Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: _ Arya _    19/07/2015    12 recensioni
Cosa succederebbe se la principessa Emma Swan - una principessa non comune, ma audace e pronta all'avventura - , rapita dal pirata Barbanera, fosse salvata da Capitan Uncino?
-Spin off del capitolo 3 di One Year of Our Life-
"-Volete un goccio di rum? Allevia il dolore, ve lo assicuro.- mi domandò Hook, porgendomi la sua boccetta.
-Capitano, una principessa che beve il rum? Sarà abituata a baci e abbracci per il dolore, dubito beva!- intervenne Smee, e alcuni risposero con una risata.
In risposta li incenerii con lo sguardo, ed afferrai la boccetta per poi mandare giù ben più di un goccio." [dal primo capitolo]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The stars are gone from my sky













EMMA POV

Due giornate di viaggio erano andate e anche piuttosto lisce, ma ci eravamo accampati proprio nella grotta sotto la cascata dove Killian aveva accettato i suoi sentimenti nei miei confronti per la prima volta. Nella grotta dove per la prima volta avevamo dormito insieme abbracciati e felici nonostante gli iniziali dubbi su cui si era fondata la nostra relazione.
Dal canto mio avevo deciso di essere masochista, e mi ero sistemata proprio nel nostro angolino; fu sufficiente chiudere gli occhi per sentirlo vicino, sentirlo di nuovo accanto a me, come se non se ne fosse mai andato. Riuscii a rievocare perfino il calore del suo corpo, il suo profumo... tutto.
Stavo mentendo a me stessa nel credere che avrei saputo resistergli se tutto fosse andato bene... in cuor mio sentivo che qualunque cosa fosse successa, alla fine avrei ceduto ai miei sentimenti e gli avrei perdonato tutto.
Eccolo il motivo per cui lo odiavo: era l'unico che riusciva a far prevalere il mio cuore sulla testa, l'unico che me la faceva perdere per strada . Quando pensavo a lui era impossibile farlo lucidamente, mi perdevo subito al solo immaginare i suoi occhi azzurri riflessi nei miei. Era giusto così, oppure era meglio allontanarmi da un sentimento tanto potente?
-Emma, sei sveglia?
-Oh... sì, sì. Non riesco a dormire.- borbottai, e mi voltai verso la principessa indiana sdraiata poco lontano da me. A quanto pare neanche lei riusciva a dormire per qualche motivo.
-Hook starà bene. Lo sai che è un uomo forte, lo conosci meglio di me...
-Davvero? Tu hai passato molto più tempo con lui, io non so più se lo conosco, non so cosa conosco di lui...- sospirai, spostandomi a pancia in su e fissando il soffitto pensierosa.
-E' a te che ha dato il suo cuore, non a me. Comunque mi sarei arrabbiata anch'io se si fosse comportato così ma... credo l'abbia fatto solo per troppo amore. Per evitare che tu fossi al suo posto, credo. O che comunque Pan prendesse di mira anche te...
-Ma non è giusto! Gli avevo chiesto di non cercare più di proteggermi, di dirmi sempre tutto, di... di affrontare tutto insieme! Sono abbastanza forte da poterlo fare!
-Lo so Emma, e lo sa anche lui ma... pensaci, non avresti fatto la stessa cosa per lui? Se fossi stata al suo posto, non ti saresti voluta sacrificare per salvargli la vita?
Feci per replicare, ma poi mi resi conto di non saper cosa dire. Cosa avrei fatto se fossi stata costretta a scegliere tra la sua vita e la mia? Cosa avrei fatto se avessi creduto che non ci fosse altra via d'uscita se non quella del sacrificio?
