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Autore: Dioni    20/07/2015    1 recensioni
Giappone,sengoku jidai,mentre il paese del sol levante percorre il suo periodo più caotico,un giovane yokai vive la sua vita,inconsapevole che la sua esistenza sarà turbata dall'arrivo di un nuovo nemico,più forte e temibile di quanto lo siano stati i suoi nemici precedenti,ma in suo aiuto interverrà un umano molto particolare,proveniente da una terra lontana.
Tra intrighi e battaglie,personaggi famosi e luoghi dimenticati,una storia prende vita,una storia dove niente e quello che sembra e che alcuni segreti e meglio che rimangano tali.
Buona lettura.
(crossover Inuyasha/Assassin's Creed.)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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La colazione,il pasto più importante della giornata.

Era questo questo Yuki ed Ezio stavano facendo,la prima stava mangiando del riso con dell'uovo,mentre il fiorentino stava mangiando dei dango,(polpettine che si ottengono mischiando acqua e farina di riso,vengono serviti dai tre a quattro su degli spiedini di legno).

Sesshomaru invece stava sorseggiando un thè verde,che lui non aveva chiesto,ma che gli era stato portato dall'oste appena lui si era seduto al bancone.

- Tranquillo Sesshomaru,l'oste è un nostro informatore,bevi tranquillo.

E fu per questo che stava bevendo un thè che nemmeno voleva,ma questo non lo rendeva meno buono n'è meno invitante,con una giornata così fredda quel caldo liquido era un toccasana contro l'inverno,anche se a lui il freddo non dispiaceva.

L'atmosfera dentro il locale non era affatto male,un leggero tepore,le persone che parlavano del più e del meno,l'atmosfera che si respirava aveva un non so che di rilassante,quasi ristoratore.

- Allora,da quello che sappiamo la spia e stata vista l'ultima volta al mercato,quindi,Ezio,cosa n'è pensi?

Chiese Yuki con tono controllato.

- Forse è un templare o qualcuno che lavoro,un traditore nel peggiori dei casi,comunque,abbiamo informazioni su chi possa essere?

- Si,sappiamo che è uno yokai,una donna a quanto pare,ma a parte questo non sappiamo nulla,ma come vi ho già detto potete cercare al mercato,tra una bancarella e l'altra le voci girano come niente,ora devo andare,ho una faccenda da sbrigare,buona fortuna.

Detto questo Yuki si alzò,pagò per tutti e tre e se n'è andò.

- Andiamo ragazzo.

Qualche minuto dopo anche gli altri due si alzarono ed uscirono dalla taverna.

Appena fuori sentirono subito l'aria gelata delle montagne piombargli addosso senza alcuna pietà,pungente e fastidiosa,per Sesshomaru non era un problema,ma per Ezio era un altra cosa.

Si sistemò il cappuccio quasi a voler coprire un pò più di volto con il lembi della veste,ma niente,il venticello freddo soffiava sulla barba ben rasata del fiorentino,curata nei minimi dettagli.

- Aspetta un attimo.

Disse lo yokai.

- Cosa c'è?

- Quando mi sono cambiato le vesti,non pensavo dovessimo andare in missione.

- Quindi?

- Non ho armi,non ho n'è la mia spada,n'è quella strana lama.

- Tranquillo,non n'è hai bisogno,insomma.

Detto questo Ezio cominciò a muovere i primi passi verso la sua meta,subito seguito da Sesshomaru.

- Che vuoi dire?

- Il nostro compito è trovare una spia,non ucciderla,dovrai evitare il combattimento se possibile.

La strada da loro percorsa si stava animando sempre di più,con il sole sempre più alto,la gente cominciava ad uscire,sempre più persone erano presenti per le rurali vie di quel villaggio di montagna.

Gente che andava e gente veniva,un via vai di individui,tutti appartenenti a quella piccola comunità rurale.

Le persone sembravano allegre,felici nella loro semoplicità,c'era chi andava a tagliare la legna,portandosi l'ascia e un zaino per raccogliere la legna tagliata,chi andava a caccia,con la yari un arco ricurvo e un piccolo coltello.

Poi c'erano i mercanti,con i loro negozi e i loro carretti trainati da un qualche animale da soma,come una vacca,un bue oppure un cavallo da traino,con le loro merci,le lore bilancie e i loro pallottolieri,antichi strumenti per aiutare a far scorrere bene il denaro,dalla mano del cliente alle tasche del venditore.

