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Autore: cin75    21/07/2015    6 recensioni
Che cosa l'amore può spingere a fare? Che cosa l'amore può far accettare?
Jared e Jensen avranno modo di poter rispondere a queste domande!!!!
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Una sera, i due ragazzi, erano distesi sul divano del loro appartamento a Vancouver,  a guardare un vecchio film western. Jared era incastrato tra lo schienale del sofà e il corpo di Jensen e lo teneva stretto da dietro con le braccia che circondavano il torace del maggiore.
Ti permetto di stare così solo perché se le posizioni fossero invertite, non vedrei nulla!” era la giustificazione a quella posizione, anche se dentro di sé,
Jensen adorava quando Jared lo teneva abbracciato in quella maniera. Lo faceva sentire al sicuro. Protetto. Gli bastava solo stare così, nemmeno gli importava il film.

Durante la pubblicità  Jared disse quello che ormai, entrambi sapevano essere il prossimo passo.
“Dobbiamo parlare con loro, Jensen!” fece, muovendo lentamente la mano sul cuore del compagno.
“Lo so, piccolo. Lo so e mi sto già organizzando.”
“Sul serio?...non mi hai detto niente!” fece sorpreso. “Che stai architettando?” chiese curioso.
“Non ti preoccupare , Jay. Vedrai andrà tutto bene!” lo rassicurò.
“O cavolo!!” si lamentò Jared.
“Cosa?!”
“ Mi hai chiamato Jay!” fece davvero preoccupato, Jared.
“E allora? Ti chiamo spesso Jay!!”
“Sì. E ogni volta mi ritrovo a dover subire i casini che combini e che irrimediabilmente ricadono su di me! Dimmi che hai fatto?” insistette.
“Ma dai, non esagerare!” iniziò a ridere Jensen.
“E no!! Dimmi…dimmelo…dimmi che hai in mente Ackles!” si impuntò Jared, iniziando a torturare il compagno con solletico e piccoli pizzicotti.
Jensen iniziò a contorcersi nell’abbraccio del giovane, ridendo e scattando con il corpo,  per quelle torture.
“Dimmelo, Jensen….andiamo o giuro che andrò avanti fino a domani!!” insisteva mentre , entrambi, iniziarono a ridere di gusto.
Non videro il finale del film. Quello che avvenne, grazie a quelle amorose “torture”, fu molto più interessante e soddisfacente.
 
Una settimana dopo, Jared e Jensen, erano ad Austin, a casa dei genitori di Jared, ma con grande sorpresa, quando il giovane mise piede fuori dal taxi, non vide solo la sua famiglia sotto il portico, ad attenderli, ma anche la famiglia di Jensen. Al completo.
Mentre i due tiravano fuori i loro bagagli, Jared, cercando di mascherare con un sorriso, il nervosismo che sentiva crescergli dentro, si avvicinò a Jensen.
“Lo sapevo…lo sapevo che avevi fatto qualcosa!” lo accusò guardando la marea di familiari pronti ad accoglierli.
“Beh! se devi imparare a nuotare è meglio farlo dal lato alto della piscina, no?” fece il maggiore tirando fuori una delle sue sacche da viaggio.
Jared, anche se un attimo tentennante,  si lasciò convincere. Forse era meglio così, almeno, avrebbero fatto il discorso, quel discorso, una sola volta.
“Ok! E hai pensato anche a che cosa dirgli e a come dirlo?” chiese fiducioso che il compagno avesse pensato anche a quello.
“Dire?” fece stupito Jensen. “Io pensavo più ad una dimostrazione pratica!” fece ancora.
“Cosa?” esclamò tra i denti.
“Sì. Andiamo lì. Io ti stampo un bel bacio alla francese davanti a tutti e poi, quando avranno ripreso a respirare gli diciamo: “Ta-dan!! Io e Jared stiamo insieme. Ci amiamo alla follia. Non riusciamo a starci lontani e passiamo le notti a fare l’am…” ma su quell’ultima parola, Jared lo bloccò fulminandolo con il solo sguardo.
“Ackles..” lo avvertì. “Tu prova a dire una cosa del genere…tu prova solo ad avvicinarti a me, fin quando non avremo detto tutto e io ti uccido. Chiaro?”
“Ehi! io volevo solo semplificare le cose!” sembrò volersi giustificare innocentemente , anche se dentro di lui, anche Jensen, moriva di ansia per quel passo che stavano per fare.