Non ci avevo mai pensato prima, e non l'avrei fatto neanche ora se Tiger Lily non me l'avesse suggerito. E forse... forse aveva ragione.
Forse avrei fatto la stessa scelta, pur non volentieri. Per la prima volta mi ritrovai a pensare quanto dovesse essere stato difficile anche per lui. Se davvero mi amava come lo amavo io, doveva averci messo tutta la sua forza di volontà, fino all'ultima briciola, per riuscire a lasciarmi andare, per riuscire a spezzarmi il cuore mentendo in quel modo. E ora capii perché quell'ultimo bacio era stato tanto terribile: tutte le sue paure, la sua sofferenza, la sua frustrazione erano state riversate in esso, rendendolo amaro e doloroso.
Eppure, ora sapevo che avrei fatto la stessa identica scelta, perché io e lui eravamo simili: io e lui non eravamo come i miei genitori, fiduciosi che un bacio avrebbe potuto sconfiggere ogni cosa. Ma forse era proprio questo che ci rendeva forti, il fatto che ci saremmo sacrificati l'uno per il bene dell'altro senza battere ciglio, a costo di dover soffrire e di dover far soffrire l'altra persona.
-L'avrei fatto- sussurrai quindi, mentre una lacrima mi scivolava lungo la guancia. Non potevo perderlo un uomo del genere, l'avrei ucciso di botte probabilmente, ma poi mi sarei buttata tra le sue braccia e l'avrei baciato fino a non respirare più.
Parlare sarebbe stato necessario, per chiarire il fatto che per essere una coppia avremmo dovuto andare contro il nostro carattere e rimanere uniti qualunque cosa fosse successa. Però, una volta messo in chiaro questo, ero abbastanza certa che avremmo potuto farcela, avremmo messo da parte quest'ultimo mese di dolore e saremmo andati avanti con le nostre vite... e quella del frutto del nostro amore che inevitabilmente stava arrivando e con cui avremmo dovuto fare i conti entro qualche mese.
Era strano pensare che mio figlio avrebbe avuto la stessa età di mio fratello, ma nonostante fossi giovane e non ancora pronta per essere madre, anche mia madre era stata giovane quando ero nata io... perfino più giovane di me. Certo, per lei e mio padre era stato tutto diverso, la loro relazione per quanto avventurosa fosse stata, non era neanche lontanamente paragonabile alla nostra... non avevano mai avuto dubbi sul volersi riprendere il regno e salire al trono, mentre io avrei preferito non doverlo fare mai, o almeno non per ora. Non ero pronta a mettere da parte la mia vita per sedere a capo di un grande regno, ma per fortuna non avrei dovuto farlo troppo a breve essendo i miei genitori ancora molto giovani e in salute.
-Già. Lo salveremo Emma, e avrete tutto il tempo del mondo per parlare...
-Sì. Sì, lo so.- dissi, nonostante le orribili sensazioni che continuavano a invadermi. Cercai di convincermi che fosse solo normale ansia per l'imminente battaglia; in fondo a Peter Pan, Hook serviva davvero vivo per almeno altre 24 ore, e noi saremmo arrivati in anticipo per tirarlo fuori da quella grotta che aveva quasi ucciso anche me.
Alla fine decisi di provare a dormire, sarei stata più utile forte e riposata, e non stanca da non riuscire a reggermi in piedi. Cercai di pensare al fatto che l'indomani sera l'avrei finalmente rivisto, e avremmo messo fine a tutto questo: sarebbero rimasti solo i nostri problemi personali, ma superarli sarebbe stato di gran lunga più semplice una volta al sicuro.

 

***

 

