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Autore: Hayhey    19/07/2015    3 recensioni
«Rosie!»
«Sco’!» urlò Rose correndo verso un ragazzo biondo platino con un sorriso enorme sul volto, specchio di quello dell’altro. Ebbene sì, Scorpius Malfoy e Rose Weasley erano migliori amici da un giorno non ben definito di undici anni fa. [...]Scorpius era –come diceva Rose- un distributore di abbracci: ne avevi bisogno e bastava chiedere per essere stretti in una morsa forte e rassicurante.
I due ragazzi si strinsero come se non si vedessero da una vita e infatti per tutta l’estate non erano riusciti a vedersi, a causa delle vacanze di entrambi, prima una poi l’altro. [...]
Sentirono un fischio acuto e si fiondarono tutti verso il treno per non perderlo e per trovare i posti vuoti e vicini. Quando furono nel vagone si sporsero e salutarono i rispettivi genitori e parenti, Ron e Draco si guardavano un po’ schifati pensando all’assurdo motivo per cui i loro figli fossero migliori amici [...].

Dal capitolo 2
Speciale 1- James e Selene
Speciale 2- Lysander e Arya
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 14 – Il silenzio della neve
 
Rose era preoccupata da più o meno due settimane, ovvero dal giorno in cui James e Sel si erano messi insieme, lo stesso in cui aveva trovato le sue migliori amiche a confabulare nella stanza. Era preoccupata esattamente per quelle due, le gettavano sguardi strani che si alternavano, con aria di chi la sa lunga, fra lei e Scorpius. Aveva provato anche a parlarne col ragazzo ma egli le aveva detto che probabilmente era solo una sua impressione e dopo un po’ aveva rinunciato a indagare, autoconvincendosi di quello che le aveva detto il biondo.
Dicembre era iniziato e la neve continuava a cadere imperterrita, tanto che i professori erano preoccupati che il treno del ritorno per le vacanze di Natale non riuscisse a partire, anche se era solo l’inizio del mese.
Rose stava facendo i compiti nella Sala Grande quando un bigliettino incantato la raggiunse e leggendole rimase alquanto stupita. Diceva:
 
Incontriamoci al terzo piano dall’aula di Incantesimi, devo parlarti.
 
La rossa avrebbe riconosciuto la scrittura anche senza la firma “S.”, era quella del suo amico biondo. Sorpresa,  un po’ sospettosa e –doveva ammetterlo- emozionata, si alzò dal tavolo e, col biglietto ancora in mano, si diresse a passo deciso verso il terzo piano, evitando Pix che lanciava Caccabombe fregate a qualche primino e cambiando direzione quando una scala decise di muoversi.
Quando finalmente giunse al posto prefissato, sentì una forza che la spingeva nello sgabuzzino di fianco alla classe e la porta di esso si chiuse con un colpo e un clic sospetto che le fece portare la mano alla bacchetta. Se la bacchetta ci fosse stata. Ma dove miseriaccia è? E perchè sono chiusa qua?
«Oh ciao Rose, anche tu qua?»
La rossa si girò spaventata e si ritrovò davanti i pettorali di Scorpius. Oh santa Rowena, aiutami tu. Ok, lo aveva ammesso, il suo migliore amico le piaceva. E anche tanto. Insomma, ne era innamorata.
«Sco’! Perchè siamo chiusi qua? Chi è stato miseriaccia?»
«Noi cara, e finchè non vi confessate il vostro amore, non protestare Rosie lo sanno tutti che vi sbavate dietro a vicenda, noi non vi faremo uscire! Ora noi andiamo, torniamo fra due ore con anche le vostre bacchette. Io ho un appuntamento col mio Lysandruccio!» disse la voce inconfondibile di Arya da dietro la porta.
Rose stava per protestare ma fu interrotta dalla voce dell’altra sua migliore amica. Status di cui avrebbero discorso due ore dopo.
«E io con Jamie! Devo prepararmi! Adios, ti voglio bene Rosie, ciao Scorpius, good luck!» la voce di Selene era sognante al pensiero dell’appuntamento che la aspettava.
Non sentirono neanche le proteste dei due piccioncini e si allontanarono, entrambe saltellando. Giunte alla fine del corridoio si diedero il cinque e poi si separarono.
 
