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Autore: Nanamin    20/07/2015    3 recensioni
Tara è una ragazza normale: studia, esce con gli amici, è preoccupata per gli esami, ha una cotta. La sua vita tranquilla continua, finché strani eventi cominciano ad accaderle, accompagnati da inspiegabili mal di testa.
Tara è una ragazza con un enorme potere sopito dentro di sé. Un potere che porterà grandi menti a scontrarsi, interi Paesi a sollevarsi e costringerà i Titans a fare i conti con i fantasmi di un passato che credevano ormai perduto.
-
“Sei sicura di volere questo? Che nessuno si ricordi di te? Pensi di ripartire da zero?”
Red X si alzò e si appoggiò al muro.
“La verità è che non puoi cambiare così. Tutto si ripeterà finché non rimarrai da sola.”
“Perché?”
La voce di Terra uscì roca dalla sua bocca. Red X fece una smorfia.
“Perché anche se le persone e i luoghi intorno a te non sono più gli stessi, sei sempre tu.”
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Red X, Robin, Terra, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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BUIO

 

I passi rimbombavano nelle strade deserte, immerse nell'oscurità. 

“Cyborg, dove dobbiamo andare?“

“Dritti avanti a voi!”

“Non riesco a vedere nulla!” la voce di Raven arrivò da un punto indefinito.

“Cyborg, sei l’unico che può prenderlo!” questa volta a parlare era stato Robin, ne era sicuro.

“Con l’occhio posso vederlo, ma non sono abbastanza veloce per raggiungerlo!”

Dei raggi fendettero il cielo come fuochi d'artificio: Starfire lanciava energia dalle mani rischiarare quella notte senza luna e senza stelle. Per un secondo Beast Boy vide i profili verdi dei quattro amici spostarsi vicino a lui, poi di nuovo il buio.

"Star, ci servono più avanti!" il ragazzo riconobbe la voce di Robin.

"Non posso! Rischierei di colpirvi!"

Non possiamo andare avanti così!

Beast Boy sentì i suoi piedi tramutarsi in zampe e il suo corpo allungarsi fino a terminare in una coda affusolata. Ora le sagome dei suoi amici erano nette di fronte a lui, chiare tra i palazzi grigi. Più avanti, un'altra sagoma stava correndo, e li stava seminando. Accelerò utilizzando tutto il fiato che aveva in corpo: gli artigli s'incuneavano in qualsiasi crepa dell'asfalto per darsi una spinta maggiore, il corpo si appiattiva a terra per diventare più aerodinamico. In pochi secondi il felino aveva superato tutti gli altri e si era affiancato a Robin nell'inseguimento.
Red X era maledettamente veloce, anche con quella grossa ventiquattrore in braccio. Il mercenario si spostò dal centro della carreggiata per correre vicino ai profili dei palazzi: i contorni del costume nero scomparivano a tratti persino per i suoi occhi abituati alla visione notturna. 

Aspetta, cosa sta facendo?

Red X stava armeggiando con la sua tuta, frugando alla ricerca di qualcosa.

Quelli sono aggeggi a forma di X? Quei così esplodono!

Beast Boy socchiuse gli occhi e scattò dalla parte opposta della strada nascondendosi dietro ad un cassonetto.

Cazzo, sono un idiota. Non vedono!

Subito le zampe diventarono gambe e la pelliccia si ritrasse ai soli capelli.

"Ragazzi, le bombe!"

La voce di Cyborg tuonò nell'ombra:

"Cosa!?"

La luce si fece accecante in tre rombi assordanti, uno vicino all'altro.

Cazzo.

Riprese la forma di leopardo e si voltò indietro: Cyborg era finito nel cratere formato dagli scoppi, ma si stava rialzando e massaggiando il collo; Starfire era crollata seduta sul marciapiede; Raven era avvolta da una sfera di energia nera.
Beast Boy si rasserenò, anche se Red X fosse scappato, almeno stavano tutti e tre bene.

Tre?

Il felino si voltò di scatto in avanti e scorse la figura di Robin in lontananza proseguire come se non fosse successo niente. Subito si gettò in una corsa a perdifiato: il loro bersaglio aveva guadagnato terreno ma era ancora all'orizzonte. In poco tempo aveva di nuovo affiancato il leader. Ruggì per far notare la sua presenza.

"Beast Boy! Mi vedi?"