Quando finalmente furono attorniati dai loro parenti, si fecero guidare nelle solite  accoglienti rimpatriate texane. I bambini giocavano e si rincorrevano, i vari parenti si scambiavano notizie stile telegiornale  e mentre le due matriarche si avvicendavano e affaccendavano tra i vari tavoli, i due padri si scambiavano consigli su come utilizzare  al meglio un barbecue per tutte quelle persone. Jared e Jensen fissavano quel meraviglioso quadro familiare, sorridendo , grati di farne parte.
“Stiamo per fare la cosa giusta?!” chiese Jared , sottovoce. Ma non perché non voleva Jensen nella sua vita, ma perché sapeva che quello che volevano confessare alle loro famiglie, li avrebbe colpiti profondamente. E se li avesse sconvolti al punto di ferirli indelebilmente?
“Sì. Io..credo..penso di sì. Se vogliamo stare insieme, non possiamo tenerglielo nascosto.” Disse e poi avvicinandosi appena un altro po’ a quello che era ancora il suo compagno segreto, continuò. “Ma se vuoi tirarti indietro…lo capirò. Se vuoi aspettare o tenere la cosa ancora solo per noi. Lo accetterò. Ti amerò comunque , Jared. Nel segreto della nostra casa o alla luce del sole. Ti resterò accanto e ti seguirò in qualunque  sia la tua scelta.”
Jared aveva un groppo in gola in quel momento. Avrebbe voluto abbracciarlo e gridare immediatamente che non c’era cosa o persona al mondo che amava quanto amava Jensen. E c’era solo un modo perché questo desiderio fosse realizzabile.

“Mamma…papà….Alan, Donna!” chiamò facendosi un po’ avanti e sapendo che Jensen gli era vicino. “Io e Jensen avremmo qualcosa da dirvi. È importante  ed è importante che sentano tutti.”
“Ragazzo, tutto apposto?....c’è qualche problema….magari al lavoro?!” si volle assicurare il padre di Jared.
“Jensen?” intervenne anche Alan.
“E’ tutto apposto, papà. Vogliamo solo che ascoltiate.” fece il maggiore portandosi accanto a Jared. “Circa un anno fa, è successo qualcosa. Qualcosa di sorprendente. Inaspettato e lo ammetto, perfino per noi, sconvolgente.” fu il prologo.
“Ok! Dopo un preambolo del genere, avete tutta la nostra attenzione.”, intervenne Jerry.
“Prima di continuare, voglio solo ….solo dire una cosa. La decisione che abbiamo preso, io e Jared, non è ….oddio! qualcuno direbbe “negoziabile” , ma non so se sia la parola giusta. Non vogliamo mancarvi di rispetto ma qualunque sia la vostra opinione al riguardo, noi non torneremo indietro. Non potremmo nemmeno volendolo.” disse deciso.
“Ragazzi, volete lasciare la serie!?” azzardò Alan, pur sapendo quanto importante fosse per loro.
Jensen fece cenno di no con la testa e poi senza guardare Jared, allungò solo una mano verso di lui, che gli stava ad un passo dietro. 

Le loro mani si incontrarono a metà tra i loro corpi e le dita si intrecciarono perfettamente come avevano già fatto migliaia di volte. Tutte quelle volte in cui consapevoli e sorpresi allo stesso tempo, si rendevano conto di come perfette fossero le loro mani unite insieme.

Inspiegabilmente entrambi smisero di tremare, anche quando videro i volti stupefatti di chi li osservava in quel momento. Anche quando poterono sentire il giustificato stupore prendere forma in sussurrati  “oh!!”  di incredulità.
I due ragazzi fissarono tutti negli occhi e poi, inevitabilmente incrociarono gli sguardi dei loro padri che di rimando, fissarono loro e le loro mani e poi di nuovo loro.
Non sapevano come interpretare quella confusione, quel guardare di Jerry e Alan. Erano pronti ad accettare tutto, ma speravano che quel tutto non comprendesse disgusto.

A spezzare quel silenzio, fu Donna. La madre di Jensen si fece avanti.