Erano passati già cinque minuti e i due non si erano ancora parlati, ognuno guardava dappertutto tranne che la persona che aveva davanti.
Rose era del color rosso Weasley mentre Scorpius era di un lieve rosa, colore molto scuro per la sua carnagione chiara. Entrambi pensavano a quello che le due amiche della Corvonero avevano detto e non sapevano cosa fare.
Scorpius inspirò molta aria, si fece coraggio e iniziò il suo discorso.
«Senti Rose, io-»
«Sco’ ti devo dire che-»
Avevano parlato nello stesso momento e questo li fece zittire nuovamente, ancora –se possibile- più imbarazzati di prima.
Il biondo fece un gesto come a dirle che poteva parlare prima lei e la rossa, prendendo il coraggio che aveva comunque nelle vene, iniziò a parlare.
«Scorpius, è da quando mi hai parlato dopo che Gilbert mi ha lasciato –il ragazzo represse un moto d’ira- che ho iniziato a sentire qualcosa di più della semplice amicizia... che penso abbiano notato tutti tranne noi due –fece un risolino nervoso, portandosi dietro all’orecchio un riccio-. Però non penso che sia partito da lì, cioè voglio dire che secondo me, in fondo, oltre all’amicizia c’era qualcos’altro e quel qualcosa dev’essere scattato la sera di Halloween. Ok, sto straparlando, concentrazione Rose. Ecco, con tutto questo discorso inutile volevo dirti che, ecco... ti amo Sco’.» A discorso concluso era rossa da capo a piedi, tanto che i suoi capelli sembravano più chiari della sua pelle.
Ora il Serpeverde aveva un sorriso sicuro che passava da un orecchio all’altro e sembrava che avesse quasi voglia di saltare, con Rose in spalla, per tutta la scuola mentre la baciava.
«Oh, Rose, non hai idea di quanto tu mi stia facendo felice in questo momento. Da quando ci siamo conosciuti unidici anni fa, da quando mi hai dato quel piccolo bacetto sulla guancia, in mezzo alla nostra amata neve, mi sei sempre piaciuta e, col tempo, ho iniziato ad amarti. Ricordi il discorso che ti ho fatto ad Halloween? –la ragazza annuì, emozionata- Ecco, la conclusione del discorso era un’altra. Ti amo Rose. E la neve che c’è fuori è fatta per essere riempita dagli schiamazzi del nostro amore. »
La ragazza gli saltò al collo e lo baciò come non aveva mai fatto prima, altro che Michael Gilbert, pensò.
Aveva le mani attorcigliate ai capelli biondi del ragazzo e sentiva le sue mani calde e grandi che le riscaldavano i fianchi. Continuò a muovere le labbra, non riusciva a smettere, si sentiva drogata da quel bacio.
Scorpius si fermò un attimo per riprendere fiato e la guardò. Oh, Rowena, i suoi fottuti occhi.
«Rosie, vuoi essere la mia ragazza?»
«Ma era chiaro sciocchino!» gli diede uno scappellotto in testa e gli diede un altro piccolo bacio. Scorpius sorrise come un ebete e non diede traccia di dolore per il colpo. Rose rise all’espressione del suo ragazzo, poi le venne in mente una cosa.
«Scorpius, quanto tempo è passato?»
«Direi una mezzoretta, perchè?»
La ragazza fece un sorrisetto malizioso.
«Beh, c’è ancora un’ora e mezza di tempo prima che ci vengano a prendere, no?» il ragazzo annuì, curioso «E allora, via agli schiamazzi del nostro amore!»
Scorpius sgranò gli occhi.
«Certo che tu sai veramente come rovinare le mie frasi romantiche...» scosse la testa per poi adempiere ai voleri della sua ragazza e si gettò su di lei, baciandola in un abbraccio mozzafiato.  Il migliore che avesse mai dato.
In effetti, pensò Rose –anche se con fatica, era difficile pensare in quel momento-, forse dovrei ringraziarle quelle due pazze.
 
