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Autore: Far_Away_IV    20/07/2015    1 recensioni
Questa OS è ispirata ad una puntata di "Plain Jane: la nuova me", reality show inglese. La conduttrice è Louise Roe, modella e giornalista inglese, che in ogni puntata accorre in aiuto di una ragazza insicura che vuole cambiare il proprio aspetto e aumentare la fiducia in se stessa. Un'intensa settimana di sfide e shopping, alla fine della quale la giovane affronterà il cambiamento in un appuntamento al buio con la persona di cui è invaghita.
Solitamente le protagoniste sono delle ragazze, ma se per una volta il protagonista fosse un ragazzo? Che sfide potrebbe affrontare? Come passerebbe la sua settimana?
AU || Student!Louis || 8.9k
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare informazioni veritiere degli eventi o il carattere delle persone, ne di offenderle in alcun modo.




PLAIN JANE: IL NUOVO ME






"Allora io vado, ho appuntamento al Krispy Kreem" avverto il mio amico pakistano, allacciandomi nervosamente la felpa rossa dei Rovers, la mia maglia portafortuna."Uhm, tutto bene?" Mi mordo il labbro inferiore. Dire che sono nervoso è dire poco.
"Benissimo Lou, smettila di chiedermelo. Vai tranquillo! Voglio che tu sia felice, fratello" Mi regala una pacca sulla spalla. "Prendi la mia macchina, non è bello far aspettare una signora" ridacchia mentre mi lancia le chiavi. E' incredibile. Devo ricordarmi di far erigere una statua in suo onore.

Mi viene incontro mentre ci avviciniamo all'entrata del bar. Da vicino è ancora più bella, ed alta. Quel vestito blu di una strana fantasia floreale la rende ancora più snella, per non parlare dei tacchi immensi. Le arrivo al collo, imbarazzante.
"Louis? Ciao, io sono Louise. Piacere di conoscerti" Sorride cordiale mentre ci stringiamo la mano. "Entriamo?"
"Piacere mio, certo" Sorrido, prima di lasciarla passare.

Ci sediamo ad un tavolo, uno di fronte all'altra. Il locale è stranamente vuoto e non lo ricordavo così... rustico, con il suo arredamento in legno e le luci basse. Le telecamere intorno mi fanno impressione, sono ancora più in imbarazzo. Sapevo che era una stronzata fare un passo del genere in un programma televisivo, ma so anche che Louise è l'unica che può aiutarmi.
"Allora, innanzitutto mi fa piacere il fatto che abbiamo lo stesso nome. Lo ricorderò sicuramente" Ridacchia, coinvolgendo anche me. "Sai, mi fa molto piacere che mi abbia scritto un ragazzo. Sei una nuova sfida per me ed intendo superarla, quindi impegnati per bene" Mi lancia un occhiolino. "Il tuo video mi è piaciuto, ma parlami meglio di te e del perchè hai chiesto il mio aiuto" continua, non smettendo di sorridere.
"Beh, ho ventuno anni e studio medicina all'University College London. Apparentemente mi mostro una persona sicura, forte, impulsiva. Ma in fondo si può dire che sono l'esatto contrario. Sono uno stupido sognatore, con la voglia di aiutare gli altri. Tremendamente insicuro, e troppo sensibile. Ho una tremenda paura di soffrire e rimanere solo. E non sto bene con me stesso; non mi piace il mio fisico gracile, il mio strano stile, i miei capelli a scodella. Insomma, non mi piaccio e vorrei cambiare" Faccio spallucce. "La gente mi crede uno che prende la vita come un gioco, se ne frega di chiunque, vive di feste ed avventure di una notte. Molti neanche credono che un giorno finirò davvero il college e diventerò un medico. In realtà faccio tutto questo perché non credo di essere all'altezza di piacere davvero a qualcuno, di poter avere una relazione seria, una vita normale. E-e non so più se c-credere all'amore, ecco" Fisso lo sguardo nel mio thé, rosso in viso e torturandomi un labbro. Sto morendo di vergogna. Davanti alle telecamere, poi, è ancora peggio.
"Quindi la tua è solo una maschera, per non mostrare chi sei veramente e rischiare di non piacere. Hai paura di soffrire" sentenzia la donna. Wow, meglio di uno psicologo.
Annuisco incerto.
"Ok, quindi bisogna lavorare sulla sicurezza, e far emergere il vero Louis. Devi capire che sei quello che sei e non c'è niente di male, siamo tutti diversi e speciali a nostro modo. Preoccupati di far felici gli altri quando fai il medico, per il resto devi pensare a far felice te stesso. Se non lo fai tu per primo, nessuno lo farà per te" Fissa i suoi occhi scuri nei miei. Una specie di colpo al cuore mi fa intuire che ha ragione.
"Bene, adesso parliamo di ragazze! O meglio la ragazza, quella che ti ha rubato il cuore, quella che mi hai accennato nel video" Ammicca. Merda, ora si che sento l'ansia scorrermi nelle vene.
"B-beh, come ti ho gia detto, si chiama Kaylee Malik. Ha diciotto anni ed è al primo anno del mio stesso college, per diventare infermiera. La conosco da quando è nata, dato che a Doncaster siamo vicini di casa da sempre. Lei è... beh, uhm, lei è bella, intelligente, unica, dolce, e... beh, è la sorella del mio migliore amico" Torturo nuovamente il mio labbro, tentando di nascondere il disagio dietro un sorrisetto.
"La sorella del tuo migliore amico?! oh Dio, sembra la trama di un vecchio film romantico" Ride, coinvolgendo anche me. Inutile dire che la mia è solo una risatina isterica tanto per allentare la tensione.
"Che cosa dolce, un futuro medico ed una futura infermiera! Una coppia perfetta" Mi lancia un altro occhiolino. "Come hai capito che ti piace?"
"Non lo so, sinceramente. Credo di essere sempre stato innamorato di lei, ma probabilmente sottovalutavo i miei sentimenti per suo fratello, o per insicurezza, non so. Non so se sono adatto a lei, ecco. Lei è speciale e merita un uomo speciale, io sono solo l'amico di suo fratello che nasconde i suoi problemi dietro alle feste o ai libri. Lei è sempre stata vicina, non mi ha mai giudicato ne abbandonato; è l'unica con cui so di poter essere me stesso senza rischiare che se ne vada" sorrido, pensando a lei. Non riesco a non farlo.
"Quando l'anno scorso la vedevo col suo ex, era sempre come un'improvvisa doccia gelata o una coltellata al cuore; insomma, mi faceva male. Era come se mi fossi improvvisamente accorto di chi avevo davanti, di quanto era cresciuta e diventata grande, matura, bella, e... M-mi faceva male sapere che era felice grazie a qualcun altro. Desideravo essere io quello che la teneva per mano, la baciava, la proteggeva, la faceva sorridere e brillarle gli occhi. Ma lei era felice con lui, e beh lo accettavo. In fondo era un bravo ragazzo, il suo ex; è diventato anche un mio amico" accenno un sorriso, pensando a Niall e a come da mio più grande rivale sia diventato un amico.
Comunque. "Credo che questo faccia capire se ami davvero una persona, no? La lasci libera purchè sia felice, anche se questo significa che è felice senza di te" Fisso lo sguardo sul tavolo, più in imbarazzo di prima.
"Gia. Sei molto dolce, Louis. Dovresti vederti quando parli di lei, sai? I tuoi begli occhi si illuminano ancora di più, ed arrossisci. E' raro vedere un ragazzo cosi. Sei cotto a puntino, tesoro" Sghignazza. "Sai una cosa? Adesso la chiamo!" Estrae il suo iPhone nero - da non so dove - con un ghigno divertito, sotto il mio sguardo terrorizzato. Dio, vorrei scappare all'istante.
"Pronto?" risponde la voce metallica dall'altro capo del telefono. Credo di stare cominciando a sudare.
"Pronto, Kaylee? Ciao, sono Louise. Tu non mi conosci, ma in questo momento sono con un tuo amico molto carino che ha una cotta per te. Solo che è troppo timido per dirtelo, così ci ho pensato io. Ti andrebbe di dargli una possibilità, con un appuntamento al buio?" Sogghigna divertita. Cazzo.
"E' uno scherzo per caso? E' impossibile che un bel ragazzo abbia una cotta per me" Una sonora - ed amara - risata accompagna quelle parole. La solita piccola ingenua e modesta Kaylee. Ha avuto un solo ragazzo nella sua vita, e si sminuisce per questo.
"Oh no cara Kaylee, non è uno scherzo! E te ne accorgerai tra una settimana. Sarà un bellissimo appuntamento, forse il più bello della tua vita, te lo assicuro. Devi solo dire di sì" insiste Louise, non smettendo di sorridere.
"Mmmh... non ho mai avuto un appuntamento al buio. Sembra divertente, è pur sempre una nuova esperienza. Ok, ci sto" risponde, ed ecco tornata la vera Kaylee. Quella pazza ed istintiva, con una voglia matta di vivere. Aspetta, COSA? HA DETTO DI SI? oh, adesso si che avrò un infarto!
"Perfetto! Ci sentiamo più in la per altri dettagli, ciao Kaylee" chiude la telefonata con un'espressione soddisfatta. "Ok, ti ho organizzato un appuntamento con la donna dei tuoi sogni. Adesso però voglio vederla, devo vedere per cosa sto lavorando! Andiamo a spiarla un po'" Ammicca. Ma che cazz...?!
"Non pensavo di aver contattato un agente della CIA" Ridacchio.
"Molto divertente, Louis. Beh, alcune mie spie mi hanno appena rivelato che adesso è al Ravi Shankar. Andiamo" Mi fa un cenno con il capo, prima di alzarsi. Dio, in che guaio mi sono cacciato?

