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Autore: SAA89    21/07/2015    3 recensioni
Allora, manca meno di un mese ad Avengers: Age of Ultron, ma abbiamo visto tutti la scena nei titoli di coda del primo film. Sappiamo che il prossimo avversario dei Vendicatori sarà Thanos. E sappiamo anche che non lo metteranno a nanna prima del 2019, e ci vorranno la bellezza di UNDICI FILM!
Quindi, se non vi va di aspettare così tanto, questa è la mia idea su come potrebbe svolgersi la storia. Questa fic inizia dopo Iron Man 3: Loki è sotto chiave ad Asgard, ma il suo fratello adottivo ha già notato che qualcosa in lui è cambiato. Nel frattempo, gli altri Avengers continuano le loro vite a New York. Ma forze oscure cospirano contro i nostri eroi...
(a proposito, Romanogers a partire dal capitolo 2. Perché? Perché sì.)
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Steve Rogers/Captain America, Thor, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ormai su Washington era calata la sera. C’era voluta quasi un’ora perché Natasha riuscisse finalmente a calmarsi.

Rimasero in silenzio ancora per qualche minuto, dopo che lei aveva finalmente smesso di piangere. Steve la teneva ancora in braccio, con una mano dietro la testa per stringerla al suo petto come un neonato.

Stava ancora tremando leggermente. Steve non avrebbe mai voluto forzarla nello stato in cui era, ma aveva bisogno di sapere che fine aveva fatto la gemma: < Nat... >

< Mi dispiace, Steve... > balbettò la rossa, rannicchiandosi ancora di più contro di lui.

Doveva essere successo qualcosa di davvero terribile su quell’aereo, per far crollare Natasha in quel modo: < Che cosa ti hanno fatto, Nat? >

Quella era un’ottima domanda. Sapeva che Steve si riferiva a quello che era successo sull’aereo, ma quando lo scettro era esploso, Natasha aveva visto per filo e per segno tutto quello che le era stato fatto per trasformarla nell’assassina che era.

Raccolse tutta la sua forza di volontà, per dare a Steve la risposta che cercava: < C’era un tizio, sull’aereo. Alieno. Ha detto di chiamarsi Corvus... qualcosa... >

Loki aveva menzionato un nome simile durante la riunione: < Corvus Glaive? > chiese Steve. Natasha annuì semplicemente. I sospetti di Loki erano fondati.

< Non so come abbia fatto, ma ha strappato la gemma dallo scettro e poi è sparito. Deve aver usato qualche magia per teletrasportarsi... > continuò la ragazza.

Steve rimase per un attimo in silenzio a rielaborare quell’informazione. Quindi la gemma era effettivamente caduta in mani nemiche.

A questo punto, era un’altra la questione che gli premeva: < È stato lui a ridurti così? >

Natasha scosse la testa: < No. È stata la gemma >

Steve la strinse un po’ più forte, incoraggiandola a continuare: < Quando l’ha tolta dallo scettro, la gemma ha liberato un’ondata di energia che mi ha colpito in pieno. Non so spiegarti come, ma ho visto delle cose... delle allucinazioni terribili... e anche qualcos’altro... >

Steve sentiva che per lei, continuare quella discussione sarebbe stato deleterio: < Natasha, non devi per forza- >

< Ho visto chi sono in realtà > lo interruppe lei.

Steve non capiva: < Di che stai parlando? >

Natasha si spostò, sedendosi sul letto senza guardarlo negli occhi: < Nella Stanza Rossa, mi hanno cancellato la memoria per evitare che sapessi a che genere di trattamenti mi hanno sottoposta... quella gemma mi ha aperto gli occhi. Ho visto tutto quanto, nei minimi dettagli... ora so perfettamente in che razza di mostro mi hanno trasformata... >

Steve cercò subito di consolarla: < Ho letto i file, Natasha. So tutto della cerimonia di laurea della Stanza Rossa >

< Mi hanno sterilizzata – lo interruppe nuovamente lei – non posso... non posso più avere dei figli... >

< Natasha, questo non ti rende affatto un mostro. L’hanno fatto contro la tua volontà >

La ragazza si voltò di nuovo verso di lui: < Ma io non intendevo solo questo... >

Steve rimase in silenzio, confuso. Natasha abbassò la testa: < Io ero la migliore allieva della Stanza Rossa. Nessuna prima di me aveva mai avuto punteggi alti come i miei, e nessun’altra li ha avuti da allora... così, Lukin decise che io ero la candidata perfetta... >

< La candidata... che significa? La candidata perfetta per cosa? >

< Per il programma Vedova Nera >

Ci fu un lungo attimo di silenzio. Steve credeva che la Stanza Rossa fosse il programma Vedova Nera... invece erano due cose separate?

