Odiava
stare dietro quel dannato bancone. Odiava passare le serate in quel modo, in
quel modo stupido e per nulla appagante. Perché nonostante gli sforzi il suo
lavoro non gli fruttava più di qualche manciata di ryo, da spendere per
comprare il minimo necessario. Appoggiò stanca la testa sul palmo aperto della
mano poggiandosi stanca sul bancone in legno, sporco e unto con qualsiasi
sostanza potesse ottenere quel risultato. Sbuffò infuriata e fece per guardare
l’orologio. Inutile farlo, si disse fra sé, in ogni caso il risultato non era
mai quello che si aspettava. Si gettò stanca sul bancone e socchiuse gli occhi,
fuori era ancora buio e lei era rinchiusa in quello stupido minimarket.
Socchiuse gli occhi, ascoltando il ticchettio delle lancette dell’orologio e il
suono grave delle auto che passavano a poca distanza da lì. L’autostrada.
Riaprì
gli occhi sentendo un rumore acuto, quasi un gridolino, provenire da dietro
alcuni scaffali. Si era addormentata e adesso sperava con tutta se stessa, che
quel poco che il negozio conteneva non fosse stato rubato da chissà chi. Si
stropicciò gli occhi verdi con la manica della maglia e si sporse in avanti per
osservare una buffa capigliatura fare capolino da dietro uno scaffale, qualcun
altro bisbigliava. Un altro gridolino, seguito da una breve imprecazione, la
misero in allarme. Un colpo di tosse, sarebbe bastato, pensò. I due che erano
dietro gli scaffali si affacciarono curiosi, come due bambini che vedono delle
caramelle, e la osservarono in silenzio.
- Buona sera!
- disse garbata, mentre sorrideva ai due.
- SEMPAI CI HA SCOPERTI! SCAPPIAMO! – gridò
d’un tratto un ragazzo con una buffa maschera in testa, lei fece un passo
indietro.
- RAZZA DI STUPIDO! TI AVEVO DETTO DI FARE
PIANO! - cominciava a pensare che
quelli fossero i peggiori rapinatori che le fossero mai capitati.
- Se siete dei rapinatori, vi suggerisco di
cambiare mestiere, non mettereste paura nemmeno ad un bambino! - disse senza alcuna paura, osservandoli
scettica, mentre sudavano freddo.
Fece il
giro del bancone con una pistola in mano. Sperava che quei due fossero sul
serio gli idioti che immaginava e che cadessero nel tranello, della pistola
giocattolo. Il ragazzo con la maschera cominciò improvvisamente a saltare per
il negozio urlando e chiedendo aiuto, mentre l’altro divenuto quasi blu in
volto, sudava vistosamente aggrappato alla parete di uno scaffale. Li fissò
stupita e quasi spaventata da quell’atteggiamento, sembravano aver più paura
loro che lei, pensare che li aveva scambiati per rapinatori. Scoppiò a ridere
divertita, quando il campanello della porta del negozio prese a tintinnare, non
ci fece granché caso, impegnata com’era a fissare i due che stavano per
svenire. Sorrise divertita, quando qualcuno le afferrò le braccia costringendola
ad un blocco totale. Una voce profonda, le sussurrò all’orecchio, facendola
rabbrividire di paura ed eccitazione al tempo stesso.
- Dovresti imparare ad usarne una prima di
prenderla in mano, giocattolo o meno…
- sbarrò gli occhi spaventata, questa volta il rapinatore c’era sul
serio.
- HIDAN-SAN CI VUOLE UCCIDERE!! SALVACCI! - prese ad urlare di nuovo il ragazzo
mascherato, mentre l’altro sospirava sereno, vedendola bloccata.
Rimase in
silenzio quasi temesse che un singolo movimento potesse costarle la vita,
sentiva le voci dei due che aveva poco prima minacciato affievolirsi sempre
più, mentre le si creava attorno un mondo silenzioso e opaco, che le faceva
perdere la voglia di lottare. Sentiva il corpo dell’uomo che le stava alle spalle,
premerle contro la schiena, il suo respiro caldo le accarezzava il collo,
dandole i brividi e le sue mani, premute contro i suoi polsi, le sembravano la
più letale delle prese. Abbassò il volto cercando di pensare, non poteva
arrendersi ad un energumeno che aveva una pistola giocattolo in mano. La sua
mente prese velocemente a ragionare, le idee si sovrapponevano in un cerchio
continuo lasciandola senza fiato. Passarono appena pochi attimi, prima che lui
mollasse la presa, ma per lei quelli forse furono anni. Rimase immobile nel
punto in cui lui l’ebbe lasciata, mentre sentiva la voce dei due che
parlottavano e litigavano come due bambini, mentre lui li sgridava annoiato e
incazzato. Il tintinnio della porta del negozio, le fece riprendere fiato e un
lungo sospiro liberò il suo cuore dalla morsa di terrore in cui era caduto. Si
avvicinò lentamente al bancone del negozio e afferrata una bottiglia d’acqua ne
bevve un sorso con foga, per poi lasciarsi ricadere sullo sgabello lì accanto.
