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Autore: pandina    20/07/2015    10 recensioni
Irlanda, un luogo magico in cui tutto può accadere.
Killian Jones cinico scrittore americano, è arrivato sull'isola per assistere alle riprese del film di cui ha scritto la sceneggiatura: La storia di una misteriosa creatura che vive negli abissi del lago e della giovane vedova che che tenterà di salvarla. Killian, la cui vita ha insegnato a non credere in nulla, rimane incantato da Emma Swan, la proprietaria, vedova con un figlio, della fattoria in cui alloggia. Bella forte e genorosa come una dea celtica,Emma s'insinuerà nel cuore dello scrittore, e il vento del cambiamento inizierà a soffiare
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Se vi va , mentre leggete, ascoltate la musica di Tina Mulrooney, che ho conosciuto durante il mio viaggio in Irlanda.
https://www.youtube.com/watch?v=Um68RrC16WQ&list=RDUm68RrC16WQ#t=4

Emma sedeva da sola sulla riva del lago, gli occhi fissi sull'acqua e pensava al giorno in cui aveva mostrato quel suo posto segreto a Killian, spiegandogli come lì trovasse rifugio quando aveva bisogno di tranquillità.

Ebbene , certamente il lago non era mai stato così tranquillo. Non un filo d'aria a far frusciare le canne.

Non si sentiva il canto dei grilli o il gracidio delle rane.

La serena notte primaverile era immobile in un modo quasi soprannaturale.

Ma per la prima volta nella vita, Emma si sentiva totalmente, disperatamente sola.

Infilò una mano nella tasca dei pantaloni neri e tirò fuori una piccola pietra azzurra. Gliel'aveva data Elsa quel mattino prima del funerale di David.

“E' una pietra dei desideri. So che hai la sensazione di aver lasciato delle cose in sospeso con tuo padre. Se aprirai il tuo cuore, questa pietra ti aiuterà.” Le aveva spiegato la cognata.

Emma non aveva mai creduto a certe superstizioni, ma non voleva offendere l'amica sapendo che il suo era un gesto s'affetto, così s'infilò la pietra in tasca.

“Aprire il cuore...” Mormorò la donna a quel punto, attirandosi le ginocchia al petto per appoggiarvi una guancia.

Il dolore era una sorta di incudine che la opprimeva , e il suo povero cuore ne era schiacciato. “Sembra semplice, vero?” Disse a sé stessa

Sarebbe dovuto esserlo.

Sua madre le aveva insegnato ad aprirsi alla speranza e lasciare che le emozioni avessero la meglio sulla ragione,anche quando rischiava di soffrirne.

Chiuse gli occhi e si premette sul petto la mano che stringeva la pietra

“Oh ti prego...” sussurrò.

Poi udì un lieve rumore.

Come di passi sull'erba.

Emma riaprì gli occhi e alzò il viso.

La luna stava sorgendo, gettando sul lago una luce argentea.

“Papà?” la voce era un soffio

E David uscì dalla foschia con l'aspetto che aveva quando lei era una bambina.

Bello, Forte, il principe azzurro delle fiabe che lui le leggeva sempre prima di addormentarsi.

Emma fu certa che si trattasse di un'allucinazione.

Aveva letto da qualche parte che la mancanza di sonno e gli stress emotivi potevano giocare brutti scherzi alla mente.

“Non è la tua immaginazione, tesoro. Sono proprio io, il tuo sciagurato genitore.” Assicurò la voce meravigliosamente famigliare.

“Oh papà. Mio adorato papà” Lei riuscì appena a mormorare le parole attraverso il nodo che le aveva stretto la gola. “Mi dispiace così tanto...”

“E per cosa dovrebbe dispiacersi la mia ragazza preferita?”

Era lui! Solo lui poteva parlarle così.

“Per aver perso la calma. Per averti accusato ingiustamente.” Lei tirò su con il naso come faceva tanti anni prima, da piccola, ogni volta che si sbucciava un ginocchio. “Per averti detto quelle cose terribili.”

“Credi che non sapessi che eri sconvolta? E non era forse a causa di un mio sotterfugio?”

“Terremo la moto papà.”

“Lo so.” Il sorriso di lui scintillò come un faro nella luce argentea.

“Emma , tesoro mio” La voce calda l'avvolse come una morbida sciarpa di lana

“Stai caricando di nuovo troppe responsabilità su quelle deliziose, giovani spalle. Sei stata la mia gioia dal momento in cui ti abbiamo portato a casa. La luce della mia vita. E da quando è morta Mary Margareth, sei stata la mia ancora di salvezza. Ma come Nostro Signore ci insegna, Emma, c'è una stagione per tutto.”

