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Autore: Lady Atena    19/07/2015    0 recensioni
In una Apocalisse Zombie; Tony si occupa ancora di rifornire di armi il governo americano. Steve, ex militare, ha scoperto che l'epidemia è stata creata dal governo stesso, quindi rapisce Tony per fermare il rifornimento d'armi e perché è convinto che sia stato Tony, con Bruce, a creare il virus.
Ha partecipato all'evento DRABBLE NIGHT indetto dal gruppo facebook We are out for prompt.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Scudi troppo spessi.'
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Steve buttò sul tavolo un cadavere, Tony arricciò le labbra facendo un passo indietro e si coprì il volto con la mano.
“Che schifo!”.
Steve lo guardò, assottigliò le labbra e rizzò la schiena incrociando le braccia.
“Ringrazia i tuoi datori di lavoro”.
Tony sbuffò, roteò gli occhi e dimenò le mani in aria, scosse il capo camminando sul posto.
“Senti, io vendo armi. All'esercito americano. Per combattere le guerre che tutelano il nostro paese”.
Indicò il cadavere, sventolò le mani e fece una smorfia.
“Non creo cadaveri ambulanti”.
Sospirò, si passò la mano tra i capelli scompigliati e avanzò, guardò il collo gonfio e sfumato di verde del cadavere; i muscoli tesi s'intravedevano sotto il tessuto strappato. Tony strappò del tutto il tessuto della maglia, ne buttò i brandelli dietro di sé e annusò.
“Sarà morto da almeno 48 ore, giudicando l'odore” disse.
Guardò Steve, indicò il cadavere con il capo e incrociò le braccia.
“Lo conoscevi?”.
Steve si avvicinò, afferrò le ciocche castano chiare del cadavere e gli tirò su il viso; la fronte era costellata di fori di proiettile che colavano sangue nero.
“Clint Barton. Ex colonnello dell'aeronautica, è stato congedato con disonore per essersi rifiutato di bombardare una cittadina civile. Faceva il vigilante”.
Tony lo aiutò a girare il cadavere, la spalla destra di Barton era squarciata mostrando i nervi e l'osso. Tony strinse le labbra, deglutì e alzò lo sguardo.
“Non è questo che ti ho chiesto”.
Steve abbassò il capo, strinse gli occhi.
“Forse, un tempo”, disse, “non più”.
Tony sgranò gli occhi, si allontanò di scatto e allargò le braccia.
“È così che fai? Oh, un mio vecchio amico è diventato uno zombie! Facciamo finta di non averlo mai conosciuto e andiamo a rapire qualcuno che possa risolvere una situazione per cui non verserei una lacrima!”.
Steve sbatté il pugno sul ripiano, facendolo tremare, ringhiò sporgendosi in avanti.
“Cosa dovrei fare, eh? Sai quanti soldati ho perso in guerra? Sai quanti amici ho perso per colpa del tuo adorato governo e del vostro stupido virus?”.
Tony gli si avvicinò, lo guardò negli occhi con sguardo duro.
“Credi di farmi paura?”, sibilò, “vuoi incolpare il governo dei tuoi mali, ma sei tu che non piangi i tuoi morti”.
Steve strinse i pugni avvicinandosi a Tony, abbassò il capo ricambiando lo sguardo.
“Non piango i morti per difendere i vivi”.
Tony alzò il capo, schioccò la lingua e sogghignò.
“Sei davvero simile a quegli zombie”.
Steve gli afferrò la maglia, lo trasse a sé.
“Zombie che tu hai creato”.
Tony lo spintonò per le spalle, rizzò la schiena e indurì lo sguardo, le iridi castano scudo erano sfumate di riflessi caffè.
No”, disse, “non ho creato gli zombie. Non ho aiutato il governo a creare gli zombie. Hanno sfondato la porta di casa mia e aggredito la mia guardia del corpo. Ho dovuto sparare in testa a delle persone, e forse a te questo non dirà niente, ma io non avevo mai ucciso nessuno prima”.
Steve batté le palpebre, rilassò i muscoli e strinse le labbra.
“Tu hai ...”.
Tony sogghignò, allargò le braccia.
“Ucciso degli zombie?”, chiese, “beh, sai, non ci tenevo a diventare uno dei protagonisti di The walking dead”.
Si avvicinò al tavolo, si leccò le labbra e sospirò.
“Io e la mia segretaria siamo fuggiti. Non so che fine abbia fatto la mia guardia del corpo”.
Prese un fazzoletto, lo intinse nel sangue nero che colava dalla fronte di Clint e raggiunse il tavolo con gli strumenti.
“Prima che tu mi rapissi, stavo cercando di sgattaiolare nel mio laboratorio. Potevo trovare qualcosa di utile”.
Steve incrociò le braccia, lo raggiunse e si poggiò con la schiena al tavolo di lavoro.
“Due anni fa mi proposero di entrare a far parte di un progetto che avrebbe potuto rendermi immortale. Inizialmente accettai, ma visto quello che facevano ai soggetti ho deciso di andarmene”.
Vide Tony avvicinarsi al microscopio, sospirò alzando il capo verso il soffitto.
“Ho denunciato il progetto ed ufficialmente è stato chiuso. Ero con il mio ex gruppo quando siamo stati attaccati. Hanno preso il mio migliore amico e la mia ragazza ...”.
Deglutì, sospirò e strinse gli occhi sentendoli lucidi.
“Ho dovuto spararle”.
Tony rizzò il capo, lo guardò e socchiuse la bocca, strinse le labbra e scosse la testa.
“Mi dispiace”.
Steve gli indicò il microscopio con il mento, sospirò.
“Appena al sicuro ho cercato i miei vecchi agganci. Mi hanno detto che era lo stesso siero per cui mi ero licenziato, e che avevano affidato il progetto a due scienziati. Bruce Banner, e Tony Stark”.
Tony scrollò le spalle, prese una boccetta alla sua sinistra e ne versò qualche goccia sul tessuto, guardò il microscopio.
“Capita spesso”, ammise, “propongono lo stesso progetto a due scienziati diversi. Viene detto ad entrambi che l'altro ha già accettato, così uno punto nell'orgoglio dice che farà di meglio”.
Vide i globuli rossi assorbire la sostanza, la rigettarono sfumata di nero e Tony sospirò.
“Il governo mi ha contattato qualche mese fa per chiedermi se volevo collaborare ad un'arma batteriologica. Ho rifiutato. È qualcosa di troppo generico, che coinvolge troppi civili”.
Steve strinse le labbra, si avvicinò a lui e piegò il capo.
“Tu credi davvero che ci sia differenza tra una bomba all'idrogeno e un virus?”.
Tony rizzò il capo, strinse le braccia.
“Il virus è contagioso, può coinvolgere anche innocenti. Una bomba, o le armi classiche, uccidono le persone o i luoghi veso cui sono puntate. Niente di più”.
Steve batté ripetutamente le palpebre, scosse il capo e sospirò.
“Dovrai crescere, Stark”, disse, “o gli zombie ti divoreranno”.

  
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