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Autore: Light_Girl    21/07/2015    3 recensioni
"Guardai la siringa [...] Avevo sete."
"Non volevo sembrargli, come ha detto lui, un maniaco pervertito [...]"
"Io mi chiamo Freddy. Freddy Fazbear. Tu devi essere Fiamma giusto? [...] Ci serve il tuo aiuto per uccidere Purple Guy"
ATTENZIONE: il personaggio di Purple Guy non rispecchierà il suo carattere originale, ma sarà più...Carino e coccoloso.
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Purple Guy, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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-Love and Blood-

 

Capitolo 3


POV FIAMMA

Non ricordavo niente di quello che era successo.

Mi guardai attorno: ero sopra un letto sgangherato con a lato un tavolino con diverse bende sopra; sul soffitto pendeva una lampadina attaccata dei fili elettrici scoperti, che donava un po’ di luce alla stanza, ma era ormai prossima a spegnersi del tutto.

Dal lato opposto del letto potevo vedere degli armadietti di ferro arrugginito.

Quella stanza era davvero strana, ma la cosa che più mi colpì era che vicino alla porta d’ingresso c’era un ragazzo comodamente seduto e addormentato su una sedia scricchiolante.

Non l’avevo mai visto fino a quel momento, ma la prima impressione che ebbi di lui fu dello sgomento.

Così istintivamente mi misi seduta e osservai meglio quello strano tipo: guardandolo meglio … mi sembrava carino.

“Però è meglio non farsi strane idee su persone che non conosco”

Non sapevo cos’era successo, né cosa ci facevo lì, quindi decisi di darmela a gambe il più velocemente possibile; però quando cercai di alzarmi, un qualcosa alla spalla mi bloccò e mi fece lamentare dal dolore.

Ed ecco che il ragazzo si svegliò.

Un’altra cosa strana è che aveva gli occhi completamente bianchi.

“Dannazione, l’ho svegliato!”

<< Uh … ehm, ciao! >> mi disse stropicciandosi gli occhi.

<< Ciao … > > gli risposi a bassa voce.

<< Ti fa ancora male? >> mi chiese indicando la mia spalla.

<< Un po’ … >>

In realtà mi faceva malissimo.

Ci fu una lunga pausa. Fu lui a rompere il silenzio.

<< Io mi chiamo Vincent, tu? >>

<< Il mio nome è Fiamma. Ma … cos’è successo? >>

<< Ecco … sei arrivata qui non so come, ti lamentavi, poi sei svenuta e io ti ho portato qui. >>

<< Capisco … grazie per l’informazione. >>

<< A proposito, cosa ti è successo alla spalla? Non sembra una ferita di tutti i giorni. >>

<< Credo di essermi punta con qualcosa ma non ricordo cosa. >>

<< Ah capisco … mi dici qualcosa in più su di te? So a malapena il tuo nome. Fiammifero, giusto? >>

<< Fiamma, non Fiammifero, idiota! >> esclamai, per poi scoppiare a ridere.

<< Idiota a chi? >>

Anche lui rideva.

<< Comunque una cosa che non sai su di me è che ho poteri legati al fuoco. >>

<< Poteri? Io non ci credo. >>

Alzai un dito, lo puntai vicino alla testa di Vincent e lanciai una lingua di fuoco.

Lui ovviamente si spaventò!

<< Okay, va bene, ci credo, ci credo! > > mi disse agitando le mani davanti a sé.

Mi scappò una risatina maliziosa.

<< Adesso però tocca a te sputare il rospo. >>

Vincent esitò deglutendo rumorosamente: si guardò attorno grattandosi la nuca.

<< Ehm … sono il guardiano della “Freddy Fazbear’s pizza”! >>

<< Oww … dici sul serio? Non è che ti stai arrampicando sugli specchi? >> gli dissi con un sorrisetto malizioso.

< < No, no, ti sto dicendo la verità! >>

<< Okay, ti credo. Ma … sei dell’altra sponda? >>

Vincent arrossì violentemente, così tanto da diventare più viola di quanto non lo fosse già.

“Non sa come rispondere, evidentemente è troppo imbarazzato.”

Si limitò a guardarmi negli occhi e a farmi “così-così” con la mano.

<< Bhe, capisco. Ognuno ha i suoi gusti. >>

Lui mi guardò sorpreso. Evidentemente pensava che gli avrei riso in faccia.

<< E … chi è questa persona? >>

Arrossì di nuovo e distolse lo sguardo.

<< S-Si chiama Scott. >>

<< E’ un bel nome. >>

Lui mi sorrise per poi distogliere di nuovo lo sguardo.

<< Lui però … non prova la stessa cosa per me. >>

<< Come fai a dirlo? >>

<< Bhe … lui mi tratta sempre male … >>

<< Anche questo è un segno di interesse. >>

Mi guardò negli occhi.

<< Lo pensi davvero? >>

<< Certo! E poi … tu sei un ragazzo così carino … > >

Questa volta fui io ad arrossire.

“Oh, cavolo! Non sapevo di essere così diretta!”

<< Grazie … sai, di solito non ricevo complimenti del genere … >>

Cominciai a massaggiarmi la spalla: ad un tratto cominciò a pulsare sempre più violentemente fino ad espandersi in tutto il mio petto.

La mia mente fu invasa da immagini raccapriccianti di cadaveri e sangue ovunque, fino ad esplodere come una bomba.

Cominciai a cadere all’indietro e a chiudere gli occhi piano-piano.

L’ultima cosa che ricordo fu Vincent che urlava il mio nome e che si precipitava verso di me, accompagnato dal rumore freddo della sedia che sbatteva a terra.

 

FINE 3° CAPITOLO

   
 
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