Vasellame e ceramiche,pelli e tessuti,carne ed ortaggi,oggetti di uso quotidiano e poco altro,mercanti viaggiatori e venditori locali,c'era anche qualcuno che vendeva armi,ma erano di scarso valore e per giunta alcune potevano essere false,ma poco importava,non erano li per fare compere.

Coloro che avevano da vendere aprivano i negozi,o mettevano su le bancarelle e cominciando ad esporre la merce,chi era venuto a comprare faceva un giro,addocchiando di tanto in tanto e avvicinandosi alla mercanzia,c'era chi comprava e chi invece stava a guardare,nulla di speciale in questo.

Col passare dei minuti e con l'avanzare per la loro strada si poteva vedere,ai lati delle strade e nascosti tra la poca folla che cerà,alcuni incappucciati,armati di wakizashi e tanto,a seconda di chi portava l'uno o l'altro e tutti con al polso la lama celata,l'arma d'ordinanza che ogni adepto della setta degli assassini porta con se.

- Vedo che i tuoi amici sono qui.

Disse Sesshomaru ad Ezio con il suo classico tono glaciale.

Il fiorentino si girò nella direzione in cui Sesshomaru stava guardando,ma sapeva bene di cosa stava parlando e scuro in volto tornò a guardare dritto,verso il lor obiettivo.

- No ti sbagli,i miei amici...non so dove sono.

Pensieroso,quasi distante,così gli sembrava allo yokai l'umano accanto a lui,non triste,solo...lontano da quel luogo,fisicamente li,ma con la mente da tutt'altra parte.

- Cosa?

- Prima di ritrovarmi qui,in questa terra di cui non so nemmeno il nome,ero in compagnia di due amici,poi...accadde qualcosa.

Ezio ricordava solo delle immagini confuse,un luogo dall'aspetto ambiguo,due figure,una luce molto forte e il suo nome che veniva urlato,ricordi sfocati di evento di cui si faceva fatica a ricordare i dettagli.

- Poi mi risveglia in quella foresta, è li...incontrai te,te e quella curiosa combricola che era con te.

A sentire quelle parole lo yokai si ricordò dei suoi compagni di viaggio,l'ubbidiente Jaken,il fedele Ah Un ed infine Rin,la piccola bambina sgarciante e piena di vita.

- Già e dopo averti incontrato sulla mia strada ci siamo battuti,eri un umano in mezzo ad una radura,un pò strano per uno della tua razza,poi,quello che è successo dopo...

Ricordsva ancora quando Rin,quella creatura innocente,era riuscita ad interrompere un duello,con la sola voce,ma con una voce che di suo non aveva nulla.

Una donna,era quella a parlare,chi fosse non lo sapeva,ma si era rivolto a lui,sapeva parlare la sua lingua,ma quell'accento,il modo in cui pronunciava le parole,non era giapponese,ma allora chi era?

Che venisse dalla stessa terra di Ezio?

- La voce di donna che si era manifestata quel giorno,chi era?

- Non posso dirtelo.

- Perchè no?

- Perchè non capiresti,non sei ancora pronto.

Sentendo queste parole Sesshoamru gli mise una mano sul petto e con forza bloccarlo,per poi girarsi e avvicinarsi abbastanza da porterlo guardare negli occhi senza che il cappuccio potesse corprirlo.

L'atmosfera tra i due si stava facendo pesante.

- Non sono pronto? Da quando questa storia e cominciata non ho fatto altro che trovarmi in situazioni in cui non ero pronto,però le ho sempre affrontate,senza mai tirarmi indietro,quindi,non pensi che abbia il diritto di sapere un pò di più su questa storia.

Ezio lo guardò dritto negli occhi,quegli occhi gialli simili a quelli di un serpente,e Sesshomaru che ben vedeva gli occhi di Ezio,simili a quelli un acquila,un fiero rapace.

- Credimi,ammiro il tuo coraggio,davvero,ma se ti dco che non sei pronto é perchè ti voglio tenere al sicuro,hai appena cominciato a fare i tuoi primi passi in un mondo a te sconosciuto e vuoi già venire a conoscienza di segreti che oltrepassano il concetto stesso di follia,fidati,se non te lo dico io,o quella fantomatica voce nella tua testa,e perchè ci teniamo alla tua salute mentale.

A fine conversazione negli occhi di Ezio si poteva vedere una scintilla,uno sguardo che poteva penetrargli l'anima e guardarlo dentro,occhi come quelli,lo yokai,non li aveva mai visti.

- Fidati ragazzo,ci sono cose a queste mondo che non dovrebbero mai essere raccontate,mentre altre non dovrebbero nemmeno esistere,ascoltami,so che vuoi entrare nella confraternita degli assassini,ma ti avverto,una volta entrati a far parte del nostro mondo,non n'è esci più,quindi,torniamo a pensare sulla nostra missione,insomma,vuoi o no diventare un assassino?

