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Autore: Fantasia_98    21/07/2015    1 recensioni
Essa parla di come once upon a time sia solo una serie Tv per coloro che non ci vivono; successivamente arriveranno Sonia e Jasmira, due fan in viaggio di vacanza che scopriranno col susseguirsi della storia che il mondo che da sempre hanno ammirato non è poi così irreale
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Era una giornata d'estate molto calda e le due ventiduenni protagoniste stavano avanzando verso Storybrook, nel New England. Jasmira, una donna di media statura con occhi marroni e capelli ricci color nero, stava al volante; addosso portava una maglietta di Once upon a time, una serie televisiva per cui andava matta, dei jeans corti e delle scarpe da ginnastica bianche. Lì vicino a lei, sul posto del
passeggero era seduta una donna: era Sonia; anch'essa era di media statura, aveva capelli lisci scalati color marrone scuro con qualche colpo di luce non troppo esagerato e un ciuffo che le cadeva sul lato sinistro della testa, occhi verdi e occhiali larghi color nero pece. Sonia indossava un corpetto nero con sotto una maglia a maniche principesche color grigio, dei leggins neri con stivali color marrone e un cappello da pirata avente una piuma con svariate sfumature posata sul lato sinistro. -Quanto manca?- le chiese Sonia -che c'è, inizi a sentire caldo?- le disse jasmira ridacchiando -ah ah davvero divertente- le rispose lei ironicamente.
Quando arrivarono era tardo pomeriggio e le due ragazze presero subito i loro bagagli, entrarono nell'alloggio prenotato e le posarono a terra buttandosi in fine sul divano a causa della fatica; la casetta in cui si erano stabilite le due donne era isolata su di una montagna. Si fecero una doccia e si cambiarono prima di uscire; Sonia indossava felpa e jeans mentre Jasmira un vestito lungo blu. Per sicurezza si portarono dietro entrambe le chiavi della casa in caso una di loro decidesse di allontanarsi.
 
-Ti dico che ho visto una piratessa con una valigia andare su per la collina questo pomeriggio, non ti sto mentendo!- stava dicendo una voce maschile che proveniva dal buio della strada su cui ora si trovavano anche le due donne. Sonia e Jasmira continuarono a camminare nel buio tentando curiose di capire da dove provenisse la voce; da subito non videro nulla a causa della fitta nebbia, poi spuntarono due persone: erano Emma e Hook. Quando furono abbastanza vicine da distinguerne i particolari le due rimasero stupite nel vedere che i due passanti erano uguali ai due personaggi della serie televisiva che amavano. Proseguirono senza dir nulla e quando arrivarono alla locanda di Grenny scoppiarono a ridere. Dopo essere entrate ordinarono da bere per festeggiare il loro arrivo; Jasmira prese una bottiglia di wisky mentre Sonia ordinò un bicchiere di latte. Poco dopo che ebbero finito le due sentirono delle voci alquanto familiari entrare dalla porta -una donna vestita da pirata con una valigia, e credi sul serio che ci possa credere?- disse Emma a Hook -hey alla fine non sei passata inosservata come volevi- disse Jasmira a Sonia dandole una pacca sulla spalla mentre lei si copriva la faccia dalla vergogna; Emma sentendo per caso cosa avevano detto le due nuove arrivate rimase a bocca aperta, così si avviò verso di loro. -Senti Jas, io andrei se non ti dispiace.. sta sera voglio rimanere un po' per i fatti miei, ci vediamo domani ok?- lasciò i soldi per pagare la sua parte, si pulì la bocca e si alzò, ma mentre si avviò verso l'uscita si scontrò con Emma -scusa- le disse prima di uscire. -Ciao, io sono Emma, tu e la tua amica siete nuove?- -si, siamo arrivate oggi pomeriggio- la informò lei -dove stava correndo la tua amica così tanto di fretta?- le chiese poi incuriosita -probabilmente nei boschi, non ne ho idea sinceramente ma di sicuro in un posto isolato- -a quest'ora della notte, non ha paura?- le chiese subito dopo Kilian aggiungendosi -no, lei è un lupo solitario, non è abituata a stare con le persone perciò le capita spesso-.

Italia,Villafranca, anno 2010:
Una ragazza sedicenne, di media statura, con occhi verdi, occhiali nero pece e capelli marroni era appollaiata sul banco a subire le prese in giro dei suoi compagni: era Sonia. 
