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Autore: Letizia25    20/07/2015    1 recensioni
«Com’è la vita?»
«La vita è bellissima già per il semplice fatto di esistere, per il fatto di poter dire: “Sono parte di qualcosa di meraviglioso”. Perché la vita è bellissima, nonostante tutti i problemi che possano presentarsi durante il cammino. La vita è un continuo cadere e rialzarsi, a volte da soli, a volte grazie agli altri. La vita è colore, è quell’unico arcobaleno che, qualche volta, comprende anche il nero. La vita è scoprire, emozionarsi, piangere, ridere, soffrire. La vita è originalità, è unica. La vita è pazzia pura.»
*
«Ti prego Ashton, insegnami a vivere!»
«Ma non so come si fa.»
«Allora lo capiremo insieme.»
*
Il destino si divertirà a far incontrare due mondi apparentemente diversi, ma accomunati da tante, troppe cose. Due ragazzi si si ritroveranno a lottare insieme contro qualcosa che all’apparenza sembra impossibile da affrontare. Ma poi l'amore si mette in mette in mezzo.
E sarà proprio l’amore ad aiutarli a superare qualsiasi cosa, insieme.
*
Una storia che parla di quanto sia importante vivere al massimo ogni singolo giorno che ci è dato da vivere, perché la vita è una sola e non va sprecata, mai.
*
Trailer: http://youtu.be/1rNyxp_yUAI
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Sto scrivendo una storia a 4 mani con Nameless_Sam, una mia amica :).
Si chiama Can you keep me safe tonight? e la trovate sul suo profilo.
Se avete voglia di andare a leggere e farci sapere cosa ne pensate, ci fareste felicissime, sul serio!
Vi lascio il link del trailer (https://www.youtube.com/watch?v=6SIgzZVoKfs) e della storia (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3192273&i=1). 
Buona lettura!


15.
Amici
 
 

Da quel pomeriggio le settimane passarono lentamente, dando modo e tempo a tutti e otto i ragazzi di formare un gruppo unito e bellissimo, in ogni più piccola parte. Stavano mettendo con calma le basi per un qualcosa di speciale e di unico, che mai si sarebbero aspettati. Soprattutto, nessuno di loro avrebbe mai pensato che Ashton sarebbe potuto diventare una parte importantissima delle loro vite in così poco tempo.
Né i ragazzi né le ragazze avrebbero mai pensato che quel ragazzo spuntato così, fuori dal nulla, sarebbe potuto diventare una delle persone a cui tenevano di più al mondo. Era stata una piacevolissima sorpresa poter trovare un amico così, senza aspettarselo minimamente, in modo del tutto imprevedibile. Imprevedibile proprio come ogni passo che compie la vita, che porta sorprese di ogni tipo in ogni momento.
E pure lo stesso Ashton ne era consapevole. Perché proprio non avrebbe mai creduto di potersi sentire così a suo agio con quelle persone che lo avevano fatto entrare nelle loro vite senza chiedergli niente in cambio, riempiendolo solo di un affetto così grande che spesso non credeva di meritarselo del tutto.
Aveva degli amici, aveva finalmente degli amici che lo accettavano e gli volevano bene semplicemente per quello che era, che non pretendevano che cambiasse per nessuna ragione al mondo. Rispettavano i suoi silenzi prolungati e non domandavano mai troppo se vedevano che aveva qualcosa che non andava. Semplicemente, gli volevano bene. E questo per Ashton era un dono molto più grande di qualsiasi altro, a cui non avrebbe rinunciato per niente al mondo.
Gli piacevano tutte quelle persone che pian piano stavano entrando nella sua vita, illuminandola passo dopo passo, facendo uscire parti di lui intrappolate dietro ad un muro per troppo tempo. Parti di sé che finalmente potevano sfogarsi, potevano renderlo libero. Anche se lui libero del tutto non lo sarebbe mai stato, almeno fino a che non si fosse aperto del tutto con i suoi genitori, fino a che non si fosse fidato totalmente di loro da lasciarsi amare come un figlio merita di essere amato. Sapeva che avrebbe dovuto imparare a fidarsi di loro, a discapito delle brutte sensazioni che provava. Eppure… Niente era più difficile di quel passo. E Ashton non aveva forze sufficienti per affrontarlo, non ancora.
