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Autore: EagleStrike1    19/07/2015    1 recensioni
[TRADUZIONE] In uno strano susseguirsi di eventi, la Mela dell'Eden trasporta Ezio Auditore in America, negli anni della Rivoluzione Americana. Qui incontra Connor, un feroce assassino nativo. Insieme a Connor c'è un gruppo di assassini italiani guidati da Stefan Auditore, un discendente di Ezio. Ezio deve aiutare gli assassini a combattere i Templari, ma sopratutto un misterioso nemico.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Achille Davenport, Connor Kenway, Ezio Auditore
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Connor cavalcò attraverso la frontiera di fretta. Era stupito per ciò che aveva visto. Tutto era iniziato quella mattina decidendo di dare la caccia a un uomo su cui era stata posta una taglia. L'uomo che stava cercando era un ladro di bestiame, omicida e rapinatore di convogli, un uomo chiamato Tom Smith. Tom Smith era un nome comune. Era usato dagli uomini che scappavano dall'esercito o dai loro paesi. Adottavano questo semplice nome e sparivano alla frontiera, ma sfortunatamente non potevano trovare lavoro e perciò ricorrevano alle rapine. Connor si avvicinò ad un piccolo campo, deserto. Un piccolo fuoco scoppiettava allegramente e un coniglio veniva cotto sul fuoco. Comunque, non c'era alcuna traccia delle persone che avevano acceso il fuoco. Si rannicchiò in un cespuglio e attese. Dopo quella che gli sembrò un'eternità, tre uomini arrivarono al campo. Portavano un sacco ciascuno e li gettarono accanto al fuoco. Indossavano una pelliccia di lupo e portavano nelle loro cinture dei pugnali dall'aspetto pericoloso. Parlavano a bassa voce e Connor si sforzò di sentire cosa stavano dicendo.
 
« Com'era il bottino stamane? » Chiese uno degli uomini.
 
« Non male. Un convoglio stava attraversando il ponte e circa 25 giubbe rosse lo scortavano. Tom ha chiamato aiuto dal fiume e ha attirato la maggior parte degli uomini lontano. Non so cosa gli abbia detto, ma sembravano spaventati quando sono tornati. Hanno messo cinque uomini di guardia e si sono allontanati dal convoglio. Hanno iniziato a cavalcare verso il fiume di nuovo. Cos'è che hai veramente detto, Tom? Avevo intenzione di chiedertelo. »
 
Tom fece un gran sorriso e rispose: « Ho detto di aver visto un assassino vicino le rive del fiume. Sai quanto vogliono che venga catturato. Ho sentito che c'è una ricompensa per chiunque catturi questo assassino, vivo o morto. »
                                     
Connor si concesse un raro sorriso. L'ironia del momento era davvero perfetta. Aspettò nel cespuglio per qualche altro minuto, sperando di catturare altri frammenti di conversazione. Era così concentrato ad origliare che non vide né sentì un serpente strisciare nel cespuglio verso di lui. Solo i suoi riflessi fulminei gli consentirono di saltare fuori dalla portata del serpente quando provò a morderlo. Gli uomini avvolti nelle pellicce di lupo alzarono lo sguardo, improvvisamente consapevoli dello straniero vicino a loro. Forse era il cappuccio che indossava o l'arco che aveva teso nel panico, gli uomini lo riconobbero. Tom, il suo bersaglio, gridò:
 
« ASSASSINO! GUARDIE! L'ASSASSINO È QU- » Le sue parole furono interrotte da una freccia conficcata nella sua gola. Il sangue gorgogliava mentre provava speranzosamente di tirare fuori la freccia. L'altro uomo corse nel bosco, continuando a gridare: « ASSASSINO! » Connor iniziò ad agire velocemente. Trasportò il corpo di Tom Smith, che aveva riconosciuto dal manifesto della taglia. Legò il cadavere ad un cavallo che aveva noleggiato e legato non molto lontano dal campo. Quando stava per montare sul cavallo, risuonarono degli spari nel fitto bosco e alcuni proiettili colpirono il cavallo. L'animale nitrì e provò a galoppare. Inciampò e cadde con un rumore pesante e rimase immobile. Connor estrasse la sua pistola e si voltò verso i suoi assalitori. Erano le giubbe rosse di cui Tom aveva parlato. Ce ne erano venti, le contò rapidamente. Troppe per affrontarle da solo. Si voltò e corse verso il bosco. Le giubbe rosse lo inseguirono. Connor si arrampicò sugli alberi, saltando di ramo in ramo, atterrando agilmente, sperando di evitare i rami marci che lo avrebbero fatto cadere improvvisamente o che avrebbero fatto cadere delle foglie e quindi lasciare una traccia per le giubbe rosse. Continuò a saltare di albero in albero per diversi minuti, le voci dei suoi inseguitori diventavano sempre più lontane mentre raggiungeva la riva del fiume. Trovato un ramo robusto, Connor tirò un ramo più piccolo e usò le foglie come copertura verso la stradina che le giubbe rosse stavano probabilmente usando. Incoccò una freccia nel suo arco e aspettò i suoi inseguitori.
 
All'improvviso, ci fu un lampo di luce. Connor si voltò verso il fiume e rimase a bocca aperta, incredulo. Lì, nel cielo sopra il fiume, c'era un buco. Dal buco, cadde un uomo. L'uomo cadde in acqua e nuotò verso la superficie più o meno facilmente. Riprese fiato quando fu a riva. Connor osservò i suoi vestiti, erano strani. Principalmente, fu la pelliccia di lupo attaccata ai suoi vestiti ad attirare l'attenzione di Connor. L'uomo cercò intorno ai cespugli, si tuffò di nuovo nel fiume. Stava cercando qualcosa. Deve essere uno di quei banditi. Forse se lo prendo, posso portarlo in un posto deserto e chiedergli come ha fatto ad apparire così dal nulla. Connor si spostò sul ramo facendolo oscillare. Un mango maturo cadde dall'albero e finì sui cespugli lì sotto. Lo strano uomo roteò a quel suono proprio nel momento in cui Connor lasciava andare la freccia. Volò verso lo sconosciuto. L'uomo mosse il polso, lasciando scivolare fuori una lama celata. Una lama celata! Schivò e afferrò la freccia a mezz'aria. Stupito e incredulo, Connor incoccò un'altra freccia ma non la scoccò. Chi era quell'uomo? Come poteva essere in possesso di una lama celata? Era un Assassino? O forse un Templare? Era stordito per l'indecisione quando l'uomo alzò il suo braccio sinistro e lo puntò contro di lui. Perché gli stava puntando contro una mano vuota?
 
In quel momento, udì un rumore di zoccoli. Le giubbe rosse! Connor si rimise in spalla l'arco e saltò verso un altro ramo. Le giubbe rosse non lo avrebbero seguito. Avrebbe fatto meglio a tornare da Achille. Quest'uomo non poteva essere un assassino. Nessuno sapeva nulla riguardo l'arrivo di assassini provenienti dalle Confraternite sparse per il mondo. Deve essere un Templare, si disse. Il suo stesso padre Haytham aveva ottenuto una coppia di lame celate da un assassino diversi anni prima la sua nascita. I Templari erano riusciti a clonare le caratteristiche lame degli Assassini? Connor si muoveva velocemente per i boschi e ancora una volta, raggiunse le stalle in cui aveva precedentemente noleggiato il suo povero cavallo. Pagò generosamente il proprietario per l'animale morto e ne noleggiò un altro. Montò il cavallo e cavalcò al massimo della velocità, dirigendosi verso la sua tenuta.
   
 
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