La campanella suonò e la ragazzina ebbe modo di mettersi finalmente le sue cuffie che tanto amava dando così tregua alle sue orecchie e a se stessa. -Sei brutta- -torna da dove sei venuta, nessuno ti vuole qui- le ripetevano i compagni ogni giorno a ogni ora; col tempo la ragazzina aveva trovato dei modi per non sentire più quel mondo che tanto odiava, che le gridava sempre contro e che le sputava in faccia, ma facendo ciò si era anche isolata. Sonia non era una dalle lacrime facili, anzi non piangeva ne si ribellava mai alle burla degli altri, amava trovare una storia per tutto ciò che le succedeva e si ripeteva sempre che non riusciva più a piangere perché aveva finito le lacrime; in realtà si era semplicemente abituata a tenersi tutto dentro sfogandosi tramite la musica, cantando.
Lei era spesso sola ma ciò non le dava fastidio perché sapeva bene come colmare quella solitudine: guardando film e trascorrendo il resto del tempo leggendo o immaginando; da bambina era stata felice e anche in altri momenti della sua vita, ma man mano che cresceva questo si riduceva sempre più, accentuando l'odio che teneva rinchiuso in se e la solitudine.

Stava camminando da ore oramai, scrutando attorno a se per trovare il posto che desiderasse, quando, dopo aver camminato per ore, aver saltato un piccolo fosso e aver intrecciato stradine strette trovò ciò che cercava: un posto a metà tra il mare e la montagna, con una vista mozzafiato; si sedette sul punto più estremo di una roccia, poi chiuse gli occhi e con la musica nelle orecchie si disse -ecco, adesso puoi rilassarti, finalmente un po' di pace dopo aver passato un' intera vita sperando che questo momento arrivasse- improvvisamente una lacrima le scese sulla guancia senza che se ne accorgesse. Quando fu ora di tornare indietro era molto tardi e mentre si affrettava si scontrò con un uomo: era alto, vestito con giacca e cravatta, i capelli erano grigi come l'argento e poggiava su di un bastone; Sonia non riuscì a vederlo molto bene, ma le parse di riconoscerlo in Tremotino. -Ti sei persa per caso?- le chiese lui fermandola -no- gli rispose lei cortesemente -come mai vai così di fretta?- gli chiese lui incuriosito -il tragitto del ritorno è lungo e voglio tornare il prima possibile per non far preoccupare la mia amica- poi fece uno sbadiglio, lo salutò e tornò sui suoi passi pensando a quando sarebbe andata a dormire -aspetta- le disse poco prima che lei potesse scomparire -prendi questa strada, ti porterà a destinazione in men che non si dica- -è una scorciatoia?- gli chiese lei un po' dubbiosa -si- le rispose lui, poi la salutò. Era una stradina stretta, difficile da percorrere ma alla fine concordò sul fatto che fosse stata una scorciatoia; si trovò fuori dal bosco prima del previsto. Jasmira nel frattempo stava aspettando impaziente davanti la via principale preoccupata nel non vedere l'amica tornare.
Erano passate molte ore e lei le aveva lasciato molti messaggi concludendo in fine che molto probabilmente aveva il telefono spento. -Chi stai aspettando qui fuori al freddo?- chiese una donna che a Jasmira ricordava in tutto per tutto Regina -una mia amica- le rispose fissandola impressionata; la ragazza notò che era in compagnia di un uomo alto che riconobbe come Robin. -Siamo arrivate oggi, insieme, ma ci siamo divise dopo aver bevuto qualcosa per festeggiare da Grenny. È uscita molte ore fa, non mi risponde al telefono e non l'ho ancora vista tornare, ma sono sicura che arriverà fra poco- ed infatti fu così. Jasmira d'istinto l'abbracciò -che c'è?- le chiese l'amica stupefatta -che c'è?!- le ribadì Regina infuriata -la tua amica era preoccupata per te, ecco che c'è- -sono solo andata a fare un giro in mezzo al bosco, avevamo concordato che ci vedessimo domani mattina- le rispose incerta, come se qualcosa non le quadrasse. Dopo che Robin ebbe convinto Regina a non trasformarla in un rospo le salutarono. 
