Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ali_di_pagine    20/07/2015    0 recensioni
Era una cosa strana. Come l'odio e l'amore fossero vicini.
Draco ne aveva sempre sentito parlare, ma non ci aveva mai creduto realmente.
Sapeva solo che quella notte, era iniziato tutto.
E non sapeva come o perchè, sapeva solamente che non avrebbe mai più potuto vivere diversamente.
Perché c'era qualcosa di diverso, nel modo in cui i ricci della grifondoro brillavano alla luce della luna, quella sera.
C'era qualcosa di diverso nel modo in cui la vedeva, qualcosa di diverso in lei.
Non poteva sapere, però, che la differenza si trovava in lui.
Non era stato lo stesso, da quando Potter l'aveva salvato nella Stanza delle Necessità, ma mai si sarebbe aspettato ciò che stava per avvenire nella sua distrutta, eppur così facilmente aggiustabile vita.
Sarebbe bastato che lei si fosse girata, che lo avesse visto come mai l'aveva visto prima. Annullato. Basito. Cambiato.
Hermione Granger era diventata la sua luce, la sua salvezza... E lui nemmeno lo sapeva.
[pubblicato anche su Wattpad]
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Spazio autrice:
ATTENZIONE! 
In questa ff ci sono chiari riferimenti alla storia completa di Harry Potter, nonché ovviamente spoiler sui libri, visto che la storia é ambientata dopo la fine della guerra, togliendo l'ultimissima parte, ossia quella in cui veniamo a conoscenza del futuro dei personaggi, anni ed anni dopo la morte di voi-sapete-chi.
Consiglio vivamente di non leggere se non si hanno finiti tutti e sette i libri di J.K. Rowling, o almeno visto i film.
Non so quanto capireste, altrimenti.

È la prima dramione che scrivo, quindi siate clementi. Per favore!
Come ho già detto ho ambientato la storia dopo la fine della guerra e la sconfitta di Voldemort. 
Dato che praticamente tutta Hogwarts aveva avuto un anno pessimo nel quale l'insegnamento magico lasciava a desiderare, la McGranitt, in concordanza con tutti i professori, ha deciso di far ripetere l'anno a tutta quella che conosciamo come la migliore Scuola di Magia e Stregoneria d'Inghilterra.
Ma le cose saranno diverse? E come sarà la situazione con le case? I Serpeverde, famosi per prediligere le arti oscure, cosa faranno? Ma soprattutto, Draco Malfoy, cosa farà?

***

Draco Malfoy camminava a passo svelto verso la Foresta Proibita. Ogni tanto si guardava indietro, verso il castello, timoroso che qualcuno lo vedesse, e lo giudicasse. Si stringeva nel mantello nero e pesante, senza curarsi più di tanto del freddo invernale che raggiungeva persino Hogwarts.
Il suolo era ricoperto da uno strato di neve candida, della quale le suole delle scarpe del giovane uomo profanavano la purezza. Stava nevicando.
Oltrepassò la minuscola casa del guardiacaccia Hagrid, che una volta era stato un suo insegnante ma il quale dopo, durante la guerra, aveva visto subire cose orribili. Riusciva quasi ad immaginare il calore del fuoco che scoppiettava all'interno dell'abitacolo, dai tre metri di distanza. Dalle finestre sporche filtrava una luce calda e giallognola, così in risalto con l'oscurità che circondava la Foresta Proibita. 
Si addentrò tra gli alberi coperti di neve, tra l'umidità schiacciante.
Un tempo sarebbe stato spaventato dalle creature che vivevano nella foresta. Dai centauri particolarmente. Ancora ricordava la prima volta che c'era entrato, al primo anno. Era stato per una punizione, impostagli dalla professoressa McGranitt, ora preside. Aveva dovuto cercare un unicorno ferito con Potter.

Era tutto più complicato da quando la guerra era finita. Non aveva più le idee chiare come un tempo. Una volta tutto era diviso. Mezzosangue e purosangue. Traditori della propria razza, e maghi fedeli. Grifondoro e Serpeverde.
Ma adesso, era tutto più confuso. Non sapeva cosa pensare, e si aggrappava all'educazione che gli era stata imposta. Lui era un sangue puro, un Malfoy. Ed i Malfoy non mollano, non si spezzano. 
Così gli ripeteva il padre, quando lui stesso ancora non si era spezzato, sconfitto dalla paura e dal Signore Oscuro. 
Voldemort. Si disse che poteva chiamarlo così, adesso. Ora che tutto era cambiato. Ora che tutto era finito.

Ad un tratto si fermò. Aveva notato una cosa. Una cosa strana.
Poco distante da lui, c'era un'impronta. Si avvicinò, e vide che era notevolmente più piccola della sua scarpa, quindi doveva essere di una donna. 
Seguì i passi che sembravano così freschi nella neve, e si fermò di botto. Si affrettò a nascondersi dietro un albero, incredulo davanti allo spettacolo che si presentava davanti ai suoi occhi.

