Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: thepowercouple    20/07/2015    0 recensioni
Nina e Chiara sono amiche da sempre, e si definiscono una power couple. Alessandro e Lorenzo sono la bromance per eccellenza; Alberto è innamorato di Chiara e lei è l'unica che non lo ha capito, Jack vorrebbe uscire con Nina ma non sa come farglielo capire e in più è amico di Edoardo, che è troppo bello e troppo poco sicuro di sé. I professori sono uno più strambo dell'altro, Uomo Sabbia e Sandalo sono gli studenti del quinto più assurdi che potresti trovare sulla tua via. Quattro giorni ad Amsterdam per una gita in cui tutti gli equilibri si stravolgeranno, e nulla sarà più come prima. Quattro giorno ed un ritorno a casa pieno di cose inaspettate. Storia scritta a quattro mani da due ragazze che amano sognare su ciò che le circonda.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Esiste un momento tra il sonno e la lucidità che da sempre viene chiamato “dormiveglia”; il dormiveglia è il momento in cui i muscoli del corpo iniziano a rilassarsi totalmente, preparandosi a perdersi nei meandri della notte, mentre il cervello è ancora abbastanza sveglio da percepire ciò che ci circonda. In quella manciata di secondi di dormiveglia in cui si trovò Chiara dopo aver sentito qualcuno bussare alla porta, non riuscì a pensare a nulla se non a come quella notte non le fosse sembrata reale: aprì gli occhi lentamente e vide Alessandro dormire beatamente accanto a lei e le sfuggì un sorriso. Quando i rumori provenienti da dietro la porta si fecero più insistenti, realizzò che era mattina e che Alessandro non sarebbe dovuto essere lì. “Dannazione!”, disse tra sé e sé, saltando in piedi come una cavalletta e cercando un modo per nascondere Alessandro. Lo strattonò bruscamente sussurrando il suo nome, finché lui non si svegliò mugugnando un “altri cinque minuti, mamma”. La situazione surreale la fece ridere, ma continuò comunque a dargli piccoli schiaffi per farlo muovere.
« Ale, alzati! Non dovresti essere qui, svegliati, entra in doccia! ». 
Alessandro aprì finalmente gli occhi, lento e inesorabile. Intanto qualcuno continuava a bussare; la voce di Sandalo tuonò da dietro la porta: « Che succede là dentro? APRITE! SVEGLIATEVI! ». Alessandro si alzò dal letto con la lentezza di chi ancora deve capire cosa sta accadendo, per questo non ebbe neppure la forza di chiedere a Chiara il motivo per cui lo stava spingendo a forza nella doccia. « Entra in vasca. Ora, apri l'acqua ma evita di bagnarti, io chiuderò la porta a chiave e dirò a Sandalo che sei Nina, chiaro? Non azzardarti a parlare ». Alessandro non ebbe neanche il tempo di rispondere che Chiara aveva già messo in atto il suo piano. Quando finalmente aprì la porta, Sandalo la guardò torvo e circospetto. « Perché ci hai messo tanto, Zucchero? Dov'è la tua compagna di stanza? ». Chiara si sforzò di non tirargli un pugno per averla chiamata per cognome, anzi, sfoderò il suo sorriso più carino. « Buongiorno, Sandalo. Ci ho messo tanto perché io non sono mattiniera, sai, quindi mi spiace se ti ho fatto aspettare. Comunque Caterina è in doccia, quindi non può uscire ora. Tra mezz'ora saremo giù, tranquillo ». Si sentiva smielata come il suo cognome. Sandalo, ancora dubbioso, fece un veloce cenno con la testa e prima di congedarsi le disse: « Sarà meglio per voi che siate puntuali o mi troverò costretto ad avvertire Zagato ». Chiara lo salutò con un sorriso falso, ma quello che avrebbe voluto dirgli era che uno spione e avvoltoio come lui si meritava una diarrea fulminante. Quando aprì la porta del bagno trovò Alessandro seduto sul gabinetto con gli occhi chiusi. Stava letteralmente dormendo in piedi. Chiara iniziò a ridere rumorosamente svegliandolo, poi lo accompagnò alla porta. Non si dissero nulla, si sorrisero e basta. In quel momento Chiara si ricordò di una canzone che Nina le aveva fatto sentire un migliaio di volte qualche mese prima, Do I Wanna Know? degli Arctic Monkeys, che diceva: “Lo sappiamo entrambi che le notti sono state create per dirsi quelle cose che non si ha il coraggio di dire la mattina dopo”. Accidenti se era vero.