Sonia e Jasmira condividevano la stanza e il letto; Jasmira la tenne abbracciata a se, ancora preoccupata mentre lei ascoltava ancora un po' di musica con un altro paio di cuffie, più malandate.
-Perché te la prendi tanto?- chiese Robin a Regina -ma l'hai vista?! quale amica si comporterebbe in quella maniera- -ma si può sapere cos'ha sta sera Robin?- le chiese improvvisamente Emma incrociandola -è a causa delle due nuove arrivate: una delle due ha fatto preoccupare a morte l'altra- le rispose prima di correre dietro a Regina; Emma poco dopo non riuscì a non chiedersi come potesse amare tanto di andarsene a passeggio a quest'ora -tanto trambusto per una donna che va a farsi una passeggiatina nel bosco durante notte fonda- disse Tremotino sbucando fuori imrovvisamente -come fai a sapere che era nel bosco?- gli chiese Kilian con tono brusco -l'ho incontrata sulla via di ritorno- gli rispose tranquillamente -che ci facevi nel bosco a quest'ora?- gli chiese Emma sospettosa -era 
con me- intervenne Belle poco dopo -Tremotino mi stava aiutando a localizzare una persona con la magia; credevo ci avesse sentito, ma aveva le cuffie, così lui le ha consigliato una scorciatoia per il ritorno-.
Il mattino seguente le due si svegliarono intorno alle 10, fuori splendeva il sole e tutta la città era sveglia oramai da ore; quella mattina decisero di andare a visitare il porto come prima tappa: tutte e due non vedevano l'ora di vedere il posto dove nella serie televisiva veniva attraccata la Jolly roger. -Dunque, vediamo di non perderci ok?- le disse Sonia a Jasmira -e fu così che si persero- le rispose ridendo lei; quando arrivarono al porto rimasero stupite nel vedere che una copia della Jolly Roger era attraccata li, davanti ai loro occhi; - è bella non è vero?- disse una voce alle loro spalle improvvisamente -si, lo è- risposero meravigliate all'unisono -se volete vi posso far fare un giro- aggiunse Hook poi sorpassandole -si, certo- risposero molto eccitate all'idea. Quando salirono Jasmira andò subito a curiosare in giro trascinandosi l'amica con se a cui non dispiaceva affatto l'idea di esplorare la mitica nave; quando furono oramai in mare aperto e avevano acquistato velocità, Sonia e Jasmira tornarono su. Le due ragazze avevano finito da un pezzo di esplorare tutti i nascondigli e le camere che possedeva la nave, così andarono a poppa o almeno Sonia; Jasmira si era spostata vicino a Hook. -La tua amica non sembra essere felice- fece notare a Jasmira mentre lei stava osservando il mare da un'estremità non molto lontano -si che è felice- gli rispose -è solo che, lei non sorride mai- aggiunse poi chiudendo li l'argomento. Mentre i due parlavano lei in tanto si era esposta da una rete non molto lontana e aveva incominciato a cantare allegramente una canzone che conosceva -i am a princess you are a pirate- ; si stava divertendo, finché un'onda non le arrivò addosso colpendola in piena faccia. Tutti si misero a ridere tranne lei che si distaccò subito per andare a sedersi poco più in la mentre la nave virava per ritornare indietro. Per tutto il tragitto si sentì felice come non mai, le sembrava di vivere un sogno e per un istante si dimenticò di tutto, ma poi questo finì e tornò coi piedi per terra. Quando scesero ringraziarono Hook del meraviglioso viaggio e mentre si allontavano, Sonia propose all'amica -perché dopo una bella doccia calda non torniamo nel locale di ieri sera?- -d'accordo- fu la sua risposta; poco dopo sparirono dietro il vicoletto da cui erano arrivate. 

