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Autore: Miss Mistery    19/07/2015    3 recensioni
Hermione Granger è una normale ragazza di 15 anni con due genitori fantastici che fanno i dentisti. E' brava a scuola e ama leggere. Ha due migliori amiche fantastiche e adora la sua vita. Il destino però non la pensa come lei e decide che è l'ora dei cambiamenti. I genitori vengono invitati ad aprire una clinica a Parigi e lei viene spedita a Londra da una nonna che non vede da 10 anni. Sarà costretta a vivere con praticamente una sconosciuta e in più il colore rosso che tanto amava diventerà il suo peggior incubo.... o il suo miglior sogno.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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" Non voglio!" disse  categorica la ragazza quando le venne annunciata la notizia.
Il padre sospirò esausto e riprese a leggere il giornale mentre la madre cucinava.
"Hermione, tesoro. Sappiamo che qui hai tutti i tuoi amici e che vorresti rimanere ma non puoi. Sei troppo piccola per stare da sola e quindi andrai a Londra da tua nonna" disse la donna senza distogliere lo sguardo dai pomodori che stava tagliando.
"Ma non è giusto" piagnucolò Hermione "perché dovete andare in Francia?"
"Sai bene che ci hanno invitato lì per aprire una nuova clinica  a Parigi e noi non vogliamo farci sfuggire quest'occasione" le rispose il padre prendendo un  sorso di caffè con lo sguardo rivolto alla Gazzetta dello sport " E poi sarà solo per un anno. Passerà in fretta credimi e  ritorneremo qui." finì riappoggiando la tazza sul tavolo
"Ma non conosco nessuno lì" disse la ragazza ormai rassegnata " E non vedo la nonna da 10 anni, avevo 5 anni quando avete litigano in quel modo e adesso all'improvviso mi dite che ci devo andare"
Il viso del padre sembrò contorcersi in una smorfia per poi tornare normale.
" Hai ragione ma lei è l'unica parente che può tenerti, e lo sai bene. " disse la madre " E inoltre tuo padre ha deciso di lasciarsi alle spalle i vecchio rancori, vero Mark?" 
L'uomo fece una specie di grugnito poco convincente ricevendo in cambio dalla madre , Jean, un'occhiataccia.
Hermione sospirò rassegnata. Quando la decisione era ormai presa nemmeno lei poteva far cambiare idea ai suoi genitori. L'unica cosa che la consolava era sapere che si trattava solo di un anno. Un anno passa in fretta si disse con convinzione.
Senza dire niente prese il libro che aveva poggiato sul tavolo e si diresse in camera per dare la brutta notizia alle sue amiche.
"Ma non è giusto!" esclamò Melissa pochi minuti dopo " Non possono farlo!"
"Infatti Herm!" concordò Chaterine 
" Lo so ragazze , ho cercato di convincergli ma niente da fare. Partirò tra un mese.Sapete che quando decidono ..." non riuscì a finire perché i suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime 
"Ma Londra è a cinque ore da qui" piagnucolò Melissa 
" E starai via per una anno Herm. Un anno è tanto" fece lo stesso  Chaterine 
" Sto più male io che voi fidatevi" confessò la quindicenne cercando di non piangere " almeno voi starete insieme, io lì non conosco nessuno e ci dovrò stare per un lungo anno" 
Ci fu un attimo di silenzio e poi Melissa scoppiò in lacrime e si mise a urlare qualcosa sul fatto che i genitori rovinano e basta la vita dei figli mentre Chaterine cercava di calmarla dicendo che potevano sempre andare a trovare Herm alcuni weekend prendendo il treno. La diretta interessata invece sorrise perché sapeva di avere delle buone amiche qui che non l'avrebbero dimenticata in questo anno.
Dopo un'animata discussione di circa 4 ore si senti la voce del padre di Hermione intimare alla figlia di finire la conversazione se non voleva che la sua paghetta venisse usata per pagare le bollette del telefono.
