Anime & Manga > Romeo x Juliet
Segui la storia  |       
Autore: Akiko Swift    18/07/2015    1 recensioni
STORIA IN STATO DI REVISIONE.
Immaginate solo per un secondo che Giulietta non sia l'ultima Capuleti, sopravvissuta al massacro.
immaginate che con lei ci sia una bambina identica a lei, una gemella che come lei verrà salvata e nascosta da Corrado.
immaginate che anche Romeo abbia un gemello.
Seguendo gli avvenimenti dell'anime chiudete gli occhi e fatevi guidare da questa nuova storia, aprite il cuore e fate entrare queste parole al suo interno.
spero che vi piaccia e spero di ricevere delle recensioni, positive o negative, in modo da poter avere un vostro parere sulla storia
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Giulietta Fiammata Astro Capuleti, Nuovo personaggio, Romeo Candore Montecchi, Tebaldo Volumnia Capuleti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
eccomi di nuovo qui, con un nuovo capitolo.

prima di lasciarvi alla lettura vi devo chiedere scusa per il ritardo...ma la connessione non mi permette di
lavorare come vorrei.

comunque spero che il capitolo sia di vostro gradimento e che ne sia valsa la pena. 
vi lascio alla lettura e spero di ricevere qualche recensione, per sapere se vi è piaciuto o deve essere aggiustato.

ciau ciau. 



Capitolo 4°: Verità Svelate e Nuovi Arrivi

Quella mattina, quando arrivai, non avevo la stessa allegria che mi accompagnava ogni mattina e,
come a dimostrarlo,non indossavo nemmeno i miei soliti abiti colorati, ma ne indossavo uno completamente nero.

-buongiorno bambini…scusatemi se oggi non sono allegra come gli altri giorni, ma ieri io e Tebaldo abbiamo litigato
e lui se ne andato…non è più tornato, sono così preoccupata- sospirando mi sedetti assieme a loro.

Cristian, che abitava con noi, era triste come me, ma quando vide delle piccole lacrime scorrere sul mio viso mi si
avvicinò e me le asciugò con le sue piccole manine

-non piangere nee-san…ci siamo noi qui con te- tutti i bambini annuirono a quell’affermazione, stringendomisi attorno e
felice li ringraziai con uno splendido sorriso

- vi voglio bene bambini…ora che ne dite di continuare il nostro viaggio con le gemelle?- tutti i piccoli esplosero in un unico
"si", facendomi sccappare una risata.

Mentre continuaravo a ridere mi alzai e presi il libro, poi mi risedetti e iniziai a leggere, attirano immediatamente
l’attenzione di tutti i bambini.

-Corrado stava portando le gemelle in un luogo oscuro e sconosciuto.

Non aveva spiegato nulla alle due ragazze e per tutto il viaggio era rimasto in silenzio, a fissare il paesaggio
che scorreva al di fuori della carrozza.

Ad un certo punto, proprio quando Sky provò a parlare a Corrado, la carrozza frenò bruscamente, mettendo
immediatamente in allerta Corrado.

-restate qui- disse rivolto alle due – non uscite per nessuna ragione al mondo – l’uomo scese dalla carrozza e quasi
contemporaneamente imprecò mentalmente.

Il motivo di quella rabbia era causata dai vari soldati che avevano circondato la carrozza.-

Nella sala si abbassò la luce, lasciandoci illuminati solamente da una fioca luce e senza farmi vedere dai bambini
posai il libro e rimasi a guardare quello che stava accadendo.

Prorpio davanti alla grande vetrata apparve la carrozza da dove scesero Corrado e Francesco mentre Curio rimase al
posto del cocchiere e le ragazze rimaseso all’interno.

A prendere la parola fu proprio Giulietta che, dall’interno di quella carrozza, era stretta alla sorella, terrorizzata da tutta quella situazione.

“ – Corrado, ma che sta succedendo…perché non ci fai uscire!- le mie parole si persero nel vento e non ricevendo alcuna risposta
iniziai a preoccuparmi seriamente, così mi allontanai da Sky e mi avvicinai alla porta della carrozza, ma il nuovo rumore di spade che
cozzavano fra di loro mi fece nuovamente indietreggiare.

-Madonna Sky, Madonna Giulietta dovete scappare subito, dovete andarvene adesso!- la voce di Corrado arrivò come un ordine frettoloso
e impreciso, cosa molto strana visto che lui calcolava tutto nei minimi dettagli.