Erano appena arrivate, e Jasmira era entrata per prima sotto la doccia, quando, mentre si insaponava i capelli e il corpo, la ragazza non potè fare a meno di chiedere all'amica -non ti sembra strano che tutto qui sia uguale a Once upon a time?- -nah- le rispose l'altra mentre andando a sedersi con le gambe incrociate sul materasso apriva un pacchetto di patatine tirato fuori da una delle due ante del comodino -e se anche fosse- aggiunse dopo entrando mentre andava a sedersi con ancora il cibo in mano sulla tavoletta del water -che ci sarebbe di strano?- -a te non fa paura tutto questo?- -no- disse lei con tono tranquillo prima di mangiare un'altra patatina; vi fu un lungo momento di silenzio in cui Sonia rimase a fissare una delle patatine perdendosi nei suoi pensieri -non ti piacerebbe far parte di quel mondo?- le chiese poi ritornando alla realtà. Jasmira pensò in continuazione alla domanda che lei le aveva posto; d'altronde da piccole, a scuola, continuavano a immaginare come sarebbe stata la loro vita se fosse esistito veramente quel mondo di fantasie, ma erano solo bambine e sapeva che questa cosa non poteva essere possibile. Alla fine lasciò perdere ogni dubbio e incertezza e continuò come se fosse niente. 
Quella sera, quando arrivarono al locale Sonia indossava un tubino rosso mono spalla caratterizzato da un gioiello e una grossa cintura incastonata di pietre preziose avente dietro un lungo 
strascico di pizzo e dei tacchi alti chiusi bianchi chiusi caratterizzati da delle catenelle color oro; essi le copriva una porzione di gamba. Era truccata di nero e aveva lo stesso tipo di colore per smalto, portava con se una borsa nera e rossa con delle scritte in oro stampate qua e la; sembrava che l'insieme mostrasse la sua vera se, il suo vero carattere e ciò faceva accapponare la pelle a coloro che ne incrociavano la strada. L'amica invece era vestita in modo più delicato con un vestito bianco a fiori che le arrivava al ginocchio e dei tacchi alti neri, non si era truccata, ne si era messa lo smalto e portava con se una dolce e graziosa borsetta color blu cielo. Quando si sedettero tutti le fissarono divertiti nel vedere con quanto contrasto si differenziavano le due. Quella sera tutti erano stranamente riuniti nel locale ed ebbero così l'occasione di conoscere le nuove arrivate; quando ebbero finito di pranzare Sonia prese il portafoglio e lasciò come la sera precedente i soldi a Jasmira chiedendole di pagare per entrambe. -Te ne vai di già?- le chiese a malincuore -tranquilla, torno fra pochi minuti: vado solo a fumare una sigaretta- poi aggiunse -se hai bisogno chiama- -ok- rispose infine Jasmira. Quando lei uscì vide che gli occhi di Belle la stavano fissando ma non ci badò molto.
-È da quando è arrivata che la stai fissando Belle, che c'è che non va?- le chiese Elsa -niente- le rispose per poi avviarsi verso Jasmira -ciao- le disse chiedendole poi un po' agitata -allora siete appena arrivate; avete visitato molto in questi due giorni?- -si e domani andiamo a visitare la foresta, che Sonia conosce già un po' fortunatamente- -giusto.. mio marito mi ha detto che l'ha trovata nel bosco ieri sera, ma toglimi una curiosità: cosa ci faceva nel bosco?- -o beh le piace stare da sola ogni tanto- -e non ha paura ad andare in giro da sola nel cuore della notte?- -è difficile che si impressioni tanto facilmente, lei è- si era bloccata in quanto faticava a trovare il termine -è complicata- riprese a dire poco dopo -ma è pur sempre mia amica e le voglio bene- finì di dire poi. Sonia era giunta oramai alla spiaggia: aveva la sigaretta nella mano destra e le scarpe in quell'altra e stava in piedi ad ascoltare il rumore delle onde del mare che si infrangevano sulla sabbia; quando ebbe finito si rimise le scarpe e si avviò per tornare. -Finalmente, quanto ci hai messo?- le chiese Jasmira -si, scusami- le disse aggiungendo poi-allora, cosa facciamo adesso?- -che ne pensi di chiederle scusa per ieri sera tanto per cominciare- aggiunse furiosa Emma da dietro le sue spalle; lei si girò e le rispose seccata -senti, se vuoi farmi il terzo grado anche tu puoi lasciar perdere, non cambierà niente e poi lei sapeva benissimo dov'ero e soprattutto che sarei tornata tardi- -perché non andiamo in camera e ci guardiamo Once upon a time?- le propose Jasmira cercando di distoglierla dal litigio che si sarebbe scatenato di li a poco
-ottima idea- rispose infine Sonia. 