Ci nascondiamo dietro la siepe che contorna l'esterno del ristorante, un paio di cameramen sparsi con noi. Imbarazzante.
Kaylee è a due tavoli avanti a noi, da sola, con le cuffie nelle orecchie ed il naso in un libro. Come al solito.
"Capelli lunghi corvini lisci, labbra carnose, naso dritto, lineamenti delicati... davvero carina" borbotta la donna alla mia destra. Mi permetto di annuire. Kay è davvero bella. E' praticamente uguale a suo fratello e sua madre; sia benedetta la genetica.
"Oops, si sta alzando" Preme una mano sulla mia testa, costringendoci ad abbassarci. Non so se sentirmi uno stalker o un bambino che gioca a nascondino. Comunque mi sento un idiota.
"Oh, quelli sono i fratelli Harry e Gemma Styles, e poi Liam Payne con la sua ragazza Sophia. I primi due sono suoi amici dai tempi delle medie, Liam e Sophia invece del college" osservo.
"Carino quell'Harry, magari un giorno mi aiuterai tu presentandomi a lui" scherza, spero. "Come ti senti a sapere che finalmente uscirai con lei e le dirai tutto?"
"Terrorizzato, nervoso, disperato, ma anche sollevato. E' un peso che ho bisogno di togliermi, anche se rischio di perderla" Lascio andare un lungo sospiro.
"Non essere pessimista, Louis! Adesso però andiamo, dobbiamo organizzare la nostra settimana. Oh, e dobbiamo iscriverti in palestra, dato che non ami il tuo corpicino" Mi pizzica una guancia.



*****



"Allora Louis, mi hai detto che la tua più grande passione è la musica. Suoni il pianoforte e canti, ma non ti sei mai esibito per un grande pubblico, giusto?" chiede la donna, passeggiando per non so dove. Annuisco, osservando il sole di questa - stranamente - calda mattina di metà Settembre. Sapere che tra due settimane devo ricominciare i corsi mi deprime. Vorrei andare al mare con Zayn.
"Allora tieniti pronto, la tua prima sfida si baserà proprio su questo! Oggi una mia amica si sposa e vuole musica live per il ricevimento. Ti aspettano uno smoking ed un pianoforte, mio caro Louis" annuncia entusiasta.
Ho perso tipo cinque anni di vita. CHE COSA?! Io non sono affatto pronto per una cosa del genere! Le uniche persone che mi hanno sentito sono sempre state la mia famiglia e quella di Zayn, come diavolo posso affrontare centinaia di invitati?
"Cosa?! Ehm no, io passo, grazie" Faccio per allontanarmi ma Louise mi afferra per un braccio, ridendo. E non c'è niente da ridere.
"Eh no mio caro, non puoi tirarti indietro! Servirà alla tua sicurezza, a far emergere il vero Louis. Vedrai che ti piacerà! Andiamo"

Non credo di aver mai visto una casa - beh, una villa tanto grande. Il giardino è immenso, arredato con fontane e fiori invasi da tavoli rotondi addobbati di bianco, un palchetto dove intravedo il piano bar - una morsa allo stomaco - ed un vialetto di mattonelle in pietra.
Il salone e la cucina sono un unico grande spazio separato da una mezza parete di legno, perfettamente arredati ed addobbati di bianco. Sembra la casa di "Willy, il principe di Bel Air".

Louise mi porta in un piccolo - si fa per dire - ripostiglio in fondo al corridoio dove potermi cambiare. Una volta uscito mi da una veloce pettinata con le sue lunghe dita, poi mi riporta in giardino per presentarmi.

La sposa è Caroline Watson, stilista come Louise; sembra Whitney Houston a trent'anni e con i capelli lunghi. Lui invece si chiama Tony, uomo alto e moro. Beato lui.
Mi siedo alla tastiera, e comincia il panico. Sento le dita e la fronte sudate, il cuore minaccia di scoppiare. Ho paura di sbagliare, di non piacere, e... cazzo Louis, smettila di fare il ragazzino, ormai ci sei dentro e ce la devi fare.

Louise attira l'attenzione, annunciando di voler dedicare agli sposi "Look after you" dei The Fray. Prendo alcuni lunghi respiri, cercando di concentrarmi sugli accordi da ricordare. Chiudo gli occhi, e comincio a passare dolcemente le dita sui tasti bianchi e neri. Mi lascio trasportare dalla musica nella mia testa, tanto da avvicinare la bocca al microfono e cominciare a cantare. Non penso ad altro che la musica, e a Kaylee. Lei adora questa canzone. Sorrido immaginando di cantare con lei, come abbiamo fatto tante volte.
Finita la canzone, con mio grande stupore ricevo una standing ovation. Forse non sono cosi male. Louise mi sorride facendo dei pollici all'insu.
Un uomo sulla quarantina, calvo e con degli occhi verde scuro, mi si avvicina e si complimenta, prima di consegnarmi alcuni spartiti e svelarmi di essere l'addetto al piano bar; mi accompagnerà con la chitarra e il computer.

"Allora Louis, come ti senti dopo questa giornata? Sei stato fantastico, hai un grande talento" Neanche il tempo di uscire dallo stanzino che mi avvolge in un abbraccio.
"Grazie! Beh in effetti sono abbastanza fiero di me. Mi sento meno idiota, cioè più coraggioso. E' una bella sensazione sentirsi apprezzati, credo che ci proverò più spesso" Sorrido.
"Bene, direi che è andata alla grande allora! Adesso però vai, la palestra ti aspetta" Mi saluta. Giusto, la palestra!