Disse l'umano terminando la frase con un sorrisetto sbruffone.

Sesshomaru non sapeva cosa rispondere,avrebbe voluto dirgliene quattro,ma quello sguardo,quella voce,persino il modo di fare,rendevano Ezio un persona misteriosa e con molte sfaciettature,forse saggio,ma di certo era una persona impossibile da ignorare.

Allontanò la mano dal petto del fiorentino facendola scendere vicino al fianco liberando così la strada a quest'ultimo.

- Andiamo ragazzo,hai un lavoro da svolgere e molte lezioni da imparare.

Ezio riprese a camminare con un pensieroso Sesshomaru che lo guardava andar via.

- E giunto il momento che tu divenga uno di noi,ma per farlo dovrai seguirmi,e ascoltare con molta attenzione.

Ma prima ancora che Ezio si potesse allontanare ancora un pò fu subito raggiunto dallo yokai,che con aria fredda e impassabile rimaneva in silenzio di fianco all'umano.

- Prima ancora che tu divenga un assassino devi capire chi siamo e cosa facciamo,gli assassini sono una società segreta che opera in segreto per proteggere l'umanità,da tiranni,signori della guerra e da tutti coloro che vogliono privare l'umanità del suo bene più prezioso...la libertà,il concetto del libero arbitrio e il bene più prezioso per la quale si può combattere,poichè nulla è reale e tutto è lecito.

- Nulla è reale e tutto è lecito?

- Comprendere queste parole significa comprendere se stessi,comprendere se stessi sgnifica guardare e giudicare il mondo con nuova coscienza e nuova conoscienza,un giorno,se diverrai saggio,comprenderai il loro significato.

- N'è dubito,visto che parli in modo così strano.

- Forse sei tu che non mi capisci,comunque,dopo aver appreso le basi ti veranno insegnate le tre regole principali della nostra confraternita,tre regole che non sono semplici leggi,ma un autentico stile di vita,la prima...che è anche la più importante.

Trattieni la lama dalla carne degli innocenti,Il nostro scopo e difendere coloro che non possono farlo da soli,aiutarli a rialzarsi e insegnargli che una lotta giusta non'è mai inutile,ricorda,combattiamo per il libero arbitrio,non per la tirannia.

La seconda regola...

Si una lama tra la folla,la nostra confraternita si basa sull'agire indisturbato e senza essere visti,n'è sentiti,n'è percepiti,combattiamo solo se necessario e dobbiamo saperci nascondere,anche sotto la luce del sole,ricorda,agiamo nell'ombra per servire la luce,siamo assassini.

La terza ed ultima regola.

Non compromettere la confraternita,durante l'addestramento gli assassini diventono parte di te,diventano gli amici che non hai mai conosciuto,diventano i fratelli che non hai mai avuto,diventano la famiglia che non hai mai sognato di far parte,loro diventano e tu diventi una parte di loro,non esistono più razze o sessi,siamo tutti parte di un unico grande organo,la confraternita,ricorda,anche sei fai parte di un gruppo,non dimenticare chi sei,perchè è ciò che ti rende importante,sia come persona,che come individuo.

Altri sofismi,altri giri di parole,ma alcune di queste cose per lo meno non sembravano del tutto incomprensibili,era l'insieme che creava qualche difficoltà di comprensione.

Ezio parlava di non uccidere gli innocenti,di nascondersi alla luce del sole,di far parte di una famiglia che non hai mai conosciuto,per Sesshomaru sembravano un mucchio di parole sensa senso logico.

- Queste sono le nostre regole,il nostro modo di pensare,di essere...questo è il credo dell'assassino.

- Beh io credo che a forza di starti ad ascoltare mi verrà mal di testa,siamo qui a fare della poesia o a cercare un ospite indesiderato?

- Hai ragione,quindi non perdiamo altro tempo,è arrivato il momento che ti insegni qualche trucco del nostro lavoro,perchè sai,siamo arrivati.

Tra parole e camminate,frasi incomprensibili e passi attenti,erano arrivati ad una piazzetta,un piccolo luogo di incontro tra i paesani e le persone di passaggio,vi erano presenti qualche bancarella dove poter mangiare un pasto caldo e qualche panca di legno di poter sedersi,un luogo semplicissimo,con semplicissima gente.

- Che ci facciamo qui?

Si chiese Sesshomaru confuso da quello che vide.

- prendiamo informazioni.

- Informazioni?