Per questo ringraziava il fatto di aver trovato degli amici. Ringraziava il fatto che qualcuno lo aiutasse a non farlo pensare a quello che stava vivendo. Perché nonostante tutte le persone che aveva intorno, persone bellissime, magnifiche, uniche, lui… Lui aveva paura, troppa paura di donare tutto se stesso. E non sapeva spiegarsi il perché, anche se lo avrebbe tanto voluto.
Ringraziava Calum e Luke, perché lo stimavano per ogni cosa che li accomunava, soprattutto nella passione che avevano per la musica e per il semplice fatto che riuscivano a capirsi senza troppe parole o senza troppi gesti. A loro tre bastava sempre una parola per capirsi, e ad Ashton andava davvero bene così, come inizio.
Ringraziava Elen per appoggiarlo e per sostenerlo in ogni cosa, con le altre ragazze, con la band, e pure con Kay. Era come se fosse la sorella più piccola – ma non troppo – che non aveva mai avuto e di cui aveva bisogno forse per aprire gli occhi su parecchie cose.
Ringraziava Tara ed il suo essere la stessa ragazza che aveva sempre conosciuto, nonostante gli anni passati lontani: espansiva, dolce, complice e sempre attenta ad ogni dettaglio – anche e soprattutto a quelli che lui mai riusciva a vedere, neppure volendo.
Ringraziava Michael e Nathalie per quel poco di diffidenza che avevano nei suoi confronti. Perché lo aiutava, lo spingeva ad aprirsi di più con loro, lo aiutava a mostrarsi senza maschere, senza problemi, pur di non far loro pensare che potesse essere qualcosa di diverso da quello che era e che stava imparando ad accettare.
Stava imparando ad accettarsi, a volersi forse un po’ più bene di prima. Stava iniziando a lasciarsi amare dalle persone, e questo per lui era davvero un enorme passo avanti. Il fatto di riuscire finalmente a fare entrare qualcuno nel suo cuore, nella sua vita, era una mezza novità che un po’ lo sorprendeva.
Perché alla fine solo Kay era stata in grado di entrargli dentro, di cambiarlo come nessuno prima di lei era mai riuscito a fare. Kay era stata la prima, in ogni più piccola cosa. Era stata la prima a farlo sorridere di nuovo dopo tanto tempo. Era stata la prima persona per cui aveva deciso di combattere ogni muro, ogni brutta cosa che la mora aveva dentro e che ancora non la lasciava splendere come meritava. Era stata la prima per cui non aveva mai nascosto di essere quello che era. A Kay, lui si era sempre mostrato senza alcuna maschera, perché sentiva che non ne avrebbe mai avuto bisogno, non con lei, non con quella ragazza troppo speciale e troppo importante per lui.
Una ragazza che continuava a sorprenderlo, giorno dopo giorno, a dargli così tanto, a dargli tutto. Un tutto che Ashton non sapeva se poteva meritarsi oppure no. Perché era grazie a quel tutto se lui finalmente poteva dire di star tornando a vivere sul serio, con calma, un passo alla volta. E non avrebbe mai potuto chiedere niente di meglio, non se Kay avesse continuato a far parte della sua vita.
Ed era questo che pensava durante quel pomeriggio, passato in compagnia di tutte quelle persone a cui lentamente, con calma e con fatica si stava affezionando. Pensava e non riusciva a smettere di sorridere, rincuorandosi di come stava andando ogni cosa e del fatto che non si fosse mai aspettato niente di quello che stava vivendo da ormai quattro mesi a quella parte – quattro mesi dal suo incontro con Kay.
Sorrise sommessamente e tirò il cuscino addosso a Calum – che lo aveva appena messo in ridicolo con tutti gli altri – prendendolo in pieno e facendo scattare l’ilarità generale.
