Serie TV > The 100
Segui la storia  |       
Autore: Aklylia45    19/07/2015    1 recensioni
E se i personaggi di "The 100" fossero gli studenti di Hogwarts?
Sono passati ormai vent'anni dalla sconfitta di Voldemort e la scuola di magia e stregoneria ha finalmente riaperto i battenti,per accogliere i nuovi studenti in totale sicurezza e serenità.
Tuttavia qualcosa non va...
A qualche settimana dall'inizio della scuola alcuni studenti scompaiono e nelle loro stanze vengono rinvenute alcune parti del corpo dei malcapitati.
Un killer si nasconde a Hogwarts ma nessuno lo trova, nessuno sa chi sia...
Clarke e i suoi amici dovranno scovare l'assassino prima che uno di loro venga preso..
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Finn Collins, Octavia Blake, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

ESPLOSIONI FUORI PROGRAMMA


Furono le urla di Octavia a svegliare Clarke.
La ragazza saltò giù dal letto di scatto, in preda ad un eccesso di adrenalina, chiamando l'amica a gran voce.
«Octavia! Octavia,stai bene?» gridò afferrando d'impulso la bacchetta magica dal comodino, che in ogni caso le sarebbe servita a poco dato che, oltre all'incantesimo per usare la Mappa del Malandrino che le aveva mostrato Finn la sera precedente, non conosceva neanche il più semplice degli schiantesimi.
Quando Octavia ricomparve sulla soglia della stanza con passo furioso, Clarke dovette far ricorso a tutte le sue forze per non ridere di lei: i capelli di Octavia erano ritti e sparati in tutte le direzioni, come se avesse infilato due dita nella corrente, e la sua faccia era nera di fuliggine.
«Quel Jasper!» inveì Octavia furiosa strofinando la faccia in uno straccio per farla tornare pulita «Mi ha nascosto un fuoco d'artificio incantato nei libri!»
Lanciò via il pezzo di stoffa e iniziò a frugare nel baule alla ricerca della spazzola.
«Sbrigati a vestirti, se no faremo tardi» aggiunse cercando di dare un aspetto dignitoso alla sua lunga chioma nera «Ma che fai con la bacchetta?»
Clarke scrollò le spalle e rimise la bacchetta a posto, poi afferrò la divisa, che la sera prima aveva lasciato su una sedia e se la infilò in fretta, sistemando i capelli alla bell'e meglio.
Lasciata la stanza Clarke poté ammirare la splendida Sala Comune dei Grifondoro, alla quale, per una lunga seri di motivi, non aveva prestato attenzione la sera prima.
Era un'accogliente sala circolare con ampie finestre che davano sul giardino est del castello, un bel caminetto di mattoni e legno che si accendeva magicamente ogni volta che ce n'era bisogno e ovunque delle soffici e comode poltrone di velluto rosse e tavolini bassi in mogano con le gambe finemente intagliate.
Clarke e Octavia superarono la porta-ritratto e si allontanarono nel corridoio principale, ma non prima di aver salutato cortesemente la Signora Grassa e Nick-Quasi-Senza-Testa, che nel vederle passare s'inchino e si tolse la testa dal coppo come un cavaliere si toglierebbe il cappello davanti ad una damigella, dando segno così di riconoscere la Grifondoro che aveva aiutato la sera precedente e facendo inorridire Octavia alla vista del collo rozzamente tagliato.
«Buongiorno Sir Nicholas» disse Clarke educatamente «Dormito bene?»
«Magnificamente Clarke,grazie» rispose il fantasma allontanandosi.
La faccia strabiliata, disgustata e sorpresa di Octavia la divertì: finalmente anche Clarke sentiva di iniziare a far parte della vita di Hogwarts.
La Sala Grande era ancora più bella della sera precedente: il cielo stellato era stato sostituito da uno splendido sfondo diurno e le candele magiche fluttuavano al loro posto, e le gocce di cera che cadevano roventi, si trasformavano in farfalle colorate che volavano via allegre.