“Un tempo per nascere, e un tempo per morire. “ Mormorò lei.

Quel passo della Bibbia era sempre stato uno dei preferiti di suo padre.

“Un tempo per ridere e uno per piangere.” Continuò David, la voce che risuonava nel silenzio.

“Non voglio contraddirti papà, ma non ho molta voglia di ridere in questo momento.” Ribattè piano Emma.

“Non ora tesoro, lo so, ma lo farai. Vedi, piansi come un bambino quando morì tua madre. Non ho mai voluto che nessuno mi vedesse, né mi consolasse, soprattutto tu. Ma ora i miei figli sono grandi ,anche Henry sta crescendo e so che tu e Killian lo tirerete su bene. Tutto è sistemato adesso, non capisci? Hai un uomo meraviglioso che ami...”

“Lo amo davvero papà.” la voce di lei s'era fatta più forte.

“E se mi lasci continuare, lo stesso uomo ricambia il tuo amore.” Asserì sicuro David.

La figlia però abbassò gli occhi.

“Non me lo ha mai detto...” La voce si era leggermente incrinata

“Gesù!” L'esclamazione fu seguita da una sonora risata. “Non ti bastava interrompere il tuo povero padre in vita, ma anche ora vero?” E nonostante il dolore che si era impossessato del suo cuore in quei giorni, Emma si trovò a sorridere.

“Scusami tanto. Certo che ti lascio finire.”

“Bene. Quello che cercavo di dirti prima che tu m'interrompessi è che Killian Jones può non aver mai pronunciato quelle parole ad alta voce, ma è chiaro che ti ama.Tesoro, quell'uomo ha messo il suo cuore nelle tue mani. E , anche se mi costa ammetterlo, mi ero sbagliato nei suoi confronti, lo avevo malgiudicato. Sono certo che sarà un ottimo compagno, un fedele marito e un buon padre per i vostri figli.”

Le parole di David furono seguite da un sorriso così dolce, che a Emma si strinse lo stomaco.

“Tu lo sai papà. E lo so io. Credo che perfino Henry e Maeve lo sappiano. Ma questo non cambia il fatto che Killian abbia ancora in programma di lasciare l'Irlanda la settimana prossima.” La donna forte stava cedendo il posto ad una ragazza più insicura, che aveva bisogno di certezze.

“Non preoccuparti . Nevicherà all'inferno prima che Killian Jones scelga una vita da pirata solitario in Americo, piuttosto che una vita ricca d'amore con la mia bella figlia, qui in Irlanda. Credi che non riconosca un uomo malato d'amore quando lo vedo, essendolo stato anch'io!” Sospirò “Il punto di questo lungo discorso, Emma è che puoi cominciare a farti una vera famiglia, ora. E io sono finalmente libero di raggiungere tua madre. E insieme vi guarderemo felici di tanto amore.”

Sorrise di nuovo, quel contagioso sorriso da folletto.

“Ti voglio bene bambina mia. Sempre te ne ho voluto e sempre te ne vorrò. I legami come il nostro nemmeno la morte li può sciogliere.”

Le lacrime le chiusero la gola , le riempirono gli occhi.

“Anche io ti voglio bene papà. E te ne vorrò sempre.”

“Non è un addio, stanne certa. Arrivederci tesoro mio.” Mormorò lui chinandosi e baciandole una guancia.

Emma rispose con un sorriso, portando la mano là dove un soffio di vento pareva averle davvero appoggiato le labbra del padre.

E ad un tratto lui svanì, come la foschia mattutina.

Ma proprio quando Emma pensava che David se ne fosse andato per sempre, qualcosa attirò il suo sguardo verso la riva opposta del lago.

Erano due figure , sfocate dalla nebbia...

I suoi genitori!

Camminavano mano nella mano e si sorridevano guardandosi negli occhi.

Emma si portò nuovamente le dita alla guancia, sentì il calore che ancora v'indugiava e capì che la visita del padre non era stata un'allucinazione.

Un tempo per ogni cosa sotto il cielo.

Con le parole del padre che ancora le riecheggiavano nelle orecchie , la donna si prese il viso tra le mani e finalmente si concesse di piangere.

 

 

Quando la vide seduta al chiaro di luna, a cullarsi avanti e indietro nell'antico ritmo del pianto, Killian fece un'altra scoperta.
Un cuore poteva davvero fare male.

Emma piangeva nascondendosi il viso fra le mani. Anche se i suoi singhiozzi erano silenziosi, da come erano scosse le spalle, Killian poteva capire che erano violenti.

Allargò per terra la coperta che gli aveva dato Elsa, si sedette accanto a lei e senza dire una parola la prese fra le braccia.

Trovò incoraggiante il fatto che lei vi si abbandonasse senza opporre la minima resistenza.