Dopo che le due furono tornate in camera Emma scoppiò in una folle rabbia -non la sopporto quella, insomma quale amica farebbe questo?- -andiamo Emma sono sicura che abbia avuto le sue buone ragioni- aggiunse improvvisamente Biancaneve per farla sbollire un poco -mi dispiace ma non sono d'accordo mamma- le rispose lei. A sentire la parola mamma a Belle scese una lacrima di malinconia nonostante non seppe spiegarsene il perché.Il giorno seguente, le due, come avevano stabilito andarono nel bosco munite di abiti e di provviste; quando si addentrarono non passò molto che incrociarono Regina e Robin. -Che c'è tesoro, è da quando hai visto quelle due che sei diventata strana, si può sapere che hai?- -devo parlare con la fata madrina e subito-.

-Sicura che sia lei Belle?- le stava chiedendo preoccupata la fata madrina -si, ne sono assolutamente sicura- le rispose lei facendo avanti e in dietro davanti alle altre fate -beh, se ciò che dici è vero allora siamo tutti in pericolo- disse Trilli improvvisamente -ma si può sapere cos'è questa storia?!- chiese Tremotino, stufo di non capire di cosa stesse parlando -dove hanno detto che sarebbero andate oggi?- chiese Belle ignorandolo -nel bosco- -corri allora, vai, adesso, prima che sia troppo tardi.. va!- le disse la fata madrina. 
Mentre Belle correva verso il bosco, Sonia e Jasmira stavano camminando beatamente finché non si scontrarono con Regina e Robin. -Ma guarda un po' chi ha deciso di farsi rivedere, per fortuna sta volta non hai abbandonato la tua amica come l'altra sera- le disse in tono aspro Regina -avete intenzione di bollarmi a vita per questo?!- le rispose lei irritata -adesso basta!- le intimò Robin -forse ti importa solo di te stessa- aggiunse poco dopo non riuscendo a trattenersi -proprio tu vieni a farmi lezioni di vita, tu che non hai avuto scrupoli a sacrificare tuo padre per raggiungere i tuoi scopi- le rispose offesa mentre i suoi occhi si trasformavano diventando più luminosi -come osi?- le disse preparandosi a lanciarle una palla di fuoco -adesso basta Regina!- le disse Robin per evitare che potesse incendiare o cavare il cuore alla donna. Sonia proseguì sopprimendo i suoi sentimenti di rabbia; poco dopo si dovette fermare a causa di un acciacco alla testa che le capitava ogni tanto. Regina ebbe il modo di ripetere sotto voce -non ti importa di lei- ma l'unica risposta che ebbe fu uno sguardo maligno da parte della ragazza cui gli occhi era tornati luminosi. 
Belle purtroppo arrivò qualche secondo dopo che Sonia si era voltata per riprendere il cammino, stava urlando a Regina -no!- quando una forte scossa gettò tutti tranne Sonia lontano: questa volta non era riuscita a trattenersi. Tutti gli alberi intorno a loro erano stati distrutti e Belle, come molti altri aveva sbattuto la testa e perso i sensi; quando Sonia tornò in sè e vide l'amica svenuta corse subito da lei  preoccupata senza badare nemmeno alla stranezza che la circondava. 
Quando Jasmira si risvegliò era in ospedale; si guardò attorno e notò che l'amica le si era addormentata vicino. -è rimasta con te tutto il tempo senza andarsene mai- le disse Biancaneve improvvisamente -e gli altri?- le chiese lei ancora confusa -oh, loro stanno bene, però non ricordano nulla di ciò che è successo- la informò mentendole -mi ricordo solo che io e Sonia eravamo nel bosco e che ad un certo punto lei e Regina si sono messe a litigare e poi- fece un pausa poi aggiunse -ce stata quell'esplosione- -adesso riposa e rimettiti in sesto ok?- le disse Biancaneve prima di andarsene; quando uscì dalla stanza corse subito ad avvertire le fate che si preoccuparono all'istante. -Non ha fatto niente di male vero?- chiese la Fata Madrina preoccupata -ha rischiato di uccidere della gente, è pericolosa- borbottò una di loro -aspettiamo a decidere sorelle- disse un'altra -ha usato tutto quel potere in una volta e non si è nemmeno fatta un graffio, è pericolosa- ribadì un'altra -vedremo- disse la fata madrina in fine calmando il trambusto che si era andato a creare.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                              
   
 
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