*****



"Ciao piccolo Mozart" scherza Louise, salutandomi con un abbraccio. "Come stai?"
"Tutto bene, anche se l'idea di un'altra sfida mi spaventa. Tu sei malefica, io ho paura di te"
"Il gioco sta proprio nel saper andare oltre la paura, Louis!" sghignazza, "Allora: oggi sarai commesso per un giorno, adesso andiamo in una boutique di una mia amica. Ti aiuterà a verificare come ti relazioni con le ragazze, e mettere in pratica le tue strategie per flirtare" Sorride, prendendomi per un braccio.

Il negozio è grande e spazioso, con pareti verde tiffany e scaffali bianchi. Louise mi presenta a Jennifer, la padrona del negozio. Una donna sulla quarantina, dai grandi occhi blu ed un largo sorriso.
"Spero di non farle perdere troppe clienti, io non ci capisco niente di moda" Mi presento, facendo ridere le due donne.
"Non preoccuparti, io e Matt ti aiuteremo" afferma Louise, indicando un uomo entrare nel negozio. Un bell'uomo, credo sempre sulla quarantina, dai capelli castani ed occhi azzurri come i miei.
"Ciao Louis, io sono Mattew Hussey. Scrittore, speaker, ed esperto di relazioni interpersonali" Si presenta con un sorriso tutto denti perfetti. "Adesso ti consegnamo un auricolare, grazie al quale io e Louise comunicheremo con te. Tutto quello che devi fare è essere te stesso, con un po' di sfacciataggine in più. Buona fortuna" Mi porge l'oggetto, che sistemo nell'orecchio sinistro, prima di lasciarmi solo. Ecco che mi risale la tachicardia.

"Ci senti?" chiede Louise nell'auricolare. Annuisco distrattamente. Non ho proprio idea di come comportarmi, solitamente quando flirto con una ragazza non sono così sobrio.

La porta si apre, lasciando entrare una ragazza alta e snella, capelli biondi lisci ed occhi color cioccolato, labbra carnose e naso all'insù. Ah, andiamo bene. Perchè una specie di modella dovrebbe flirtare con un nano goffo come me?
"C-ciao, io sono Louis. Come posso aiutarti?" Mi passo nervosamente una mano nel mio ciuffo prima di porgergliela accompagnata da un accenno di sorriso. Posso scappare?
"Ciao Louis, sono Justine. Sto cercando un vestito per una festa, elegante e sexy ma non esagerato" spiega con un sorriso tranquillo.
"Chiedile se le va bene un tubino, che fasci bene il suo fisico" consigliano dall'auricolare.
"Ehm, che ne dici di un tubino? sai, così c-che possa, ehm, risaltare il tuo fisico ma essere comunque elegante" Sforzo un sorriso, ricevendo una risposta positiva.
Le faccio strada verso la parte dei vestiti, lasciandola scrutare ogni stampella.
"Dì qualcosa!"
"Louis, mi piacciono questi due" Mi mostra i due vestiti. Uno a quadri bianchi e rosa pesco, a giro maniche; l'altro nero, senza spalline e il corpetto rotondo, un cinturino di brillantini sotto il seno che forma un piccolo fiocco dietro la schiena, e un piccolo spacco in basso a sinistra.
Le mostro il camerino, mentre penso a formulare qualche frase sensata.
"Sei troppo teso. Dovresti parlare di più, e con più sicurezza" sentenzia la donna al mio orecchio. Si, certo. Facile a dirsi! Datemi dell'alcool e vedrete come mi rilasso.
"Che ne pensi?" mi chiede Justine, specchiandosi. Ha indosso il vestito bianco e rosa. E che posso pensare? Hai un fisico da modella, tutto ti sta bene!
"T-ti sta molto bene" affermo, sforzandomi di sorridere. Vorrei essere un fenicottero e nascondermi sotto la sabbia in questo momento.
"Andiamo campione, puoi fare di meglio! Dille che fascia bene il suo fisico, le dà un'aria raffinata, quei colori si abbinano bene alla sua pelle"consiglia Matt.
"Uhm, insomma, questo vestito rispecchia la tua raffinatezza, e- e questi colori si abbinano bene alla tua bella pelle chiara" Sorrido, mordendomi un labbro. Sento la gola bruciare, ma devo farcela. "E-e poi aderisce bene sul tuo fisico, che puoi benissimo permetterti di mostrare" continuo, guadagnandomi dei ringraziamenti.
"Belle parole Louis, ma non sei molto convincente"
"Lo pensi davvero o lo dici solo per farmi comprare il vestito?" Scherza la cliente, continuando a guardarsi.
"Appunto" borbotta Louise. Ok, basta, non sopporto più questa situazione.
Mi schiarisco la gola. "Certo che lo penso! Insomma, madre natura è stata generosa con te. Con questo vestito sei uno schianto" affermo spavaldo, spostandomi il ciuffo verso destra. Wow.
"Oh, grazie. E tu hai davvero dei begli occhi, sai? Non dovresti nasconderli sotto quel ciuffo" Strizza un occhio. "Adesso mi provo l'altro vestito, e voglio un tuo parere sincero" Sorride, prima di sparire dietro la tenda bordeaux. Ripeto, wow.
"Bravo Louis, cosi ti voglio! Sincero, sfacciato, libero. Hai visto come vieni ripagato? Continua cosi" si congratula la donna nell'auricolare, e potrei giurare di sentirla battere le mani. In effetti è stato bello poter dire quello che penso senza la paura di fare figure di merda, per una volta. E' una bella sensazione, ci si sente davvero liberi.
"Allora che ne dici di questo, Louis?" Justine esce dal camerino, fa una pirouette e poi si posiziona davanti allo specchio. Wow, questo le sta da Dio.
"Dille che è perfetto. Elegante in quanto nero, fascia perfettamente il suo fisico, e lo spacco sulla gamba sinistra lo rende sensuale"
"Stai da Dio! cioè, secondo me è perfetto. Essendo nero è molto elegante. Poi aderisce perfettamente alla tua figura, facendo risaltare anche le tue forme. Il fiocchetto dietro la schiena gli rende un tocco di raffinatezza. Inoltre il corpetto con lo scollo a cuore, e la leggera spacca sulla gamba sinistra, lo rendono sexy" Sorrido. Ok, non ero io quello che ha parlato.
"Grazie mille, Louis. Sai come far sentire bene una donna. Direi che è quello che cercavo, allora" esclama entusiasta, prima di tornare nel camerino.
Mi avvio verso la cassa, ricevendo complimenti da Louise e Matt. Dopo qualche minuto la ragazza paga, e se ne va affermando di sperare di rivedermi ancora. Wow.
"Continua cosi, tigre!"esclama Louise, facendomi ridere. "Attento al prossimo cliente"