“Piangi piccola.” Le accarezzò i capelli mentre lei nascondeva il viso contro la sua camicia “Sfogati.”

Emma si aggrappò a lui e lasciò fluire le lacrime.

Anche se le parole di rassicurazione di suo padre l'avevano aiutata a dissipare i sensi di colpa, il dolore della perdita rimaneva.

Una profonda ferita che conosceva anche troppo bene, avendola già provata due volte.

Prima quando era morta sua madre, e poi quando aveva perso Neal che , nonostante tutti suoi difetti e i suoi tradimenti, una parte di lei avrebbe sempre amato.

Ma ora non era più la sposina inesperta.

Era una donna.

Una donna che aveva una famiglia e un figlio.

Che aveva unito la famiglia nei momenti buoni e in quelli bui.

Era una donna che amava .

Una donna che ora sapeva, era amata da un uomo straordinario.

Un uomo che, nonostante tutte le proteste, possedeva un'infinita capacità d'affetto.

Quando finalmente ebbe esaurite le lacrime, si tirò indietro, ma appena un po'.

“Ti ho inzuppato la camicia.”

“Non preoccuparti per questo.” Lui le asciugò le guance umide con il dorso della mano. “Ti senti meglio?”

“Sì.” Lei riuscì ad accennare un sorriso e gli si strinse più vicina. “Hai mai sentito parlare di quel momento in cui il velo che divide i vivi e i morti sia talmente sottile da poter parlare con loro?Tu credi sia possibile?”

Killian non sapeva dove quella conversazione avrebbe portato, ma era contento che lei parlasse di nuovo.

E ultimamente aveva provato sulla propria pelle cosa volesse dire credere in cose mistiche non tangibili.

“Credo che qualunque cosa sia possibile. Soprattutto quando si tratta di persone dallo spirito forte.”

Lei annuì

“Come papà.”

“Sì.” Lui continuò ad accarezzarle il viso, pensando che non aveva mai conosciuto una donna dalla pelle più morbida di Emma. “Come David.”

“E' venuto da me.” Lei reclinò la testa all'indietro per guardarlo

Aveva ancora gli occhi lucidi. “Qui al lago. Per dirmi che mi vuole bene.”

Con lo sguardo fisso in quello di lei, lui le accarezzò i capelli.

“Non è certamente difficile farlo.”

Un lampo di sorpresa le guizzò negli occhi, un lampo che subito si trasformò in un bagliore di felicità

“Stai forse dicendo quello che tu penso che dica.”

Killian si strinse nelle spalle con fare incurante.

“Dipende da quello che pensi tu.” Il suo sorriso si allargò, mentre lentamente affondava le dita nei capelli di lei.

“Ma se pensavi che ti stessi dicendo che ti amo....” Abbassò la testa e le sfiorò le labbra con un bacio. “Immagino che sia così.”

Le parole che Emma aveva agognato di sentire furono come una preghiera contro le sue labbra.

Lei sospirò e sentì la tensione allentarsi mentre la carezza lieve delle dita di lui, le rilassavano i muscoli.

“Ti amo Emma Swan.” la profonda voce di lui era terribilmente seria. “Più di quanto avrei immaginato possibile.”

“Più di quanto tu desiderassi suppongo.”

Lui rise e l'esplosivo scaricarsi della sua tensione, fece trasalire le anitre tra le canne.

“Molto più di quanto io desiderassi. Più di quanto, forse desiderassi tu.”

La risata si spense all'improvviso, così com'era iniziata. Gli occhi di lui si fecero seri.

“Ti rendi conto naturalmente che rappresento un azzardo. Non ho idea di come si faccia ad essere un buon marito, o un buon padre.”

Lei lo accarezzò lievemente sulla guancia.

“Sei stato meraviglioso con Henry.”

“E' un bravo ragazzino. Ma ho paura che lo deluderò. Che deluderò te.”

“Non succederà.”

“Hai molta fiducia in me Swan.” la sua voce , come lo sguardo erano incerti.

Lei prese il viso accigliato di lui tra le mani.

“Lo so! E sai perchè? Perchè io ho deciso di vedere solo il buono che c'è in te. Voglio vedere solo l'uomo di adesso, non m'interessa del tuo passato. “

Killian chiuse gli occhi.

“Sono solo un uomo Emma. Con più difetti di tanti altri.”Disse lui continuando a fissarla.

“Killian, non sono una ragazzina, so benissimo che hai dei difetti” lei sospirò “Ma penso di potermi abituare ad un uomo che al mattino è di malumore fino alla seconda tazza di caffè e che mi ruba le coperte di notte.” Lo prese in giro

“Non mi stai prendendo sul serio dannazione! E io non rubo le coperte!” A essere precisi, le uniche due notti che avevano passato insieme, lenzuola e coperte erano finite sul pavimento.