Le tavolate erano completamente coperte da piatti ricolmi di dolci, muffin, brioches e pancakes e le ceste erano piene di frutta fresca, il cui profumo riempiva la stanza.
Erano già quasi tutti presenti, fatta eccezione per una decina di Serpeverde, un paio di Tassorosso e una manciata di Corvonero.
Prima di prendere posto sulla panca di fronte a Octavia, dall'altro lato della tavola, Clarke si guardò attorno.
Bellamy non era ancora sceso, ma il ragazzo con cui l'aveva visto parlare molte volte la sera precedente la riconobbe e le rivolse un ghigno malefico e un'occhiataccia, sostituendo più che degnamente l'amico.
Dal tavolo di Corvonero, Raven la salutò con un cenno del capo e Clarke le sorrise.
Era un vero peccato che il Cappello Parlante non l'avesse assegnata a Grifondoro.
Una volta che Clarke si fu accomodata, Octavia lesse ad alta voce l'orario delle lezioni ,afferrando distrattamente un muffin ai mirtilli.
«Abbiamo due ore di pozioni con i Tassorosso, poi dopo pranzo lezione di volo con i Corvonero e infine Trasfigurazione.» disse cacciando in bocca il cibo.
«Lezione di volo?» chiese Clarke attaccando voracemente il terzo dolcetto al cioccolato.
«Si,con Madama Bumb.» rispose Octavia afferrando un grosso biscotto informe al cioccolato «Dicono sia molto severa, ma io mi sono già allenata con Bellamy perché foglio entrare a far parte della squadra di Quidditch, quindi sono abbastanza tranquilla...»
Clarke bevve un sorso di succo di zucca dalla grossa tazza per mandare giù la fetta di torta al cioccolato che aveva appena ingurgitato in un paio di bocconi.
«Allora devi darmi qualche consiglio!» esclamò «Non voglio finire faccia a terra davanti a tutti i Grifondoro e i Corvonero!»
Octavia s'illuminò.
Le fece piacere sentire l'amica rivolgersi a lei per un aiuto.
«Tranquilla, andrai alla grande!» ridacchiò «Anzi, dovresti provare ad entrare in squadra con me!Così potremo giocare il campionato insieme! Una partita la dovremmo disputare contro Bellamy, pensa!»
«Bellamy gioca a Quidditch?» domandò Clarke cercando di non soffocarsi con il toast che stava giusto mandando giù.
«È un Battitore, e il suo amico» disse voltandosi per indicare il ragazzo che aveva guardato male Clarke quando era entrata nella Sala Grande «John Murphy, è l'altro Battitore. So che giocano un po' pesante, ma non ho paura...Figuriamoci! Bell non mi farebbe mai del male!»
Clarke cercò di ricordare le regole di Quidditch che le avevano spiegato il giorno prima.
Un Portiere, tre Cacciatori, un Cercatore ,due Battitori. Tre anelli da difendere, una Pluffa. I Cacciatori si passano la Pluffa e la fanno entrare nei cerchi, il Portiere para. Dieci punti a tiro andato a segno. Un Boccino d'oro. Il Cercatore lo deve afferrare. Il Boccino vale centocinquanta punti e fa terminare la partita. E i Battitori... pensò Clarke colpiscono I due Bolidi con la mazza e...
«Disarcionano i giocatori,vero?» chiese Clarke sperando di sbagliarsi «I Battitori intendo. Colpiscono gli avversari con i Bolidi e proteggono i compagni»
«Esatto» annuì soddisfatta Octavia «Con la mazza di legno»
Clarke deglutì.
L'idea di entrare in squadra con Octavia era più che allettante come quella di battere Bellamy e Murphy, ma sapeva bene che, anche se era amica di Octavia non le avrebbero riservato alcun trattamento speciale, anzi, da come la guardava, sembrava che Bellamy non vedesse l'ora di romperle un osso.
