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Autore: SerenitaDolce95    22/07/2015    0 recensioni
Vi dico immediatamente che non ci penso neanche a riportare la collana alla negoziante di quella bigiotteria. Questa collana è il solo ricordo che ho di Ottaviano e non mi separerei da lei per niente al mondo. Sapete cosa faccio? Io scapperò via da questo posto schifoso. Tornerò nell’Antica Roma costi quel che costi. Domani non riporterò indietro nessuna collana. Se mia madre non intende chiarire quello che deve chiarire con Cesare vuol dire che ci penserò io a parlare a Cesare. Metterò a rischio la mia vita; ma se devo morire, non morirò fino a quando, non avrò chiarito questa storia.
Devo riprendermi quello che è mio. Devo riconquistare anche la fiducia di Ottaviano in me e rimettere a posto la nostra storia. L’unico problema è che mi serve un piano strategico per uscire fuori di casa. Non posso aspettare domani mattina. Domani mattina potrebbe essere troppo tardi. Eppure, questa non sarebbe la prima volta che evado di casa in piena notte. La cosa si ripete a quanto pare. Lo capisco che è un metodo del tutto incivile uscire di casa senza dirlo ai genitori, ma devo farlo. Non ho intenzione di arrendermi. Ho deciso: questa notte evado. Adesso mi metto
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ed ecco che mi ritrovo in compagnia della mia amica. Siamo dirette nell'Antica Roma e per la mia amica sarebbe stata la prima volta, che ci andava. Riguardo a me, non mi ritenevo ancora una grande esperta del posto, ma avevo trovato l'amore e questa, era la cosa che contava molto più delle altre. La mia amica avrebbe incontrato un vero ragazzo in carne ed ossa poi, mi avrebbe chiesto di portarla sempre con lei nel caso in cui avrebbe perso la testa per Bruto. Le avrei presentato anche il mio nuovo ragazzo e sono sicura, che resterà senza una parola di bocca a sapere che mi fossi messa con Ottaviano. Come al solito, avevo rivisto quella creatura che con il tempo, mi ero fatta l'idea che fosse una spia. Non capisco il perché, ma tutte le volte che vado dal mio ragazzo, quella creatura riesce sempre a fare in modo di trovarsi puntuale al mio arrivo. La mia amica era rimasta sconvolta, solo a vederla perché non ci credeva che fosse tutto reale. Pure io, non ci avevo creduto quando mi ero ritrovata davanti a quello splendido animale, la prima volta anzi, ero convinta di trovarmi dentro uno dei miei sogni. Claudia era rimasta talmente sconvolta, che si era decisa a tornare a casa , ma quel pomeriggio non avrebbe potuto tornare a casa dato che sarebbe stata una giornata importante per lei. Volevo solo chiarire che non miravo, a farla mettere in coppia con Bruto perché la decisione sarebbe stata poi presa da loro due se tentare di stare insieme oppure no. Non capivo ancora come avevo fatto a conquistare il cuore di quel poveretto di Ottaviano che non sapeva ancora, quale minaccia avesse deciso di amare.

Bruto e Ottaviano erano arrivati con perfetta puntualità; per la prima volta avevo visto Ottaviano presentarsi puntuale, si vede che i baci della giornata precedente avevano già fatto effetto quindi, stava iniziando ad impegnarsi duramente almeno che, non ci fosse lo zampino di Bruto dietro a tutto questo. Ero rimasta stupita da questa incredibile puntualità; non potevo crederci che per una volta, Ottaviano si fosse presentato puntuale ad un appuntamento. Quanto avrei voluto che ci fosse stato anche Cesare così avrebbe capito una buona volta che anche suo figlio sapeva comportarsi nel modo correto. Confesso che nemmeno io vedevo un grande futuro per Roma se Ottaviano continuava a fregarsene alla grande, dell'eredità che si prenderà un giorno. La mia amica Claudia stava fissando Bruto negli occhi. Le cose sembravano andare nel verso giusto, visto che Bruto mi sembrava totalmente in mobile. Non aveva ancora aperto bocca e avevo capito, che la mia amica aveva fatto colpo... mamma mia! Lei sì, che riesce sempre a fare colpo sul primo uomo di turno e a quanto pare, anche gli antichi romani cadevano ai suoi piedi con molta facilità. Quanto avrei voluto essere al suo posto, ma dovevo ricordarmi che ero già in coppia con Ottaviano quindi, non dovevo lamentarmi.