Cavalcare con l'aria pesante dovuta al sole cocente che faceva evaporare la pioggia che era caduta durante la notte si rivelò dopo una sola ora di cammino un incubo, e nonostante i cavalli sembrassero star bene mi sentivo molto in colpa nei loro confronti. Probabilmente erano abituati a quel clima meglio di noi, ma il caldo a parer mio era davvero insopportabile.
-Emma, è tutto a posto?
-Eh?- borbottai cercando di voltare la testa indietro, e dovetti reggermi forte per non scivolare dalla sella.
-Ci sei?- ripeté Trilli -Ti senti male?
-Voi no? C'è un'umidità tremenda, un caldo micidiale...- feci squadrandola, e solo allora mi accorsi di essere l'unica così fiacca. Com'era possibile? Cosa diavolo mi stava succedendo? Eppure ero perfino riuscita a dormire un paio d'ore, molto più di quanto non avessi fatto altre volte.
-Forse dovremmo fermarci, potresti avere la febbre... hai una bruttissima cera...
-Già, prendiamo un quarto d'ora di pausa- acconsentì Smee -Abbiamo promesso a vostra madre di prenderci cura di voi, e senza offesa, la fatina ha ragione... avete una cera terribile.
-Grazie Smee, ma no. Non possiamo rallentare, non possiamo permettercelo.
-Ma voi non potete proseguire in queste condizioni, capitano.
“Capitano”... fu strano sentirsi chiamare in quel modo nonostante avessi accettato il ruolo per questa volta. Era il modo in cui chiamavo soltanto lui. E sarebbe presto tornato a esserlo, quindi non potevamo rallentare e rischiare di non farcela.
Non avevo la febbre, non ero malata, mi fu perfettamente chiaro qual'era il problema: la mia gravidanza.
-Posso proseguire, sono solo stanca. Ci fermeremo all'ora di pranzo per un'ora come stabilito per far riposare i cavalli, e riposerò soltanto allora. E visto che il capitano sono io non accetto repliche, chiaro?
-Sì signore. Cioé, signora. Capitano. Sì capitano.- disse quello, facendomi scappare una risata. Avevano deciso di farmi capitano senza neanche mettersi d'accordo su come chiamarmi, era buffo.
-Non era un ordine, Smee- ci tenni a precisare -E apprezzo che voi tutti vi preoccupiate per me, ma è di Hook che dobbiamo preoccuparci ora, è lui a essere in pericolo di vita.

 