«Clarke?Ci sei?» chiese Octavia schioccandole le dita davanti al naso.
«Eh?» chiese Clarke tornando alla realtà
« Ti ho chiesto se ti va di fare le selezioni per la squadra.» ripeté l'amica «Grifondoro ha bisogno di due Cacciatori e un Cercatore quest'anno.»
Clarke ci pensò una manciata di secondi, poi annuì.
«Si,ci sto!» disse decisa, lanciando un'occhiata a Bellamy, che stava entrando nella Sala Grande.
Era ancora più bello del giorno precedente, con la cravatta tenuta morbida attorno al collo, i capelli spettinati e l'uniforme senza quel ridicolo mantello nero, ma solo con la camicia bianca e il golfino grigio, e per una mezzo secondo Clarke si dimenticò di respirare, ma il suo sguardo gelido di sempre la fece rinsavire.
Era guerra, e a Clarke non piaceva perdere.
«Allora...» chiese Octavia guardandola con aria interrogativa, facendo temere a Clarke che avesse notato che fissava il maggiore dei Blake «Tu sai per caso dov'è l'aula di Pozioni?»
Clarke stava per rispondere che non ne aveva la più pallida idea, quando Finn piombò alle sue spalle.
«Io si» esclamò sfoderando il suo solito sorrisone.
Clarke si girò e il ragazzo le fece l'occhiolino, facendole pensare che avesse dato un'occhiatina alla Mappa del Malandrino prima di entrare nella Sala Grande.
«Perfetto» disse Octavia alzandosi in piedi e spazzolando via le briciole dalla gonna nera.
Grazie a Finn, che aveva studiato la Mappa e ad Octavia, che sapeva prevedere gli spostamenti delle scale, arrivarono in classe prima di molti altri studenti.
«Bellamy mi ha spiegato che le scale cambiano in base ai giorni: alcune nel week-end portano da un'altra parte rispetto ai giorni feriali,altre cambiano solo i giorni dispari, e pensa che quella che porta all'aula di Divinazione cambia a seconda del meteo.» rispose quando Clarke le domandò come faceva a non perdersi a causa delle pazzie delle scale.
L'aula di Pozioni era un antro buio e un po' umido, con un pungente odore di muffa a cui però si faceva l'abitudine.
I mattoni grigi erano ruvidi e porosi e i fantasmi faticavano a passarci attraverso,probabilmente a causa di un incantesimo, quindi l'ora di Pozioni era la più tranquilla.
La professoressa, una donnina minuta e piuttosto tappa con dei riccioli biondi fitti tagliati corti e due occhietti scuri abbastanza rassicuranti, era in piedi al centro di una piccola impalcatura di legno davanti alle file ordinate di calderoni.
Clarke scelse un calderone in seconda fila e posò il libro di Pozioni sul leggio alla sua sinistra, studiando con attenzione le radici e gli altri ingredienti posati sul tavolino alla destra.
«Buongiorno a tutti voi» disse l'insegnante quando tutti ebbero preso posto «Io sono la professoressa Zabini e, come avrete chiaramente potuto notare, insegno Pozioni. Ora vi avverto!
Pozioni è una materia che richiede precisione, nella mia classe non c'è posto per le distrazioni, perciò siete pregati di lasciarle fuori dalla porta.»
Clarke maledisse il cielo.
Tutti i suoi pensieri sulla lezione di volo, sul Quidditch e sopratutto su Bellamy non erano fuori dalla porta, ma lì accanto a lei.
«Ora» continuò la professoressa «proveremo a fare una semplice pozione per far ricrescere i capelli ad un calvo. Seguite attentamente le istruzioni a pagina quattordici, gli ingredienti necessari sono tutti sul tavolino alla destra del calderone. Buon lavoro!»
