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Autore: vanillanarry    20/07/2015    1 recensioni
«Stesso giorno, stesso anno, stesso ospedale. Assomigli più tu, una perfetta sconosciuta, ai miei genitori di quanto ci assomigli io. Non possono essere semplici coincidenze, no?»
Genere: Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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prologo.





Sydney, Australia.
Luglio 7, 1994
Canterbury Hospital


«Signore, le dobbiamo chiedere cortesemente di aspettare fuori la stanza. Potrebbero esserci complicazioni»
Robert non si oppone, vuole solo che il suo bambino e sua moglie stiano bene.
Volge uno sguardo preoccupato alla donna, la quale ricambia cercando di tranquillizzarlo prima che chiudano le porte.

Cammina avanti e indietro di fronte alla macchinetta del caffè. Vorrebbe prendersene uno.
«Padre per la prima volta?»
Un uomo seduto di fronte, con un dolce sorriso chiede a Robert che annuisce. «Anche lei?»
«No, ma sto aspettando da minuti ormai» continua, sospirando.
Ha fiducia nei medici ma vorrebbe sapere qualcosa sui membri della sua famiglia.
«È qui da tanto?»
«Da stamattina»
Robert si siede accanto all'uomo, stanco di girovagare su sé stesso.
«Comunque piacere, John Irwin»
Tende la mano, che contraccambia con un sorrisetto sbilenco. «Robert Baldwin»
«Sa già cosa sarà?» chiede nuovamente.
«Come il primo figlio, non abbiamo voluto sapere il sesso»
«Anche noi, abbiamo preferito affrontare la gravidanza con serenità piuttosto che sentirci pressati da commenti sul sesso del bambino» spiega passandosi una mano fra i capelli.
«Oh, quanto la capisco» sorride.



Sydney, Australia.
Settembre 20, 2015
Baldwin's House


La maledettissima sveglia suona insistentemente: sono le sette.
Con il viso nel cuscino allungo un braccio tentando di arrivare al telefono.
Facendo così però urto il telecomando della televisione e il mio iPod che si spalma in terra.
Borbotto qualche imprecazione per poi alzare finalmente la faccia, tenendo gli occhi aperti a fatica.
Spengo la sveglia, raccolgo l'iPod e mi do una leggera occhiata allo specchio per sistemarmi i capelli ribelli.
Qualcuno bussa alla porta di camera mia.
«Cara? Sei sveglia?»
«Sì Jeremy, arrivo!» rispondo a voce alta per farmi sentire.
Vado in bagno a sciacquarmi il viso, per poi fare capolino di nuovo nella mia stanza e vestirmi.
Di solito faccio colazione in caffetteria al mio splendido lavoro.

Infilo un paio di skinny neri, dei tacchi neri décolleté e una canottiera bianca aderente coperta da una giacca altrettanto nera.
Mi specchio, questo look mi piace sempre. È stato un outfit di una modella dei miei scatti e me ne sono innamorata.
Torno in bagno a mettermi un po' di trucco e profumo, poi sono pronta per andare a lavoro. Recupero la borsa con il telefono e la mia agenda, dopodiché scendo trovando i miei fratelli intenti a prepararsi la colazione; i miei dormono ancora.
«A più tardi!» saluto calorosamente prima di uscire.
Salgo sulla mia Fiat bianca, infilo i miei RayBan, metto in moto e guido fino ad arrivare in centro Sydney.
Parcheggio davanti il solito grattacielo e scendo bloccando la mia auto.

Sorrido guardando la facciata, recarmi qui mi mette sempre allegria.
Mentre mi avvio verso l'entrata rimetto le chiavi dell'auto e gli occhiali da sole in borsa.
Saluto il ragazzo della reception come ogni mattina, entro nell'ascensore e premo sul piano desiderato.
Amo il mio lavoro più di ogni altra cosa.
Sono sempre stata una ragazza ambiziosa, ho sempre dato il mille per mille nel raggiungere i miei obiettivi.
Un giorno mia sorella è tornata a casa con una notizia strepitosa: cercavano una stagista al Russh.
Senza pensarci due volte ho telefonato e fatto un colloquio di lavoro, mostrato il mio book fotografico e mi hanno accettata subito!
Non potevo esserne più felice.
Ho sempre sognato di diventare una fotografa famosa per una rivista di alta moda famosa.
Questa opportunità è capitata proprio a fagiolo.
Sono stata promossa da poco e ho già completato due scatti totalmente miei.