Entrano una donna ed una ragazza, apparentemente la prima sulla cinquantina e la seconda sui quindici o sedici anni. Dalla loro incredibile somiglianza, intuisco che sono madre e figlia. Carine: occhi blu, capelli biondi lisci, pelle nivea, qualche lentiggine; i tipici tratti inglesi. Solo che un po'... robuste. Questa la vedo una sfida più complicata. Non che sia uno di quei tipi che prende in giro o ha lo schifo delle persone "robuste", ma fatico a fare complimenti a super modelle, figuriamoci a ragazzine insicure! Con queste persone c'è bisogno di più lavoro. Aver avuto una sorella bulimica ti insegna certe cose. Le persone in sovrappeso non lo sono mai per loro completa scelta, ma si rifugiano nel cibo. Mancanza di affetto, di autostima, di sicurezza; voglia di sfogare rabbia, depressione, tristezza. A volte sono repressi sentimenti tanto forti da oscurare il cervello della persona stessa e non permetterle di limitarsi. Mai sottovalutare certe cose.
"Salve, io sono Louis. Come posso aiutarvi?" Sorrido cordiale.
"Ciao Louis, cerco qualcosa di bello per mia figlia Sarah" afferma la donna.
"Q-qualcosa per uscire, niente gonne o vestiti però" continua la ragazzina. Immaginavo. Sono sicuro che ha il complesso delle "gambe grosse". Ok Louis, ce la puoi fare. Ce la devi fare.
"Quindi siete madre e figlia? Io vi avevo scambiate per sorelle!" esclamo da finto sorpreso, facendole ridere. "Allora piccola, devi uscire con un ragazzo? Ti porta a cena in qualche bel ristorante?"
"Bravo Louis!"
"N-no, nessun ragazzo. Devo andare ad una festa con un'amica" Arrossisce. Ha sempre lo sguardo basso, tipico segno di insicurezza. Ok Louis, è ora che tu diventi il Superman di questa ragazzina.
"Una festa? Beh alle feste ci sono i ragazzi! Quindi dobbiamo trovarti qualcosa di bello che non ti faccia passare inosservata" Sghignazzo, cominciando a girare per il negozio. "Qui ci sono dei bei pantaloni e dei bei top, mentre lì camicie e magliette più particolari"
In pochi minuti, la ragazza si trova in mano con circa 5/6 indumenti da provare. Le prime cose che indossa sono degli skinny jeans neri, una camicia a quadri rossi e neri, ed una giacca in pelle nera.
"Per me stai bene, tesoro. Ma devi saperlo tu" afferma incerta la madre - e non mi fa una buona impressione come tale.
"N-non saprei" sussurra la ragazza, palesemente a disagio.
"Aiutala Louis, falle dei complimenti. Dille che i pantaloni le fasciano bene le gambe e la camicia aderisce morbida sul suo busto" ordina Louise.
"Beh, se posso permettermi, stai molto bene. E non lo dico per vendere, ma credo sia davvero un bel completo. E' semplice, ma ci si può uscire. I pantaloni ti fasciano molto bene le gambe, e la camicia aderisce morbida al busto. Inoltre la giacca è di bella presenza" Sorrido alla ragazza, che ringrazia in un sussurro ed arrossisce. Credo sia un segno positivo.
La ragazzina va a cambiarsi, mentre io sono costretto ad ascoltare la signora che mi parla della sua giornata stressante in giro per i negozi perché sua figlia è un'eterna indecisa. Chissà che non sia proprio sua madre la causa della sua insicurezza. A volte i genitori non si accorgono del male che fanno ai propri figli, che vorrebbero essere solo accettati per come sono mentre invece devono sorbirsi i genitori che vorrebbero renderli i figli perfetti. Ma ognuno è quello che è.
Grazie al Cielo la ragazza esce dal camerino con il secondo completo: pantaloni stretti blu scuro, ed una semplice maglia blusa a giro maniche con lo scollo a V, color rosa cipria.
"I pantaloni sono belli, ma non so se questa maglia posso permettermela" Scuote la testa la ragazza. Non è orribile come crede. Voglio aiutarla. Dio, sembra Lottie quando soffriva di bulimia.
"Senti piccola, sarò sincero. Le ragazze pelle e ossa sono perfette come modelle, ma non piacciono poi così tanto. Sembra che da un momento all'altro si spezzino, e poi le linee delle ossa si vedono tutte, e non è molto invitante. A noi maschietti piacciono un po' di curve, la linea di fianchi un po' larga è molto sexy - oltre ad essere naturalmente normale nella donna, che si prevede debba sopportare delle gravidanze. Quindi mettiti in testa che un po' di roba fa bene, ok? E tu non hai tanta roba in più. Secondo me questi pantaloni sono ok, ma questa blusa ti sta davvero bene. Scende morbida, quindi non fa risaltare niente di negativo. La scollatura a V fa risaltare il tuo decolleté, e lasciami dire che questo piacerà molto ai ragazzi e scatenerà invidia alle ragazze. Lascia perdere quello che dicono la gente o i giornali, devi stare bene con te stessa cosi come sei. Sii la tua idea di bellezza, non quella che dicono gli altri" La guardo dallo specchio, sorridendole sincero. I suoi occhi sembrano lucidi e minacciano di lacrimare, ma mi rivolge un largo sorriso che mostra delle dolcissime fossette. Infilo istintivamente un dito in quel piccolo squarcio di pelle, "Anche queste sono molto sexy, dovresti mostrarle più spesso consigliandole. Ho sempre adorato le fossette.
"G-grazie, davvero. V-vado a provarmi l'ultimo completo"
"Sai, sei davvero un bravo ragazzo. Vorrei tanto che mia figlia ne trovasse uno come te" commenta la donna, mentre ficca il naso tra le giacche. "
Sto cercando di cambiarla da tanto tempo, per farla stare bene, ma non ci riesco" Storce il naso.
"Forse semplicemente non c'è bisogno di cambiarla, signora. Forse deve solo accettarsi cosi com'è, e le persone intorno a lei dovrebbero aiutarla a farglielo capire" sentenzio, guadagnandomi uno sguardo spaventato.
"Fantastico, Louis" Sento gli applausi di Louise nell'auricolare.
La ragazza interrompe il discorso - oh, che peccato- uscendo con gli ultimi vestiti: jeans scuri, una t-shirt bianca che dietro scende un po' più lunga del davanti ed ha una farfalla disegnata con dei brillantini neri.
"Sono carini tesoro, ma non credo adatti per una festa. C-comunque stai benissimo" La madre abbozza un sorriso.
"Sono d'accordo con tua madre" affermo. La ragazza annuisce, decidendo poi di optare per i pantaloni blu ed il top rosa cipria; quelli che le avevo consigliato.
Pagano soddisfatte, uscendo dal negozio con dei nuovi sorrisi stampati sul volto. Credo di aver fatto del bene stavolta, mi sento felice.
"Louis, che ti è preso?" Louise è sconvolta.
"Non lo so. Vedevo questa ragazza molto insicura, volevo aiutarla, e le parole mi sono uscite da sole"
"E direi che ci sei riuscito alla grande! sei stato fantastico. Pensa che ogni volta che flirti con una ragazza, aiuti innanzitutto ad aumentarle l'autostima in se stessa, quindi la rendi felice. E credimi, ci guadagnate entrambi! Se con il prossimo cliente sarai bravo come adesso, sarai promosso a pieni voti" esclama. Evviva, finalmente potrebbe finire questa tortura! Anche se in effetti mi sento soddisfatto. Forse questo esercizio fa davvero bene.

