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Autore: Cleo Ribbon    20/07/2015    0 recensioni
Certo, l'amore fa battere il cuore, venire il mal di pancia, fa stare in pensiero e a dirla tutta è forse l'arma più potente che l'uomo possiede...
Ma per amore si fanno anche pazzie e a volte queste pazzie possono cambiarti totalmente...
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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C'era una volta, in un regno lontano lontano, una piccola e gioiosa contea.
Si chiamava Fioritura ed era governata da un re anziano ma molto saggio.
Amministrava il suo territorio con generosità e gentilezza.
La contea era composta da otto aree diverse.
C'era la Foresta di Zucchero, un'infinita distesa di caramelle, zucchero filato e lecca lecca, appena affianco stava il Villaggio di Pandispagna, poi in mezzo passava il Fiume di Aranciata, oltre ad esso il Castello di Tenebra e il Bosco delle Anime a dividerlo dalla Reggia Solare, proprio dietro ad essa il Cancello dell'Oltre, da cui si usciva dalla contea e accanto la Stazione Profumosa col treno Woffie che compieva un giro turistico per tutta la contea.
Nel Castello di Tenebra viveva Cester, un vecchio e malvagio stregone che bramava senza sosta di conquistare il regno, assieme a lui viveva suo figlio: Ombro.
Ombro era un giovane diciottenne, con i capelli e gli occhi di colore blu scuro, anche lui sapeva padroneggiare la magia nera che gli aveva insegnato suo padre, era sempre accompagnato dal suo perfido scagnozzo Ronald, detto Roddie: un roditore grande come una palla da rugby, che camminava su due zampe, senza coda e cieco di un occhio.
Prima era morto, ma Ombro l'ha riportato in vita.
La cosa più importante però era che il ragazzo stregone si era innamorato perdutamente della figlia del re: Lucia.
L'aveva vista un giorno affacciata al balconcino di camera sua che cantava e da allora non se l'era mai più levata dalla testa.
Lucia era un essere che traboccava luce, un angelo se si può dire, aveva i capelli biondi, lunghi fino ai piedi, che al sole sembravano riflettere i raggi e diventava una vera e propria visione divina, abbinata poi ai suoi dolcissimi occhi azzurri e alla pelle candida come una bambola di porcellana, Ombro aveva completamente perso la testa.
A Lucia piaceva molto il bianco e amava cantare infatti ogni mattina, verso le dieci, dopo essersi preparata, usciva sul piccolo balconcino della sua torre e intonava una melodia dolce più delle caramelle della Foresta di Zucchero, così soave che anche gli uccellini si posavano accanto a lei e la ascoltavano.
Ovviamente Ombro non si perdeva uno spettacolo e ogni mattina si affacciava alla finestra di camera sua, prendeva un binocolo e guardava e ascoltava la dolce Lucia dall'altra parte del Bosco delle Anime, la sentiva a fatica, ma a lui bastava.
Suo padre pensava fosse una cosa stupida, un capriccio infantile e una perdita di tempo, ma anche che un giorno sarebbe passato tutto.
Dopo molto tempo però... le cose sarebbero cambiate...

< Vieni Roddie, è ora di andare! > esclamò Ombro mettendosi in testa il suo cappuccio collegato al mantello nero come la pece
< Si padroncino! > rispose il topo diligentemente, scesero in fretta le scale: il ragazzo aveva appena finito di ascoltare una delle melodie di Lucia e non vedeva l'ora di vederla.
Arrivato al piano terra, di colpo si bloccò e iniziò a camminare con passo meno spedito e più leggero, cercando di non fare rumore, si avvicinò alla grossa porta di legno e avvicinò la mano alla maniglia
< Dove credi di andare? > chiese una voce alle sue spalle, il ragazzo si voltò sbuffando, suo padre l'aveva beccato di nuovo
< Vado a... compiere... atti vandalici! > rispose non trovando una scusa migliore.
Ombro amava fare del male, del resto era figlio di uno stregone e vedere gli altri soffrire era il suo passatempo preferito; il padre lo squadrò bene, portandosi una mano al mento e lisciandosi la barbetta bianca da capra
< Per questo ti sei tirato così a lucido e messo i vestiti nuovi? > chiese con un sopracciglio alzato e sguardo indagatore dietro un paio di occhialetti rotondi, il ragazzo fece un sorriso isterico e annuì piano, Roddie gli si appese alla gamba quasi spaventato.