L'ascensore si ferma portandomi di nuovo alla realtà.
Entro nello studio di redazione salutando e sorridendo ai miei colleghi, dirigendomi poi direttamente nell'angolo dedicato ai fotografi.
«Buongiorno dolcezza» esclamo dando una gomitata a Jane.
«A te splendore! Beviamo un caffè?»
«Come ogni mattina» sorrido.
Recupera il telefono, poi si alza e ci dirigiamo verso la caffetteria.
«Baldwin, Wilson, dopo passate nel mio ufficio» dice velocemente il nostro capo, Jules, mentre si affretta ad inseguire una stagista.
Scuoto il capo, va sempre di corsa.
Prendiamo un caffè take-away così possiamo berlo mentre ascoltiamo gli incarichi quotidiani assegnatici da Jules.

«Sai chi ci sarà per il photoshoot di oggi?» chiedo curiosa mentre torniamo alle nostre scrivanie.
«No, non ne ho idea»
Appoggio la mia piccola borsa nel grande cassetto in latta della scrivania.
Bevo in pochi sorsi il mio caffè e getto il bicchiere nel cestino vicino a me.
«Dai, andiamo»
Jules è in piedi dietro la sua scrivania a parlottare a telefono, quando entriamo.
Chiudo la porta adagio, in modo da non fare rumore.
Il nostro capo ci nota, spegne velocemente la chiamata e ci invita a sedere.
«Oggi avremo l'onore di intervistare e fotografare non uno ma bensì quattro ragazzi!» dice eccitata.
«Claire e Rose si occuperanno dell'intervista mentre voi vi occuperete del photoshoot. Mi raccomando, questo è un incarico veramente importante e voglio che diate il massimo.»
Annuiamo.
«I ragazzi sono i 5 Seconds of Summer, alle tre ci saranno gli scatti mentre alle tre e mezza l'intervista.» mentre ci spiega prendo degli appunti sulla mia agenda, così da gestirmi il tempo. «Ora potete andare, a più tardi!»

Jules ci congeda; mentre usciamo dal suo ufficio do un'occhiata veloce all'orologio: sono le otto e quarantacinque. Al lavoro il tempo passa in una velocità che mi sorprende.
«Che ne dici se ci concediamo una vera colazione?» chiedo alla mia migliore amica.
Abbiamo un po' più di tempo a disposizione stamattina, quindi perché non approfittarne? I prossimi scatti sono solo fra un'ora e mezza.
«Sì ti prego! Andiamo al bar qui sotto»
Lì fanno le brioche più deliziose di tutta Sydney, a parer mio.
Con l'acquolina in bocca prendiamo le nostre borse e ci dirigiamo all'ascensore, selezionando il piano terra.

«Sono curiosa di vedere questi 5 Summer» dice Jane appoggiandosi ad una parete.
«5 Seconds of Summer» ridacchio correggendola. Mi gratto uno zigomo stando attenta a non pasticciare il fondotinta.
Le porte si aprono, percorriamo il breve corridoio che porta all'entrata del grattacielo notando però un gruppo di ragazzine esaltate gridare.
«Cosa diavolo...» mi blocco contro ad una parete prendendo per un braccio Jane.
«Guarda» dice lei indicando quattro ragazzi: devono essere loro.
Le tizie restano fuori e sono all'incirca una ventina.
Inarco le sopracciglia a questo spettacolino. «Come facciamo ad uscire adesso?»