« Claudia, ti presento Marco Giunio Bruto! » dissi io, tentando di farle dire qualcosa.

« Mi fa piacere conoscerti, Bruto! » disse Claudia con una voce molto melodiosa.

« Hai una voce stupenda, in somma, tu sei stupenda... sono rimasto sconvolto. Ti andrebbe di provare a vederci un po' di volte, per vedere se tra noi nascerà qualcosa di grande? » chiese Bruto, facendo fatica a respirare.

« Va bene... per me non c'è nessun problema! » rispose Claudia sempre con un tono melodioso.

Invece sì, che c'era qualche problema! Dopo la risposta di Claudia, mi accorsi che Bruto aveva già gli occhi puntati all'altezza del seno della mia amica. Non capivo quali intenzioni aveva Bruto per la mia amica. Purtroppo, nella città in cui viviamo io e Claudia non è una bella cosa andare a letto con un uomo che hai visto una sola volta nella vita, ma sembra come se nell'Antica Roma, la cosa non abbia alcuna importanza. Non sono il tipo di ragazza che crede nel colpo di fulmine o nell'attrazione esplosiva al primo sguardo eppure, tra me e Ottaviano è stato proprio un colpo di fulmine.

La mia amica aveva diciotto anni e non aveva ancora avuto esperienze nel campo del sesso ma qualcosa, mi diceva che Bruto aveva già avuto esperienza in questo campo, dopo tutto, andava per i ventisei anni. Chissà quante ragazze, saranno andate a letto con lui. Ero preoccupata per Claudia e dovevo fare qualcosa, per capire le intenzioni di Bruto poi, loro due erano liberi di fare quello che volevano, ma non volevo che la mia amica fosse solo un giocattolo per lui.

« Bruto, ti ricordo che la mia amica ha solo diciotto anni... non pensi che dovresti conoscerla meglio prima di fare delle grandi cose? » domandai io, notando che il suo sguardo era rimasto puntato sulle sue tette.

« Stai tranquilla! La tua amica ha appena trovato un vero amico... con me al suo fianco, non avrà niente di cui spaventarsi! » mi rispose Bruto con una faccia furbetta.

« Elena lascia che siano loro due a gestirsi la cosa... » commentò Ottaviano.

« Claudia vedi di tenere gli occhi aperti. Mi prometti, che presterai attenzione? » chiesi con una voce dal tono severo.

« Promesso. Allora, prodi cavalieri... non volete fare un giro per Roma, in compagnia di queste due bellezze? » chiese Claudia, riferendosi a Bruto e Ottaviano.

Qualche minuto dopo eravamo dentro Roma. Io e Claudia eravamo stupite a vedere quante persone c'erano nelle sue strade. Si vede che era un giorno di mercato; infatti, c'erano tantissime signore e ragazze che indossavano degli splendidi abiti e dei gioielli che dovevano valere una fortuna. Che scema! Pure io avevo una specie di tiara nei capelli. All'improvviso, avevo colto degli strani suoni in lontananza. La gente intorno a noi si era fermata lasciando libero un sentiero. Che cosa stava succedendo? Ah! Si vede che stava per passare Cesare quindi, tutti si erano bloccati proprio per questo avvenimento. Invece mi sbagliavo. Tutto questo silenzio era calato per un matrimonio di qualche famiglia ricca, dato che il vestito da sposa di lei era bellissimo. Quando la sposa passò in mezzo alla folla, si scatenò un enorme boato di grida felici e gioiose.

Dopo alcuni lunghi minuti tutte le persone ripresero a girare nelle strade. A quanto pare, lo sposo doveva essere giunto a destinazione da molto tempo e forse, stava aspettando la sua amata con tanta emozione. Per un momento, avevo iniziato a immaginare il mio matrimonio, ma sempre se mi sposerò. Quanto desideravo arrivare all'altare con Ottaviano. Non potevo ancora crederci che lui mi aveva/avesse baciata, dopo solo due giorni di conoscenza. I suoi baci erano bellissimi tanto che a pensarci, mi avvicinai a lui per baciarlo. Il nostro bacio durò tre lunghi minuti; mi piaceva sentire le sue labbra toccare le mie e poi, la sua lingua era spettacolare.