L'uomo restò ancora un po' a pensare
< Va bene, divertiti! > l'uomo si voltò e tornò da dov'era venuto, Ombro trasse un sospiro di sollievo, afferrò la maniglia e uscì, ma un urlo lo raggiunse prima che chiudesse la porta
< Se vai da quella ragazzina ti uccido! > la porta si chiuse e Ombro restò in tensione per qualche secondo, prima di tirare un'altro sospiro e di addentrarsi nel Bosco delle Anime.
Sarà anche stato un ragazzo cattivo, ma ogni volta che pensava a Lucia si sentiva felice e gli veniva voglia di saltellare, cosa che non faceva essendo uno stregone oscuro e dovendo mantenere un certo contegno
< Non vedo l'ora di essere là, chissà che vestito ha messo oggi, a me piace molto quello bianco sai? > cominciò la conversazione, non ci voleva molto per attraversare il Bosco, si chiamava così semplicemente perchè ogni albero era in realtà una tomba e ogni tanto dai buchi nel tronco usciva un lamento, un gemito o un grido, a volte anche ectoplasma, ma era una cosa così normale e innocua che nessuno si spaventava lì dentro.
< Anche a me padrone, ma... vostro padre non è contento di questa cosa... senza contare che la principessina vi detesta! > esclamò Roddie preoccupato correndogli a fianco, sta volta usando tutte e quattro le gambe
< Ah chi se ne importa di mio padre!? Anche lui ha amato la mamma... e poi non c'è bisogno di preoccuparsi per Lucia, basta farle cambiare idea! > uno dei pochi lati positivi di Ombro era il suo grande ottimismo, riteneva che ogni cosa fosse aggiustabile e che ad ogni problema corrispondesse una soluzione.
< E come intendete fare? > domandò Roddie, il roditore voleva molto bene al suo padroncino, era al suo servizio da ormai tredici anni, da quando cioè Ombro l'aveva riportato in vita, per quell'incantesimo aveva dovuto cedere il piede sinistro oltre ad uno svenimento dovuto al dispenso di energie, che ora era una protesi di metallo comandata dalla mente del ragazzo, ma ci aveva guadagnato un servitore, un amico fedele e anche una balia se dobbiamo dirla tutta: Ombro era un ragazzo molto spericolato e poco riflessivo, toccava a Roddie fare la parte di quello che valutava tutti i possibili rischi e che l'aveva salvato da molte spiacevoli situazioni.
Come quella volta in cui aveva provato a rubare una splendida Epipogium aphyllum, una rarissima orchidea, dal giardino di Spookie, uno spietato troll che abitava poco dopo la Foresta di Zucchero, per regalarla alla principessa.
Fortuna che c'era lui, altrimenti non ne sarebbe uscito vivo.
< Non lo so... > rispose il ragazzo, arrivarono finalmente dall'altra parte della foresta, la Reggia Solare si ergeva ad appena qualche chilometro da loro, Lucia non era sul balcone, ma probabilmente in camera sua.
I due presero a correre come matti verso il castello e arrivarono sotto al balconcino.
Ombro preparò le mani
< Padrone, cos'ha intenzione di fare? > chiese preoccupato il roditore
< Sai, ho dato uno sguardo al libro di magia di papà e ho trovato un incantesimo che potrebbe fare al caso mio... > gli si illuminarono gli occhi come ogni volta che infrangeva una regola o voleva compiere una pazzia
< Quale?! >
< Si chiama Nubempesta. > iniziò a concentrare il potere nelle mani e ad irrigidire i muscoli delle dita, qualcosa di gassoso e viola scuro si creò per terra sotto le sue mani
< Ma... ma vostro padre vi ha proibito di volare! Dopo la cosa accaduta con le Oscurali! > ma il ragazzo ormai era concentratissimo e si era formata una nuvola viola che lanciava ogni tanto scariche elettriche, quando fu abbastanza grande per salirci, il ragazzo si fermò e ritrasse le mani, aveva il fiatone e una goccia di sudore gli scendeva lungo la fronte, se l'asciugò
< Visto? È stato facile! > esclamò mettendosi le mani sui fianchi con un sorriso soddisfatto e ansimando, usare la magia comportava una grande perdita di energie, ma il ragazzo non poteva di certo mollare adesso che era così vicino alla sua Lucia!
