Riprese a respirare solo quando fu certa che la stanza fosse piombata di nuovo nel silenzio. Poi si sollevò, le gambe le tremavano vistosamente sotto la tunica imporporata da pochi schizzi. Si guardò terrorizzata per attimi che le sembrarono interminabili, prima di voltare lo sguardo verso i cadaveri silenti poco distanti da lei, le gole squarciate e gli occhi riversi, la disperazione ancora percepibile dalle loro bocche spalancate e grondanti di sangue. Alzò lo sguardo e vide la figura del figlio slanciarsi curva e innaturale sopra di lei.
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