Natasha faceva molta fatica a trovare le parole giuste: < Steve, io... quando vengo ferita, guarisco molto più in fretta delle persone normali... > disse, sciogliendo le bende che le fasciavano l’avambraccio destro. Steve notò che la ferita che Natasha aveva riportato sull’aereo si stava già rimarginando, e non sanguinava quasi più.

Natasha continuò: < Finora non avevo idea di come fosse possibile. Mi hanno cancellato la memoria perché non rivelassi mai queste informazioni nel caso in cui fossi stata catturata, ma adesso lo so. Ho visto tutto. Guarisco così in fretta perché... perché al termine del mio addestramento, subito dopo avermi sterilizzata, mi hanno iniettato un siero... >

Steve non credeva alle sue orecchie: < Un... siero? Intendi un siero del super soldato? >

Natasha annuì. Dopo un attimo di silenzio, riprese: < Nelle tue cellule c’è il siero completo, Steve... la mia versione è ridotta; gli scienziati di Lukin non sono riusciti a replicarlo del tutto. Mi ha resa solo leggermente più forte e più veloce... ma mi fa guarire più in fretta, e in teoria dovrei anche invecchiare molto più lentamente del normale... proprio come te >

< Ma... come faceva Lukin ad avere quel siero? >

La ragazza distolse lo sguardo dal suo: < Lo ha isolato dal sangue di un altro super soldato >

Steve rimase di sasso.

Sin era con Lukin all’aeroporto. Lavoravano insieme. Sin gli aveva addirittura prestato lo scettro per cercare di soggiogare Natasha. Quindi...

< Io sono quello che sono... grazie al sangue di Synthia Schmidt > disse Natasha.

Steve non sapeva cosa rispondere. Rimase in silenzio, con gli occhi sgranati. Natasha abbassò la testa e le lacrime tornarono a rigarle il volto. Stava per crollare di nuovo, quando Steve finalmente reagì. Le prese il viso tra le mani, sollevandolo perché lei lo guardasse in faccia:

< Ora ascoltami, Natasha: noi non siamo quello che gli altri decidono, siamo quello che scegliamo di essere. Synthia Schmidt ha scelto di fondare un’organizzazione terroristica. Nessuno l’ha costretta a mettere in piedi una nuova HYDRA, o ad uccidere Peggy. Lo ha fatto di sua spontanea volontà. Tu invece non hai mai scelto di essere una spia del KGB, o l’assassina personale di Lukin; quelle cose ti sono state imposte. Ma hai scelto di essere un agente dello SHIELD. Appena ne hai avuto la possibilità, hai scelto di fare la cosa giusta >

Fece una breve pausa, per assicurarsi che il suo discorso avesse avuto effetto.

< Non pensare mai di essere come Sin. Tu non sei un mostro. Sei una brava persona, Nat >

Natasha non era convinta. Aveva abbassato gli occhi, non riuscendo più a sostenere lo sguardo di Steve. Lui avrebbe tanto voluto che la smettesse di pensare che l’unica cosa che contava fosse il numero dei morti o la quantità di rosso sul suo registro. Natasha meritava molto più di quello che aveva avuto dalla sua vita...

< Se pensi che ti stia dicendo queste cose solo per farti sentire meglio... ecco la prova che ti sbagli > disse, avvicinandosi e baciandola sulle labbra.

Natasha sentì una scossa elettrica correrle giù per la spina dorsale. Non aveva mai provato nulla del genere in tutta la sua vita. Sgranò gli occhi in assoluta sorpresa, ma Steve non la lasciò. Finalmente, dopo un lungo attimo, Natasha iniziò a rilassarsi e lasciarsi andare. Portò le braccia attorno al collo di Steve, traendolo più vicino. Quando finalmente riuscirono a staccarsi l’uno dall’altra, Natasha non sapeva assolutamente cosa pensare, per la prima volta in vita sua. Allora seguì l’istinto, si avvicinò e lo baciò di nuovo.

Mentre entrambi sentivano che stavano per perdere il controllo, Natasha si staccò improvvisamente da lui. Sembrava disperata.

< Non mi sono mai trovata in una situazione simile... Steve... io... io non sono mai riuscita... non ho mai provato un sentimento come questo in tutta la mia vita... > sussurrò, tra le lacrime.

Quelle parole lo colpirono con una violenza cento volte maggiore di una martellata di Thor.

< Ti prego, Steve... ti prego... non ce la faccio più a non sentire niente... ti prego, aiutami... >

Fu allora che Steve la abbracciò più forte di quanto non avesse mai fatto, e non la lasciò più andare. Rimase avvinghiato a lei in ogni istante, per tutta la notte, mentre la faceva sua, insegnandole ad accogliere quel sentimento nuovo e a non respingere più le emozioni per paura di restare ferita, liberandola finalmente da tutti quei demoni che popolavano il suo passato.

