole e inchiostro che si fondono, emozioni. Riuscirò mai a farle capire a qualcuno? I miei sentimenti sono davvero destinati a rimanere rinchiusi in questo corpo? Questa gabbia che rinchiude la mia Anima?
La luna e le stelle e la notte e le tenebre, rischiarate da una debole luce, sono le mie uniche amiche e ascoltatrici ora.
Ho aperto la finestra, anche se fa freddo. Voglio sentire il freddo.
Il vento, il suo alito gelato sulla pelle. Mi scompiglia i capelli. Spero che raffreddi un po' anche il mio spirito bollente di amore. Ma so, so che non ci riuscirà.
Lassù le stelle. Mi vedono. So che mi vedono. Sono... Sono come mille occhi del cielo. Guardano ovunque e da nessuna parte. Luci che mi notano e distolgono lo sguardo, un po' come potremmo fare noi, camminando: ci soffermiamo su un piccolo fiore, per un secondo, e poi proseguiamo, e nemmeno il tempo di sollevare il mento che già lo abbiamo scordato...
Sono così anche per lui?
Solo... una persona come tante? Una faccia ordinaria, anonima, senza un nome.
Una persona di quelle che possono anche morire, per cui tu potresti anche piangere, ma che in fin dei conti, la sua assenza o la sua presenza non ti cambierà la vita.
Sono così per te?
Il cuore continua a pulsare. Battiti sempre più veloci, e forti, ma pesanti dall'angoscia.
Io so di te, tu non sai di me.
Però questo brucia.
Mi ha marchiata.
Voglio liberarmene, di questo fuoco.
Non voglio questo amaro fuoco maledetto a bruciare e consumare nel mio petto, non voglio essere il focolare di una cosa destinata a non esistere, a morire.
Forse posso liberarmene, forse posso depurare il mio sangue da questa ossessione.
Forse, se la notte mi accogliesse nelle sue gelide braccia.
Se il mio sangue si depurasse.
Forse, se volassi nel nero di questa notte umida, volando alle stelle.
Chiudendo gli occhi.
Sarò libera.
   
 
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