Passano diversi minuti, in cui ascolto Louise e Matt che discutono su di me, prima che un'altra ragazza entri nel negozio. Bassa - più di me, allora esistono! - e magrolina, dai tratti orientali ed i colori scuri.
"Ciao, sono Louis. Come posso aiutarti?"
"Sono Janica"si presenta la ragazza.
"Wow che nome speciale" azzardo. Gia, che mi è preso?
"Grazie, è un nome orientale. Mia madre è delle Filippine" In effetti i tratti orientali li avevo azzeccati.
"Oh, Filippine. Che bello! Mi incuriosiscono, mi piacerebbe visitarle"
"E' un bel paese, si. Te lo consiglio. Qualche volta ti ci porto se vuoi" Ridacchia.
"BOOM! colpita e affondata" Il commento di Louise mi fa ridere.
"Bene, Janica. Allora come posso aiutarti?"
"Mi serve un vestito per un matrimonio. Cercavo qualcosa di particolare, ma non troppo vistoso"
"Consigliale un tubino, uno stile impero, o un vestito proprio in stile orientale. Magari lungo, con silhouette diritta, e qualche decorazione semplice"
"Beh potresti prendere un tubino, o uno in stile impero, oppure abbiamo alcuni vestiti stile orientale. Sai tipo quelli unghi, silhouette dritta, qualche leggera decorazione" consiglio, ricevendo in risposta la terza scelta.
Ce ne sono giusto 5 o 6, glieli mostro tutti. Alla fine si trova indecisa tra tre vestiti, che si prova velocemente prima di decidere. Il primo vesito è lungo, blu elettrico, senza spalline con il corpetto diritto su cui si forma un sottilissimo fiocchetto, e delle colombe bianche e dei fiori disegnati su tutto il vestito. Il secondo è color fango con i bordi beige, composto dalla fusione di una casacca a giro maniche ed uno scollo a V con sotto una gonna a ventaglio; ricorda lontanamente un kimono. Il terzo è rosso, con le spalline che si incrociano dietro il collo fino a formare una X dietro la schiena, un disegno floreale dorato che parte dal collo e finisce al busto, ed un piccolo merlettino dorato alla fine.
"Che ne pensi, Louis?" chiede la ragazza, dopo aver provato i tre vestiti.
"Io penso che erano tutti e tre dei bei vestiti, e ti stavano benissimo. D'altronde con il tuo bel fisico ci sta bene tutto. Però credo che il più bello era l'ultimo, quello rosso. Il colore faceva risaltare la tua pelle e la silhouette risaltava molto le tue curve. Inoltre è un vestito molto elegante e raffinato"
"Bene, grazie. Prenderò il rosso allora" Sorride, avvicinandosi alla cassa.

"Sei stato bravissimo, Lou! Congratulazioni, promosso a pieni voti" esclama Louise - spuntata all'improvviso.
"E' stato pesante ma divertente, mi sento meglio adesso"
"Benissimo! Adesso però devi andare in palestra. Ci vediamo dopo domani" Strizza un occhio, prima di abbracciarmi di nuovo e lasciarmi - finalmente - andare.



*****



"Sto andando in palestra, sai? Mi sento gia più forte. Dio, non sai cosa sto passando in questi giorni! Non vedo l'ora che finisca questa settimana, così ci vediamo e ti racconto tutto" spiego al mio migliore amico al telefono. "Tu invece che mi dici?"
"Tutto bene. Sono a casa della famiglia di Perrie per questa settimana, poi torno al college. Kaylee continua a cazzeggiare, pensando al suo "appuntamento al buio". Mi chiede anche sempre di te" Questa cosa mi rende felice.
"Davvero? e tu che le dici?"
"Che sei da tuo padre a Manchester e torni la settimana prossima". Semplice, ma efficaci. Zayn Malik, l'intelligenza personificata.
"Bravo Zee. Adesso devo staccare, Louise è arrivata. Ci sentiamo presto, ti voglio bene" stacco la chiamata.
"Tutto bene?" Saluta la donna.
"Tutto bene, grazie. A te?"
"Anche a me tutto bene, grazie. Vieni, camminiamo un po'" Mi prende per un braccio, girando un po' intorno al Gordon Square Garden.
"Allora, Louis. Mancano quattro giorni all'appuntamento, direi che dobbiamo cominciare a prepararci. Avevo pensato a New York, che ne dici?"
"Cosa?! Kaylee ama New York!"
" E New York sia! E' un posto fantastico, specialmente per fare shopping. Che ne dici se partiamo domani, e cerchiamo lì qualcosa per il tuo nuovo stile?" propone, provocandomi uno sguardo sconvolto. Ma è seria?
"New York? Fai sul serio? Sarebbe fantastico, ma-"
"Perfetto. Che dici, andiamo a preparare la tua valigia? Sono curiosa di vedere cosa ti porti" Mi trascina in macchina.

La faccio accomodare sul letto di fronte al mio.
"Con chi vivi qui?"
"Con Zayn, il mio migliore amico nonché fratello di Kaylee.Adesso è tornato un pi' a casa, prima che comincino i corsi"
"E tu non torni a casa?"
"Ci sono tornato la settimana scorsa, prima che tu mi chiamassi" Posiziono il trolley sul mio letto. "Infatti ancora non ho disfatto la valigia, quindi direi che sono gia pronto per partire" Scherzo, lasciando la donna a frugare tra le mie cose. Ok mi dà un po' fastidio, o meglio mi imbarazza, visto che ogni cosa deve essere registrata da una telecamera. Ma sopporterò.
"T-shirts a righe, tute, felpe larghe, colori pastello. Louis, dobbiamo fare un bel cambiamento" sentenzia. "Ti lascio finire qui, io vado a preparare la mia valigia. Ti richiamo dopo per i dettagli, ma dovremmo partire in mattinata" Si congeda.
Cazzo, New York. Ancora non ci credo. La grande mela. Kaylee impazzirà dalla gioia.



*****



"Dovresti vedere Zay, è fantastico. Dall'albergo vedo l'Empire, uno spettacolo! Le strade sono gigantesche, c'è sempre casino, la gente è educata, si mangia bene, l'accento americano è simpatico... Insomma, è meraviglioso qui" racconto entusiasta al mio amico su skype.
"Wow, sto invidiando mia sorella. Ma non potevi innamorarti di me? Mi bastava questo appuntamento, poi ti avrei scaricato " ride, coinvolgendo anche me. "Sapessi come saltellava ed urlava quando le hanno detto di New York. Le hai realizzato un sogno amico, grazie" Gli brillano gli occhi, nonostante il buio della stanza. Tiene molto alla sua unica sorellina.
"Adesso però ti lascio, sono distrutto e domani mi aspetta il viaggio di ritorno verso il college. Non combinare guai" Stacca. Giusto, il fuso orario.
Spengo velocemente il mio pc, sentendo Louise bussare alla porta.

"Allora Louis, ti sto portando in una delle migliori boutique di Manhattan. Tu sceglierai dei vestiti, ed io ne sceglierò altri. Dopo un'ora ci ritroveremo nel retro e proverai tutto. Cosi sceglieremo il tuo nuovo stile ed i vestiti per l'appuntamento" spiega Louise, in preda all'entusiasmo. Io invece sono in preda all'ansia. Mancano solo due giorni.
Annuisco distrattamente, troppo perso ad osservare il movimento incessante di macchine e persone intorno a me. Questa è davvero la città che non dorme mai. E' tutto così movimentato, veloce, attivo. Meraviglioso.


Entriamo in un negozio gigantesco dalle mura bianco perla; tavoli, cesti, e muri pieni di vestiti - esclusivamente maschili - di ogni tipo, forma e colore. Comincio a cercare qualcosa, ma è difficile. Qui non ci sono tute, pantaloni comodi, o felpe. Sono tutte camicie, skinny jeans, giacche, maglioncini, e qualche t-shirt aderente. Mi sa che devo accontentarmi.