Fortunatamente mi era bastato mangiare e riposare un po' per tornare in forze, oltre che fare un bagno freddo nel fiume: mi aveva rinfrescato sia il corpo che le idee.
Dopo circa un'ora avevamo ripreso il cammino, dato che fortunatamente ai cavalli era bastata per rimettersi in forze. In caso contrario avremmo proseguito anche a piedi, tutto pur di arrivare in tempo... o in caso di estrema necessità avremmo fatto usare la magia a Trilli per avvicinarci il più possibile.
-E' praticamente buio ormai...- sussurrai, alzando lo sguardo: il cielo si era fatto scuro, e la luna piena era ben visibile... quanto tempo avevamo ancora a disposizione? E se non ce l'avessimo fatta?
-Sì, e noi siamo quasi arrivati!- esclamò soddisfatta Trilli -Guarda bene!
Puntando lo sguardo avanti rimasi senza parole, per colpa dell'ansia e dell'oscurità non mi ero resa conto di ciò che avevo praticamente davanti agli occhi: in lontananza si intravedeva l'isola del teschio, per raggiungere la riva sarebbero bastati ancora pochi minuti di cammino!
Istintivamente incitai il cavallo al galoppo, e solo dopo qualche istante sentii gli altri seguirmi: mi sentii un po' stupida per la mia impazienza, ma era stato più forte di me, non avevo neanche riflettuto su ciò che stavo facendo. Eravamo così vicini che avrei voluto addirittura volare se fosse stato possibile, azzerare quell'ultima distanza per stringermi tra le braccia del mio uomo.
Solo quando una freccia mi sfiorò il viso mi resi conto di essere stata troppo avventata, e tirai le briglie per fermare il mio destriero.
-Davvero credevi sarebbe stato così facile, boccoli d'oro?
-Felix. Mentirei se dicessi che mi sei mancato. Vattene e lasciami passare se non vuoi farti male!- lo minacciai, mentre venivo circondata dai miei uomini – e donne. Lui allo stesso modo venne circondato dalla sua banda di ragazzini, che se non avessi saputo chi fossero mi sarebbe venuto da ridere nel vederli così minacciosi. Di comune accordo smontammo dai cavalli lasciandoli andare per evitare che si facessero del male, e tornammo ai marmocchi.
-Tu sei sempre più graziosa invece, quindi da parte mia sei una gioia per gli occhi...
-Scusami, ma non mi piacciono i bambini. E ancor meno mi piace fargli male, ma se proprio devo...
Restammo qualche momento a guardarci negli occhi, e combattere coi soli sguardi: se il mio avesse posseduto qualche potere l'avrei probabilmente incenerito, perché nonostante durò una frazione di secondo, notai il suo farsi incerto.
Poi però impugnò la spada sicuramente avvelenata, pronto ad attaccare, e lo stesso fece il suo esercito di bimbi sperduti.
-Bene. Uomini, fate di tutto per non essere colpiti! Basta un piccolo graffio per avere una morte certa e dolorosa, quindi state attenti! Per il resto avanti, possiamo batterla una banda di marmocchi!- li incitai, e puntai direttamente contro Felix. Avrei mentito se avessi detto che non fosse personale, perché lui per primo aveva cercato di ferire mortalmente Hook proprio davanti ai miei occhi. Ero riuscita a salvarlo una volta, e l'avrei fatto nuovamente.
Insieme a me, contro di lui, si unì Tiger Lily, e cercammo di attaccare da due direzioni opposte, per confonderlo e farlo cedere.
-Emma, lo tengo impegnato io, tu devi andare!
-Non posso lasciarvi qui!
-Avrai Peter Pan da affrontare, che è ben peggio di questi marmocchi.- mi ricordò, e non potei darle torto. Non stava cercando di tenermi lontana dai guai o cose del genere, stava solo cercando di aiutarmi velocizzandomi nell'impresa: in fondo aveva ragione, avrei potuto perdere ore preziose se fossi rimasta e avrei rischiato di non arrivare in tempo a salvare Killian.
Quindi annuii, e lasciai tenesse occupato un Felix molto arrabbiato per quella mossa, mentre sgattaiolavo via dalla battaglia, correndo quanto più veloce possibile verso la riva, dove disgraziatamente la barca era scomparsa.
-Maledizione!- gridai -Dovrò nuotare!
-Non è proprio una grande idea Emma!
-Ariel!- esclamai sorpresa, vedendola emergere dall'acqua scura avvolta come in una grande bolla di sapone. Cosa ci faceva lì? E come faceva a sapere che fossi tornata?
-I tuoi mi hanno chiesto di tenerti d'occhio... tra parentesi tuo padre mi è sembrato piuttosto arrabbiato, ma credo sia solo preoccupato...
