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Autore: Shadow_chan    19/07/2015    1 recensioni
Estratto dal capitolo 7
"Avete presente la ragazzina allegra e solare che ha sempre seguito le regole, ligia al dovere, coraggiosa e generosa? Quella che vi detestava perché eravate il suo bulletto personale?
Immaginatevi il luogo più assurdo dove potreste incontrarla.
Ecco io l'ho trovata in un bordello di Amsterdam."
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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7.





 

 

Oggi: (2 Luglio 2015)

Avete presente la ragazzina allegra e solare che ha sempre seguito le regole, ligia al dovere, coraggiosa e generosa? Quella che vi detestava perché eravate il suo bulletto personale?

Immaginatevi il luogo più assurdo dove potreste incontrarla.

Ecco io l'ho trovata in un bordello di Amsterdam.

-Luciani! Che cavolo ci fai qui?- la ragazza sgomenta rimane in silenzio fissandomi. Forse non mi riconosceva? -Sono Marco Aquila, mi riconosci?-

-So chi sei- mi rispose inespressiva, ignorandomi si volse a parlare con il suo ospite.

Chi avrebbe mai detto che avrei rincontrato, miss perfettina, in un bordello? Indossava una divisa da cameriera rosa shocking cosi corta che si vedeva la curva del sedere.

Le girai in torno cercando di attirare la sua attenzione, notai che aveva una scollatura a cuore offrendo all'ospite la visone di una bella porzione di pelle rosea. Aveva gli stessi capelli ricci, un po’ crespi, che le ricadevano sulle spalle i suoi occhi erano sempre pieni di quella curiosità che l'animava ogni qual volta leggeva un libro, il naso piccolo ed elegante era cosparso di efelidi e le labbra rosee sembravano pretendere attenzione, si aprirono in su sorriso cordiale al suo ospite. Non sensuale o ammiccante.

Il linguaggio del suo corpo non traspariva sensualità, nonostante la mercanzia in mostra, non sembrava una ragazza del locale.

 

Arrivò il mio amico Giacomo Caroli, l'avevo conosciuto qualche anno prima in un inchiesta per il contenzioso su una statua in eredità, scoprimmo poi che si parlava di due statue diverse. Ci ridemmo così tanto che legammo quasi subito.

-Ti piace il posto?- mi chiede sorridente, mi diede una pacca sulla spalla e leccandosi le labbra mi indicò proprio la Luciani che stava passando di lì. Subito Giacomo l'afferrò per i fianchi e se la strinse addosso, strusciandosi le sussurrò qualcosa che la fece diventare rossa come un peperone. Come si permetteva quell'idiota? Gli posai una mano sulla spalla per richiamare la sua attenzione -Mi spiace Giacomo ma l'ho vista prima io- afferrai la Luciani per il gomito ma il mio amico non mollò la presa.

-Aquila, fai scegliere a lei con chi stare!-

La guardai intensamente, cercai un contatto con i suoi occhi e vi trovai stupore e un mal celato senso di nausea. Luciani poggiò le mani al petto di Caroli, lui ghignò compiaciuto e io mi sentii perso.

-Scusami ma il tuo amico ha ragione, aveva già parlato con me in precedenza- con un tuffo al cuore e con gli ormoni a mille lei mi si strinse addosso. Le sue mani mi accarezzarono il petto e risalirono fino al collo, si infilarono nei miei capelli e mentre lei giocava con i miei ricchi socchiusi gli occhi ed emisi un piccolo gemito di piacere. La sua risposta, ovviamente, fu allontanarsi da me, mi afferrò il braccio portandolo tra i seni, salutò Giacomo con la mano, come una bambina che era scappata alla punizione del padre. Strinse di più il mio braccio tra i suoi seni, facendoli uscire ancora un pò dalla scollatura. Arrossì imbarazzato e cercando di controllarmi mi lasciai guidare da lei in una stanza appartata.

Il privè era composto da tre grandi divani rossi e un tavolo basso al centro. Le mura erano ricoperte di un materiale insonorizzante di un blu scuro, ad intervalli regolari c'erano i buchi per delle classiche lampadine a led.

Mi spinse sul divano più vicino alla porta e mi rimase appiccicata.

-Puoi staccarti, Giacomo non verrà a controllare-

-Non è lui che mi preoccupa ma le telecamere, veniamo controllate se facciamo davvero il nostro lavoro-

-Quindi sei davvero una..-

-Non fraintendere. Io non sono mai scelta perché nuova del giro. Sei il mio primo cliente.-

-Ma io on sono un cliente!-

-Vero, ma loro non lo sanno- si scostò un pò e mi accarezzò una guancia dolcemente, le sue labbra sembravano cosi morbide.

La porta si apri lasciando entrare una ragazza con in mano un vassoio con dei drink, subito Luciani mi si mise a cavalcioni e la sua, già inesistente, gonna risalì lasciandomi vedere una parte di mutandine di pizzo color rosa antico. Prese il mio braccio e se lo portò al fianco. Scoccai un occhiata all'intrusa ma la Luciani richiamò la mia attenzione con un movimento di bacino che risveglio definitivamente il mio amico dei piani bassi. La guardai rivolgendogli la domanda del perché di tutto questo. Senza emettere nessun suono con le labbra mimò una parola "baciami". Non persi tempo e la baciai. Lentamente le accarezzai le lebbra con la lingua, le morsi il labbro inferiore. Le mie mani vagarono lungo il suo profilo morbido, una mano si insinuò sotto la gonna ad accarezzargli la gamba e le natica, l'altra l'accarezzava la schiena. Le morsi ancora il labbro e lei gemette e il bacio divenne molto più focoso e passionale tanto che i nostri bacini cominciarono a cercare un contatto più profondo.

Le mani si cercavano, le lingue combattevano per trovare il ritmo giusto i corpi attaccati erano bollenti, la sentivo fremere e le sue mani mi accarezzarono, il petto in una carezza leggera risalendo per il collo, raggiungendo poi la loro meta, le infilò tra i miei capelli spingendo di più il mio viso contro il suo. Chi ma l'avrebbe detto che la Luciani sapesse baciare così bene?

Dio se non ci fermavamo subito avremmo finito a far sesso in un posto squallido come questo. Ansimante staccai le labbra dalle sue, solo di un centimetro, perchè lei non mi lasciava spazio di manovra per quanto mi si era stretta.

-Come sei finita qui?- mi guardo e tutta la sua passione si spense in un lampo. Tornò a sedersi sul divano, risistemandosi l'uniforme mi rispose sospirando

-Non ho avuto molta scelta-

Prima che potessi chiederle qualcos'altro, la ragazza di prima rientrò, non mi ero accorto neppure che sene fosse andata, mi invitò ad uscire perchè il tempo a mia disposizione era scaduto.

Presi per mano la mora e uscimmo dalla stanza -parto domani, torno a casa. Vienimi a trovare- la baciai un ultima volta e sorridendo la salutai sperando di rivederla presto.

 

   
 
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