«Ma vuoi smetterla una buona volta?» esclamò il moro prima di rilanciare il cuscino e prendere Kay per sbaglio in pieno viso, facendola ridere di cuore.
«Ehi, ma è colpa sua!» si ritrovò a ribattere lei, indicando Ashton, ricevendo così da parte di quest’ultimo una gomitata lieve sul braccio.
Giocavano sempre, Ashton e Kay, ed era bello, come era bello condividere il tempo con tutte quelle persone.
Era bello, davvero bello poter provare qualcosa di simile con persone di cui Ashton sapeva di potersi fidare del tutto, senza aver paura di rimaner deluso o ferito. Era davvero pazzesco, e andava benissimo così.
Soprattutto, andava benissimo se Kay era con lui.
Perché seriamente lui non riusciva a capire il suo stato d’animo quando lei era nelle vicinanze. Ogni volta il cuore gli batteva sempre più veloce e sempre più forte nel petto, quasi volesse uscirgli da un momento all’altro. Quando sentiva il suo nome, diventava inconsciamente più attento alla cosa o alla conversazione che la riguardava. Tutte le volte in cui pensava a lei voleva esserle accanto, pur di sentire dentro quella sensazione di benvenuto, di casa che nessuno riusciva a dargli.
Kay era la sua ancora, la persona più importante di tutta la sua vita.
E lui non l’avrebbe lasciata andare, mai, per nessun motivo al mondo.
Perché Kay era riuscita – e riusciva tutt’ora – a rimettere in sesto ogni sua parte lesa, distrutta da tutto quello che aveva provato prima di incontrarla. Era riuscita a portare nuovamente colore nella sua vita, rendendola meravigliosa con poco, senza alcuna pretesa. Era riuscita a ridargli speranza. E per questo, lui le sarebbe sempre stato riconoscente.
 
E mentre lui pensava, anche gli altri ragazzi, seduti sui divani e sul tappeto del soggiorno di Michael, stavano facendo il punto della situazione, a modo loro, cercando oppure no di trovare risposte a tante domande, a troppi «Perché?» che forse sarebbero sempre rimasti irrisolti.
Calum aveva preso Ashton in simpatia fin da subito, con quel suo essere semplice e tranquillo e sincero come mai nessuno – a parte Luke e Michael – era mai stato con lui. Calum, semplicemente, aveva capito che quel ragazzo “nuovo” stava facendo bene a tutti loro. Soprattutto, stava facendo bene a Kay, a sua cugina con cui letteralmente aveva condiviso tutta una vita, da quanto entrambi erano piccoli.
Luke era dello stesso parere, soprattutto con l’idea di far entrare il riccio nella band. Ashton era il pezzo mancante dei 5 Seconds of Summer, quel pezzo fondamentale che serviva per far funzionare tutto alla perfezione. E poi, Ashton a Luke piaceva da matti, con quel suo modo di suonare davvero fuori dal comune, fatto di un’energia che non aveva mai sentito prima, nemmeno quando ascoltava le sue band preferite. E per Luke quell’energia era qualcosa di pazzesco.
Quell’energia e quel modo di fare sempre disponibili aveva iniziato a notarli pure Elen, che trovava quel ragazzo dolcissimo e davvero troppo simpatico. Non si conoscevano ancora bene, ma la ragazza adorava il modo in cui poteva parlare con il riccio di ogni cosa, senza sentirsi giudicata o presa in giro. Aveva sempre sperato di incontrare qualcuno come Ashton: sincero e che metteva il cuore in ogni cosa che faceva e in tutto l’affetto che dava alle persone a cui voleva bene. Era diventato uno dei suoi più cari amici. Ed Elen avrebbe fatto di tutto pur di farlo sentire a suo agio con gli altri e pur di non perderlo, per dimostrargli semplicemente quanto bene già gli volesse.
Nathalie era l’unica che ancora continuava ad avere qualche dubbio su Ashton. Semplicemente perché era schiva e diffidente di natura e raramente cambiava la prima impressione che aveva sulle persone. Tuttavia, doveva ammettere che era lampante che quel riccio facesse bene a tutti loro: ai ragazzi per la band e a Kay per tutto il resto, per tutto quel casino che stava ancora vivendo e di cui lei e gli altri sapevano solo una misera parte. Una parte che ancora non avevano capito.