A proposito di Nina, Chiara le inviò un messaggio per avvertirla di Sandalo, ma soprattutto per capire che fine avesse fatto.


Biiiip, biiiiip.
« Ma che accidenti... ». Nina si svegliò di soprassalto. Prima di realizzare dove fosse aprì il messaggio: “Nina è appena passato Sandalo, non so dove tu sia ma svegliati e torna in camera!”. «Cazzo, cazzo, cazzo! CAZZO! », alla quarta imprecazione Edoardo si svegliò.
«Ci siamo addormentati qui?», le chiese stropicciandosi gli occhi con le mani. I due si guardarono attorno, i panni che avevano portato a lavare la sera prima erano ancora dentro l'asciugatrice. Loro erano seduti a terra con la schiena poggiata su una delle diverse lavatrici enormi: avevano parlato tutta la notte di tantissime cose, avevano scherzato come se si conoscessero da tempo, e nonostante entrambi avessero voluto baciarsi non l'avevano fatto. Nina si era addormentata sulla spalla di Edoardo mentre lui le accarezzava i capelli. Il ricordo vivido della notte precedente colpì Nina come un pugno in piena pancia, mandandole lo stomaco in subbuglio. «A quanto pare...», rispose lei frettolosamente mentre si alzava da terra.
« Sono le 7.10 comunque, dobbiamo andare altrimenti succede un casino ». Non sapeva perché sentiva questo bisogno di essere evasiva, forse voleva evitare di rovinare i bei momenti di qualche ora prima con parole sterili. Ma lo sguardo di Edoardo le suggeriva esattamente il contrario: sembrava sempre in procinto di dire qualcosa, eppure era sempre stato quello silenzioso, quello sulle sue. Proprio mentre stava per dire qualcosa, qualcuno aprì la porta della lavanderia. Nina e Edoardo si guardarono spaventati, ma lui la prese per un braccio facendola accucciare accanto a lui dietro una delle asciugatrici, per poi farle cenno di non parlare. Entrarono due donne delle pulizie che parlavano velocemente in olandese, sembrava quasi stessero pregando. I due intrusi fecero molta fatica a non scoppiare a ridere, vista la situazione in generale: erano pericolosamente vicini, molto più di quanto lo fossero stati quella notte. Se avessero saputo che in realtà stavano parlando di quanto fosse noioso il marito di una delle due a letto, avrebbero sicuramente ceduto alle risate. Di tutte quelle parole estranee intuirono solo qualcosa riguardo ai panni che avevano stupidamente lasciato nell'asciugatrice, anche perché videro le due donne prenderli e metterli in una cesta a parte, con aria infastidita. Quando se ne furono finalmente andate uscirono dal loro nascondiglio e iniziarono a ridere. « Queste cose succedono soltanto nei film, comunque! ». Nina osservò Edoardo ridere e pensò a quanto il suo viso si addolcisse mentre lo faceva, e questa cosa le piaceva tantissimo. « Ora è veramente ora di andare, Edo. Ci vediamo dopo ». Presero i loro rispettivi panni e fecero per uscire.
« Nina...», Edoardo la fermò prima che prendesse l'ascensore.
« Sì? »
« Grazie per... Beh, per tutto questo, insomma ».
Nina non ebbe il tempo di rispondere che Edoardo si era già dissolto per le scale. 