“Mi spiace ma temo proprio che tu lo faccia.” Un altro sospiro drammatico “ E non posso fare ameno di chiedermi come farò a riscaldarmi nelle fredde notti invernali.” Emma lo guardò attraverso le ciglia socchiuse, in un modo così deliberatamente seducente che al contempo lo fece ridere ed eccitare.

“Hai forse qualche suggerimento in proposito?”

“Mmm, un paio . Ed entrambi si basano sul principio del calore corporeo.”

Lei rise.

“Sapevo che eri un uomo pieno di risorse, Jones.”

Lui aveva temuto che fosse più difficile.

Si era aspettato di dover lottare per penetrare attraverso le barriere di cui lei si era circondata dopo la morte di David.

Ora si rese conto che la straordinaria capacità d'amore di Emma aveva abbattuto quelle barriere prima ancora che fossero completamente erette.

“Non voglio offenderti.” Le prese la mano, se la portò alla bocca e le posò un bacio sul polso. “Ma desidero fare l'amore con te.”

“E perchè dovrei offendermi se vuoi fare l'amore con me? Credo che sia normale dopo una dichiarazione d'amore.” Gli occhi di lei erano due stelle scintillanti.

“E' stata una giornata molto particolare per te.” Cercò di spiegare Killian

“E' vero. Ma ho già perso qualcuno che amo.” Lei girò le loro mani intrecciate e gli posò un bacio sulle nocche. “Non correrò il rischio di perdere anche te.”

Era la donna più incredibile che lui avesse conosciuto in vita sua.

E sorprendentemente, era sua.

“Come ho fatto ad essere così dannatamente fortunato, Swan?” Mormorò con genuina meraviglia.

“Oh questa è una domanda facile.” Rispose Emma con una risata argentina che gli fece pensare al canto di una fata. “Ti ha mandato da me la mamma.”

Era così meravigliosamente calda.

Così morbida.

Così perfetta.

“Ti amo.” Lui la baciò a lungo, dolcemente, e le sue dita cominciarono a compiere la loro magia sulla zip della giacca che indossava, facendogliela scivolare dalle spalle , così come le alzò la maglietta scura, togliendogliela dalla testa.

“Ti amo.” Le premette un bacio sull'incavo della gola e vi sentì pulsare una vena.

“Ti amo.” Più ripeteva quelle parole, più facili gli venivano. “E ora che lo so, amo anche tua madre.”

La sua pelle sapeva di miele.

Le sue labbra erano come un banchetto dopo un lungo digiuno.

Killian sapeva che non si sarebbe mai saziato di lei.

Nemmeno se gli fosse stato concesso di vivere trecento anni.

S'inginocchiarono al centro della coperta, spogliandosi a vicenda, con deliberata lentezza.

Era una notte di promesse, di giuramenti taciti ed espressi.

Una notte da ricordare.

Di cui fare tesoro.

Poco alla volta,le parole d'amore sussurrate divennero sospiri, dolci gemiti.

Le mani che s'erano mosse languidamente si fecero più veloci, più avide.

Le labbra che prima avevano sfiorato ,ora pretendevano.

“Ti voglio.” Le dita di Killian affondarono nei fianchi di lei.

“Allora prendimi. Ora...” Ansimò lei

“Non solo ora.” Lui scivolò in lei facilmente come se fossero stati creati l'uno per l'altro.

“Per sempre.”

Molto, molto tempo dopo, mentre teneva Emma fra le braccia, finalmente appagato, Killian scorse sulla superficie del lago un movimento, un guizzo di verde.

La Signora del Lago!

La sua mente andò subito a quel pensiero.

Poi scosse la testa sorridendo e si convinse che era solo un gioco di luce della luna.

Forse...

Ciao a tutti! grazie della pazienza.
Questa volta l'ispirazione mi è venuta direttamente dall'Irlanda! Ebbene sì ho passate un oi' di tempo in questa meravigliosa terra, che fin'ora avevo solo studiato , perchè da sempre ne sono affascinata. Ma adesso che ci sono stata, la amo alla follia!
Ho visitato i luoghi che hocercato di descrivervi, ho conosciuto la gente il modo di vivere, ho ascoltato le leggende.
La musica che vi ho suggerito ad ibnizio capitolo la suonava Tina sulle scogliere di Moher, vi assicuro che è stato un'emozione indescrivibile!
Spero che ilo capitolo vi sia piaciuto, perchè io mentre lo scrivevo, ci ho pianto davvero tanto.
Un grazie immenso!!
A presto
Gra

 

  
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