A qualche metro da lui, c'era una ragazza. Era rannicchiata contro un tronco, in uno spiazzo in mezzo alla Foresta Proibita. Indossava un mantello nero, pesante, esattamente come quelli delle uniformi di Hogwarts. 
Aveva dei lunghi boccoli ramati, che le coprivano il volto. Le spalle piccole erano scosse da dei singhiozzi.
Ma ciò che più lo lasciò allibito, fu che la riconobbe. Era la Granger. La Mezzosangue. La coraggiosa grifondoro, che ora stava davanti ai suoi occhi, fragile come non mai. 
Era incredibilmente composta ed elegante, persino in quel momento. Il suo era un pianto silenzioso, non si stupì di non averla sentita. 
La vide respirare, cercare di calmarsi, premere il capo contro il duro legno dell'albero contro cui si era rannicchiata, con le ginocchia strette al petto.
Draco non l'aveva mai vista così. Era fragile, eppure bellissima. Era una cosa nuova vederla perdere il controllo, vederla essere debole. Da quando si ricordava, mai la Mezzosangue si era mostrata così, con lui. Era sempre così altezzosa, fiera, arguta e irraggiungibile. Il fuoco che Draco sapeva arderle dentro, sembrava quasi smorzato adesso.

Notò come le sue mani affusolate erano rosse, come le labbra avessero assunto un colore violaceo. Da quanto era lì? Di sicuro non poco... Sarebbe congelata, di questo passo. Perché non se ne andava? 
Non si soffermò troppo sul motivo della sua preoccupazione. Restò solo a guardarla per quelle che gli parvero ore.

Quando, dopo tempo immemore, il respiro della Granger sembrò regolarizzarsi, la grifondoro si alzò. Si mise le mani sul viso, per poi cominciare a frugarsi nelle tasche della divisa. Riuscì a vedere che stringeva la mano intorno a qualcosa, e non ci mise molto a capire che doveva essere la sua bacchetta. Con la mano libera, quella sinistra, si asciugò gli occhi.
Draco non capiva cosa stava facendo, mentre si rimetteva composta, le spalle dritte e l'atteggiamento fiero che era abituato a vederle addosso, anche se leggermente crepato.

La Mezzosangue fece un paio di respiri profondi, prima di puntare la bacchetta dritta davanti a sè. 
Fu solo grazie alla lettura del labiale, che riuscì a capire l'incantesimo che pronunciò: la voce di Hermione uscì rotta, come un sussurro quasi impercettibile.

Expecto Patronum.

Dalla bacchetta della strega uscì una lieve spira di luce argentea. Essa illuminò la notte e il bel volto della ragazza, ma l'incanto si spezzò e la luce divenne sempre più lieve, fino a spegnersi tristemente prima di poter assumere una forma distinta.
La faccia della grifondoro era il ritratto della tristezza. 
Provò e riprovò a produrre un patronus, ma Draco vedeva. Non le riusciva. Cosa la frenava? Era sempre stata bravissima con gli incantesimi. Insomma, con qualsiasi cosa... Non era forse questa la cosa che trovava più irritante in lei?

La giovane strega sembrava distrutta, se non disperata, mentre si passava le mani tra i capelli. Altre lacrime scesero dai suoi occhi dorati, senza poter essere fermate.

Draco era letteralmente annullato. Non aveva idea di ciò a cui stava assistendo, non aveva idea del perché volesse consolare quella Mezzosangue che altro non era. 
Senza rendersene conto, fece un passo in avanti, uscendo dal buio che lo aveva nascosto.
Era sempre stato così, nell'oscurità riusciva a trovare rifugio. 
Un rumore di rami spezzati lo tradì, e la Granger alzò la testa di scatto.
Quando gli occhi della fanciulla incontrarono i suoi, vi lesse il panico, lo sconcerto, la rabbia, la fragilità. Ma c'era anche qualcos'altro. Era paura. 
Hermione non aveva paura. Non a caso la sua casa era Grifondoro. E Draco capì che non era per il buio della Foresta Proibita, non era per il rumore improvviso, e non era nemmeno per la sua presenza che era spaventata. Era qualcosa dentro di lei.

Le labbra piene le si socchiusero, il corpo si paràlizzò. Risucchiò un respiro.
Lui non si era accorto di aver avuto la stessa identica reazione.

«Io...» provò a dire qualcosa la ragazza. La voce le uscì poco più di un sussurro, roca per il pianto.
Improvvisamente, si girò. Se ne stette qualche secondo con le spalle rivolte al ragazzo, per poi parlare.

«Cosa ci fai qui, Malfoy?» il suo nome suonava pieno di disprezzo dalle sue labbra. Come una parola che non avrebbe voluto mai pronunciare. Non si era ancora girata.

«Potrei farti la stessa domanda, Mezzosangue.» la voce di lui fredda.

La grifondoro si girò un attimo, incontrando i suoi occhi. Tra loro c'era una tacita richiesta di tregua.
Poi la ragazza scappò via.

Le parole gli uscirono spontanee quanto indesiderate.
«Aspetta...» ma lei non si fermò.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ali_di_pagine