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Autore: My dream are you    18/07/2015    0 recensioni
JayCee McKibben. “Normale” ragazza di 16, se normale le si addice. Almeno fino a qualche anno fa lo era. Solare, estroversa, raggiante, positiva. Ora? Beh, ora si è solare, ma non sa cos’è la positività, è diventata introversa, più cupa. Sta annegando nei brutti ricordi, quei ricordi che le hanno causato un terribile trauma, quel trauma che ancora oggi le fa rigare il viso di lacrime amare, quel trauma che ancora oggi le lascia dei lividi.
Non sa che la sua vita verrà stravolta, ma appena se ne renderà conto avrà paura, come ormai da anni.
Harold Styles. Ragazzo di 18, solare, estroverso, un po’ misterioso e voglioso di fare nuove amicizie. Con un passato oscuro, ma che con forza è riuscito a superare e a “dimenticare”.
Nuovo arrivo nella Sudbourne School, Brixton, verrà sconvolto da mille avvenimenti. Ma testardo com’è andrà sempre avanti per la strada che lo porta da lei.
Non sai cosa significa vivere nel terrore 24 ore su 24, non sai cosa significa svegliarsi la mattina e sentirsi uno schifo, sentirsi inutile. Non sai cosa vuol dire vivere nel tuo incubo ogni fottutissimo giorno nella tua vita. Non sai cosa significa essere me.
Genere: Malinconico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli occhi si aprono improvvisamente, da soli. La luce del sole mi penetra nella pelle sudata per il solito e straziante incubo.
7:30. Merda. Tra mezz’ora devo essere in classe.
Mi alzo subito e mi preparo velocemente e senza fare colazione esco per dirigermi in uno dei miei incubi con il mio fidato scooter.

Bene, sono di nuovo in ritardo. Corro per le scale e spalanco la porta della mia classe interrompendo la lezione.
Il Prof Rosati mi guarda e mi fa cenno di rimanere sulla porta in silenzio.
Annuisco, poi mi rendo conto che a fianco al Prof c’è un ragazzo, alto con i capelli ricci.
-Stavo dicendo. Lui è Harold Styles e da oggi continuerà il suo percorso scolastico con noi. Ora McKibben puoi parlare.
-Scusi per il ritardo Prof, ma..
-Si, lo sappiamo, non si accendeva il motorino. Questo è il tuo ultimo ritardo. Ora vai a sederti.

Annuisco e vado a mio posto a fianco alla mia migliore amica. Hope Smith.

Per fortuna l’ora di Rosati è finita. Non ce la facevo più, quell’uomo ce l’ha con me.
-Allora Jay, oggi pomeriggio vieni da me che facciamo la ricerca per Rosati. Ah e dopo ti devo far conoscere una persona.
Guardo la mia amica con aria incuriosita mentre lei ha uno sguardo così colpevole.
-Chi mi devi far conoscere Hope?
Mentre sta per rispondere una figura alta compare davanti a noi interrompendola.
-Ciao ragazze.
Alzo leggermente lo sguardo e vedo il sorriso raggiante di Styles.
-Harold. Giusto? Chiede Hope ricambiando il sorriso.
-Si, ma potete chiamarmi Harry.
Basta. Mi alzo, lasciando nel dubbio il ragazzo, e vado verso la porta quando una figura che a mala pena arriva alla mia altezza mi ferma subito.
-Dove stai andando JayCee?!
Dio quella voce quanto la odio. È stridula, graffiante e ti entra in testa senza nessun modo per farla uscire.
-Ehm.. volevo andare in bagno Prof.
-Oh, volevi andare in bagno tesoro? Beh, mi dispiace ma.. Non puoi! Perche proprio adesso c’è una VERIFICA A SORPRESA!

Merda. Quanto odio la Jeggher. La guardo con odio profondo poi vado a sedermi al mio solito posto.
-Oh, No Jay, sai che durante la mia lezione non puoi stare vicino alla tua amichetta. Vieni qua davanti.
Perfetto, ora mi toccava stare anche in primo banco durante la verifica. Mi alzo e vado di controvoglia nel posto da lei assegnato.
-Qualcuno vuole prendere il posto vicino alla McKibben?
-Io Professoressa.

Una voce calda e rauca. Già sentia.. ah si. Oh no, Harry. Mi giro di scatto e lo vedo camminare con nonchalance verso di me, con il sorriso stampato in volto.
-Ciao JayCee.
-Styles.
Rispondo freddamente senza ricambiare il sorriso.
Mi dispiace riccio, ma con me non andrai molto lontano.

Finalmente le prime tre ore sono passate, anche se l’ora della Jeggher è passata molto lentamente ora posso mangiare.
-Sai, penso che Harry voglia conoscerti un po’ meglio.
La guardo incuriosita. –Come fai a dirlo?
-Beh, semplice. Ti segue di continuo.
-Mi sembra uno stalker.

Chiudo così la conversazione e vado fuori in cortile a fumare la mia sigaretta, non avevo molta voglia di parlare, neanche con Hope.
Mi siedo sotto il mio albero preferito e con le cuffie nelle orecchie, facendo partire Welcome to my life, chiudo gli occhi e fumo con tranquillità.
Improvvisamente sento le cuffiette volare via, quasi con prepotenza. Apro gli occhi e vedo Jake Hamilton. No.
-McKibben, come stai?
Il suo tono ironico e la sua aria da sfida sono due delle cose che odio in lui. Mi alzo, ma non riesco a fare neanche un passo che mi ferma da un barccio.
-Fai la difficile? Uhm, non fare così dai.
Si avvicina di più al mio viso, fino ad arrivare al mio orecchio per poi sussurrare.
-Ci vediamo dopo scuola a casa tua.
Con uno strattone mi libero dalla sua presa e me ne vado.
Jake Hamilton, uno dei migliori amici di mio fratello.
Se il buongiorno si vede dal mattino, questa sarà una giornata di merda
  
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