Il leopardo ruggì di nuovo.

"Devo andare più veloce!"

Beast Boy guardò Red X sempre più vicino, ma ancora non abbastanza. Ebbe un'idea: le sue zampe diventarono zoccoli e il suo muso si allungò. Nitrì.

"Ottimo lavoro!"

Robin tastò l'aria alla sua destra finché non trovò dei crini a cui aggrapparsi, spiccò un salto e atterrò in groppa allo stallone.

"Ok, Beast Boy, mi affido alla tua vista. Corri!"

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e allungò l'andatura muovendo il collo avanti e indietro e spingendo con il posteriore per aumentare la potenza: Red X si faceva sempre più vicino. 
Beast Boy scorse un bivio in lontananza, due grandi strade si biforcavano a Y davanti a loro. 

Allora dove vuoi andare, eh? Greenwood o St. Andrew street? Tanto ti prendo!

Beast Boy accelerò, quando il fuggitivo si fermò proprio davanti all'indicazione e si voltò indietro.

Che cazzo sta facendo!?

Red X estrasse una bomba a X dalla sua tuta e la lanciò verso di loro.

Un lampo li colpì in pieno viso: la luce squarciò l’atmosfera notturna come un pugnale. Beast Boy avvertì i suoi occhi andare a fuoco come tizzoni ardenti, il bianco s’era impresso nella sua retina impedendogli di scorgere qualsiasi altra cosa: i palazzi, Robin, Red X, tutto era sparito. Fu una questione di secondi poi, per Beast Boy, calò il buio.  Il mutaforma sentì voci rimbombare nella sua testa, senza riuscire a comprenderne la provenienza.

"Beast Boy, che fai? Sta scappando!"

"Beast Boy!"

"Beast Boy!"

Nitrì al cielo, scartò a destra e s'impennò sulle due gambe posteriori, la groppa divenne leggera, gli occhi mandavano fitte lancinanti. Si lanciò al galoppo come una furia, chiudere le palpebre non gli dava alcun sollievo;  galoppava in un mare di nero che lo stringeva come una morsa, facendolo impazzire. Rumori indistinti lo attorniavano, insinuandosi nella sua testa come la punta di un trapano. Galoppò per quelle che credette fossero ore, senza fermarsi e senza incontrare alcun ostacolo avanti a lui. 

- Stoc -

Cadde. L’asfalto si scontrò con il suo corpo ormai umano, il dolore l’invase come un’onda, il sangue colò dal suo sopracciglio sinistro e gli percorse tutta la guancia; il petto si alzava ed abbassava come un mantice. 

Red X…devo prenderlo…

Appoggiò i palmi sul pavimento e digrignando i denti stese gli avambracci. Il dolore divenne più acuto e attraversò tutte le sue membra in una scossa. Beast Boy respirò a fondo e richiamò a sé le gambe: la sinistra non rispose. Crollò esanime sull’asfalto, il sangue si allargava inzuppandogli la tuta, i muscoli tremavano per lo sforzo. Si concentrò per cercare di scorgere qualcosa: il nero diventò grigio, al posto degli oggetti dei contorni scuri sfocati. Socchiuse gli occhi: un’ombra nera era davanti a lui, accovacciata.

“R-Robin…?”

Tutto tornò buio.

 

 

"Sta bene?"

"I parametri vitali sono buoni, tra poco si dovrebbe risvegliare."

Beast Boy aprì gli occhi: nero. 

Non può essere…

"Non ci vedo!"

Il ragazzo scattò seduto portandosi le mani al viso.

"Tenetelo fermo! Non si deve toccare!"

Due paia di mani afferrarono le sue braccia e le bloccarono. Beast Boy si agitò, scalciando con quanta forza aveva in corpo.

"Lasciatemi!"

"Fermo." Una voce roca, femminile lo ammutolì.

Raven…

"Per favore stai fermo…non vogliamo farti male. Siamo tuoi amici, ricordi?"

Starfire…

Il ragazzo sospirò e smise di opporre resistenza.

"Allora, mi senti?"

"Cyborg sono cieco, non sordo."

"Non era escluso, caro mio."

"Che stai dicendo? Cos'ho in faccia?"

"In faccia hai una benda, in quanto sei momentaneamente cieco, o quasi. Non sappiamo quanto potrà durare questa situazione, ma passerà."