Michael aveva invece cominciato a cambiare opinione su Ashton, a partire dal fatto che aveva capito quanto fosse indispensabile nella band. Non aveva mai conosciuto nessuno che mettesse il cuore nella musica come faceva il riccio, e già per questo lo stimava moltissimo. In più, aveva pure iniziato a conoscerlo un po’ meglio, e mai se lo sarebbe aspettato così timido, impacciato e vero. Perché Ashton era un amico vero, con tutti loro. Ed era per questo che subito tutti lo avevano preso in simpatia ed avevano imparato a volergli bene in poco tempo.
Tara, l’unica a conoscere Ashton prima di Kay, era davvero felice per come stava andando tutto. Perché aveva sperato fin dall’inizio che Kay presentasse Ashton agli altri di sua iniziativa. E la bionda sapeva che quel gesto valeva molto di più di quanto sembrasse. Dopotutto, conosceva Kay come le sue tasche – o almeno, capiva alcune di tutte quelle cose che la mora si portava dentro – e sapeva quanto le restasse difficile condividere qualcosa. Perché Kay doveva essere sempre sicura al mille per cento prima di fare entrare qualcosa nella sua vita, in ogni modo possibile ed immaginabile. E Tara – come tutti gli altri – aveva capito quanto Ashton e la sua migliore amica si stessero facendo bene a vicenda.
 
«Ehi.» la voce di Ashton arrivò alle orecchie di Kay dolcemente, come un sussurro in piena notte, così vicino al cuore da farlo iniziare a battere così forte da togliergli il respiro nella frazione di un secondo, sorprendendola dell’intensità di ogni sua emozione ogni volta in cui si ritrovava accanto al riccio.
«Ehi.» rispose lei, sorridendo e stringendo un po’ di più la mano del ragazzo, come a voler confermare a se stessa il fatto che lui era lì, era davvero lì con lei e con i suoi più cari amici. Voleva accertarsi del fatto che Ashton stava davvero entrando in pieno nella sua vita, che stava condividendo con lui molto di più di quanto lei stessa mai si sarebbe aspettata.
«Sei pensierosa. Che succede?» le chiese, facendole scuotere lievemente la testa con il sorriso sulle labbra.
«Non è niente, tranquillo.» rispose la ragazza, mentre Ashton sorrideva divertito, prima di stringerla a sé in un abbraccio timido e bellissimo. Un abbraccio in grado di darle un sollievo ed un affetto tali da lasciarla senza fiato per la sorpresa e per il batticuore che la lasciava senza respiro ogni volta.
Si accoccolò vicino al riccio e lo strinse a sua volta, cercando di fargli capire quanto lui contasse per lei, quanto importante lui fosse sempre stato. Voleva dimostrargli che senza di lui, lei non sarebbe mai tornata ad essere quella di un tempo, la Kay che tutti – lei stessa compresa – aspettavano.
Per questo gli schioccò un veloce bacio sulla guancia, prima di aggiungere un piccolo particolare, poche parole che aumentarono quel grande affetto che già li univa fin nel profondo da ormai tantissimo tempo.
«Sono solo felice, Ash. Davvero felice.»
E lo era, lo era davvero, per come stava andando ogni cosa. Era felice per Ashton e per i suoi amici, per il rapporto che si stava lentamente instaurando tra le persone più importanti di tutta la sua vita. Era felice perché i ragazzi avevano ufficialmente accettato Ashton nella band e lui stava finalmente muovendo i passi da solo verso quella libertà che meritava da tutta una vita. Era felice, Kay, perché mai si sarebbe aspettata una simile accoglienza verso il riccio da parte degli altri. Era felice, pure per il fatto che le cose con Grace stessero migliorando, ma migliorando sul serio.
Per questo, sapeva che non avrebbe mai potuto chiedere niente di meglio, perché aveva già tutto.