Molto più tardi, Natasha era ancora rannicchiata tra le possenti braccia del capitano. Aveva di nuovo le lacrime agli occhi. Ma stavolta non erano lacrime di dolore o di disperazione. Erano lacrime di gioia. Sorrise, tirando su col naso e asciugandosi velocemente gli occhi: < Steve... adesso cosa succede? Voglio dire... tra noi due. Che cosa siamo noi, adesso? >

< Possiamo essere tutto quello che vuoi, Natasha > rispose Steve incoraggiandola.

< Voglio sapere che cosa vuoi tu, Steve... sei sicuro di volere qualcuna con un passato come il mio? > rispose lei, dopo un lungo attimo di silenzio.

Steve sospirò: < Quando capirai che non me ne importa niente del tuo passato? Te l’ho già detto, tu sei una persona buona. Non devi avere paura, Nat... >

Natasha si era sempre negata qualunque genere di affetto. Si era negata la possibilità di vivere la sua vita, in parte perché non voleva essere compromessa in nessun modo, ma soprattutto perché non credeva di esserne capace. Aveva paura di ferire le persone a cui teneva.

Ma ormai era stanca. Stanca di essere fredda e distaccata. Stanca di non poter contare su nessuno e doversela sempre cavare da sola. Stanca di cercare di spiegare tutto in modo razionale.

Quello che provava per Steve andava oltre la razionalità. Non poteva pensarci sopra e poi decidere. E negare a se stessa i suoi sentimenti l’avrebbe soltanto fatta soffrire, e avrebbe fatto soffrire anche Steve.

Si voltò lentamente, guardandolo negli occhi: < Io... io vorrei tanto essere la tua ragazza, Steve... > disse.

Steve sorrise, baciandola di nuovo: < Lo vorrei tanto anch’io, Nat >.

*

< Perché l’hai fatto!? > urlò Tony, in preda ad una crisi isterica degna della peggiore scolaretta mestruata. Pepper era seduta ad un tavolo, con un’espressione ferita e frustrata.

< Tony, sei stato tu a costruirmi quell’armatura, no? >

< L’ho costruita perché tu fossi al sicuro, non perché ti lanciassi in mezzo ad una guerra! Hai idea di come mi sono sentito quando ti ho vista entrare in quell’aereo? >

Pepper abbassò lo sguardo, sospirando: < Credo proprio di sì. Credo che tu abbia provato esattamente quello che provo io ogni volta che tu ti metti la tua armatura... >

Tony era stato colto in contropiede. Non si aspettava una risposta del genere. Pepper continuò:

< La prima volta, quando ti ho visto affrontare Obadiah su quel gigantesco mostro di metallo che aveva costruito, credevo di svenire da un momento all’altro. Poi quando ho visto Vanko affettare la tua macchina su quel circuito a Montecarlo, sentito una fitta al cuore ogni volta che lanciava una frustata. Quando Loki ha attaccato New York, l’ho saputo dalla TV, come un’estranea. Ti ho visto sparire in un wormhole abbracciato ad un missile nucleare . E poi arriva Aldrich Killian con tre elicotteri da guerra e fa saltare in aria la nostra casa con te dentro... >

Tony rimase in silenzio.

< Non voglio più restare a guardare, Tony. Se io non intervenissi e ti succedesse qualcosa, non me lo perdonerei mai. Mi hai dato un’armatura per proteggermi. Intendo usarla per proteggere anche te. Che tu lo voglia o no > concluse Pepper, alzandosi e uscendo. Tony non la fermò.





Allora, fatto interessante: nei fumetti, a Natasha è stata iniettata dalla Stanza Rossa una versione ridotta del siero del super soldato che hanno usato su Steve. Però per quanto ne so, non è mai stato spiegato come ha fatto la Stanza Rossa a mettere le mani su quel siero. Quindi, mi sono inventato io la spiegazione...
Per quanto riguarda Pepper e Tony non c'è molto da dire. sono sempre stato dell'opinione che Pepper sia uno dei personaggi più trascurati di tutto l' MCU. A proposito, l'Easter Egg nel capitolo scorso è nella breve conversazione che hanno Rumlow e Pepper, in cui lui le dice di aver letto di lei su Forbes: c'è una scena in Iron Man 3 in cui Eric Savin, il braccio destro di Aldrich Killian, se ne sta stravaccato su una poltrona a leggere una copia di Forbes con Pepper in copertina.
Non c'è altro da dire! Al prossimo capitolo!
  
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