I
Neville lo Sbadato
C'era
una volta un bambino tanto dolce e carino, che solo a vederlo tutti
ne se innamoravano, e specialmente la nonna, che non sapeva
più cosa
regalargli.
Una
volta gli regalò una Ricordella, e poiché il
bambino rifiutava di
ammettere di dimenticarsi molte cose, tutti lo chiamavano Neville lo
Sbadato.
Un
giorno sua nonna gli disse «Vieni Neville, qui c'è
una torta e una
bottiglia di Idromele, portali alla mia vecchia amica Minerva.
È
stata recentemente schiantata. Preparati prima che faccia troppo
caldo, e mi raccomando: va' piano e sii ben cauto per la tua strada,
perché potresti cadere e rompere la bottiglia di Idromele e
per
Minerva non resterebbe nulla»
«Farò
tutto per bene» promise Neville alla nonna, «te
l'assicuro»
Minerva
abitava lontano, a una mezz'ora dal paese. Quando Neville giunse nel
bosco incontrò un uomo dai capelli neri e untuosi, vestito
però da
vecchia signora, con un vestito verde, una borsa rossa e un cappello
con in cima un uccello impagliato.
Neville
non sapeva che l'uomo fosse nientemeno che Severus Snape, e
perciò
non aveva paura.
«Buongiorno
Longbottom» disse Snape, con una lentezza sorprendente.
Neville
si accigliò, perché quella voce, quella cadenza,
gli
ricordavano qualcuno, ma rispose comunque gentilmente con un
«buongiorno a lei»
«Dove
vai di mattina così presto?»
«Da
Minerva McGonagall»
«Cosa
porti nascosto sotto il grembiulino?»
«Una
torta e una bottiglia di Idromele fatto in casa, da nonna. La torta
è
fresca, nonna ed io l'abbiamo cotta ieri sera, anche se devo
ammettere di essere stato un po' troppo d'intralcio nella
preparazione del dolce... non facevo che prendere cucchiaiate da un
po' tutte le ciotole. Comunque» si riprese Neville, temendo
di aver
detto troppo «devo portare questi doni alla McGonagall
perché è
debole e malata, così si ristabilirà»
«Dove
sta la McGonagall?»
«Ad
un quarto d'ora da qui, nel bosco; proprio sotto le tre querce,
lì
c'è la sua casetta, e lì vicino c'è un
gran cespuglio di lavanda;
ha capito dove?»
Snape
pensò fra sé e sé
“Longbottom è un bocconcino prelibato, mi
porterà dalla McGonagall e potrò rapirla per
impedire ai Gryffindor
di vincere nuovamente la coppa delle Case!
È
inutile che Albus cerchi di prendermi in giro. Come se non lo avessi
visto, lo scorso maggio, dare centoventi punti a Potter solo per
essere riuscito a strappare una “A” in
pozioni”
Snape
fece un tratto di strada con Neville, poi molto lentamente
gli disse
«sai Longbottom, mi stupisci. Non ho mai avuto un allievo
peggiore
di te in pozioni»
Neville
boccheggiò incredulo. Come aveva fatto a non riconoscere
Snape
vestito come sua nonna, quando solo il terzo anno ad Hogwarts un
Mollicio era uscito da un armadio vestito nello stesso identico modo.
Solo
dopo parecchi minuti Neville riuscì a boccheggiare
«Allora lei è...
professore»
«Sai
Longbottom, pensavo che proprio tu, fra tutti mi avresti
riconosciuto; invece te ne sei rimasto lì, beato a dirmi
esattamente
quello che volevo» Snape esplose in una risata prima di
esclamare
«quest'anno la coppa delle Case apparterrà agli
Slytherin!»
Per
la paura, e facilitato dal momento di compiacimento di Snape, Neville
uscì dal sentiero e si inoltrò nel bosco,
pensando che non avrebbe
potuto incontrare creature peggiori del professor Snape.
Severus
invece se ne filò dritto a casa della McGonagall e
bussò alla
porta.
«Identificatevi»
esordì Minerva.
«Sono
Neville Longbottom, porto doni da parte di mia nonna»
Severus
sentì la McGonagall pronunciare Alohomora
prima che la porta si aprisse; non attese oltre e andò
dritto nella
camera dove Minerva stava riposando, appena giunse levò la
mano
destra e urlò «petrificus
totalus!»
Il
viaggio aveva sfinito il povero Snape e dopo aver imbavagliato e
chiuso Minerva in un baule simile a quello appartenente a Moody si
preparò un the, mentre riprendeva possesso della sua solita
veste
nera.
Neville,
nel mentre, braccato da una mezza dozzina di ragni giganti si
ricordò
della povera Minerva che attendeva i suoi doni e si riavviò
per
arrivare da lei.
Si
meravigliò che la porta fosse spalancata e quando giunse nel
salone
vi trovò Snape intento a sorseggiare un the.
Il
povero Longbottom stava per svenire, mentre la bacchetta di Severus
si levava per pronunciare un ennesimo incantesimo; ma fortuna volle
che Albus Dumbledore si trovasse proprio da quelle parti in quel
momento. Mentre si portava alla bocca un'Ape Frizzola entrò
nell'abitazione, trovandovi Snape che puntava la bacchetta contro
Longbottom, cereo in viso.
«Snape»
lo ammonì Dumbledore, esasperato e divertito al tempo
stesso,
«ancora? Ormai sono tre anni che la povera Minerva non
può vivere
nello stesso luogo per non più di poche settimane. Accetta
una volta
per tutte che gli Slytherin abbiano perso per l'ennesima volta la
coppa delle Case e non farne una tragedia!» subito dopo il
preside
di Hogwarts pronunciò a mezza voce Relascio
e dal baule si sentirono i versi strozzati di una povera McGonagall.
«Che
paura ho avuto! Non mi aspettavo che persino qui...»
«Signore,
se lei evitasse di regalare tutti quei punti a Potter, molto
probabilmente non sarei costretto a rapire la direttrice della Casa
dei Gryffindor»
«Snape,
stai farneticando» rispose Dumbledore, in quel momento molto
interessato alle proprie unghie per degnare ulteriormente Snape della
sua attenzione.
Quando
Minerva uscì dal baule e vide Neville capì.
«Longbottom
devi essere stato così stupido da non riconoscere Severus e
mandarlo
dritto da me» si infuriò allargando
così tanto le narici da dare
l'impressione che da un momento all'altro ne sarebbe scaturita una
vampata di fuoco.
Neville
arrossì violentemente.
Snape,
adirato, voleva andarsene, ma Dumbledore lo costrinse a rimanere
mentre organizzava un bacchetto con Minerva e Neville, che si
ritrovò
a pensare “spero che nonna non lo venga mai a sapere. Non ci
tengo
proprio a ricevere nuovamente una Strillettera dinanzi a tutta la
Sala Grande”.
***Note Finali***
Buonsalve
amici lettori! Non scrivo qualcosa su Harry Potter da decisamente
TROPPO tempo, ma visto che avevo questa malsana idea nella mente ho
colto la palla al balzo e ci ho scritto su qualcosa.
Come
penso avrete capito questa sarà una raccolta di fiabe
babbane con
protagonisti i personaggi del mondo di HP.
Questo
primo capitolo, Neville lo Sbadato, è la rivisitazione della
fiaba
di “Cappuccetto Rosso”; spero che l'idea vi piaccia
e che questo
piccolo capitolo vi abbia strappato un sorriso.
Infine
ci tengo molto a ringraziare Frallosa
che mi ha betato il racconto ♥
Con
affetto,
Rijin.