 

Alle 8.00 in punto erano tutti nella sala principale per fare colazione. I tavoli erano disposti secondo l'ordine precedente: Nina accanto a Salvatore che aveva iniziato una diatriba infinita su come fosse bella Los Angeles rispetto al resto del mondo, Azzurra che si lamentava con Lavinia di Carletti che la fissava e Chiara che aveva lasciato un posto libero accanto a lei per Alberto. Ma quando quest'ultimo arrivò e Chiara gli fece un cenno con la mano, lui finse di non vederla. Chiara rimase di stucco, non capiva perché Alberto l'avesse ignorata totalmente, ma pensò che forse era semplicemente una giornata storta. Quello che non sapeva, invece, era che Alberto aveva visto Alessandro uscire dalla sua camera quella stessa mattina. Era ferito, si sentiva inspiegabilmente tradito - pur sapendo di non averne il diritto: lui non si era mai esposto, non aveva mai avuto il coraggio di dirle che era innamorato di lei, che lui non aveva una fidanzata che lo attendeva a Roma, che avrebbe scelto lei tra altre mille, sempre. D'altro canto lei gli aveva promesso che sarebbe passato da lui quella sera, quando avrebbe potuto semplicemente dirgli che non poteva, o che non ne aveva voglia – qualsiasi motivazione sarebbe stato meglio che vedere Alessandro uscire da quella dannata camera. Il problema non era solo che alla ragazza di cui era innamorato piaceva un altro, il problema era Alessandro in generale. Si conoscevano da prima del liceo, avevano anche provato ad essere amici, ma tra i due c'era sempre stato uno strano senso di competizione che non riusciva a farli legare. E poi Alessandro era così fastidiosamente infantile... Pensare che lui aveva avuto il privilegio di toccare Chiara e di aver condiviso dei momenti con lei lo faceva ribollire di rabbia. Così aveva deciso di ignorarli entrambi, auto convincendosi che quello sarebbe stato il modo migliore per metabolizzare la vicenda. In realtà aveva fatto una grande fatica a ignorare Chiara quella mattina, o meglio a fingere di ignorarla. Cercava di sembrare disinvolto e distaccato, quando in realtà avrebbe voluto semplicemente scuoterla per le spalle e farle capire che lui era lì e non quell'idiota di Alessandro, che tanto pensava solo a se stesso e a tanti piccoli piaceri fugaci millantati per sentimento. Lo odiava. E avrebbe voluto odiare anche lei. E anche se non riusciva a farlo, ci avrebbe provato per quanto possibile.

Erano passate diverse ore, e tutta la scolaresca si stava finalmente dirigendo al Van Gogh Museum. La visita alla casa di Anna Frank di quella mattina aveva commosso tutti, anche le persone di cui nessuno avrebbe sospettato l'esistenza di sentimenti autentici, come Marzia, quindi il pensiero di andare a vedere quella splendida mostra aveva rallegrato un po' gli animi. Anche quello del professor Cinti, che finalmente poteva dimostrare lei sue capacità di critico d'arte in un contesto culturalmente più elevato del solito.
Durante la lunga fila per entrare, Edoardo, Leonardo e Jack si chiusero come sempre nel loro microcosmo a chiacchierare di cose che per chiunque li guardasse da fuori sembravano misteriose e inaccessibili; in special modo grazie a Leonardo che aveva proprio quel fascino da ragazzo oscuro e affascinante che lascia le cose non dette, che parla poco ma quando parla lascia il segno.

« Ma alla fine dove hai dormito ieri sera? Dovevi andare solo in lavanderia e poi sei scomparso. », chiese Jack mentre apriva una scatola di Oro Ciok. Era molto magro e alto, ma mangiava in continuazione, scatenando l'invidia di molti.
« Eh a proposito... Volevo raccontarvi una cosa. »
« Sei stato con qualcuna? », Leonardo assisteva silenziosamente a questo scambio di battute, in attesa del momento giusto per dire qualcosa.