-Immagino subirò la sua ira al ritorno, se mai tornerò... grazie per essere qui... non è che puoi darmi una mano?
-Ovviamente se ti immergessi finiresti male ma...- non concluse la frase, e invece mi afferrò per mano tirandomi direttamente in acqua. Andai nel panico solo per poco, prima di accorgermi che la sua bolla aveva avvolto anche me, e neanche mi bagnai.
Quindi sorrisi e nuotai insieme a lei: fu strano dato che l'acqua neanche la sfiorai, ma in qualche modo fu comunque piacevole e liberatorio. Ero sempre più vicina a lui, ormai c'erano soltanto pochi metri a separarci.
Pochi metri e Peter Pan, ovviamente.
-Ma guarda, due sirenette già qui. Ammetto che mi hai stupito – come ti facevi chiamare? Black Swan, sì – immaginavo saresti arrivata ad affrontarmi prima o poi, ma sei stata più veloce del previsto. Davvero abile, mia cara. Ma non per questo ti permetterò di raggiungere il pirata...
Pan non si curò neanche di fermarmi prima che tornassi sulla terraferma, era davvero così sicuro di sé? Era così certo di potermi battere? Dovetti ammettere che la cosa fosse preoccupante, ma non mi sarei data per vinta: questa sua sicurezza avrebbe anche potuto essere il suo punto debole, mi sarebbe bastato capire come sfruttarla.
-Non serve che tu mi permetta niente, di solito ottengo ciò che voglio con le mie forze... e unite a quelle di tutti i miei amici, direi che possono essere più che sufficienti. Non ho paura di te.- lo sfidai, puntando lo sguardo dritto nel suo -Magari puoi usare trucchetti magici e quel che ti pare, ma credo ugualmente di poterti battere.
-Ah, e sarà tipo il vero amore a mettermi KO?
-Puoi anche ridere, moccioso, ma l'amore è potente... non vuoi crederci perché non arrivi a comprenderlo. Era così anche per me, cuori e baci mi hanno sempre fatto abbastanza ripugnanza... ma ho capito che c'è molto di più.
-Ammirevole- continuò a sorridere -Davvero un bel discorso, sto per commuovermi. Credo ti concederò di avere il suo corpo, sai, almeno per fargli un bel funerale...
-Se dev'esserci un funerale, allora sarà il tuo!
Senza aggiungere altro feci carica con la spada, e non mi abbattei quando riuscì a parare il colpo senza alcuno sforzo. Neanche rimasi sorpresa in realtà, avevo preso sul serio Hook quando mi aveva detto che Pan era scaltro, furbo e pericoloso. Ma non abbastanza da darmi per vinta, perché io avevo una motivazione più forte della sua, più forte del desiderio di vita eterna che consideravo solo un capriccio. La vita eterna non gli avrebbe dato la felicità.
-Sei una tosta Swan, oserei dire la principessa più tosta che abbia mai conosciuto... ma ora basta giocare, ho del lavoro da sbrigare e non voglio più essere rallentato. Anche perché non so quanto ancora possa resistere il suo cuore, ha perso tanta della sua luce... devo utilizzarlo, prima che si spenga da solo!- rise.
E fu allora che successe qualcosa di inaspettato: il mio dolore, il panico, e la paura di non fare in tempo e la frustrazione si trasformarono in pura energia, che si scaturì dal mio corpo come un'ondata di fuoco, che spinse Peter Pan direttamente in mare.
-Ma c... cosa...- balbettai, guardandomi le mani. Non sembravano illuminate o strane, quindi non poteva essere magia involontaria. O forse sì? Avevo dei poteri magici che si stavano mostrando soltanto adesso? Oppure era qualcos'altro di inspiegabile?
-Emma, muoviti!- mi riportò alla realtà Ariel -Lo trattengo io, ma non so per quanto potrò!
Aveva ragione: qualunque cosa avessi fatto non era il momento di pensarci, dovevo approfittare di quel vantaggio per raggiungere l'uomo che amavo. Se il suo cuore stava davvero per cedere non c'era molto tempo, dovevo rimetterglielo nel petto prima che fosse troppo tardi.
Diedi un ultimo sguardo alla mia amica e non vedendola sorrisi, probabilmente aveva trascinato quel piccolo demonio in un altro mondo: sapevo che avrebbe trovato il modo di tornare, ma sicuramente stavo guadagnando minuti preziosi.
Come la prima volta, non ebbi problemi ad entrare nella grotta, e corsi a perdifiato sapendo che per raggiungere il centro ci sarebbe voluto un po'.
I corridoi bui sembravano non avere fine, ma quando intravidi la fioca luce che ricordavo molto bene, accelerai il più possibile come non avevo mai corso in vita mia.