Mise un piede sulla nuvola
< È stabile... > salì anche con l'altro che era la protesi
< Tu resti qui? > chiese al topo
< Io ehm... si forse è meglio, non mi fido molto a volare su quella cosa... > rispose Roddie giocherellando con le lunghe zampine affusolate, Ombro fece spallucce e volò con la nuvola fino al balconcino.
Prima si sporse per dare un'occhiata, la principessa era seduta sul letto e gli dava la schiena, i lunghissimi capelli che sembravano platino erano tutti sparsi sul materasso, la coroncina riluceva sulla sua testa e sembrava stesse facendo qualcosa con le mani.
Ombro fece un sospiro, si tirò giù il cappuccio e sistemò un po' i capelli blu, prese coraggio e portò la nuvola più in alto, in modo da stare in piedi sulla ringhiera di marmo bianco, su cui stava crescendo una grossa edera.
Mise le braccia conserte, spalancò le gambe, gonfiò il petto e sfoderò un audace sorriso
< Buongiorno principessa! >
La ragazzina sussultò e si girò lentamente verso di lui, appena lo vide la sua espressione cambiò
< Oh siete voi... > alzò gli occhi al cielo, storse la bocca e si sdraiò sul letto, tornando a fare quello che stava facendo, ovvero cucire un bel ricamo con un orsacchiotto che avrebbe poi appeso in camera come tutti gli altri
< Andate via, ho da fare adesso. > disse fredda infilando l'ago nel prossimo forellino.
Ombro saltò giù dalla ringhiera ed entrò nella camera, quando Lucia faceva così con lui si sentiva malissimo, ma lo faceva sempre, quindi ormai era abituato
< Andiamo, non faccia così principessa, sono venuto a vedere come stavate! > esclamò cercando di non perdere il sorriso che gli dava sicurezza, si avvicinò al muro davanti al letto, dandole la schiena
< Ah ha... siete venuto anche ieri per lo stesso motivo... e l'altro ieri... e il giorno prima... > Lucia poteva essere dolce come il miele, cantare canzoncine adorabili e avere un viso angelico, ma non era certo la persona giusta a cui dar fastidio.
Infatti aveva un caratterino suscettibile e sicuro di sè, sapeva come difendersi e non farsi mettere i piedi in testa, odiava l'ingiustizia e la malvagità, per questo non sopportava Ombro.
Il ragazzo, sentendo il tono della principessa, per un attimo perse il sorriso, ma scosse la testa e decise di cambiare argomento
< Vedo che ce ne sono di nuovi... > disse alludendo ai ricami appesi al muro
< Sono molto belli, siete davvero brava! >
< Grazie! > Lucia non staccava gli occhi dal suo lavoro e manteneva un tono apatico, non amava il modo di fare di Ombro, nè tantomeno il modo in cui si infiltrava in camera sua senza permesso, il ragazzo trasse un sospiro e si andò a sedere accanto alla principessa.
La fissò per un po', le sembrava stupenda mentre faceva il suo ricamo, anche con quell'aria scostante, finalmente lei ricambiò il suo sguardo
< Che c'è? > chiese perplessa davanti al suo comportamento, Ombro ritrasse lo sguardo
< Siete bellissima principessa... > ammise arrossendo leggermente, anche se non lo dimostrava era molto timido e gli ci era voluto un sacco prima di confessarsi alla ragazza, la quale però l'aveva categoricamente respinto, da allora continuava a provarci, ma riceveva sempre la stessa risposta.
Nonostante ciò non perdeva mai la speranza, sapeva che un modo c'era, ma non sapeva proprio quale fosse...
Decise che quello era il momento giusto per chiederglielo una volta per tutte
< Pri... principessa... > deglutì
< Perchè non vi piaccio? > gli uscì tutto d'un fiato, era rosso come un pomodoro, aveva il fiatone e gli esplodeva il petto.
Lucia lo fissò a metà tra il perplesso e lo stupito, posò finalmente il suo lavoro sul letto
< Volete che ve lo dica? Ebbene, perchè voi siete cattivo. > rispose con un sorriso come a sottolineare che fosse ovvio, Ombro all'inizo non riuscì a capire
< Tutto qui? > chiese dopo qualche minuto di riflessione, fu un grosso errore: Lucia lo guardò torva
< Come sarebbe tutto qui? Vostro padre cerca da anni di spodestare il mio, praticate la magia nera e la usate per fare del male, derubate la gente... e tutto per il vostro piacere personale... voi siete malvagio, come vostro padre e non potrebbe mai piacermi una persona come voi! > esclamò, aveva uno sguardo preoccupato e contrariato insieme, davvero non riusciva a capire?