                                  *  *  *
La scuola era finita da un mese e come sempre Hermione aveva preso il massimo dei voti in ogni materia. I suoi genitori aveva già acquistato i biglietti dell'aereo e spedito alcuni scatoloni  in Francia e altri a Londra.
" Tesoro, fai in fretta dobbiamo andare altrimenti arriviamo in ritardo" gridò la voce di Jean dalle scale. 
"Arrivo Mamma" le disse di rimando Hermione. Prima di chiudere la porta della sua camera ormai spoglia , la guardò per un'ultima volta rattristita e scese le scale. Poi però si ricordò di una cosa e tornò di corsa in camera. Aprì il mobiletto che stava sopra la scrivania e ne tirò fuori un braccialetto. Era un braccialetto umile, fatto di fili colorati e un po' bruciacchiato all'estremità. Un braccialetto molto vecchio e per niente prezioso ma guardandolo la quindicenne sorrise con calore e lo mise in tasca al sicuro per poi dirigersi verso le urla della madre che si fecero insistenti.
"Accidenti Hermione. Perché ci hai messo tanto? Sai che io e la mamma abbiamo un areo da prendere" le disse il padre mentre la ragazza entrava nella macchina.
"Scusa. Mi ero dimenticata una cosa in camera" rispose lei allacciando la cintura.
" Scommetto uno dei tuoi libri. Come se non te ne fossi portata abbastanza dietro. Abbiamo spedito due scatoloni pieni da tua nonna. Dovresti smettere di stare solo sui libri e farti più amicizie a parte Melissa e Chaterine" continuò l'uomo partendo.
Hermione alzò gli occhi al cielo mentre la madre le sorrideva. Aveva sentito questa frase talmente tante volte che pensava di riuscire a immaginare i momenti in cui il padre l'avrebbe detta. 
Mentre si dirigevano verso la superstrada Hermione osservò per l'ultima volta le strade , i parchi e le case della città che stavano abbandonando. La sua città, in cui aveva vissuto per anni e che avrebbe rivisto tra tanto tanto tempo.Le si inumidirono un po' gli occhi al pensiero di lasciare la sua casa e le sue amiche ma decise che non avrebbe pianto. Non davanti ai suoi genitori.
                                   *  *  * 
"Hermione" disse una voce flebile, come se si trovasse ad anni luce da lei" Hermione, tesoro. Svegliati siamo arrivati" la voce si sentì più chiaramente.
La ragazza aprì gli occhi ,ancora impastati di sonno, fissando la figura della madre che appariva ancora sbiadita. 
" Siamo arrivati?" chiese alzandosi e osservando il sole ancora alto nel cielo. 
" Quasi. Ancora 5 minuti" le rispose il padre guardandola attraverso  lo specchietto retrovisore. 
Hermione guardò l'orologio rosso che portava al polso . Segnava le 17:42 .
'Sono nervosa' si rese conto Hermione mentre il battito accelerava. Era sua nonna è vero ma non la vedeva da 10 lunghi anni a causa del litigio che lei e suo padre, non che figlio, avevano avuto. I ricordi sulla nonna che aveva erano pochi ma nitidi. Ricordava i lunghi capelli brizzolati  ripiegati in una crocchia salda, un sorriso candido e delle mani vellutate che la cullavano e le raccontavano storie su maghi , incantesimi e animali fantastici.Non ricordava per niente il motivo del litigio tra lei e suo padre ma ricordando la testardaggine della nonna e conoscendo quella del padre non si sorprese che questa cosa sia durata tanto.
La macchina si fermò e Hermione si riscosse dai suoi pensieri. Il padre aveva parcheggiato davanti a una casa a tre piani , molto vecchia a giudicare dalle decorazioni.Quella via era piene di quelle case, alcune più curate delle altre.
"La tua roba deve essere già arrivata quindi ti basterà prendere la valigetta dal cofano" disse il padre svelto senza guardare la casa 
" Voi non venite?" chiese la quindicenne sorpresa.