Clarke aprì il libro.
Okay Blake, esci dalla mia testa per un paio d'ore pensò Clarke prima di mettersi a lavoro.
All'inizio sembrava andare tutto benone.
Dopo aver affettato le radici di asfodelo e aver macinato gli aculei di porcospino e aver mescolato, il liquido assunse un colore violaceo che il libro bollava come ''buon segno''.
Tuttavia, dopo mezz'ora, aggiunte anche le lumache cornute e la luparia e aver nuovamente mescolato, accadde qualcosa di strano: il liquido divenne verde marcio e Clarke non ebbe nemmeno il tempo di allontanarsi che un'esplosione le tinse i capelli di un arancione carota.
Non fu l'unica a combinare pasticci però.
Un ragazzo Tassorosso aveva perso tutti i capelli, a due ragazze Grifondoro erano cresciute delle barbe bianche e folte, e a una Tassorosso i capelli erano diventati blu notte.
Tutto sommato poteva andarle peggio.
Alla fine della lezione solo cinque Tassorosso, Finn, Octavia e un altro Grifondoro di cui Clarke non ricordava il nome riuscirono a completare la pozione con successo, guadagnando cinque punti a testa.
«Ti sta bene il rosso» rise Finn prendendo il libro di Pozioni dal leggio.
«Non essere antipatico Finn!» lo sgridò Octavia «Forza Clarke, andiamo in infermeria, Madama Chips ti farà tornare bionda in un baleno»
La ragazza prese il braccio di Clarke e la trascinò fuori, ignorando le proteste dell'amica, che avrebbe preferito aspettare che tutti i corridoi si svuotassero.
Speriamo di non incontrare alcun Serpeverde pensò Clarke.
Ovviamente l'universo non girava esattamente a suo favore, infatti a cinque corridoi di distanza, un antipatico Bellamy Blake si stava dirigendo a Pozioni, e quando si vide venire incontro la sorella che trascinava una Clarke con i capelli carota, non riuscì a trattenere le risate.
«Stai zitto Bell!» sbottò Octavia.
«Il prefetto Grifondoro ti sta cercando Octavia. Dice che devi andare dal preside Habbot appena puoi» disse Bellamy senza smettere di ridacchiare e di guardare Clarke, che arrossì violentemente.
«Sarà per lo scherzo di Jasper» mormorò Octavia «Senti Bellamy, accompagna Clarke in infermeria, grazie»
Poi si allontanò, lasciando il fratello e l'amica in mezzo al corridoio.
«Bei capelli, principessa» ghignò Bellamy prendendo una ciocca dei capelli di Clarke e rigirandosela tra le dita.
Lei fece un passo indietro, in modo da togliergliela dalle mani.
«Potrei dire lo stesso di te» rispose acida «ma sembra che i tuoi capelli non abbiano mai visto una spazzola in vita loro.»
Bellamy le sorrise, come se quel testa a testa lo divertisse parecchio.
«Tuttavia ti preferivo bionda, principessa, non se ne sono mai viste di principesse con questo colore di capelli...se decidessi di restare rossa dovrei darti un altro soprannome, che ne dici di ''Carota''?»
«Oh, puoi fare di meglio, Blake!» esclamò Clarke prendendolo in giro «Oppure stai perdendo colpi?»
«Non stavi andando in infermeria, principessa?» disse un po' acido lui, inchiodandola con lo sguardo.
Calò il silenzio e nessuno dei due abbassava lo sguardo, finché Bellamy non sorrise a Clarke e non la superò.
Clarke si incamminò per il corridoio senza nemmeno sapere dove andare, quando un ragazzo dai tratti orientali con la cravatta Grifondoro la fermò.
«Ehi, scusami, è il tuo colore naturale quello?» le chiese parandosi davanti a lei per bloccarla «Intendo il colore di capelli»
Da dove veniva Clarke, gli sconosciuti di norma non ti placcavano per sapere se il tuo colore di capelli è naturale o no, quindi rimase abbastanza scombussolata dalla richiesta e l'unica cosa che riuscì a dire fu un intelligentissimo ''Che?''.