« No. Cioè, sì. E' strano in realtà... ».
« E dai, parla! Pare che hai ammazzato qualcuno ».
« Che ne pensate voi di Nina? », chiese finalmente Edoardo. Jack fece del suo meglio per non strozzarsi con i biscotti, chiedendosi morbosamente il perché di quella domanda. Prima di rispondere, incrociò lo sguardo interrogativo di Leonardo.
« E' carina. Poi è anche molto simpatica... », rispose in modo vago Jack.
« Sì, è molto carina, ma non la conosco. Quindi non saprei cosa dirti, mi sembra una a posto ». Edoardo si morse il labbro inferiore guardando un punto fisso, come se stesse elaborando il tutto. Il flusso di pensieri fu interrotto da un ansioso Jack.
« Perché lo chiedi? ».
« Perché ieri notte siamo stati in lavanderia insieme, abbiamo parlato molto e se già prima pensavo fosse una bella ragazza, parlandoci ho scoperto che mi piace anche come la pensa. Nel senso, lo sapete quanto è difficile aprirmi con le persone, eppure con lei è bastata qualche battuta... Boh, è stato strano e bello ». Edoardo non si rese conto che l'espressione turbata di qualche secondo prima era stata rimpiazzata da un sorriso, cosa che non gli capitava spesso. Jack, al contrario, era stato assalito da un forte senso di fastidio: era stato proprio lui a dire a Nina che parlare con lei era molto semplice, si sentiva derubato di un sentimento. Ma non poteva darlo a vedere a uno dei suoi più cari amici.
« E vi siete baciati? ». Leonardo continuava a osservare Jack, lo sapeva che il suo comportamento non era usuale.
« No, no. Vorrei accadesse in un posto più romantico di una stupida lavanderia. Sempre se a le piaccio, perché onestamente non l'ho ancora capito. Per questo dopo vorrei parlarle un po', sapete... Mi sento un quindicenne alle prese con la prima cotta. Sembro un cretino ». I tre risero, nonostante la risata di Jack fosse più d'isteria che di contentezza. Era totalmente demoralizzato e l'unica consolazione la trovò in Van Gogh, quando lesse “Questa tristezza durerà per sempre” tra le citazioni principali del museo.

 

« Questa è stata una delle mostre più belle che io abbia mai visto. Le lettere al fratello mi hanno emozionata sul serio ».
« Io ho comprato quattrocento cartoline, non so cosa ci farò ma mi sento molto soddisfatta di questi acquisti ». Lavinia e Gaia erano letteralmente fissate con i souvenir dei musei, tant'è che Gaia aveva comprato un numero folle di cartoline, mentre Lavinia almeno dieci matite e per questo motivo Salvatore le aveva prese in giro per un'ora piena.
« Ma io non ho comprato neanche un portachiavi a mia madre mentre voi avete svaligiato tutti i negozi delle stronzate di Amsterdam, siete sceme! ». Nina adorava Salvatore: era sempre schietto e sarcastico e non temeva mai il giudizio di nessuno. Nel tempo erano diventati grandi amici, nonostante inizialmente non si considerassero neppure.
« Madonna Salvo, ma perché devi sempre essere così stronzo? ».
« Gaia, non sono stronzo, sono solo molto sincero ».
Durante la diatriba sul carattere indisponente di Salvatore, Nina e Chiara trovarono un po' di tempo per farsi gli affari loro e aggiornarsi sulle varie vicende della sera prima. E pensare che quando erano a Roma non succedeva quasi mai nulla di eclatante. Chiara raccontò a Nina di Alessandro, Nina raccontò a Chiara di Edoardo. Entrambe fecero la lista dei pro e dei contro delle rispettive situazioni: nel caso di Chiara, c'era la fidanzata di Alessandro; nel caso di Nina, c'era la sua insicurezza su quello che provava Edoardo.