“Credo di parlare a nome di tutti!” fece. “Dire che questo…..” indicando le loro mani ancora e sempre unite. “ …non ci sorprenda sarebbe da ipocriti. Ma voglio che voi siate sinceri fino al midollo con noi e questo è il momento più adatto per farlo. Siete…. sicuri ?” chiese guardandoli come solo una madre può guardare e non lasciare scampo a menzogna.
“Sì.” Dissero insieme.
“Avete pensato alle conseguenze che questo comporta per voi?” chiese ancora e ancora risposero di sì.
“Per il vostro lavoro?” e ancora sì.
La donna vedeva la decisone marchiata a fuoco sul volto dei ragazzi davanti a lei e su quello più amato del figlio, che conosceva come nessun altro. Sapeva che se Jensen aveva deciso di fare quel passo, non lo aveva fatto senza pensarci o buttandocisi solo per curiosità. Le mille volte che gli aveva detto “Se hai intenzione di fare qualcosa, falla. Ma falla fino in fondo o non provarci nemmeno!”, sapeva che erano un monito che il figlio aveva stampato nel cervello.
Così decise di porre un ultima domanda. “Siete certi che sia amore e non.. altro?!” azzardò decisa, notando anche il lieve rossore che imporporò i due ragazzi.
 
“Sì, che è amore!” fece a questo punto la voce della madre di Jared, Sherri.

Si fece avanti anche lei raggiungendo l’amica. “Guarda i loro volti, Sherri. Guarda i loro occhi. Guarda le loro mani. Non hanno mai smesso di stringersi. Di sostenersi. Conosco mio figlio e tu conosci il tuo e sai che mai e poi mai si sarebbero esposti in questa maniera se ciò che li ha uniti  non fosse stato ….amore!”
I due mariti raggiunsero le loro mogli. Lo fecero con passo deciso e questo quasi impaurì i due ragazzi. Sembrava avessero più o meno l’appoggio delle madri, ma vedere i due patriarchi avanzare così, non lasciava ben intendere e le mani si strinsero automaticamente. Contrassero le mascelle in attesa di quel giudizio e i loro respiri aumentarono in sincrono.
“Papà!?” sussurrò Jensen. “Io….”
Ma Alan lo fermò, mettendogli una mano sulla spalla. “Ti ho cresciuto insegnandoti che devi sempre lottare e sostenere quello in cui credi e ami.”
“Sì, papà!”
“Credi in Jared? Lo ami? Lotteresti per lui?” furono le domande spiazzanti e inaspettate da parte dell’uomo.
“Sì. Con tutto il cuore. Come mai avrei pensato di poter fare!” fu la risposta immediata che il ragazzo si sentì di dare mentre sentiva la mano di Jared tremare nella sua, mentre rispondeva in quel modo, ad Alan.
L’uomo rimase per un attimo in silenzio , attendendo che anche l’amico avesse le sue spiegazioni. Infatti anche Jerry volle assicurarsi dei sentimenti del suo ragazzo.
“Io non ho domande profonde da farti, ragazzo. Ma voglio solo che tu mi guardi negli occhi e mi giuri che sei…felice!” chiese semplicemente.
“Lo sono, papà. Immensamente!”
I due uomini a quelle risposte si guardarono. Per un attimo sembrarono titubanti e poi, quasi nello stesso momento, afferrarono i loro figli e li strinsero a loro in un potente  e caloroso abbraccio.

Solo allora le mani di Jared e Jensen trovarono il coraggio e la forza di dividersi.

“E allora sii felice, figlio mio!” sussurrò Jerry , all’orecchio del figlio che sull’orlo delle lacrime non potè che rispondere “Ti voglio bene, papà! Ti voglio bene!!”
Nella stessa condizione erano anche gli altri due. Gli occhi lucidi e le braccia strette uno intorno all’altro.  “Sai che questo manderà in crisi tua madre?...lei avrebbe adorato sparlare della nuora che gli ha portato via il  suo adorato Jens!!” scherzò Alan.
“Tranquillo, papà! Jared saprà esasperarla lo stesso!!” rispose ridendo anche Jensen.

Quando tutti quelli che assistettero a quella scena capirono che i 4 genitori avevano accettato di buon grado quella nuova “esistenza”, capirono anche che non c’era motivo per non partecipare alla gioia che vedevano e quindi si unirono a quelle che forse erano congratulazioni di rito.
Solo una rimase in disparte e piano si eclissò dall’euforia del momento.
Jared se ne rese conto. “Mamma?!” la chiamò mentre la vedeva allontanarsi. “Mamma?!!” e fece per raggiungerla, ma fu Jensen a fermarlo.
“Ti prego…lasci che le parli io.” chiese.
“Ma io….perchè?...è stata la prima a ….accettare e ora lei…” disse confuso da quell’atteggiamento.
“Lo so. Ti capisco ed è per questo che ti chiedo di lasciare che sia io a parlare con lei per primo. Per favore!” fece ancora e gli accarezzò leggero il viso quando il giovane acconsentì.
 