Ero spaventata da tutta quella faccenda, ma quando guardai il terrore negli occhi di Sky decisi di fare qualcosa, presi un po’ di coraggio
e aprì la porta della carrozza.

Davanti a me vidi decide di corpi appartenenti a soldati, completamente insenguinati mentre di fronte a me la battaglia infuriava.

Disgustata e terrorizzata da quella vista non riuscì a trattenere un urlo, attirando così l’attenzione di due soldati.

- Eccola! Quella è una delle figlie di Capuleti, forza prendiamola!- i due soldati iniziarono ad avvicinarsi mentre cercavo una spada
con cui difendermi, ma non trovandola mi misi a correre, cercando di non inciampare nel vestito e di allontanare quei due dalla carrozza e da Sky.

Quasi come una benedizione vidi anche Francesco lanciarsi nell’inseguimento, attirato dalle mie urla.

Mentre correvo sentivo i passi dei due soldati che cercavano di raggiungermi, ma proprio in quel momento la strada finì e mi ritrovai
letteralmente con le spalle al muro.

-ora mai sei nostra cara principessa – il ghigno che si era formato sul loro volto rese ancor meno chiare le loro parole, mandandomi nel panico.

- c…cosa s…state dicendo…i…io non s…sono una principessa, n…non sono nemmeno una n…- la voce del soldato sovrastò la mia
con irruenza e irritazione

- non dire cavolate mia cara…tu sei la figlia di Capuleti e con te c’è anche tua sorella gemella- quando l’uomo mi vide spaesata
scattò verso di me, mi prese il polso e me lo portò dietro la schiena, provocandomi un dolore immenso

– ed ora verrai con me senza fiatare- a causa della paura iniziai ad agitarmi, cercando in tutti i modi di liberarmi, ma quell’uomo era
il doppio di me ed era molto più forte rendendomi impossibile qualsiasi movimento, aumentando solamente il dolore al braccio.

-ti dispiacerebbe lasciare la povera fanciulla…non vorrei essere costretto a farti del male- la voce di Francesco arrivò alle mie orecchie
come un’ancora di salvezza, così, per quanto la presa me lo permettesse, mi voltai a guardarlo con le lacrime agli occhi, poste li come un
velo che vuole nascondere il suo prezioso tesoro.

-F…Francesco- la mia voce era spezzata dal terrore e la figura di Francesco mi sembrava una luce che avrebbe mi avrebbe svegliato
da quell’incubo, ma la speranza racchiusa in quella figura si frantumò quando il soldato scoppiò a ridere puntandomi al collo la spada,
lievemente sporca di sangue

-biondino, se provi solamente a fare un passo, ti prometto che la ragazza farà un viaggio di sola andata all’altro mondo- Francesco digrignò
i denti e mi guardò negli occhi, poi lasciò che la spada cadesse a terra, portandosi via la mia piccola speranza.

- bravo biondino- il suo compagno gli si avvicinò da dietro e lo legò, poi ghignando sguainò la spada e fulmineo gli ferì un braccio mentre
l’uomo che mi continuava a tenere si mise a ridere

- ora vediamo di muoverci, la fanciulla qui presente ha un appuntamento con una persona molto speciale- e come a dare senso alle sue parole
prese a spingermi, seguiti da Francesco e il suo complice, allontanandoci nai nostri amici.”

La giovane Capuleti smise di parlare e silenziosamete seguì i due soldati.

Quando il silenzio scese nella sala mi alzai e mi misi di fronte alla vetrata, a guardare la pioggia, poi mi preparai a continuare il racconto,
ma un tuono mi sorprese e rimasi a guardare l’esterno sconvolta, convinta di aver visto la figura di Tebaldo.

-nee-san cos’hai? Stai tremando- guardai il piccolo Cristian e cercai ti ritrovare la calma, anche se la testa aveva iniziato a dolermi moltissimo

- scusatemi tanto bambini…forza continuiamo con le nostre gemelle- e come se avessi pronunciato una formula magica i bambini ritornarono attenti,
così decisi di riprendere il libro e di risedermi assieme a loro

- allora…mentre i soldati portavano via i due ragazzi, da dietro un frammento di muro apparve il giovane Antonio che, scandalizzato, corse
immediatamente da Corrado e gli altri-

La stanza ricadde nuovamente nel silenzio mentre un solo rumone scandiva il tempo rimbombando in modo cupo e frettoloso, i passi svelti di
Antonio, concentrato ad arrivare al più presto da Corrado per avvisarlo di quello che era appena accaduto.