«Lo sapevo!» esclamò il ragazzo esasperato «Jasper ha testato le pasticche Cambia-colore senza di me!Fa sempre tutto di testa sua!»
«Chi sei?» chiese Clarke ricomponendosi.
«Monty Green» sorrise lui «Co-direttore del famoso ''Tiri Vispi Weasley'' il negozio di scherzi migliore di tutta Diagon Alley! Hai bisogno di fuochi d'artificio incantati? Magari di pasticche vomitose, per saltare le lezioni, posso farti un ottimo prezzo! O che ne dici di un po' di bombe puzzol..»
«No,grazie» lo interruppe Clarke scuotendo la testa «Ho bisogno di un'informazione. Sai dirmi dov'è l'infermeria?»
«Non serve andare da Madama Chips» la rassicurò Monty «L'effetto delle pasticche Cambia-colore è temporaneo!Almeno credo...»
«Non è stato Jasper, ho fatto esplodere il calderone a Pozioni e mi sono ritrovata così» spiegò Clarke indicando i capelli.
«Oh in questo caso...» Monty la prese sotto braccio «Per di qua bella signorina! Dì un po', che ci facevi con Blake?»
«Niente, lui è solo il fratello di una mia amica..»
«Capisco e un'altra cosa, che colore sono i tuoi capelli?» chiese Monty.
«Biondo chiaro» rispose Clarke sorridendo.
Era la prima volta, da quando era salita sul Espresso per Hogwarts, che aveva una conversazione tanto spensierata e leggera: di solito o scopriva cose nuove sul mondo magico o doveva tenere testa al maggiore dei Blake, ed in entrambi i casi doveva fare attenzione a quello che diceva, ma Monty le faceva domande talmente facili che rispondeva senza pensarci.
«Beh appena torni bionda fammi un fischio!Sono ansioso di vedere come stai al naturale» le disse Monty «Eccoci qua!L'infermeria!Senti ho rubato l'orario a un Grifondoro del primo anno e ho letto che hai la lezione di volo dopo pranzo, bene, non prendere la scopa con lo stemma della scuola nero sul manico!Jasper ci ha messo le mani e non saprei cosa aspettarmi se fossi in te! Ci si vede!»
Clarke ebbe appena il tempo di salutare l'amico, che questo schizzò in corridoio alla ricerca del collega, a cui doveva dare una lezione, visto che aveva messo dei fuochi d'artificio incantati tra i libri di una ragazza senza prima consultarsi con lui.
L'infermeria era una grande stanza accogliente.
Le pareti erano bianche, un colore neutro per rilassare gli ammalati, anche lì le finestre erano enormi,occupavano l'ottanta percento della stanza e la irroravano di luce naturale e i lettini erano disposti in riga su due lunghezze creando un comodo corridoio in cui le maghe addette a curare i ragazzi potevano spostarsi.
Madama Chips le fece bere uno strano intruglio dal sapore simile a quello che avrebbe dovuto avere del pane muffito in salsa agrodolce con contorno di piedi di troll putrefatti, che, oltre a farla tornare bionda in pochi minuti in maniera graduale, le procurarono dei forti conati che la costrinsero a restare stesa in un lettino per un'ora abbondante.
Il ragazzo nel lettino accanto al suo era del quarto anno ed era stato malmenato da uno stormo di Folletti della Cornovaglia durante una lezione di Difesa contro le Arti oscure.
Si chiamava Sebastian Wood ed era il Capitano della squadra di Corvonero.
«Come gioca Serpeverde?» gli chiese Clarke, ansiosa di carpire qualche informazione in più sui suo futuri rivali.