Mi dirigo con Louise verso il retro, dove c'è una stanza piuttosto grande con uno specchio enorme, un divano in pelle beige, ed uno spazietto chiuso da delle tende beige - dietro le quali mi cambio. Indosso la mia unica scelta, dirigendomi incerto di fronte allo specchio. Pantaloni rossi, una polo azzurra, ed un giubbino di jeans. 
"Louis, una sola domanda. Perchè?" Storce la bocca.
"Non lo so, sono i più comodi e normali che ho trovato" Mi gratto la testa, rivolgendo un sorriso mozzato alla donna alla mia destra. Mi sa che vuole incenerirmi.
"No Louis, non sono normali. Sono noiosi e sformati, e non sono belli da vedere. Decisamente no! Adesso provati quello che ti ho preso io"

Le prime cose che provo sono degli strettissimi skinny jeans neri, una camicia bianca abbottonata fino al collo, ed una giacca in raso nera.
"Vedi Louis, un po' di eleganza non fa male! Non è bello essere sempre sciatti. Inoltre hai un bel fisico, e le cose aderenti te lo valorizzano" Sorride fiera. Annuisco, in effetti non è male.
Il secondo completo è un maglioncino bianco, con dei jeans scuri stretti.
"Questi sono più casual, ma comunque con una punta di eleganza. Sempre aderenti, in modo da valorizzare il tuo corpo. Puoi vestirti cosi anche tutti i giorni" commenta. Si in effetti sono abbastanza comodi e carini.
L'ultimo è un completo davvero bello. Pantaloni neri stretti, t-shirt bianca con una strana stampa nera, ed una giacca con le maniche a tre quarti che cade poco più sopra dei miei fianchi. Wow, sembro addirittura più alto e magro.
"Questo lo adoro" esclamo fiero guardandomi allo specchio.
"Immaginavo, lo adoro anche io. E' un mix tra stile casual ed elegante, va bene anche con le tue inseparabili Vans nere ai piedi. Ti rende molto sexy" sghignazza. "Vedi Louis, se non si vede la linea di ogni muscolo non vuol dire che tu non abbia un bel corpo. Tu sei davvero un bel ragazzo, devi solo capirlo. Vesti più aderente e con più stile, e andrà tutto bene. Kaylee apprezzerà di sicuro. Ok allora indosserai questo per l'appuntamento! Adesso andiamo che sto morendo di fame"



*****



"Allora Louis, oggi ti aspetta l'ultima sfida. Sarai modello per un giorno" Sorride, trascinandomi sotto braccio. Ok questa mi ha completamente spiazzato. Louise Roe è pazza.
"Che cosa?! Io? Un modello? Sei seria?" Non riesco a trattenere una risata isterica. Questa è pazza davvero.
"Si, caro. Sai, il lavoro della modella non è tanto semplice. Devi saperti sentire a tuo agio con qualsiasi cosa, davanti ad un qualsiasi obiettivo, e facendo qualsiasi cosa ti venga chiesta di fare. Ti insegna ad adattarti ad ogni cosa, ad accettare tutto; e per farlo, devi accettare te stesso. Un ottimo esercizio per te" spiega, mentre facciamo il nostro ingresso in un grosso grattacielo bianco.

Saliamo al tredicesimo piano, trovandoci in un enorme edificio dalle pareti bianche e luminose, diviso in varie stanze. Louise saluta un po' di gente, dirigendosi spedita in una piccola sala. Sembra il camerino dei teatri che si vedono in tv.

"Louis, questa è la mia amica Lou Teasdale. E' una dei migliori hair-stylist e make-up artist dell'America". Una donna sulla trentina, con capelli biondi - o bianchi? - lisci ed occhi blu, mi porge una mano si presenta. Ha un bel fisico ed un sorriso dolce.
Mi conduce in un grande bagno grigio, facendomi sedere con la testa poggiata al lavandino. Mi fa lo shampoo, ed è una delle cose più rilassanti che abbia mai provato. Massaggia perfettamente la mia testa. Dovrei cominciare ad andare da un parrucchiere con mia madre o le mie sorelle.
Tornati nella stanza di prima, mi fa accomodare di fronte ad uno dei vari specchi rettangolari incorniciati da strane lampadine. Sembrano davvero gli specchi dei camerini che si vedono in tv.
"Louise mi ha detto che domani hai un appuntamento importante. Ti va di parlarmi di lei?" Sorride gentile, e beh, in un modo dobbiamo occupare il tempo.
"Uhm, è di tre anni più piccola di me, ed è, beh, fantastica. Intelligente, democratica, riflessiva, ma anche estremamente sensibile, dolce, ed istintiva. Sa ascoltare, e ama far stare bene le persone. E' un uragano di energia, ma è anche molto timida e riservata; devi saperla prendere, saperla conoscere. Oh, ed è la sorella del mio migliore amico, ci conosciamo da quando siamo nati"
"Wow! e lui cosa ne pensa?" Comincia a sforbiciare i miei capelli.
"Ha detto che al cuore non si comanda e lui non può farci niente; qualsiasi cosa accada, rimarremo sempre amici. Poi mi ha confessato che io sono l'unico che le permetterebbe di sposare" Mi viene da ridere, Zayn è esageratamente protettivo. "Beh, ha ragione. Vedrai che andrà tutto bene, i migliori amici sono sempre le persone più adatte. Non aver paura della brother-zone" Ridacchia, coinvolgendo anche me. Magari.
"Quello che cercano le ragazze è qualcuno che tenga davvero a loro. Qualcuno che si interessi di conoscerle fino in fondo, proteggerle, amarle, trattarle bene. Un fratello basta e avanza, credimi! Anche io ho sposato il migliore amico di mio fratello e sono molto felice" continua. "Avete qualcosa in comune, o siete il tipico esempio degli opposti che si attraggono?"
"Ama la musica come me, infatti abbiamo quasi gli stessi idoli. Le ho anche insegnato a suonare il pianoforte. Ehm... le piace prendersi cura delle persone e farle stare bene, per questo abbiamo quasi la stessa passione per la medicina ed il campo sanitario. Ama viaggiare, ma vabbè questo lo vogliamo tutti. Oh e ama i tatuaggi, come me. Il mese scorso siamo andati a farcene uno uguale, le piccole 4 rondini che ho sul polso; poi lei ne ha un altro che condivide con il fratello, il simbolo dello yin e dello yang. Poi... uhm, ama leggere e scrivere ma per fortuna questa cosa non la abbiamo in comune, come non abbiamo in comune la mia passione per il calcio"
"Beh direi che siete una coppia perfetta. Mi ricordate me e mio marito" Sorride, cominciando ad asciugarmi i capelli. Cosi comincia il discorso della sua vita, in cui mi confessa che suo marito si chiama Tom ed ha tanti tatuaggi come me e come lei. Ha una figlia di tre anni di nome Lux, e vivono in giro per il mondo in tour con gli artisti per cui lavora. Poi mi racconta che ha conosciuto Louise circa 6 anni fa, quando lavoravano per le sfilate, e come sono diventate amiche.

Dopo buoni venti minuti, mi osservo allo specchio. I capelli sono più corti ed un po' sparati ovunque, mi piacciono. Intanto la parrucchiera comincia a dedicarsi al mio viso, applicandomi varie creme e polveri di vari colori chiari, forse fondotinta o cose del genere - non ne so niente. Mi sento un po' una donna in questo momento.
"Wow Louis, sei gia diverso! Andiamo, che il fotografo ti aspetta" Louise fa la sua entrata trionfante, trascinandomi per un braccio.

Entriamo in un'enorme stanza piena di vestiti appesi. T-shirts, giacche, pantaloni, bermuda, cravatte, camicie, polo, costumi - aspetta, COSTUMI? CIOE' IO DOVREI POSARE MEZZO NUDO DAVANTI A DEGLI SCONOSCIUTI? - e tante Vans, per la mia felicità.
"Allora Louis, questi sono i vestiti per il servizio fotografico. Brian ti darà una mano a sistemarti, ci vediamo di la" Si congeda, lasciandomi in balìa di un biondino dal sorriso cordiale.

Il primo completo che mi fanno indossare sono dei pantaloni azzurro cielo, una camicia blu abbottonata fino al collo, e bretelle blu e bianche.
"Oh, ecco il nostro modello" esclama Louise, vedendomi arrivare. La stanza è piena di grosse lampade luminose, tendoni neri, un grande sfondo bianco, e pezzi di macchina fotografica ovunque - tra flash ed obiettivi.
Louise mi presenta al fotografo, che scopro chiamarsi Girolle. Dal suo accento marcato - ed una pronuncia non molto comprensibile - capisco che è francese. Indossa degli occhiali da sole ed una strana bandana rossa nei suoi capelli neri lisci, un gilet nero di pelle che lascia intravedere le sue braccia muscolose e parte del suo petto - in Francia non si usano le magliette? - e strettissimi pantaloni neri di pelle.
"Louìs, nome francese. Meraviglioso. Bene, non perdiamo altro tempo. Mettiti su quel segno rosso, al centro della stanza, ed ascoltami. Guarda sempre nella macchina fotografica e rilassati" ordina, posizionandosi dietro la macchina. Louise, la Teasdale, ed altre persone, sono tutte intorno al fotografo ad osservarmi. Molto imbarazzante.