- Esatto,ma prima sediamoci,ti spiego meglio.

Ezio e Sesshomaru fecero qualche passo verso una panchina di legno,nulla di che,una vecchia panca di legno ormai rovinata dal tempo e dalle intemperie,nulla di che.

Si sedettero e per due minuti scese un silenzio di tomba,non una parola era uscita dalla bocca di Ezio,lo yokai si stava innervosendo,vedeva l'umano accanto,con i gomiti appoggiati alle ginocchia e le dite delle mani intrecciate tra di loro,formando con le mani una coppa.

- Che diavolo stai facendo?

Chiese Sesshomaru spazientito.

- Ascolto.

- cosa?

- Ascolto la gente che parla.

- E perchè ascolti la gente che parla?

Chiese Sesshomaru ancora più spazientito di prima.

- Perchè alla gente piace chiacchierare,ascolta attentamente quello che dicono,anche le persone comuni possono dirti cose preziose,anche se non n'è sono consapevoli,usa le orecchie ragazzo,forse tu hai un udito migliore del mio.

Sesshomaru non aveva ben capito cosa dovesse fare,ascoltare la gente? E di cosa avrebbero mai potuto parlare? Del freddo? Della giornata? Del lavoro nei campi che non poteva ancora essere avviato?

Ma se voleva svolgere il suo compito avrebbe dovuto farlo,infondo non gli sarebbe stato difficile.

Chiuse gli occhi e sì concentrò,all'inizio sentiva solo ronzii,come quando si sente una zanzara volare vicino all'orecchio,fastidioso e ripetitivo,poi poco alla volta,riuscì a scandire bene ogni singola parola,sentiva donne che parlavano delle faccende di casa e pettegolezzi vari,i ragazzi che parlavano di infatuazioni giovanili e ragazzate varie.

Poi,ad un certo punto,sentì parlare due uomini,un leggero sussurro passava per le sue orecchie,ma era più che sufficente per capire la conversazione.

- Hai portato quello che ti ho chiesto?

- Si c'è lo qui,tieni.

- Eccolo qua,come mi avevi promesso.

- Bene,con questo potrò riferire al mio cliente la posizione degli assassini nella zona.

- Il tuo cliente? Per caso è quella donna?

- Non ti impicciare,non sono cose che ti riguardano,comunque,io ho i documenti sulla posizione degli assassini in zona,tu i soldi,posso dire che abbiamo concluso,ora va e non farti vedere,quei maledetti hanno orecchie dappertutto.

Sesshomaru aveva sentito la conversazione per intero,era chiaro ora cosa intendesse Ezio per recuperare informazioni,ed ora che lo sapeva,sarebbe stato meglio riferirlo all'assassino.

- Ezio...

- Lo so,ho sentito tutto,ascolta,ora che sappiamo come trovare la spia dobbiamo seguirlo,forse si starà dirigendo da lui,andiamo.

E detto questo Ezio partì subito in mezzo alla folla,senza aspettare Sesshomaru che in realtà gli era alle calcagna.

Com'era riuscito quell'umano ha sentire una singola voce in mezzo a tante altre? Uno yokai poteva farlo,ma lui? Come? Quale magia c'era dietro a quell'abilità?

La verità e che Sesshomaru non sapeva spiegarsi come,l'udito umano di Ezio era stato più potente di quello di Sesshomaru? Oppure la spiegazione era un altra?

Ad ogni modo,Ezio si era infiltrato nella folla,avvicinandosi all'uomo che aveva ricevuto la cosa,con discrezione e silenziosità.

Sesshomaru era un pochino più indietro rispetto ad Ezio,ma nonostante tutte quelle persone lo yokai vedeva bene quello che succedeva,una delle mani di Ezio era vicina alla schiena di un uomo,un umano,un contadino che non sembrava avesse nulla di particolare,tranne per una bisaccia,una cosa semplice.

Una mano,paziente e silenziosa si muoveva avvolta da una miriade di persone,lesta e leggera frugava all'interno della borsa,senza attirare l'attenzione.

Poi,all'improvviso,tirò fuori qualcosa dalla borsa dell'uomo,qualcosa di arrotolato su se stesso,forse un foglio, e come si era avvicinato alla vittima del furto,così aveva fatto quando si era allontanato,nel silenzio più totale,protetto dalla folla attorno.

Ma all'improvviso accadde altro.

Sesshomaru non vedeva più Ezio,era scomparso.

Cominciò a guardarsi attorno,ma nulla,si concentrò sugli occhi e quindi sforzò la vista,ma ancora nulla,ai suoi occhi l'assassino era divenuto ladro,per poi scomparire come un fantasma.