«Jamie secondo te quei due staranno insieme ora?» chiese Selene, appoggiata con la schiena al petto del suo ragazzo sul suo letto, mentre quest’ultimo la coccolava.
«Penso proprio di sì e penso anche che nell’attesa che voi li liberiate stiano facendo qualcosa che, anche se è mia cugina e non voglio pensarci, dovremmo fare anche noi in questo momento.» Disse serissimo.
La castano-ramata alzò la testa verso il suo ragazzo con un sorriso malizioso.
«Dici?» si alzò dalla sua postazione, si mise gattoni e cominciò a baciarlo, appoggiata al suo petto e muovendo la testa e la bocca con fare sensuale.
Il moro mugolò soddisfatto.
 
«Lys!» esclamò Arya, smettendo all’improvviso un’occupazione alquanto piacevole col biondo.
In tutta risposta, il Corvonero brontolò, infastidito dall’interruzione.
«Lys!» ripetè la castana.
«Che c’è? Non avevi la bocca occupata due secondi fa? Occupata dalla mia?» per convicerla a tornare all’occupazione precedente cominciò a solleticarle lascivo il collo con le labbra. La ragazza, che stava per parlare, sospirò soddisfatta, poi –ritornando in sè- scosse la testa e lo bloccò.
«Lys, secondo te adesso staranno insieme quei due?» domandò.
«Secondo me sì e secondo me loro sì che ci staranno dando dentro.» disse infastidito.
Arya lo guardò stupita.
«Da quand’è che sei così... voglioso?» chiese.
«Da quando sto con te e tu sei così... Wow.» rispose, serio.
«Oh. Okay...» e ritornò lentamente su di lui, per fare quel che c’era da fare.
Lys certamente approvò.
 
Aveva finalmente smesso di nevicare e i professori erano finalmente contenti.
Così come lo erano tre coppie a caso.
Quando Scorpius e Rose vennero liberati, quando gli altri si furono congratulati per la nascita della nuova e tanto attesa coppia, andarono tutti e sei a giocare fuori nella neve, senza tempesta. Furono poi raggiunti da Al, Alice e Frank, che dopo che James gli ebbe sussurato qualcosa all’orecchio gli battè il cinque sghignazzando. Poi andò da Selene e la ringraziò per averlo ascoltato e le disse che in famiglia era tutto a posto. Lei sorrise contenta, abbracciata al suo ragazzo.
Giocarono come pazzi per almeno tre ore e quando tutti se ne andarono, rimasero solo Scorpius e Rose.
Il biondo si avvicinò alla rossa che guardava ammirata i fiocchi che tornavano a scendere, più radi.
«Non è bellissimo?» mormorò.
«Tu sei bellissima.» replicò Scorpius, abbracciandola da dietro e baciandola sulla testa.
«Prevedibile,» rise «ma grazie lo stesso. Anche tu lo sei.» Si girò nelle sue braccia e lo guardò, allacciando le sue braccia al collo di lui. «Che strano essere qui come undici anni fa, sotto la neve, insieme.»
«Non penso sia strano dato che era stato tutto voluto e previsto dal sottoscritto.» Disse convinto della sua tesi inoppugnabile.
Rose rise rassegnata e si alzò sulle punte per baciarlo.
Intanto la neve scendeva, avvolgendoli, e un cappello cadeva al suolo.
Scende, scende, dolcemente, graziosamente, rimbalzando nell’aria, seguendo il vento, appoggiandosi al suolo leggero.
Scendono tanti suoi compari, tutti diversi, ma uniti fra loro.
Scende la neve e con essa il suo silenzio.


MY CORNER ^^
Non ci credo che sia finita. Cioè manca l'epilogo ok... però wow.
Non so che dire, concluderò meglio con tutto un discorsone nell'epilogo va'.
Grazie.

ps. dedicata ad Arya, grazie mille cara.


 
   
 
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