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Autore: Fantasia_98    12/08/2015    0 recensioni
Essa parla di come once upon a time sia solo una serie Tv per coloro che non ci vivono; successivamente arriveranno Sonia e Jasmira, due fan in viaggio di vacanza che scopriranno col susseguirsi della storia che il mondo che da sempre hanno ammirato non è poi così irreale
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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La verità nascosta:
Jasmira era appena stata dimessa dall'ospedale e rimandata a casa quando Sonia era nel bosco a camminare.
Era notte fonda quando si sentì il rumore della chiave girare nella serratura; successivamente la porta si aprì e Jasmira chiamò di colpo -Sonia- ma dal buio totale della casa non giunse nessuna risposta, così riprovò mentre alzandosi dal letto accendeva la lampadina. Sul tavolo della cucina trovò solo un biglietto con scritto: ho bisogno di pensare.
 
Sonia stava divagando nell'oscuro bosco sotto la scintillante luna rossa; stava ascoltando una musica triste mentre con le mani passava da un tronco ad un altro distruggendolo come fosse carta. - Perché adesso?- si stava chiedendo nella sua mente mentre osservava i danni causati dal suo nuovo e incontrollabile potere; mentre continuava a camminare vestita con una semplice maglia lunga e dei jeans corti si imbatté in un pensiero. Cercò di pensare ad altro ma invano, quel pensiero la tornava sempre a tormentare; alla fine disgustata da ciò urlò –no, mai, non lo farò mai, non diventerò mai così, non diventerò malvagia!- in quel frangente, mentre urlava, di nuovo gli alberi attorno a se vennero distrutti: alcuni esplosero in mille pezzi, altri mostrarono da subito crepe piccole, poi più evidenti e in fine vennero distrutti.
Quando Sonia tornò a casa era l'alba; Jasmira era rimasta per tutto il tempo davanti la veranda in attesa di ciò. Quando la vide, da subito le corse in contro per aiutarla; lei era piena di schegge di albero e di terriccio. Quando le arrivò a un palmo dal naso indietreggiò spaventata e cadde a terra, successivamente mentre lei avanzava si alzò e corse a chiamare aiuto; in lei qualcosa era cambiato e lo notò nei suoi occhi che ora emanavano morte allo stato puro. Quando la donna fu in casa, davanti allo specchio, ebbe modo di notare il cambiamento: tra il nero e il verde della pupilla si era formata una sottile luce che la faceva sembrare quasi un robot.
Quando Jasmira arrivò in città chiamo aiuto; Emma che era li vicino, assieme a Belle, corse a vedere che cos'aveva. -Aiutatemi!- gridò disperata - Sonia è.. - ma non finì la frase che l'amica l'aveva raggiunta distando pochi metri da lei -o mio dio- disse Jasmira mentre tentava la fuga -Jasmira?- chiamava Sonia quasi in lacrime -Jasmira?- riprovò mentre quella tentava di andarsene con la macchina; non appena riuscì a mettere in moto partì il più veloce possibile. Quando lei la vide scappare, non arrivò nemmeno al cartello più vicino che sbandò; la macchina venne fatta capovolgere più volte mentre Sonia le urlava contro -così volevi abbandonarmi!- ; qualche minuto dopo, la macchina si fermò a testa in giù. Jasmira cercò subito dopo di aprire lo sportello ritrovandosi in fine la donna davanti; Tremotino, Emma, Regina e Elsa tentarono più volte di fermarla inutilmente unendo i loro potenti poteri venendo sbattuti contro la cosa più vicina  perdendo pian piano i sensi.
 Sonia nel frattempo stava urlando contro Jasmira -tu volevi abbandonarmi, avevi promesso!- ; mentre lei ancora stava cercando di uscire Sonia le disse in tono più basso tra una lacrima e l'altra -avevi promesso- -no!- le urlò Ruby prima che potesse farle qualcosa; lei poco dopo le si allontanò risparmiandola, ma prima che qualcuno potesse prestarle soccorso fece esplodere la macchina. Mentre se ne andava, dietro di se emanavano fiamme e le urla di dolore della tanto amata amica; non si girò nemmeno a guardarla. Piena di odio e di ira se ne andò lasciando crepe sotto il suo cammino.
Tutti piansero quella notte a differenza di Sonia che se ne rimaneva ferma sotto la doccia a guardare fissa il muro bianco sentendosi tradita.
 
-Belle- chiamò una fata -è  il momento- disse un'altra mentre nel bar tutti si giravano attenti ad ascoltare ogni singola parola; -io non ho idea di come fermarla- disse guardando gli altri balbettando -come può lei saperlo?- si intromise Tremotino subito dopo per proteggerla, ignaro della situazione –si invece; tu la conosci- rispose la Fata Madrina -Belle- disse suo marito voltandosi verso di lei. Poco dopo lei si asciugò le lacrime e rivelò -si, la conosco: è nostra figlia-.
Mentre nel bar si sentiva questa sconvolgente notizia, Sonia nel bosco, sotto la luna ed il cielo stellato distruggeva al suo passaggio ogni cosa: stava arrivando per distruggerli; durante la sua sosta aveva attribuito la colpa di ciò che era successo a loro e voleva vendetta, la desiderava intensamente e ricolma di odio com'era sarebbe riuscita ad ottenerla. Ora gli abitanti avrebbero dovuto trovare un modo per salvarsi la vita e fermare la donna per sempre.
   
 
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