“- Nonno! Nonno! – dovevo trovarli al più presto, dovevamo salvare immediatamente Giulietta e Francesco.

-Antonio! – la voce di Sky mi rallegrò un po’ il cuore, almeno lei era sana e salva

- Nonno è terribile…dobbiamo salvarli subito- il nonno mi guardò spaesato, non comprendendo la frase, ma non appena le tornò alla mente
l’ordine che mi aveva dato, sgranò gli occhi e guardò Curio

- dove sono madonna Giulietta e Francesco? Antonio dimmi cos’è successo!- si girò e le sue mani si appoggiarono sulle mie spalle,
iniziando ad agitarmi

- due soldati…li hanno portati via…sanno chi è Giulietta, la stanno portando dal signore di Neo Verona…la stanno portando alla corte di
Montecchi- le parole uscirono come un fiume dalla mia bocca mentre le sue mani mi agitavano sempre più velocemente.

Ad un certo punto la mano tremante di Sky fermò quelle di mio nonno e a quel contatto lui la guardò come se fino a quel momento non si fosse
nemmeno accorto della sua presenza

-Corrado che cosa significa…perché dite che mia sorella è una Capuleti…ci avete sempre detto che i nostri genitori ci hanno abbandonato quando
eravamo in fasce- le lacrime sul suo volto scendevano copiose mentre nei suoi occhi si leggeva tutta la paura che stava provando in quel momento.

Dannazione mi sentivo impotente di fronte a quella scena, una delle mie migliori amiche in lacrime terrorizzata per la sorte della sorella e
non potevo fare nulla per aiutarla.

Il nonno sospirò, si avvicinò alla carrozza e lentamente prese una delle due spade che si trovavano al suo interno, prese quella con la campanula blu,
porgendola a Sky, poi prese l’altra con inciso l’iris bianco.

-queste due spade le fece costruire vostro padre, solo per voi poiché odiava l’idea di lasciarvi indifese una volta cresciute, anche se avreste vissuto
a palazzo, ma qualcosa mi dice che sapesse tutto del piano architettato da Montecchi per prendere il potere…comunque mi diede l’ordine di consegnarvele
una volta compiuti sedici anni…devi sapere anche che i vostri genitori non avrebbero mai potuto abbandonarvi, vi amavano troppo anche più della
loro vita-  il nonno si fermò e sospirò, cercando di trovare le parole giuste per continuare  – i vostri genitori vennero uccisi e ad ucciderli fu l’attuale
signore di Neo Verona, il segno, anzi la cicatrice che avete sul collo ve la fece lui quando provò ad uccidervi…in questi anni non abbiamo fatto
altro che proteggervi affinchè un giorno voi foste in grado di potervi riprendere ciò che è vostro di diritto- il nonno smise di parlare e abbassò la sguardo.

Quella storia sconvolse anche me, che conoscevo una parte dei fatti solo grazie a quei pochi racconti di Curio e Francesco.

Mi voltai verso Sky e mi accorsi che fissava la spada come se fosse stata la prima volta che vedeva un oggetto simile, poi la sfoderò
sgranando immediatamente gli occhi e lasciando cadere il fodero.

Lentamente avvicinò la mano alla scritta incisa sulla lama: “ Sky Sukai Astro Capuleti”

-io sarei una Capuleti?- la guardai annuendo lentamente e poi sospirai, temendo che da un momento all’altro avrei potuto perdere anche lei.”

Il giovane Antonio smise di parlare e, mentre mi preparai a continuare, vedemmo avanzare Sky che, come in trans, iniziò a parlare

“- io e mia sorella siamo le figlie di Capuleti- guardavo quella spada come se da un momento all’altro essa si dovesse mettere a parlare,
raccontandomi la verità, raccontarmi ciò che avevo dimenticato.

Guardai nuovamente l’elsa della spada e improvvisamente il ricordo dei miei genitori si fece largo nella mia mente, il ricordo di quella buia notte
in cui io e Giulietta li vedemmo morire.

Il sangue sparso ovunque, quasi come se volesse riempire completamente il pavimento, il terrore negli occhi dei nostri genitori e la spada
che li uccideva di fronte a noi.

Non appena il ricordò svanì ritornai alla realtà, ma terrorizzata da quello che avevo appena visto lasciai cadere la spada e indietreggiai un po’,
poi persi i sensi.”

La giovane venne immediatamente soccorsa da Curio, che la riportò sulla carrozza mentre Neo Verona veniva lentamente avvolta dalla pioggia.