Jensen raggiunse Sherri nel portico dietro la grande casa. La donna era appoggiata alla balaustra e sembrava pensierosa.
“Sherri?!”
La donna non si voltò, ma si limitò a dare le sue spiegazioni.
“Vi farete del male, Jensen.” Disse.
“Perché dici così?...io e Jared ci amiamo. Non ci faremmo mai del male!” provò a spiegarle , mentre le si faceva più vicina.
“Jensen, io vi ho visti, anzi, vi ho guardati prima , di là. E il vostro è vero amore. Ed è forte, profondo. Le vostre mani non si sono mai staccate anche quando pensavate che Jerry o Alan potessero reagire in qualche maniera. Non avete mai arretrato. Nessuno di voi ha mai solo pensato di fare un passo indietro senza l’altro.” Gli disse, finalmente, girandosi verso di lui.
“E questo…. è un male?!” domandò perplesso.
“Da quando vi conosco non vi ho mai visto fare qualcosa uno senza l’altro. Se c’è Jared poco dopo ci sei tu, o il contrario. L’uno , l’ombra dell’altro. E se uno mette un passo, l’altro ne mette due per poter essere in grado di sostenere in caso di caduta.” Disse come metafora. Ma Jensen la lasciò continuare perché sapeva che la donna non aveva finito. E infatti.
“Voi vi state amando di un amore che molti conoscono dopo anni e anni di sacrifici e compromessi.  Vi farete del male, Jensen. Perché dalla cima si può solo cadere.” disse ancora.
“Mi stai dicendo che dovrei amare di meno tuo figlio?!” chiese perplesso.
“No, ti sto dicendo che dovrete amarvi senza annullarvi. L’amore deve governare i vostri cuori democraticamente e non sottomettervi in una dittatura. Riesci a capire quello che voglio dire, Jensen?!” fece con apprensione, notando lo sguardo esitante del ragazzo.
“Io….” stava per rispondere quando intervenne Jared.
“Io lo amo, mamma.” continuò  Jared che non aveva resistito e li aveva raggiunti. “Una volta…..mi dicesti che il vero amore deve venire prima di ogni altra cosa!” ricordò il giovane.
“E’ così, amore mio.” Rispose la madre.
“Jensen è il vero amore!” le disse prendendole la mano. "L'unico amore, per me!"
Sherri non seppe più che replicare. Ma non perché si fosse arresa, ma solo perché vide gli occhi del figlio e niente al mondo poteva esprimere l’amore come quello che quegli occhi le stavano mostrando in quel momento.
“E allora…amore sia!” esclamò abbracciandoli entrambi.
 
Una settimana dopo, nel bel mezzo della sesta stagione, era la volta della sconvolgente  rivelazione anche ai loro colleghi e tutto il resto del gruppo.
Era un venerdì e i due attori chiesero ai loro amici più stretti e ai loro colleghi da anni, di fermarsi solo per pochi minuti poiché avevano bisogno di parlare con loro di una “certa situazione”.  Nell’ultimo set che avevano utilizzato, Jared e Jensen stavano di fronte ad una cinquantina di persone, tra cui Bob, Jeremy, Jim Micheals, Misha, Beaver e Sheppard e poi tutti gli altri.
“Allora ragazzi? A che dobbiamo questa riunione?” chiese Micheals sinceramente curioso.
“Sì, ok!” fece Jensen che come il suo Dean aveva perso a “sasso carta forbice” contro Jared, per chi doveva dire tutto. “Allora….quello che sto…che stiamo per dirvi potrebbe sinceramente cambiare le cose tra di noi, per lo show e quindi…”
Sheppard lo fermò, apprensivo. “Calma, ragazzi. Non starete mica per dire che volete mollare lo show, che non avete intenzione di confermare per la settima?”
“No, no,no!!!” rispose Jensen. “Ma il fatto è che dopo aver sentito quello che abbiamo da dire, potreste anche essere voi quelli ad avere dei ripensamenti …” ma questo lo disse guardando Singer , Carver e il produttore.
“Di che diavolo parli, Jensen?!” fece lo stesso Carver, mentre un confuso brusio cominciava ad aumentare tra tutti i presenti.
“Ok! Al diavolo. La stai prendendo troppo alla lontana Jensen. Sono nostri amici e prima o poi gli capiterà di vedere questo!” intervenne Jared  che parlò  ed agì più perché non sopportava più l’ansia di quel momento , che altro.
Jensen lo guardò sorpreso e capì immediatamente quello che il compagno stava per fare e non fece in tempo a tirarsi indietro che Jared lo afferrò per le spalle e lo baciò. Lì. Davanti a tutti.