I quattro ragazzi ci passano accanto; do un'occhiata veloce ad ognuno di loro soffermandomi in particolare all'ultimo di destra con un cappello nero in testa. Anche lui mi guarda per qualche secondo; è un viso che ho già visto.
«Le guardie del corpo hanno fatto allontanare le fans» mi fa notare Jane, indicandole.
Restando a braccetto ci dirigiamo alle porte, le fans sono state allontanate un po' ma restano ugualmente al loro posto. Magari sperano che i quattro si affaccino, cosa abbastanza improbabile da questo grattacielo.
Giro meccanicamente la testa verso destra e sinistra per assicurarmi di poter attraversare. Il bar è proprio in questa via.
Passiamo di fronte a qualche negozietto prima di arrivarci.
«Ci sediamo fuori?» chiede Jane. Annuisco e la seguo ad un tavolino per due persone.
«Non ho mai assistito a una cosa del genere» ridacchio. «Tralasciando ovviamente i concerti e i nostri momenti da fan-sclerata.»
Jane si gratta la testa divertita. «In effetti»

Dopo aver preso le nostre ordinazioni il cameriere torna con due cappuccini e due brioche vuote.
Mangiamo con calma, abbiamo ancora una mezz'ora per essere presenti agli scatti in tempo.
Paghiamo e torniamo nella struttura.
Mentre saliamo ricontrollo gli impegni di oggi.
«Tralasciando gli scatti della band e delle modelle che dobbiamo fare ora per le collezioni, ne abbiamo un altro alle quattro» riferisco a Jane tenendo gli occhi sul quadernetto. Lo richiudo provocando un sonoro rumore e Jane in tutta risposta sbadiglia.
«Abbiamo fatto la notte in bianco, Bella Addormentata?» scherzo dandole una leggera gomitata.
«Ho dovuto raggruppare degli scatti nel computer!»

Velocemente sistemo le ultime cose per poi recarmi sul set.
Jules istruisce a Jane gli outfit delle collezioni, poi possiamo iniziare il nostro lavoro.
Su sfondo bianco, scatto le prime foto a tre modelle bionde che indossano un vestitino estivo dal motivo floreale.
Mentre cambiano abiti subentrano altre tre ragazze castane con indosso delle tute uniche con un cappello di paglia.
Anche queste hanno un motivo tutto colorato decisamente adatto per il periodo estivo. Scatto loro diverse fotografie da diverse angolazioni e piani.
E così via fino ad aver completato gli scatti della nuova collezione; ai vestiti singolarmente sono stati già fatti.

«Ottimo lavoro ragazze» si complimenta Jules «Domani sulla mia scrivania voglio l'USB con gli scatti tutti in ordine, d'accordo?»
Senza aspettare una nostra risposta gira i tacchi e se ne va.
«L'addetta a Photoshop sei tu» ridacchia Jane «Semmai torniamo insieme così ti aiuto a riordinare gli scatti»
«Va bene» sorrido sfilandomi dal collo la reflex.
Usciamo dalla stanza dei set e noto Claire camminare frettolosamente per la redazione.
«Claire?» riesco a fermarla prima che scappi un'altra volta.
«Scusa vado molto di fretta! Hanno anticipato l'intervista con i 5 Seconds of Summer»
Si dirige nello studio di Jules sotto il mio sguardo confuso.
«Perché non ci hanno detto niente?» chiedo poi a Jane che fa spallucce.
Ci incamminiamo verso le nostre scrivanie, nel mentre intravedo seduti su dei divanetti, buoni ad aspettare, i 5 Seconds of Summer.

Sono sicura di aver già visto quel ragazzo, e non mi riferisco su qualche giornaletto.

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piccolo spazio autrice

benvenuti nella mia nuova storia!
la prima qui su efp, ahah (ma che sto pubblicando anche su wattpad!)
è da un po' che volevo pubblicarla ma non sapevo come stendere i capitoli, ew.
questo è solo un prologo, non so quando pubblicherò il prossimo capitolo.
voti e commenti (anche critiche) sono sempre ben accetti :)
   
 
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