-dopo aver recuperato la ragazza, Corrado decise di ritornare a casa e il viaggio, come quello dell’andata fu avvolto nel silenzio, chi intento
a pensare a Sky, pallida come un cencio, chi a capire dove avessero portato Giulietta e Francesco, chi ancora sperava che
quella storia non fosse mai successa.

Allo stesso tempo, nella torre delle prigioni, i due soldati avevano portato Giulietta e Francesco nella cella posta in cima alla torre-

Un tuono mi fece sobbalzare e il libro mi cadde, ma quando mi chinai a raccoglierlo vidi nuovamente la figura slanciata di Tebaldo.

Vedendomi bloccata i bambini rincominciarono a preoccuparsi, ma la voce di Giulietta li distrasse dal mio comportameno, e così riprese lei il racconto.

“ quando ci fecero entrare nella cella mi sorpresi molto di non trovarla vuota, ma occupata da una ragazza della mia età forse poco più grande di me.

Era voltata di schiena rispetto alla porta e non si era praticamente mossa dal punto in cui si trovava, nemmeno quando la guardia
richiuse la porta a chiave.

La giovane aveva lunghi capelli color dell’ebano ed erano tutti spettinati, segno che era li dentro da molto tempo, notai anche che era alta
pochi centimetri in più rispetto a me.

Essendo girata di spalle non riuscì a vederle gli occhi, ma qualcosa mi diceva che avevo già visto quella ragazza da qualche parte.

Qualcosa nella mia mente continuava a dirmi che quella giovane possedeva occhi azzurri come solo il cielo poteva essere, quello limpido
e privo di nuvole che accompagnava la primavera.

Non ascoltai le parole di Francesco, ma rimasi in ascolto della forte sensazione che nasceva al mio interno, la sensazione di averla
già vista da qualche parte, di averla già conosciuta.

-Madonna Giulietta mi state ascoltando…madonna Giulietta cosa vi succede, cos’avete…state tremando- mi ripresi solamente quando
sentì la mano di Francesco sulla spalla, così lo guardai e, cercando di fare un sorriso convincente, negai

- vi prego di non mentirmi…se non vi sentite bene sedetevi…in fondo vi siete appena ricordata del vostro passato e dei vostri genitori- provai a
rispondergli, ma una flebile voce mi interruppe

- s…sei davvero tu G…Giulietta?- mi voltai verso l’origine di quella voce e mi immersi in due pozze fatte di cielo puro e semplice,
appartenenti alla ragazza che divideva la cella con noi

- s…si sono io Giulietta, ma tu chi sei? Insomma quando ti guardo sento un forte senso di nostalgia e di felicità che avvolge il mio cuore nello
stesso momento- strinsi le mani al petto e guardai la ragazza.

La giovane sorrise malinconicamente e guardò Francesco, che a sua volta la guardò con uno sguardo malinconico

-nemmeno tu sei tanto cambiato Francesco…ma in fondo non mi stupisce molto il fatto che la mia “lady” si sia dimenticata di me, l’ultima volta
che l’ho vista aveva pochi mesi…eravate veramente piccole quando mi hanno portato a palazzo- a quel punto Francesco sgranò gli occhi e
si avvicinò alla ragazza, avvicinando delicatamente la mano al suo volto sfiorandola

- V…Violette sei proprio tu? C…che cosa ci fai qui? Dov’è tuo fratello?- sentendo quel nome, quelle piccole domande un forte ricordo
immerse la mia mente, impedendomi di ascoltare qualsiasi altro pensiero.

La voce di due bambini unita a quello di due vagiti riportarono a galla molti ricordi altri ricordi.

-V…Violette…- dalle mie labbra uscì solo il suo nome prima di essere avvolta dal buio e lasciarmi andare all’incoscienza.”

A quel punto il silenzio scese nella sala, nemmeno i bambini fiatavano...rimase solamente il debole suono del mio respiro affannato.

-bene bambini, come sempre il tempo a nostra disposizione è già finito…è ora di ritornare alle vostre case, ma non vi…preoccupate,
d…domani…- come ogni volta mi alzai in piedi, ma il mal di testa si fece sentire ancora più forte, il respiro pesante e la vista
offuscata- …d…domani c…con…ti…- lasciai cadere il libro e mi acasciai al suolo priva di sensi.

Le ultime voci che sentì furono quelle di Cristian e di Tebaldo…poi fu solo il buio ad accogliermi.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Romeo x Juliet / Vai alla pagina dell'autore: Akiko Swift