«Serpeverde è imprevedibile.» iniziò a dire Sebastian «Il Capitano, Tristan Sheperd, si vanta sempre delle sue prodigiose e inarrestabili strategie di attacco ma la verità è che è il Battitore numero sette che conduce la squadra alla vittoria.
L'anno scorso contro Tassorosso, mise K.O. il Portiere e, anche se il Cercatore avversario riuscì a prendere il Boccino, Serpeverde vinse duecento a centottanta, tante erano le azioni d'attacco andate a buon fine senza il Portiere a intralciarli.
La partita successiva Grifondoro piazzò entrambi i Battitori a proteggere il Portiere, così lui spedì in infermeria il Cercatore in tre minuti, con un solo bolide.
Serpeverde vinse ancora.
Per batterli bisogna capire le intenzioni di quel Battitore.»
Clarke sbiancò.
«Il Battitore, hai detto che è il numero sette, per caso si chiama Blake?» chiese, già sapendo, dentro di sé, quale fosse la risposta.
«Proprio lui» disse Sebastian «Bellamy Blake! Lo conosci?»
Clarke esitò.
«No» rispose.
All'ora di pranzo Madama Chips la lasciò andare alla Sala Grande, e Clarke la raggiunse barcollando.
Bianca come un cencio, si sedette in disparte, notando che né Octavia né Finn erano ancora arrivati.
Monty la vide e la salutò, e così fece anche il ragazzo seduto accanto a lui, che Clarke immaginò fosse il famoso e sfuggente Jasper.
Clarke guardò il cibo, e un altro forte conato di vomito la fece diventare verde.
Non era solo la bevanda per i capelli a farla sentire così, ma anche il racconto di Sebastian.
Non era più tanto sicura che entrare in squadra fosse una buona idea: già s'immaginava distesa su uno degli scomodi lettini in infermeria con le ossa sbriciolate e la faccia coperta di lividi.
«Giornataccia?» le domandò Raven sedendosi di fronte a Clarke.
«Sopravviverò» disse Clarke giocherellando con un mandarino, aspettando che la fame vincesse la nausea «Ma che hai fatto all'occhio?»
Raven d'impulso copri il livido viola sotto l'occhio sinistro con la mano, poi si ricordò che ormai Clarke l'aveva visto,quindi lascio cadere mollemente il braccio sul tavolo.
«Blake» soffiò rabbiosa, come se il nome del colpevole bastasse a spiegare l'accaduto.
«Immagino tu non stia parlando di Octavia...» osservò Clarke con finta innocenza, tutto a un tratto ansiosa di scoprire fin dove poteva spingersi Bellamy
«Bellamy ha stregato il mio libro di incantesimi» spiegò Raven «Quando l'ho aperto, questo mi si è scagliato in faccia»
«Un vero cavaliere» commentò Finn sedendosi accanto a Raven «Tu non potresti sederti qui, sai?»
Raven fece spallucce, afferrò una mela rossa dal cesto di frutta che era davanti a Clarke e se ne andò al tavolo di Corvonero, dandole un morso.
«Non mangi?» chiese Finn, stavolta rivolgendosi a Clarke.
Lei scosse la testa.
«Ho paura di vomitare tutto alla lezione di volo» disse per giustificarsi.







 

Ok gentaglia, ho pensato che sarebbe stato carino scrivere due righe dopo questo capitolo per ringraziare tutti quelli che hanno letto fino a questo punto senza vomitare dallo schifo ( Avete proprio uno stomaco forte!), tutti quelli che hanno messo la storia tra le preferite o le seguite ( Sono i piccoli gesti come questo che rallegrano uno scrittore in erba!) e tutti quelli che lo faranno in futuro.
Un grazie a tutti quelli che recensiranno, a tutti quelli che leggeranno e a tutti quelli seguiranno la storia fino alla fine...
Grazie davvero!! :-)

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The 100 / Vai alla pagina dell'autore: Aklylia45