Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Halosydne    22/01/2009    7 recensioni
La prima notte del trio a Grimmauld Place. Hermione non riesce a dormire... Sulle note di "Everytime we touch", Cascada Dedicata a HermioneCH, perchè c'è Herm e c'è Grimmauld Place... e alla mia socia __granger.Enjoy it!
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tu puoi fare tutto¨

Ad un momento così.

 

 


Hermione non dormiva. Continuava a camminare avanti e indietro nel salotto, stringendosi le braccia attorno al corpo, rabbrividendo, ma cercando di cancellare il sonno.
Hermione non voleva dormire. Aveva paura di quello che avrebbe sognato. Di quello che avrebbe rivissuto in sogno. Sapeva che, non appena avesse chiuso gli occhi, le sarebbero apparsi tutti gli eventi di quella terribile giornata.
Cercava persino di non sbattere le palpebre, al punto che gli occhi le lacrimavano, O forse stava piangendo, e non voleva ammetterlo, neanche a sé stessa. Perché l’ultima volta che aveva pianto, i suoi genitori non erano ancora Wendell e Monica Wilkins. Non si era ancora cancellata dalle loro memorie. Ricordava che la mano con la bacchetta le tremava; si era sentita una vigliacca a colpirli così, alle spalle, ma sapeva che altrimenti non avrebbero mai accettato di mettersi in salvo.
Tu puoi fare tutto, piccola. Lo so.
Era quello che le aveva detto suo padre mentre la faceva salire sull’Espresso per Hogwarts, sette anni prima. Quel giorno, la sua bambina partiva per una nuova vita, lo sapevano entrambi.
Avevi quasi ragione, pà, pensava Hermione. Sono riuscita a fare di tutto, perfino a farti dimenticare di me. Ma finché non mi abbraccerai di nuovo, dicendomi che è tutto finito… fino ad allora, non potrò riuscire a dire di saper davvero vivere senza di te e della mamma.
Non poteva singhiozzare. Non doveva.
Si buttò sul mucchio di cuscini che le faceva da letto, sperando di soffocare il pianto, senza calcolare la scarsa stabilità della struttura. Che franò irreparabilmente, facendola finire per terra, a tre centimetri dal viso di Ron.
Hermione trattenne il respiro, sperando che il ragazzo non si svegliasse, non che questo avrebbe migliorato di molto la situazione. Se voleva sperare di liberarsi da quel groviglio di cuscini e sacco a pelo, doveva per forza strappare Ronald alla terra del sonno, nonostante lui continuasse a dormire beato, come se una ragazza non gli fosse appena –e letteralmente- caduta tra le braccia.
D’accordo, ora lo sveglio. Sbadigliò, e senza che nemmeno se ne accorgesse, si girò un po’, cercando una posizione più comoda. Davvero, adesso gli do una gomitata e lo sveglio. Sbadigliò di nuovo. Come si sentiva bene lì! Non poté fare a meno di raggomitolarsi contro Ron, l’unica fonte di calore e conforto nel salotto al numero dodici di Grimmauld Place, e di chiudere gli occhi. Poi, piano piano, si addormentò.


I still hear your voice
when you sleep next to me
I still feel your touch
in my dreams...

 
Sognava. O meglio, viaggiava tra i ricordi. Era come una specie di regalo della sua mente contorta, il migliore e il peggiore possibile: rivedere quello che era stato, e che non sarebbe stato mai più. Mille immagini della sua infanzia e dei suoi sei anni ad Hogwarts le turbinavano nella mente, come se qualcuno si stesse divertendo con il tasto dell’avanti veloce.
E poi, quel qualcuno premette il tasto Play, e alzò il volume.
«MA SEI DIVENTATA MATTA? SEI UNA STREGA, SI’ O NO?»
Ron gridava, mezzo soffocato dal Tranello del Diavolo, il suo modo niente affatto delicato di rassicurarla. Eppure era stato così che Hermione aveva ricordato cosa fosse quel rametto che stringeva nella mano destra. Erano state le parole di Ron a far rimettere tutto al proprio posto, anche se avevano solo undici anni e lui le stava urlando contro.
Aveva dato un senso a tutto il resto, come il suo braccio attorno alle sue spalle, solo pochi mesi prima, al funerale di Silente. L’unica cosa che la aveva strappata da un abisso di dolore e paura. Li ricordava così bene, quella sensazione, quel contatto, che anche in quel momento, nel bel mezzo del sonno, le sembrava di sentirlo ancora.
Hermione spalancò gli occhi: non aveva immaginato niente. Ron, inconsciamente, la stava abbracciando, tanto stretta che lei poggiava la testa sul petto di lui. Sospirò e chiuse di nuovo gli occhi. Detestava doverlo ammettere, ma non poteva fare a meno di sentirsi al sicuro. Ron teneva lontano gli incubi che aveva vissuto quel giorno, la paura per quello che gli aspettava, il senso di perdita per una casa e per delle persone che non era sicura avrebbe rivisto tanto presto.