Era così ceco? Così stupido?
Continuava a fare del male al suo popolo...
Ombro si alzò dal letto con aria persa, stava riflettendo sulle parole di Lucia, strinse i pugni e guardò a terra; solo perchè si comportava male lei lo odiava?
E quello che faceva per divertirsi non era giusto?
Adorava far piangere i bambini, gli rubava le caramelle, la palla e guardando i loro volti supplicanti e in lacrime si sentiva bene, si sentiva potente!
Con i ragazzi della sua età faceva sempre a botte, aiutato però dalla magia vinceva sempre e fregava loro i soldi una volta finita la rissa, agli adulti ci pensava insieme a suo padre: qualche volta andava in casa di qualcuno di notte e minacciava di ucciderli tutti se non gli avessero dato i soldi, di qualcosa dovevano pur vivere!
Senza contare che il padre diceva sempre che una volta preso il comando della contea, avrebbero potuto avere tutto quello che volevano!
Ma tutto questo naturalmente non piaceva a Lucia...
Allora aveva sbagliato a pensare che fosse naturale imporre il proprio potere sui più deboli?
Solo per questo Lucia non lo voleva...
Con uno scatto le prese la mano destra e la strinse tra le sue
< Se io diventassi buono... voi mi sposereste? > chiese impaziente e rosso in viso, voleva almeno una conferma di quello che lei aveva detto, la ragazzina ridacchio, Ombro non l'aveva mai vista ridere e sorrise leggermente
< Beh non esageriamo adesso, diciamo che avrete qualche possibilità in più! > sorrise, voleva dargli un po' di speranza forse, ma lui l'avrebbe fatto?
Solo per piacere a lei?
"Allora fa sul serio!" pensò Lucia mentre il ragazzo saltava sulla ringhiera e saliva sulla sua nuvola viola
< Diventerò buono principessa! Glielo prometto! > esclamò in preda all'emozione, poi scese di nuovo a terra.
Lucia non riuscì a trattenere un'altra risata, chissà forse... se fosse davvero riuscito a diventare buono, poteva farci un pensierino.
Con un lieve sorriso tornò al suo lavoro di ricamo.

Non era ancora arrivato sul terreno che Ombro saltò giù dalla nuvola, alzò le braccia al cielo in segno di vittoria
< Si! > urlò come una liberazione
< Allora padrone, com'è andata? > chiese Roddie curioso per la strana felicità del padrone
< Alla grande Roddie! Alla grande! > lo prese in braccio e lo abbracciò strettissimo
< Padrone soffoco... > poi lo alzò al cielo e lo fece roteare in aria qualche volta
< Adesso non mi resta che diventare buono! E finalmente Lucia mi sposerà! > strinse di nuovo Roddie tra le braccia e arrossì leggermente, per poco il topo non morì soffocato, si staccò da lui e ricadde a terra
< Che avete detto?! >
< Che devo diventare buono! Così finalmente piacerò a Lucia! > arrossì di nuovo con aria sognante
< Volete... cosa?! Ma ma ma... è una follia! Voi non potete diventare buono! Siete uno stregone che utilizza magia nera! Fare del male vi ha sempre divertito! E poi non si diventa buono di punto in bianco! > esclamò il topo in preda a una crisi di nervi
< Hai ragione... ho bisogno di qualcuno che mi insegni! E so anche dove trovarlo! Torniamo a casa amico! > si voltò verso la nuvola e strizzò un occhio, questa scomparve nell'aria, poi si incamminò a passo spedito verso il Bosco delle Anime, con un sorriso soddisfatto stampato in faccia e una nuova speranza nel cuore
< Ma perchè volete farlo? > domandò il roditore perplesso
< Per Lucia... > abbassò lo sguardo, immaginandosi di nuovo il viso angelico della ragazza che sorrideva
< Non posso continuare così... se non faccio qualcosa, non mi amerà mai... è ora di agire! > alzò lo sguardo, sta volta più risoluto e prese a camminare più velocemente
< Vostro padre vi ucciderà quando lo verrà a sapere... > constatò Roddie correndogli accanto
< Mio padre non lo saprà! Farò tutto da solo e tu ovviamente verrai con me! > il topo non ribattè e insieme tornarono nella foresta, diretti a casa, per cercare qualcosa o qualcuno che avrebbe aiutato Ombro nella sua folle impresa di conquistare la bella Lucia.

   
 
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