La vita dopo ...

Le dolci colline dell'entroterra fanno da corolla alla piccola valle. Un delizioso laghetto riflette, come un diamante cangiante, i pallidi raggi che trapassano la foschia mattutina. La spianata riluccica di gemme preziose, mentre l'erba scricchiola sotto i possenti zoccoli del gregge. Nel chiarore rosato si rincorrono i primi trilli dei numerosi volatili. Come una vecchia coltre abbandonata, la nebbia si dirada lasciandosi dietro piccoli sbuffi infeltriti che, intorpiditi, oziano lungo le sponde del dolce torrente.

L'aria fresca della notte scivola sinuosa accarezzando leziosa la pelle bruna del giovane uomo. Un sorriso genuino increspa le labbra, leggermente screpolate, mentre, con lo sguardo verde, scruta l'orizzonte. I capelli indomiti ondeggiano dispettosi sul volto bruno.

Seduto sulla panca addossata alle vecchie mura, coccola un piccolo gatto meticcio dalla lunghissima coda spumeggiante. Si inebria del forte aroma di caffè che esce dalla finestra spalancata alle sue spalle. Un cane spelacchiato sonnecchia guardingo ai piedi ignudi.

Le tendine, spruzzate di colori tenui, fluttuano pigre mosse dalla brezza che, con un brivido di piacere, comincia a scaldarsi.

Appoggiato alla pesante porta in legno massiccio un elegante biondo sorseggia pensieroso il suo prezioso the mentre scruta critico l'atteggiamnto del suo compagno.

Ogni anno, e ne sono passati parecchi, il tempo sembra pietrificarsi quando giunge quella particolare ricorrenza. Il mondo inneggia canti di gioia per la fine di un'epoca mentre loro semplicemente festeggiano la vita.

La luna ridente sbiadisce nel bagliore sempre più intenso del cielo primaverile mentre bacia sorniona le lacrime cristalline che lente scorrono sul viso tirato. Lunghe dita diafane intrappolano il viso mentre una bocca suadente si disseta delle piccole stille salate; la tazza di porcellana finissima giace dimentica sul granito del davanzale.

Con un gesto fluido la figura più alta avvolge e intrappola il moro tra le braccia sostituendosi agli sdruccevoli ricordi.

Un lampo accecante, urla strazianti, il buio di un anno, l'allontanarsi progressivo degli amici; sono solo macchie sbiadite.

Il risveglio, dopo l'oscurità, porta l'inizio di un cammino sorprendente, affiancato e sorretto da colui che divenne il suo unico compagno. Mesi di riabilitazione per recuperare l'autonomia disgregano un legame, figlio dell'odio e dell'incomprensione, mutandolo in amore.

Gli strascichi della maledizione e la prolungata immobilità hanno lasciato il segno. Impossibilitato a convivere con la magia, ha scelto una nuova dimora e un nuovo equilibrio stabilendosi in una vallata baciata dal sole intessendo un nuovo futuro.

Abbracciato al suo compagno non rimpiange nulla. Ama ed è ricambiato. Ha la famiglia che sognava nel buio del sottoscala dei Dursley, tre piccoli monelli rimasti orfani quel lontano giorno che lo vide morire e rinascere. Quel giorno in cui il fato gli tolse tutto per donargli una nuova esistenza.