Una volta lì riconobbi subito la figura rannicchiata a terra, e mi gettai non curandomi di sbucciarmi le ginocchia sulla pietra dura e fredda.
-Hook! Killian!- gridai, tagliando le catene con dei colpi di spada e scuotendolo per le spalle. Non poteva essere troppo tardi, doveva essere vivo.
-Swan? Ho pure le allucinazioni adesso, maledizione...- borbottò l'uomo, provocando da parte mia una grande risata liberatoria. Era vivo. Malconcio, molto malconcio, ma vivo.
-Non sono un'allucinazione brutto idiota! Sono qui, e ora ce ne andiamo!
-Emma...- sussurrò più dolcemente, aprendo lentamente gli occhi; cercò anche di tirarsi su, ma la leva che fece col suo braccio cedette facendolo ricadere a terra. Solo allora notai la mano incrostata di sangue, le occhiaie profonde e il dolore che esternava il suo volto.
Scoppiai a piangere e ci pensai io a tirarlo su, per poi stringerlo forte tra le mie braccia.
-Killian, sei così stupido... perché?!- singhiozzai, affondando la testa nella sua spalla, bagnando la camicia ormai logora. E lui era caldo. No, era bollente, scottava come le rocce sotto il sole nelle ore più calde.
-Devi collaborare, devo portarti fuori di qui... e prendere il tuo cuore... dobbiamo fare presto...- cercai di riscuotermi, allo stesso tempo godendo della stretta se pur leggera che ricambiò.
-No Emma, no... devi andartene. Per me è troppo tardi, tu puoi ancora salvarti... non dovresti essere qui, cosa ci fai... perché...
-Sta zitto, stai delirando. Parleremo quando saremo lontani da qui, chiaro?- ignorai le sue flebili proteste e lo presi sotto braccio nel tentativo di tirarlo su, non potevo di certo portarlo in spalla.
-Emma! Io morirò, così stai solo condannando anche te. Non rendere vano ciò che ho fatto!- insistette facendosi forza per resistermi, e fui costretta a lasciarlo seduto, tenendolo dietro la schiena perché non ricadesse a terra.
-Vai e salvati, non voglio che tu muoia...
-NO!- gridai disperata e in lacrime -IO NON VOGLIO PERDERTI, LO VUOI CAPIRE?! TI ODIO PER AVERMI MENTITO, IO VOLEVO RESTARE CON TE! LOTTARE CON TE!
Quello allungò un braccio e mi strinse di nuovo al suo petto, lasciando che sfogassi il pianto e i singhiozzi ancora una volta. Poteva dirmi quello che voleva, ma non sarei uscita da lì senza di lui, non viva almeno.
-Tesoro mio, ascoltami... io non ce la farò, è troppo tardi per me... lo sento, e so che in fondo l'hai capito.
-Zitto e tira su il culo- singhiozzai nuovamente, tirandolo per la camicia. Non avrei accettato che si lasciasse morire, sarebbe prima dovuto passare sul mio cadavere, e non sarebbe stato facile date le sue condizioni. Trilli aveva ragione, vederlo ridotto così era straziante, sembrava l'ombra del pirata che avevo lasciato solo un mese prima. Come aveva potuto Peter Pan ridurlo in quello stato? Cosa gli aveva fatto?
-Ora vado a prendere il tuo cuore, e ce ne andiamo.- sussurrai continuando a ignorarlo, e lo poggiai delicatamente a terra per potermi alzare.
Mi alzai pronta a scavare tra quei teschi orrendi, ma fui bloccata dalla sua mano che mi afferrò il polso.
-Emma, no, ascoltami... lascia perdere. Se non vuoi andartene rimani qui con me, finché... finché non sarà finita. Non ti farà nulla, gli basto io...
-Lasciami Killian! Non sarà finita, tu non stai per morire!
-Ti amo- sussurrò -Ti amo Emma, e non avrei voluto dirtelo ora... così... ma... per quel che vale ti amo, mi dispiace averti fatto del male.
Tornai in ginocchio, china su di lui, mentre le lacrime si facevano sempre più copiose. Sapevo anch'io che stava morendo, e aveva deciso di svelarmi i suoi sentimenti nei i suoi ultimi istanti di vita, ma non potevo accettarlo. Non ora.
-Come pretendi che ti lasci morire, adesso!? Eh?! Ti amo anch'io idiota, voglio andarmene di qui con te...
-E ci sarò tesoro. Ci sarò sempre.- sussurrò con un sorriso, per poi poggiare la mano all'altezza del mio cuore -Sarò sempre qui con te, ma devi promettermi che pur ricordandomi andrai avanti con la tua vita... troverai l'amore, troverai la felicità...
-Ma io l'ho trovato l'amore! E la felicità! Non posso perderti...- ripetei per l'ennesima volta, tra i singhiozzi.
-Ma ci sarà da qualche parte qualcun altro che potrà renderti felice, darti ciò che io non ho potuto...- spostò la mano verso l'alto, per portarmela sul viso nel tentativo di asciugare le lacrime che sembravano non avere mai fine.
-No, no... non puoi lasciarmi proprio ora... non puoi lasciarci!
-Lasciar... vi? Cosa...
-Sono incinta Killian! Di tuo figlio! Non puoi lasciarmi a crescerlo da sola, lo sai che non sono pronta! Mi hai messa nella merda! Lo sai che non lo voglio! Ma insieme... insieme forse possiamo farcela, ti prego...
Vidi finalmente cedere anche lui al pianto, i suoi occhi divennero ancora più lucidi di quanto non lo fossero già a causa della febbre alta, e delle piccole lacrime iniziarono a scivolare e rigargli quel sorriso che sarebbe sempre stato il più bello.
-Scusa...
-E' tardi per chiedere scusa! Ora ti alzerai, e ti prenderai le tue responsabilità... se devo crescere io un bambino, allora lo farai pure tu!
-Mi dispiace tesoro... veglierò sempre su di te... su di voi. Anche se non ci sarò, farò in modo che nessuno possa mai farvi del male... Se vuoi una vita diversa da quella che ti aspetta... prenditela. La Jolly Roger è tua, ora. E un giorno sarà di nostro figlio. Ti amo... e digli che amo anche lui, o lei... vi amo.
E fu allora, dopo quelle ultime due flebili parole, che i suoi occhi si chiusero e la sua mano scivolò lenta lungo il mio viso, passando anche per la pancia dove indugiò per un po', per poi ricadere immobile sulle mie gambe.
In quell'istante quel poco che era rimasto del mio cuore andò in frantumi insieme alla mia anima, e mi lasciai scivolare impotente accanto al corpo esanime dell'unico uomo che avrei mai amato.
E tutte le stelle del cielo si spensero per sempre.