L'uomo comincia ad impartirmi ordini sulla posizione, il sorriso largo o sghembo, gli occhi rivolti a sinistra o in alto, braccia conserte o sulle bretelle o dietro la testa, gambe tese o una piegata o in ginocchio. Gia non lo sopporto più. Non sono molto fotogenico, non mi piace posare, non mi piace essere osservato tantomeno fotografato. Mi sento sotto pressione. I flash e le luci mi stordiscono. Sento gia del sudore colarmi dalla fronte - che Lou Teasdale viene subito a fermare. Sarà una lunga giornata.



*****



"E' arrivato il grande momento, Louis. Sul terrazzo di questo albergo c'è un bellissimo attico, lì si svolgerà l'appuntamento"
Le porte metalliche dell'ascensore si aprono in uno spazio a dir poco meraviglioso. Parquet, soffitto bianco, pareti in vetro che mostrano un panorama mozzafiato. Mobili in bianco e legno, per lo più bassi. Louise mi fa accomodare su un divanetto al centro del salone. Un paio di telecamere ci seguono fedeli, purtroppo.
"Kaylee è arrivata stamattina, adesso si sta preparando. Prima di prepararti anche tu, volevo parlare un po' di questa settimana. Come credi sia andata? come ti senti?" chiede premurosa Louise, regalandomi l'ennesimo sorriso.
"Beh, credo di averne passate più in questa settimana che in tutta la mia vita" Ridacchio, coinvolgendo anche il mio interlocutore. "Mi sento diverso, sicuramente. Come quando fai un viaggio, e quando torni a casa ti rendi conto di non essere la stessa persona che è partita. Mi sento più forte, più libero, e forse anche più sicuro. Sento di poter cambiare, e che non sono cosi male come pensavo. E' stata un'esperienza incredibile" Sorrido.
"Mi fa molto piacere. Kaylee non ti potrà mai rifiutare, ne sono certa! Adesso andiamo a farti bello" Sorride, facendomi strada verso una porta.

Mi accoglie Lou Teasdale con il suo sorriso dolce, facendomi accomodare avanti a lei. L'unico specchio della stanza è coperto "perchè vogliamo che ti vedi soltanto alla fine". L'unica cosa che capisco è che il phon ed una spazzola stanno tirando il mio ciuffo, mentre gli altri capelli vengono semplicemente asciugati.
Per non parlare del dolore atroce sulla mia faccia quando vengono tirate alcune mie sopracciglia, e le dita della donna torturano il mio viso per poter togliere punti neri ed altre impurità. Smetto di soffrire soltanto nel momento in cui la donna comincia ad applicare spugnettine sulla mia faccia per applicare fondotinta o non so cosa.
Dopo una mezz'oretta, credo, sono pronto, e vengo spedito davanti allo specchio ancora coperto.
"Wow, Louis. Kaylee è molto fortunata, sai? Guarda cosa si troverà avanti tra poco" Louise toglie il tendone nero, e - porca vacca, sono sconvolto. Non sembro io! Il completo nero mi sta attillato, sembra che ho davvero un bel fisico. Il mio ciuffo è portato in alto, il che mostra completamente il mio viso perfettamente pulito. Sono...
"Carino" Sorrido sornione.
"Carino? Sei uno schianto, ragazzo mio" Louise mi regala un pugnetto sulla spalla. "Adesso andiamo, Kaylee ti sta aspettando fuori"

Mi prendo qualche secondo per spiarla dai vetri della porta. E' poggiata alla ringhiera, ad osservare il panorama. Effettivamente c'è da perdere il fiato qua sopra, si vede di tutto: Central Park, l'Empire, il ponte di Brooklyn, il tramonto colorato da sfumature blu ed arancioni, il sole che in questo momento sembra poggiarsi sul fiume. Kaylee prende il cellulare, scattando foto di qualunque angolazione. Oh, lei e la sua fissazione per le foto "artistiche".