E pensava, Kay, mentre gli altri ridevano e scherzavano come se lo stessero facendo da tutta una vita.
Pensava al perché ci avesse messo tanto a far conoscere Ashton e i ragazzi.
Erano passati quattro mesi da quando loro due si erano conosciuti, ed uno soltanto da quando il riccio aveva iniziato a far parte del loro gruppo. E Kay sapeva il perché di quell’aspettare. Lo sapeva troppo bene.
Aveva aspettato perché aveva avuto bisogno di essere totalmente sicura. Doveva assicurarsi che Ashton non sarebbe diventato l’ennesima illusione o l’ennesimo portatore di dolore nella sua vita. Doveva essere sicura che lui non se ne sarebbe mai andato, non dopo quella loro strana promessa che entrambi stavano continuando a tenere viva giorno dopo giorno e passo dopo passo, insieme.
E per questo, aveva avuto bisogno di parecchio tempo. Un tempo servito a capire che lei e Ashton erano legati da un qualcosa di troppo profondo, così profondo e vero che li lasciava dipendenti dalla presenza dell’altro nella propria vita in un modo che mai avrebbero creduto possibile.
E molte risposte, anche se non in modo del tutto certo, Kay le aveva trovate. Aveva trovato le conferme che le servivano per poter continuare a condividere la propria vita con quella di Ashton, rendendole libere, vere, luminose e degne di essere vissute in pieno, ogni attimo, pur di conoscere cosa volesse significare sentirsi infiniti, sentirsi senza alcun limite.
E quei limiti, Kay li stava abbattendo, con così tanta fatica che aveva paura di cadere di nuovo nel buio. Stava iniziando a sentire meno il vuoto che aveva nel cuore, quel vuoto che adesso si stava riempiendo grazie a tutte quelle emozioni che stava tornando a percepire, giorno dopo giorno come se fosse la prima volta. Solo che aveva paura di non essere abbastanza forte, di cadere ancora in quel buio da cui a fatica era uscita.
Ashton però non glielo permetteva, mai, non l’aveva mai fatto. L’aveva sempre tenuta a galla, in ogni momento, senza chiedere niente. Semplicemente, le voleva bene in un modo che tutti – tranne loro due – avevano capito. Ashton voleva bene a Kay nello stesso modo in cui lei ne voleva a lui.
E per questo, entrambi avrebbero sempre combattuto, insieme, fino alla fine.






Letizia
MY GIRLFRIEND'S BITCHIN' 'CAUSE I ALWAYS SLEEP IN.
Ok, a parte che ho questa canzone in testa da quando è uscita, devo riprendermi mentalmente. 
Quindi... Come state miei cari? Spero bene! La sottoscritta è appena tornata da una bellissima giornata di mare, akjsdfka, mi ci voleva *^*.
Una cosa: un po' di tempo fa ho pubblicato una OS rossa slash, A little bit of cream; se avete voglia di farmi sapere quel che ne pensate, mi farebbe davvero tanto piacere! In più, ieri ho pubblicato una OS su Cal: Non tutti gli angeli hanno le ali (sequel di Il cuore non dimentica). Se volete passare pure qui, siete sempre ben accetti! <3
Ed ora, eccoci al nostro capitolo, che mi piace davvero tanto! Awww, i nostri bambini stanno diventando un bel gruppo, non credete? Insomma, si stanno conoscendo meglio e gli altri - chi più chi meno - stanno iniziando ad accettare Ash e a volergli bene. Bello il nostro cucciolino *^*!!!!!! Bene bene, era l'ora che nella sua vita arrivasse una gran bella botta di colore *^*.
E Kay... Beh, lei aveva le sue ragioni per fare come ha fatto, piccola pure lei :3.
Spero davvero tanto che il capitolo vi sia piaciuto e spero mi farete sapere quel che ne pensate, sapete che mi fa sempre tanto piacere (soprattutto quando sclerate, siete ADORABILI! <3)
Ci sentiamo presto! Grazie per ogni cosa, sul serio, siete meravigliosi! <3
Un bacione, Letizia <3
   
 
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