Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Niglia    20/07/2015    5 recensioni
[Kagome/Sesshoumaru]
In cui Kagome Higurashi cade nel pozzo da bambina, un piccolo Sesshoumaru la trova e decide di tenerla per sé.
Una storia raccontata a piccoli pezzi.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: inu taisho, Kagome, Sesshoumaru, Signora Madre | Coppie: Kagome/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo Autrice. Buongiorno e buon lunedì! Per iniziare questa settimana con tutti i buoni propositi possibili, cosa c'è di meglio di un po' di tenerezza et dolciosità dei piccoli Sesshoumaru e Kagome? :D Come sempre, un grazie infinito a chi legge e un grazie in particolare a sesshyekaggy, _sesshomary e Bruna_e_Julia per aver recensito lo scorso capitolo - grazie mille per i complimenti e le gentili parole, care ♥
    Con la speranza che anche questo capitolo sia all'altezza delle aspettative, per quanto possa essere "di passaggio", vi lascio alla lettura! Sempre vostra,
    Niglia.




______________________________________________



{5}
Awakening






Lo strano sogno si sbriciolò in frantumi di oro, argento e oscurità, svanendo con le prime avvisaglie del risveglio.
Quando Kagome aprì gli occhi comprese subito di non trovarsi nella sua camera: prima di tutto, Buyo non stava dormendo accanto a lei; e seconda cosa, c’era una notevole carenza di rosa.
Mettendosi a sedere e guardandosi intorno con aria piuttosto disorientata, la bambina prese lentamente coscienza dei suoi dintorni. Innanzitutto, era in una tenda: lo sapeva perché suo padre l’aveva portata in campeggio, qualche volta. Si trovava poi su quello che, all’apparenza, doveva essere un futon composto quasi esclusivamente da pellicce folte e calde, e più in là, ordinatamente riposti per terra una di fianco all’altra, c’erano tre spade.
La domanda era: come ci era arrivata? Si ricordava vagamente di aver inseguito Buyo fino al tempietto dietro casa, di essersi arrampicata sul pozzo, e di esserci caduta dentro quando le assi che lo ricoprivano avevano ceduto, completamente marce, sotto il suo peso… il che le fece realizzare che sua madre non ne sarebbe stata per niente contenta... ma, comunque, adesso dov’era?
Avrebbe dovuto attendere per ricevere delle risposte adeguate, poiché dei rumori attutiti – bisbigli e fruscii e strani tonfi – iniziarono a provenire dall’esterno, seguiti immediatamente da una mano che si insinuava tra le pieghe della tenda sollevandone un lembo.
Sulla soglia apparve allora un giovane dall’aria familiare, e che tuttavia le sembrava decisamente alieno. Portava lunghi capelli argentei raccolti in una treccia che pendeva con noncuranza su una spalla, indossava un haori color avorio con dei fiori lilla ricamati sul bordo delle maniche e sul colletto, e un paio di hakama di un profondo blu scuro. Ma ciò che attirò davvero la sua attenzione, al di là di quell’abbigliamento prezioso e ricercato, furono i strani marchi che portava sul volto: in tutti i suoi lunghi sei anni di vita Kagome non aveva mai visto nessuno andarsene in giro con delle righe cremisi sugli zigomi e una mezza luna al centro della fronte – e quel portamento severo e compunto, poi!
D’altra parte, non aveva mai neanche visto delle mani dotate di artigli e occhi d’oro, da gatto, sul viso di nessuno. Forse era qualche sorta di travestimento?
A quel punto qualcosa rimbalzò ai confini della sua coscienza e la bambina trattenne bruscamente il fiato, sgranando gli occhi e puntando un dito verso di lui.
«Ma tu eri un sogno!» Esclamò, decisamente confusa. Doveva per forza averlo sognato quel ragazzo che l’aveva portata fuori dal pozzo con un solo salto, no? E se lui ora le stava davanti, voleva forse dire che stava ancora sognando?
Illuminandosi di speranza alla possibilità e senza aspettare una risposta da lui, la bambina prese a pizzicarsi violentemente sul dorso della mano, certa che una volta sveglia sarebbe stata nuovamente nella sua cameretta rosa. Ma al primo sibilo di dolore il ragazzo scattò al suo fianco, prendendole la mano tra le sue con un ringhio soffocato e guardandola come se fosse pazza.
«Smettila, ti fai male», l’ammonì severamente.
Ma Kagome era distratta dal tocco decisamente solido delle loro mani intrecciate, e realizzò a quel punto che qualcosa di grave era realmente accaduto.
«Tu… tu sei vero», balbettò. E scoppiò in lacrime.


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Drabble: 534 parole.



   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Niglia