Poggiò stanca e spaventata la testa sul legno freddo del bancone, cercando di
trattenere quelle morse allo stomaco, che aveva accumulato la tensione nel giro
di pochissimo, come una spugna. Sospirò stanca e udendo il tintinnio della
porta, rialzò il viso a fatica, fissando gli occhi verdi sulla figura che era
appena entrata. Le gambe ripresero velocemente a tremare e il cuore riprese la
sua corsa senza freni, l’adrenalina le investì il corpo come un onda e la voce
le tremò impercettibilmente.
- Salve…
- disse preoccupata, mentre l’uomo si avvicinava al bancone.
- Quei due idioti hanno dimenticato di
prendere ciò per cui sono venuti…mi dai una cassa di birra o devo prendermela
da solo perché mi minacci con la pistola?
- le disse lui con tono provocatorio poggiando i gomiti sul bancone.
- Credevo fossero venuti per rapinare il
negozio, non sono tanto stupida da puntare addosso a tutti una pistola! - si
allontanò di pochi passi per afferrare una cassa di birra poco distante e
poggiarla con fatica sul bancone.
- …Non
dovresti lavorare in certe zone, non si addicono alle ragazze…soprattutto se
finiscono per addormentarsi sul bancone…
- scoppiò infine a ridere mentre poggiava alcuni spiccioli sul legno del
tavolo e afferrava la cassa di birra.
- Non credo siano affari che ti riguardino!
Comunque grazie di avermi avvertita, se mi succederà qualcosa saprò con chi
prendermela!
- Attenzione con le parole, ragazzina...non
vorrei costringerti a tirar fuori la pistola!
- continuava a prendersi beffa di lei e certe cose non le erano mai
andate giù tanto facilmente.
- Ho un nome e adesso che ti ho servito puoi
anche andar via!
- E quale sarebbe il vostro nome di
grazia?
- Non sono affari che ti riguardano! Vattene e
smetti di rompere!
- …Va bene, va bene… buon lavoro, bella
addormentata!
Scoppiò
nuovamente a ridere, chiudendosi la porta alle spalle. Temari sospirò stanca e
infuriata. Non aveva mai conosciuto un uomo tanto egocentrico e superbo, la
faccenda le dava sui nervi. Eppure il fatto che poco prima l’avesse “disarmata”
con tanta facilità, le aveva fatto pensare a qualcosa di più che un semplice
passante con la mania del sollevamento pesi. Quegli occhi color porpora e quel
viso stupendo da angelo dannato, l’avevano caricata di adrenalina in un circolo
vizioso che la metteva in allerta e l’attirava inesorabilmente verso l’oblio.
Non doveva essere affatto una persona raccomandabile, lo dimostrava il suo modo
assurdo di sorridere, che era ben più simile ad un ghigno sadico, eppure le
compagnie non erano certo quelle di un criminale. Sospirò stanca, osservando un
auto che faceva inversione ad U nel piccolo parcheggio del supermarket e lo
intraviste nuovamente seduto accanto al conducente, mentre addentava famelico
uno stecco da gelato, l’espressione ancora divertita. Magari stava pensando al
modo in cui lei gli aveva risposto, magari stava pensando a lei, si disse fra
sé, arrossendo impercettibilmente. Odiava essere sdolcinata con gli uomini,
meritavano solo di essere presi a calci, eppure chissà per quale motivo le era
venuto quel pensiero in mente. Scosse la testa divertita di sé stessa e afferrò
la ramazza che stava poggiata dietro la tendina del ripostiglio, e prese ad
aggirarsi per il negozio raccattando quello che quei due buffi uomini avevano rovesciato
sul pavimento traslucido del locale. Un brivido le percorse la schiena
abbronzata, la sensazione di avere ancora quegli occhi dannati su di sé.
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Note
dell’autore:
Salve a
tutti! So che sono mancata per molto dal Forum, ma dati gli impegni
improrogabili non ho proprio potuto continuare a scrivere! Spero di essere un
po’ più presente da adesso in poi e magari di aggiornare qualche mia storia
lasciata incompiuta, per la gioia dei pochi affezionati che mi seguono! Intanto
spero che questa breve storia fra Temari e Hidan vi sia piaciuta! A questa ne
seguirà un'altra composta da molti più capitoli, nel triangolo che amo più fra
tutti…HidaTemShika! Ispiratomi da un video trovato su YouTube per il Mep su
Hidan e Tem! Spero che questa breve shot vi sia piaciuta!
Un
bacione grandissimo dalla vostra Chiaretta!! Kiss Kiss