E porca miseria!, lo baciò con tutti i sacri crismi.

Il resto dei presenti guardarono la scena a bocca aperta e per un momento pensarono che quello fosse l’ennesimo scherzo messo in atto dai temibili J2.
Sì!, poteva esserlo!!
Se non fosse stato per il fatto che più il bacio andava avanti più vedevano Jensen aggrapparsi ai fianchi del collega e partecipare con più che coinvolta passione.
Quando i due finalmente si allontanarono, si ritrovarono sotto gli occhi di tutti. Bocche aperte, occhi spalancati , sguardi increduli.
Non sapendo cosa altro dire o fare…

“Ta-dan!! Io e Jared stiamo insieme!!” esclamò Jensen. Ma non ricevendo alcun ricambio a quell’esclamazione , sembrò quasi rimanerci male.
“Dovevi proprio dirlo!?” gli disse sottovoce Jared.
“E tu dovevi per forza baciarmi in quel modo?!” replicò Jensen
“Lato alto della piscina, ricordi?!” sembrò volersi giustificare il giovane.

Jensen lasciò stare e poi tornò a rivolgersi a quelli che sperava essere ancora amici e colleghi. “Allora Jeremy…..Bob….Jim…dite qualcosa!” fece curioso e soprattutto nervoso dell’esito di quella rivelazione. “ Siamo ancora i Winchester o a fine stagione Sam e Dean faranno le valigie?!”
Fu Bob a prendere la parola, anche perché sembrava quello meno sconvolto. Si avvicinò ai due attori e fissandoli al suo solito modo, li guardò con delusione e scosse pesantemente il capo.
“Bob..” sussurrarono entrambi i ragazzi, temendo la fine di tutto.

“Porca miseria, Collins! hai vinto!" esclamò con tono seccato.

"Ti devo 50 dollari!” fece, ancora, poi,  mostrando all’attore di Castiel la banconota appena tirata fuori dai pantaloni.
“Lo so che è brutto dirlo, capo…ma te l’avevo detto!!” fece l’attore andando a ritirare il suo premio direttamente dalle mani del regista.
Jared e Jensen guardarono quella scena interdetti. Davvero non ci stavano capendo niente.
“Bob, ma che cosa …”
“Andiamo, ragazzi. Davvero pensavate che non ci fossimo accorti di niente?” li stupì il regista, mentre gli si faceva vicino anche Carver e gli altri. “Sono mesi che girano scommesse sul modo con cui vi foste decisi a vuotare il sacco.”
“Cosa???!” esclamò stupito Jensen.
“E già. Io e Beaver puntavano su Jensen e su un diplomatico comunicato ufficiale alla produzione. Mentre altri…” e fece sottovoce il nome di Misha e Sheppard, “…puntavano su qualcosa di più plateale. Beh!, ora sapete chi ha vinto!”
“Che succederà ora, Bob?” chiese Jared, con aria preoccupata.
I tre responsabili si guardarono uno con l’altro e lasciarono che il regista facesse da portavoce. “Niente.”
“Come niente?!” fecero all’unisono i due.
“Continuate il vostro lavoro come avete sempre fatto. Continuate ad essere i soliti Jared e Jensen che hanno iniziato questo viaggio e avrete il nostro pieno appoggio. Come sempre.  Questo è tutto.” Sentenziò deciso e paternale.
“E con la stampa, come…”
“Quella è roba mia!” intervenne Michaels. “E credetemi quando avrò finito con loro, sarete i beniamini della rete!” disse rassicurandoli.
E così fu.

Organizzarono una conferenza stampa in cui fu reso pubblico il legame affettivo dei due protagonisti di Supernatural, ma fu presentato in una maniera talmente semplice e naturale che gli addetti ai lavori quasi non si resero conto del grande cambiamento a cui erano stati chiamati ad essere partecipi. Micheals era davvero un gran maestro con le pubbliche relazioni.
Oramai, tutto era alla luce del sole. Tutti sembravano aver accettato quella nuova condizione. Jared e Jensen potevano vivere tranquillamente il loro amore e tutto sembrava dover andare solo per il verso giusto.

Sembrava….
   
 
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