Forgive me my weakness
but I don’t know why
without you it’s hard
to survive...

 
Poi, Ron si rigirò nel sonno, sciogliendola dall’abbraccio, e Hermione reagì in modo assolutamente irrazionale. Scoppiò a piangere, all’improvviso, senza motivo. Singhiozzava e tremava, come una bambina. Era come se tutta quella sensazione di sicurezza e di calore fosse svanita, lasciandola debole, fragile. Ron si svegliò e scattò a sedere.
«Hermione? Cosa diavolo ci fai qui?» Altro che calore. Per la serie non-svegliare-il-cane-che-dorme. Si tirò su a sedere anche lei.
«Non è colpa mia se la tua laurea in Ingegneria dei Cuscini è stata evidentemente ottenuta con la corruzione, Ronald» borbottò la ragazza, piccata, sperando con tutto il cuore che Ron non si accorgesse che stava piangendo.


’cause everytime we touch
I get this feeling
{everytime we kiss
I swear I could fly}
Can’t you feel my heart beat fast?
I want this to last
Need you by my side...

 
Il ragazzo ridacchiò, divertito. Poi però si accorse del tono di voce di Hermione, le prese il mento con due dita e le girò il volto, in modo che stesse a un paio di centimetri dal suo. La ragazza non poté negare a sé stessa che in quel preciso momento aveva smesso di tremare, e sentiva la pelle calda sotto le dita di Ron. «Herm, tu stai piangendo».
«No». Non ora, almeno.
«Tutto bene?» chiese il rosso, preoccupato.
«Vuoi la verità?» Lui annuì, serio, e lei sospirò. «Ho paura» disse in un sussurro. Una piccola lacrima scese giù per la sua guancia sinistra, e lei abbassò il volto, cercando di non farsi vedere.
«Ehi» rispose Ron, piano, costringendo di nuovo il viso di Hermione a guardarlo. La ragazza aveva gli occhi lucidi. «Andrà tutto bene, Herm. Non dico che sarà facile, ma so che ce la faremo. Insieme. Io, tu e quell’idiota di Harry, che pensa di poter fare tutto da solo ma se in questo momento ci trovassero dei Mangiamorte, sarebbe spacciato senza di noi che siamo svegli mentre lui dorme beato» Hermione ridacchiò, asciugandosi la faccia, e Ron sorrise, sollevato. Non riusciva a vederla piangere.


{...}
Your arms are my castle,
Your heart is my sky,
They wiped all the tears that I cried...
Oh, the good and the bad times
We’ve been through them both
You make me rise when I fall...

 


«Ma Ron…» disse lei dopo un po’ «… ti rendi conto di quello che dovremo fare?» le tremava il mento. «Viaggiare di nascosto, avventurarci in posti pericolosi, trovare e distruggere gli Horcrux… prima o poi se ne accorgerà, Ron, e sarà peggio ancora. E poi… come diavolo faremo? È magia troppo difficile per n...»
Il ragazzo le mise un dito sulle labbra, zittendola. «Ma Hermione... tu, con una bacchetta in mano… puoi fare tutto!»
Lei lo guardò. Poi scoppiò in lacrime, gettandosi addosso a lui E Ron, alquanto stupito, la abbracciò forte, cullandola.


Quando finalmente Hermione si addormentò, e smise di piangere, Ron la fece sdraiare sulla pila di cuscini, risorta grazie ad un piccolo incantesimo, le posò un bacio sulla fronte e si sdraiò anche lui, senza mai lasciarle la mano. In quel momento, più che mai, sapeva che se lei fosse caduta, sarebbe stato lui a farla rialzare.

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Halosydne