Apro la porta scorrevole, camminando a passo felpato verso di lei. Sento il cuore in gola.
La ragazza si volta di scatto, spalancando poi occhi e bocca. Oh.
"Louis?!" E' visibilmente sorpresa, assottiglia lo sguardo. Mi mordo nervosamente un labbro.
"Sei sorpresa o hai scordato le lenti a contatto?" Scherzo, facendola ridere. Dio, quanto è bella.
"In teoria ho le lenti, ma credo siano rotte. Mi mostrano un ragazzo troppo bello ed elegante per essere Louis Tomlinson" Mi fa una linguaccia. "Dio Louis, come stai? Mi sei mancato da morire!" Mi abbraccia forte, inebriandomi del suo profumo allo zucchero filato. Ci starei per sempre cosi, avvolto nel suo calore. "C-che ci fai qui? Non eri a Manchester? perchè...? cioè, cosa...?" farfuglia, scrutando ogni centimetro del mio corpo.
"Sei... stai benissimo, Lou" sorride, puntandomi addosso i suoi bellissimi occhi ambrati. Sento il cuore fare un paio di salti mortali.
"Grazie, anche tu sei bellissima" Ricambio il sorriso, le guance calde. E' meravigliosa con quei pantaloni neri che fasciano perfettamente le gambe magre, il top rosa cipria - ho imparato un nuovo colore - con lo scollo a cuore molto sexy, la giacca - del fratello - in pelle nera, i tacchi neri che la fanno arrivare alla mia altezza; quel filo di eye-liner, fondotinta e mascara che mettono in risalto il suo viso delicato. Le ho sempre detto che non ha bisogno di tanto trucco. Aspetta, sto davvero parlando come uno che ne capisce qualcosa? Louise Roe fa miracoli.
"Uhm, grazie" Sorride, sfiorandosi un orecchio e portando lo sguardo altrove. Segno di imbarazzo. Dovrei essere contento, no?
"Guarda Lou, New York. Cioè, New York! La città dei miei sogni, guarda che meraviglia! Guarda l'Empire, il Chrysler, Central Park, il ponte di Brooklyn, e... Mio Dio, guarda che tramonto meraviglioso! guarda che sfumature stupende su ogni monumento. Ho fatto gia una marea di foto artistiche, andranno tutte su instagram" Si guarda intorno con sguardo sognante ed un sorriso da bambina. Non credo di averla mai vista cosi entusiasta, è la tenerezza in persona.
"Lo so, Kay. L'ho fatto apposta per te" Mi lascio scappare in un sorriso. Oh merda.
Si gira lentamente verso di me, con un sorriso impercettibile. Non dice niente, semplicemente mi guarda. Non sa cosa dire o aspetta qualcosa? Oh giusto, credo sia il momento delle spiegazioni.
"Kee..." Mi schiarisco la voce. "I-io..." Le parole mi muoiono in gola. Il cuore mi batte troppo forte, l'ansia mi scorre nelle vene, il mio viso va in fiamme, sento di cominciare a sudare e- è possibile che fuori ad un terrazzo cominci a mancare l'aria?
La gola mi brucia, le mie labbra intrappolate tra i denti. Non mi sono mai sentito cosi nervoso.
Prendo un lungo sospiro, schiarendomi di nuovo la voce.
"Kee, io sono innamorato di te. Non so da quanto, forse da sempre, ma è oltre un anno che l'ho capito. Ho capito che nessuno mi conosce come te, beh a parte Zaynie, e nessuno sa farmi stare bene come fai tu. Con te sono libero di essere me stesso, e a te va bene cosi, ed è fantastico. Non ho paura di niente e nessuno se sto con te, tu mi rendi forte. Mi rendi felice solo con un tuo abbraccio o un tuo sorriso. Sei l'unica ragazza di cui mi fido, su cui posso contare davvero. L'unica che voglio sempre al mio fianco, che voglio proteggere ed amare. I-io voglio renderti felice. E' vero, abbiamo una bellissima amicizia, ma da oltre un anno non ti vedo più come tale. Mi dispiace" Forse sono stato troppo diretto, o ho parlato troppo veloce, non so. Sono terrorizzato, tremo come una foglia.
La ragazza è ancora in silenzio, lo sguardo perso verso il panorama. Starà assimilando tutto, o forse starà cercando delle parole gentili per scaricarmi, o chissà. Torturo nuovamente le mie labbra, guardando distrattamente il panorama alla mia destra. Che diavolo ho combinato?
"Smettila di torturarti quelle povere labbra" Mi lancia uno sguardo fugace. "Rilassati, ti sento pensare fino a qui" sussurra. Rilassarmi? adesso? ma scherziamo?!
"Non avevi detto che dopo la storia con Eleanor non credi più all'amore? Che per te vanno bene solo le avventure? E-e lo sai c-che io non sono il tipo da avventura, Lou, anche se vorrei tanto smetterla di affezionarmi e ricevere solo delusioni" La sua voce trema come le sue mani.
"Eleanor non la amavo abbastanza, e adesso so il perchè. Faccio così perchè penso di non trovare mai la persona giusta, perchè penso che solo tu sei la persona giusta per me" Fisso il suo profilo perfetto.
"Lou... Tu sei sempre stato presente per me, come un altro fratello" Abbassa lo sguardo sulle sue scarpe, altro segno di imbarazzo. Oh no, ti prego, la "brother-zone" no. Sento uno strano vuoto all'altezza del petto, forse il cuore se l'è data a gambe levate.
"Insomma, gli amici e l'amore vanno e vengono. La famiglia resta... lo sappiamo bene, ne abbiamo passate tante io e te" Le sue parole sono come coltelli nello stomaco, nel cuore, nella pancia. Ovunque.
Passa qualche - interminabile - minuto di silenzio, che poi viene - finalmente o per sfortuna? - spezzato da una sua risatina. Che diavolo c'è da ridere? Io sto un attimo morendo qui!
"Sai che ti dico? Un fratello mi basta e avanza. Sono stanca di mentire a me stessa" sputa improvvisamente, puntando il suo sguardo nel mio. "Io credo di essermi innamorata di te ai tempi delle elementari, quando volevi picchiare qualsiasi bambino che mi prendeva in giro per il colore della mia pelle o le mie origini pakistane. Credo di aver capito di essermi innamorata di te ai tempi delle medie, al mio dodicesimo compleanno; quando c'era la finale del campionato, mi dedicasti tutti i tuoi goal, e dopo mi costringesti a mangiare la pizza con te e la tua squadra. Mi dicesti che quello era l'unico regalo di compleanno che potevi permetterti, e quello fu il regalo più bello per me. Credo di essermi ricordata di essere innamorata di te ai tempi del liceo, quando hai avuto quella storia con Eleanor in terza. Ti piaceva tanto, e me lo dicevi spesso; mai parole erano più dolorose. Poi hai cominciato a rimorchiare ochette e cercare solo avventure, ed io non ero proprio il tipo. Io sono una stupida sognatrice malata di romanticismo, lo sai. Mi faceva schifo il solo pensiero che altre potevano toccarti e stare con te, mi terrorizzava l'idea che prima o poi qualcuna ti avesse rubato davvero il cuore, e mi uccideva l'idea di aver perso ogni minima possibilità; ma l'ho accettato, perché a te andava bene. Così ho cercato di mettermi in testa di essere solo la tua sorellina di sangue diverso" Scuote la testa. "Mi sono messa con Niall, si, un ragazzo meraviglioso. Ma vuoi sapere davvero perchè l'ho lasciato? Perchè i suoi occhi non erano azzurri come i tuoi, perché lui non si accorgeva di quando ero nervosa perché mi torturavo le labbra o di quando mi toccavo un orecchio perché ero in imbarazzo come fai tu, lui non ascoltava la musica ad alto volume e ad occhi chiusi come facciamo noi per sentire meglio e lasciare il resto del mondo fuori, lui non mi faceva ridere come fai tu. Cazzo Lou, io dove lo trovo un altro che mi sopporta come te? Che mi capisce come te? che fa tutto questo per me? Si guarda intorno, gli occhi lucidi. "Io l'ho sempre detto che tu sei un angelo. Vorrei tanto che fossi il mio angelo. Sei così bello, Lou" Mi accarezza una guancia, il suo tocco brucia sulla mia pelle. "I-io voglio che i tuoi meravigliosi occhi brillino solo per me, che le tue labbra e le tue mani tocchino solo me. Voglio essere protetta e amata da te, Louis Tomlinson" conclude, in un sussurro.
La testa comincia a girarmi, il cuore mi sta bucando il petto. Il mio viso è in fiamme, ma che dico! il mio corpo è in fiamme. Non riesco a muovere un solo muscolo, non riesco a smettere di fissarla. Ho paura di darmi un pizzico e scoprire che tutto questo è solo un sogno, una delle mie tante fantasie.
Un'altra leggera e calda carezza sulla mia guancia mi risveglia, gli occhi ambrati di Kaylee lucidi come non mai.
Annullo ogni distanza, finalmente, premo le mie labbra sulle sue. Le sue braccia si arpionano subito dietro al mio collo, avvicinandomi il più possibile al suo corpo. Le cingo completamente i fianchi, continuando a far muovere dolcemente le mie labbra con le sue. Dio, si incastrano alla perfezione. Mi sento leggero come una piuma, e credo di avere un intero zoo nello stomaco - altro che farfalle. Starei cosi per sempre, ma sono costretto a ricordarmi che queste cose andranno in tv.
"Frena i bollenti spiriti, piccola. So di essere irresistibile, ma ci sono delle telecamere ad osservarci" soffio sulle sue labbra, allontanandomi controvoglia. "Mangiamo? Ho un po' di cose da raccontarti" Sogghigno.






Angolo autrice:
Wassaaaaapp! Beh, che dire... innanzitutto mi scuso per la lunghezza ma, capitemi, dovevo descrivere un'intera settimana lol. Come gia spiegato nell'introduzione, questa OS è ispirata al reality show "Plain Jane: la nuova me". Solitamente lo trasmettono su MTV o Real Time. Non so se l'avete mai visto, ma - giuro che non mi hanno pagato per farne pubblicità HAHA - lo consiglio. E' diverso dai soliti reality dove si insultano tra di loro o affrontano sfide stupide, quella per me non è realtà. Realtà è basarsi su una persona per com'è fatta davvero, e questo programma lo fa; insegna molte cose sulla psicologia delle persone, e sulla moda, sia alle protagoniste che a chi guarda. Solo che solitamente sono tutte ragazze le protagoniste, cosi ho immaginato cosa succederebbe se invece il protagonista fosse un ragazzo. Accetto critiche, insulti, pomodori (?), uova (?), unicorni (?), di tutto lol. Mi piacerebbero opinioni e consigli per migliorare. Se volete contattarmi, o anche solo farvi una nuova amica, trovate i miei contatti nella bio dell'account :) perdonatemi, non so usare bene l'HTML lol. All the love. x
-E. =) x
  
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