Non sapevo che già gli antichi romani si baciavano con la lingua; in ogni modo, Ottaviano era proprio bravo a dare i baci quindi, chissà cosa mi avrebbe fatto quando saremo passati a fare dei passi più grandi. Morivo per i suoi baci quindi, figuriamoci quando arriveremo ad andare a letto insieme, come mi sarei sentita. Non vorrei commentare troppo di fretta, ma secondo me, Ottaviano sarebbe stato in grado, di farmi impazzire anche a letto e poi, lui era il figlio di Giulio Cesare quindi, doveva essere bravo almeno quanto suo padre. Basta! Dovevo solo far passare una o due settimane per vedere se potevo fidarmi di lui così, avrei potuto fare con lui quello che volevo e magari, saremo finalmente andati a letto insieme. Lo conoscevo da meno di una settimana, ma morivo già dalla voglia di scoprire il suo corpo. Non potevo però, per evitare che arrivasse a pensare che voglio solo andare a letto con lui.

Ieri mi ero ritrovata a fantasticare la mia prima volta. Sarebbe capitata nel palazzo di Cesare e lo avrei fatto con Ottaviano nel letto di suo padre. Come mai proprio nel letto di Cesare? Semplice! Mi avrebbe fatta sentire forte, fortunata e coraggiosa. Ottaviano mi avrebbe trattata con dolcezza e mi avrebbe baciata con delicatezza, in ogni parte del corpo. Ero convinta che mi sarebbe piaciuto così tanto fare sesso con lui, che avrei continuato a godere oltre l'alba del giorno seguente. Eravamo talmente presi a baciarci, tanto che Bruto e Claudia furono costretti a fermarci.

« Ehm, Ottaviano hai una lingua enorme... Elena sembrava morire da come ci andavi dentro a baciarla! » commentò Bruto, che ovviamente, aveva visto tutta la scena.

« Bruto, possibile che non ti fai mai gli affari tuoi? » gli domandò Ottaviano.

« Scusami, sono un curiosone... eravate un bel vedere! » ribattè Bruto sorridendo in modo gagliardo.

« Bruto lasciali in pace i piccioncini... hanno altre cose da fare! » commentò Claudia guardandomi allegramente.

« A proposito! Elena, ti dispiace se ti rubo un momento la tua amica? Vorrei parlarle in privato... » mi disse Bruto.

« No, fai pure! » risposi io.

Non sapevo però, se dovevo fidarmi. Sapevo bene che Bruto non avrebbe perso la minima occasione per farsi la mia amica, ma io sapevo benissimo che se avrebbe spezzato il cuore a Claudia, avrebbe pagato cara ogni sua mossa. Non avrei potuto sopportare di vedere la mia amica soffrire per uno come lui. Per me era già tanto se mi fidavo di Ottaviano, figuriamoci quindi, quanto poco mi potevo fidare di Bruto. La differenza fra i due era che Ottaviano fosse il figlio ereditiero di Cesare, mentre Bruto un domani, non avrebbe mai ereditato il potere che un giorno, sarà lasciato nelle mani di Ottaviano. Questa era la differenza fra i due. Non potevo crederci che avevo fatto incontrare un ragazzo alla mia amica, senza prima provare a conoscerlo. Non sapevo nemmeno io, se avevo commesso una delle mie solite pazzie che non portavano niente di buono. Speravo solo che Bruto si comporti bene con lei e che non la tratti male o come una serva. Poco dopo, tornò la mia amica con delle guance rosse.

« Claudia, che ti succede? Sei tutta rossa... » dissi con una voce sorpresa.

« Elena non potresti tornare a casa da sola? Io voglio restare quì, domani ti raggiungerò a scuola! » rispose lei. La cosa non mi piaceva per niente.

« Perché vorresti restare qui? » le domandai incuriosita e un po' preoccupata.

« Voglio scambiare due chiacchiere con Bruto, tornerò poi domani mattina per la scuola... ti dispiace, se passi a casa mia a prendere la mia roba di scuola? » mi chiese lei, rendendomi ancora più preoccupata.

« Claudia non mi piace questa storia... mi devo fidare, che non farai delle pazzie? » le domandai con una voce al quanto preoccupata.

« Dubiti della tua migliore amica, Elena? Rilassati, non succederà niente di strano. Va bene? » mi chiese, guardandomi con un espressione interrogativa.

« Non mi fido. Ho paura... » continuai io spaventata.



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Finalmente sono tornata scusate per l'attesa :) 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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