" Preferiremo andare, amore. L'areo parte tra poco e sinceramente preferirei non vedere  liti prima di andare" disse Jean fissando il marito 
" Va bene" disse Hermione e poi si sporse a dare un bacio ai due genitori  " Mi mancherete "
"Anche tu ci mancherai" le sorrise la madre 
"Vedi di non spezzare troppi cuori qui" disse il padre scompigliandole i capelli ricci.
"Papà" esclamò Hermione arrossendo e tutti e tre scoppiarono a ridere.
Poi il viso del padre si fece più dolce  "Fai la brava , principessa e scrivici" 
"Si, lo farò" sorrise Hermione e uscì dalla macchina. Prese la valigetta rossa dal cofano e salutò i genitori con la mano mentre ripartivano.
Solo dopo aver visto la macchina svoltare l'angolo la ragazza si rese conto di non avere idea di quale sia la casa di sua nonna. 
Decise di tentare  e si posizionò davanti alla casa dove aveva parcheggiato il padre. 
Si mise una mano sul cuore e prese un grande respiro. Guardò esitante il campanello mentre avvicinava piano il dito ad esso. Ad un tratto la porta si aprì con forza e Hermione sobbalzò dallo spavento mentre quattro paia di occhi azzurri la fissavano curiosi.
"Ah..emh..ah" cercò di dire la ragazza 
" E tu chi sei?" chiese il primo ragazzo con un sorriso a trentadue denti 
" Sarà venuta per me, fratello. Vorrà dichiararsi" sogghignò l'altro fissandola 
Hermione rimase a bocca aperta. Erano uguali! Avevano esattamente la stessa faccia. Gli stessi lineamenti. Le stesse lentiggini. Gli stessi capelli rosso acceso  e lo stesso sguardo furbo e sbarazzino. Persino i vestiti si somigliavano tranne i maglioni che erano di colore diverso. 
Poi la ragazza si accorse che in realtà non erano così uguali. Bastava guardargli molto attentamente e ci si accorgeva che gli occhi di uno erano più chiari , più azzurri dell'altro. 
" Si cero, George. Sono tutte ai tuoi piedi, credici" lo prese in giro quello con gli occhi più chiari.
"Ma ovviamente, Fred. Sono il più bello dei due e le fanciulle cadono tutte ai miei piedi" fece l'altro con fare altezzoso 
" Non Angelina" sogghignò Fred e questo fece mettere il muso a George. 
"Emh...scusate" cercò di dire Hermione benché divertita da quella situazione.
I due smisero di stuzzicarsi e invece guardarono lei.
" Ah, giusto. Quindi, cosa ti serve?" chiese Fred 
"Io sto cercando  Willow Granger" dissi un po' esitante 
Loro si guardarono perplessi e poi quello che lei capì essere George disse 
" Perché la cerchi?"
"  lei è mia nonna" disse tutto d'un fiato 
Nell'istante esatto in cui diceva quella frase una donna paffutella e con una chioma rossa come i gemelli stava passando di lì. 
Quando sentì quelle parole si voltò verso Hermione e i suoi occhi si illuminarono.
"Oh santo cielo" esclamò mentre si faceva largo tra i due fratelli che la fissavano straniti.
"Mamma?" chiesero all'unisono i due venendo ignorati 
"Oh santo santo cielo" ripeté lei guardandola , poi la prese e la strinse a se sorridendo " Quanto sei cresciuta , accidenti quanto sei cresciuta" disse 
Hermione non ci stava capendo più niente e rischiava di soffocare a causa dell'abbraccio.
"Mamma, chi è questa ragazza" le chiese Fred mentre la donna si staccava da Hermione.
"Oh insomma come sarebbe a dire chi è!" sbraitò quella " Questa è Hermione, Hermione Granger" finì di dire.
I due guardarono la ragazza stralunati , come se la vedessero per la prima volta.
"Questa qui è la piccola Herm?" chiesero all'unisono.
Hermione stava seriamente cominciando a preoccuparsi ed erano passati solo dieci minuti dal suo arrivo a Londra.
  
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