« Scusa, ma se siate stati a parlare tutta la notte e poi lui ti ha anche ringraziato stamattina, mi sembra evidente che tu gli piaccia. Non capisco dove sia il problema ».
« Hai visto quanto è bello? Non mi stupirebbe se facesse così con tutte, anche se parlandoci mi sono resa conto che è una bella persona in generale. Quindi ci rimarrei di merda. Non lo so, Chia, vorrei prendere le cose alla leggera senza farmi coinvolgere subito come al solito ». In passato Nina si era legata a persone che le avevano promesso molto senza poi mantenere la parola. Lei lo sapeva che a diciotto anni non si può pretendere molto, ma da sempre aveva dato un grande peso ai propri sentimenti e vederli sminuiti da terzi la faceva stare male. Per questo motivo era da più di un anno che non si legava a nessuno, se non per qualche fugace momento senza alcun significato, con persone a cui non avrebbe mai dato il potere di farla sentire una qualsiasi.
« Nina, tu sei bellissima, e non mi sorprenderebbe affatto se tu gli piacessi sul serio. Magari non ti ha baciato perché è timido e insicuro anche lui, o forse perché aspetta il momento giusto. Non fasciarti la testa prima di cadere. Cosa che avrei dovuto fare io, visto che mi sono lasciata completamente andare con una persona che non solo è infantile, ma è anche fidanzata... A volte sento di essere un disastro ambulante, e in più anche Alberto ce l'ha con me ». Chiara sospirò, per poi raccontare a Nina cosa era successo nel museo di Van Gogh: mentre Chiara era immersa nell'arte, Alberto le si era avvicinato con tutta tranquillità esordendo con un commento vago sul quadro. Quando lei le disse che le facevano male le gambe e che era un po' stanca, lui le aveva risposto “Ieri sera non eri troppo stanca per fare le capriole a letto con Alessandro, o sbaglio? O magari sei stanca proprio per questo”, poi se n'era andato. Lasciandola così, con un commento velenoso e nessuna spiegazione.
« Io te l'ho sempre detto che ad Alberto piaci. Tu hai sempre fatto finta di nulla perché ti fa più comodo vederlo come un amico. Ora però lascia che si sbollenti un po' la situazione, evita scontri o cose varie, ché tanto se c'è una cosa che ho capito, questa è che non c'è nulla di più sconsiderato al mondo di un uomo ferito nell'orgoglio. Uomo, poi... Ragazzino! ». Chiara le sorrise, sollevata dal fatto che poteva contare su qualcuno che l'avrebbe capita sempre. Le due amiche furono improvvisamente interrotte da una voce urlante:
« MARZIA! MARZIA E' FINITA NEL CANALE! », Salvatore urlava e rideva, incredulo e divertito dalla scena surreale che vedeva Marzia vittima involontaria di uno scontro tra il suo ragazzo e il suo ex ragazzo (nessuno si spiegava come un soggetto del genere potesse aver avuto ben due storie d'amore). Quando arrivarono correndo nel luogo del delitto videro la ressa: chi rideva, chi era preoccupato e chi semplicemente non riusciva a crederci. Qualche minuto dopo l'attenzione di Salvatore, Nina e Chiara virò verso un altro evento di cui nessuno sapeva quale fosse stato il motivo scatenante: Alberto e Giuliano avevano iniziato a spintonarsi, e quando Alessandro e Lorenzo fecero per dividerli Alberto trovò la scusante per mettere le mani addosso alla vera ragione della sua irritabilità, per non parlare di Edoardo e Jack, che erano finiti in mezzo alla rissa insieme al resto dei ragazzi. Tra le urla dei professori, le botte e qualche lacrima, quel momento sembrava aver raggiunto l'apice dell'inciviltà e della surrealtà. Ma non fu così. Oh no.

La vera follia si raggiunse dopo, quando i ragazzi, uno dopo l'altro, effetto domino, caddero nel canale. 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: thepowercouple