Nessuna traccia di Ezio,dove fosse finito lo sapeva solo lui,la gente che andava e la gente che veniva,una moltitudine di suoni,rumori e quant'altro.

Ma poi,una presenza,qualcosa che striciava di soppiatto tra la gente,che si spostava tra umani e yokai era giunta alle spalle di Sesshoamaru,preparando così la sua mossa.

- Sesshomaru.

Il ragazzo fece scattare lo sguardo dietro di lui e li lo vide,Ezio,col suo sorrisetto sbruffone e in una mano l'oggetto recuperato.

- Ezio,ma come...

- Anni e anni di pratica,questo è una delle tante cose che è in grado di fare un assassino di alto livello.

- Davvero? E tu quanto sei alto?

- Altissimo,vieni,torniamo a lavoro,devo farti vedere una cosa.

Disse Ezio sotto voce.

I due si allontanarono dalla piazzetta,tornando sulla strada principale,che si era riempita con ancora più persone di prima.

Un autentico fiume di persone,una marea di razze e individui diversi riuniti in una sola ed unica via,Sesshomaru faceva quasi fatica a spostarsi in quella fiumana,non era abituato a stare a contatto con tutta quella gente in uno spazio così ristretto,in quel momento gli dispiaque non poter usare la sua forza per potersi fare largo nel caos attorno a lui.

l'umano gli stava accanto mentre i due continuavano al loro avanzata verso una meta che forse solo il fiorentino sapeva.

E mentre Sesshomaru si faceva strada tra la folla Ezio gli mise una mano quasi di fronte al volto e con in mano un foglio accartocciato su se stesso.

- Leggi,ti aiuterà a comprendere.

Sesshomaru non se lo fece ripetere e prese in mano il foglio,lo srotolò e vide quello che c'era sopra.

Un disegno.

Il disegno composto da linee,quadrati,rettangoli e diversi puntini neri su vari punti del foglio,sembrava disegnata in modo grossolano,brutto,come se fosse stato fatto da qualcuno che non sapesse disegnare.

- Ma questa che cosa è?

Chiese Sesshomaru con aria confusa.

- E una mappa,rappresenta il villaggio visto dall'alto,le linee sono le strede mentre i quadrati e rettangoli sono le case e i vari edifici circostanti,mentre i puntini neri rappresentano i nostri fratelli di lama sparsi per il villaggio è evidente che qualcuno ci stia tenendo sott'occhio,un traditore.

- Un traditore?

- Si,pensaci bene,durante la conversazione,uno di loro ha parlato di riferire al cliente degli assassini in zona,questo vuol dire che quell'uomo era in contatto con uno dei nostri,ora la cosa da fare è seguire le indicazioni,sul retro della mappa.

- Indicazioni? Ma se quello che gli ha consegnato il foglio non sapeva nemmeno chi era cliente di quell'uomo.

- Quello era solo un messaggero,il vero mandate e un altro,un pò come la storia del brigante che ti ha attaccato.

Il brigante,come dimenticarsi di quella figura? un uomo,un umano non molto alto,con un abilità nel combattere che non aveva nulla di già visto,le sue movenze,i suoi colpi di spada e i suoi calci,mai visto nessuno combattere in quel modo.

Ma la cosa che ricordava ancora di più di quell'uomo,era la sua ritirata,un kunai lanciato tra loro due,l'umano che scappa e poi,quel messaggio,quell'invito,che preannunciava il suo incontro con un nuovo nemico,Akira.

- Quindi,il mandante chi è?

- Uno dei nostri,anche se non so chi sia,in ogni caso,leggi,dietro ci sono delle indicazioni.

E mentre Sesshomaru si faceva strada tra a folla,diede una breve occhiata al retro della mappa,sulla quale c'erano scritte delle parole.

- Per il nostro incontro ho pensato di venire io stesso all'appuntamento,incontriamoci nei vicoli dietro il mercato,vi aspetto la.

Quella frase rivelava la presenza di un traditore all'interno della confraternita locale,e per sfortuna di quel traditore sarebbe stato Sesshomaru ad andare a prendere,avrebbe dovuto dirgli tutto se non voleva farsi ammazzare.

- Ora so dove dobbiamo andare.

- Lo so ragazzo,andiamo,e ora che ti insegni come si fa cantare un uccellino che parla troppo.

Disse Ezio mentre si scrocchiava le mani.

Il sole si stava alzando,la gente stava aumentando,ma loro due avanzavano, tanto di tempo per imparare c'era tutta la giornata.

  
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