Questo non è Cyborg…

"Robin? Cosa mi è successo?"

"Red X ci deve aver tirato addosso una delle sue bombe, che non siamo riusciti ad evitare, poi mi hai disarcionato e sei scappato via senza alcun motivo. Per di più ora scopro che eri anche cieco mentre fuggivi. Come hai fatto a non schiantarti contro qualche palo non ne ho idea."

Nella stanza calò il silenzio. Al ragazzo non era sfuggito il tono seccato del leader: nella sua testa se lo immaginava con le braccia conserte e lo sguardo severo.

"Sono andato nel panico."

"Ho notato."

Beast Boy sospirò, si sentiva in trappola in quel momento, nella stanza con i suoi stessi amici, senza poterli guardare, senza poter vedere i loro volti. Non sapeva se fossero arrabbiati, preoccupati o semplicemente seri. In quel momento si sentì completamente estraneo a loro.

"Red X?"

"Scappato. Ha usato la sua cintura."

"Sì… grazie per avermi trovato subito Robin.”

“Non ti ho trovato io, è stato Cyborg.”

“Davvero?”

“Esatto, amico.”

Beast Boy alzò un sopracciglio.

"Ma com'è possibile? Io sono sicuro di averti visto davanti a me, Robin, prima di svenire.”

"Probabilmente è stata un'illusione."

"Ma sono sicuro!" si morse il labbro.

"Avrai sbagliato persona."

Il rumore dei passi, una porta sbattuta. Silenzio.

Beast Boy buttò fuori tutta l'aria dalle narici:

"È proprio arrabbiato vero?"

"Già amico, non te la prendere. Sai che odia perdere, soprattutto contro quello là."

"Ma ci ho perso la vista in tutto questo!" la voce del ragazzo era esasperata. Com'è possibile che Robin fosse più deluso per il risultato di una missione che essere dispiaciuto per il suo stato?

"BB, calmo…era molto preoccupato per te, quando ha visto che non eri in pericolo ha tirato un sospiro di sollievo…"

Star…sei sempre così gentile, ma lo difenderesti a spada tratta anche avesse ammazzato qualcuno…

Sbuffò.

Una voce più roca s'intromise:

"Adesso cercate di stare zitti. Proverò a fargli riacquistare la vista: ho recuperato abbastanza energie dopo tutte quelle ferite. Giratelo, prima."

Beast Boy alzò il tono di voce:

"Ferite?"

Effettivamente non stava provando alcun dolore in quel momento e poteva muovere con facilità tutte le parti del suo corpo, com'era possibile?

"Il silenzio vale anche per te."

Il ragazzo non replicò, chiuse gli occhi. Quello che pensò essere Cyborg lo fece girare alla sua destra, fino a che le sue gambe non si trovarono a penzoloni nel vuoto. Pochi secondi dopo delle mani calde si posarono sulle sue palpebre. Udì appena un bisbiglio provenire da davanti a lui, prima che un tepore investisse i suoi occhi infondendosi in tutto il viso. Era così…piacevole.
Raven allontanò le dita da lui.

“Beast Boy…non riesco a darti la vista. Sembra essere una situazione temporanea, ma non riesco ad accelerare il processo di guarigione."

“Come può essere? E come faccio a combattere?”

“Temo che non potrai per un po’.”

Al ragazzo si gelò il sangue nelle vene. Non poter più combattere? Sarebbe diventato…inutile. Sarebbe diventato solo un inutile peso per i suoi amici.

“Ma…”

"Oh BB…mi dispiace così tanto!”

Un abbraccio lo stritolò da dietro. Beast Boy tossì.

"Ehm... St-Star…sei tu vero?"

"E chi se no?"

“Amico, non preoccuparti. Faremo qualcosa per quella vista, ti faremo tornare come nuovo!"

“Già…”

Il ragazzo sospirò. Un peso, un inutile peso per la sua squadra e per se stesso. Non avrebbe più potuto combattere, avrebbe dovuto vivere con l’aiuto continuo di un’altra persona al suo fianco, avrebbe solo dato preoccupazioni ai suoi amici. Non poteva più fare nulla senza qualcuno a sorvegliarlo e a dargli una mano. Ed era colpa solo di una persona. Il nome del colpevole si materializzò vivido nella sua mente.

Te la farò pagare, fosse l’ultima cosa che faccio.

 

 

 

 

 

   
 
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