 

 

Quella della felicità è una grande bugia. Perché arriva il dolore, e niente ha più senso. Perché si fonda una base, si costruisce, si decora, e poi all'improvviso qualcuno o qualcosa spazza via tutto. Allora a che serve?
Ci sono navi dirette verso molti porti, molti mondi, molte vie... ma senza più stelle nel cielo, allora si è perduti per sempre nell'oscurità.
(semicit. Alessandro D'Avenia, Fernando Pessoa)





























 

Angolo dell'autrice;
Ciao! Io sono già emigrata molto lontano per non farmi uccidere :') Non ho molto da dire... ho scritto questo capitolo quasi di getto, soprattutto l'ultima parte. Ma l'ho cancellata e riscritta più volte, perché volevo riuscire a rendere al massimo tutte le loro sensazioni e i sentimenti... spero di esserci riuscita almeno un po'.
Emma ha lottato con forza fino alla fine, e neanche Pan è riuscito a fermarla dal raggiungere Hook... infine si sono ritrovati, e lui sapendo che non c'era più nulla da fare le ha chiesto di rimanere con lui per svelarle finalmente i suoi sentimenti, e pregarla di essere di nuovo felice, perché vivrà sempre nel suo cuore. Emma però è stata forte fino ad ora, è riuscita a non spezzarsi... ma adesso che l'ha perso chi lo sa. Sarà davvero la fine stavolta?
Quasi quasi vorrei fare la perfida e postare prima l'altra FF per lasciare più suspence qui xD Ma ci devo pensare lol
Buonanotte/Buongiorno, e non mi odiate per favore :') In fondo non sono cattiva...
Un abbraccio, e grazie a chi è arrivato fin qui :* Mancano pochissimi capitoli alla fine ormai, e sono un po' indecisa su delle cose, e chiederò consiglio dopo il prossimo capitolo!
   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: _ Arya _