22/07/2015
3 recensioniEra spaventata, stava rannicchiata contro un angolo della stanza, stringendo al petto le gambine bianche a malapena coperte dalla veste stracciata.
Dalla finestra entrava l’acqua e l’assordante rimbombo dei tuoni, la bambina si asciugava le lacrime mentre il rumore dei passi si faceva sempre più vicino. Era buio.
Entrò correndo una donna alta, afferrò per i capelli la bimba obbligandola a mettersi in piedi: nella mano libera, stringeva la cintura di cuoio.
Coperte dalla pioggia, dai fulmini e dai tuoni, si stagliavano le strazianti grida, i pianti disperati dell’innocente che cessarono quando il corpo cadde a terra, tremando nel sangue.
-Mamma… mi fai male…- furono le uniche parole della bambina, la sera prima scappare.
Entrò correndo una donna alta, afferrò per i capelli la bimba obbligandola a mettersi in piedi: nella mano libera, stringeva la cintura di cuoio.
Coperte dalla pioggia, dai fulmini e dai tuoni, si stagliavano le strazianti grida, i pianti disperati dell’innocente che cessarono quando il corpo cadde a terra, tremando nel sangue.
-Mamma… mi fai male…- furono le uniche parole della bambina, la sera prima scappare.
*****
⚜Light blue Flower⚜
-Ricordi sussurrati alla tempesta-
⚜Light blue Flower⚜
-Ricordi sussurrati alla tempesta-
Era nel cuore della notte che i suoi piedi toccarono quel suolo, ancora una volta, dopo anni.
Heartland city era cambiata: si ricordava gli enormi prati verdi, le case in pietra abbellite con fiori e rampicanti, i bambini della sua età che scalavano i muri delle case ricche per poter rubare due arance e un pugno di ciliegie, che poi cadevano sbucciandosi le ginocchia ma trovavano la forza di alzarsi subito; le strade sterrate, il vecchio contadino che portava il cavallo in piazza per vendere i suoi ortaggi. Ma nulla di quello che vedeva gli ricordava la città di nove anni prima.
Era tutto vetro, alluminio, cavi elettrici che attraversavano la città in lungo e in largo, campi virtuali… gli alberi solo sui marciapiedi, ogni cinque metri.
-Cara HeartLand, mi sei mancata!- lo disse stiracchiandosi e annusando a pieni polmoni l’aria inquinata della città con la fama migliore.
Si guardò a torno, distrattamente. Giusto il tempo di capire di essere in qualche quartiere malfamato del centro, dove il puzzo di alcool e tabacco era nauseabondo.
Si sistemò i pantaloncini bianchi, cortissimi e iniziò a camminare con lo sguardo perso. Sapeva di essere guardata dai passanti, ma ciò non la urtava: lei ignorava tutti. Ignorava chi si fermava e gli scattava una fotografia, chi fischiava guardandola, chi, rapidamente, tirava fuori dei soldi per farglieli vedere, o chi tentava un approccio.
Si fermò solo quando una mano forte le si poggiò sulla spalla: aveva un colorito olivastro, al medio e all’anulare due grandi anelli dorati. Riuscì a vedere anche il polso coperto dalla manica della camicia rossa.
-Non mi toccare.- soffiò fra i denti la ragazza.
-Calmati.- la voce era quella di un ragazzo della sua età, era dolce ma a tratti egocentrica.
-Mi calmerò non appena leverai la tua lurida manaccia da me- con uno strattone si staccò da lui e si girò per poterlo guardare: era un ragazzo alto, con pantaloni bianchi e camicia rossa. I capelli erano divisi in ciuffi con le punte all’insù, più scuri della pelle. I suoi occhi erano grandi e lucenti, sembravano di smeraldo. Lui accennò un sorriso assai ironico.
-Resto basito dalla tua finezza, da questo linguaggio così educato… da come parli non ho dubbi, quest’eleganza è unica della famiglia regale d’Inghilterra!-
-Combatti!- sbraitò la ragazza
-Con piacere, sua altezza!-
-Yulin Disk: attivazione!- Lanciò un piccolo dischetto che si attaccò al suo braccio, per poi aprirsi automaticamente mostrando le zone del suo campo. Era abbastanza semplice come design: bianco e semicircolare,con le zone rosse e blu. Quando finì di aprirsi, la mano del ragazzo cambiò divenendo rossa e squamosa, con unghie lunghe e aguzze.
Chiuse gli occhi.
-Duel Gazer: attivazione!- questa volta nulla di meccanico. Quando riaprì gli occhi, uno era rosso rubino e l’altro era rimasto verde smeraldo. La ragazza lo osservava ferma. Quando capì che aveva finito sospirò e chinò il capo.
Cinque…
Quattro…
Tre…
Due…
Rialzò di colpo il volto sorridendo.
-È il mio turno! Trasformazione: Ade, angelo perduto!- Arito indietreggiò mentre delle fiamme azzurre e fasci di luce la avvolsero, scomparvero i vestiti che indossava, il corpo si ricoprì di luce mentre macchio nere come il petrolio iniziarono a coprirla, avvolgerla.
In uno strappo si liberò e si mostrò in quella sua nuova forma: stivaletti con tacco bianchi, con la punta nera. Sulle gambe scoperte erano apparse delle scritte, un body intero di pelle nera con dei nastrini lasciava scoperto l’ombelico e tutta la schiena, dalle quale un paio di enormi e viscide ali nere erano spuntate.
Nel suo occhio destro, fra l’azzurro dell’iride, fece la sua comparsa un simbolo nero, mentre, al braccio, troneggiava lo Yulin disk fatto di ossa (Radio e ulna incatenate fra loro).
Arito cadde in terra, sconvolto dall’essere che si trovava davanti.
-Non hai mai visto un’ultraevoluta?- rise sguaiatamente tenendo gli occhi puntanti in quelli del ragazzo.
ღIceCherryღ:
eccomi ragazzi!
Sono IceCherry e... quasta è la mia prima FanFiction di Yu Gi Oh.
Gomen ç.ç il capitolo è cortissimo ma è un introduzione alla storia ç.ç
per chi non lo sapesse (penso più o meno tutti): gli ultraevoluti sono i ragazzi che nel loro DNA hanno il gene UE (ultra evoluzione).
Dei pericoli che camminano, praticamente.
nel corso della storia spiegherò questo gene ^^
spero vi sia piaciuta!
ღIceCherryღ
Heartland city era cambiata: si ricordava gli enormi prati verdi, le case in pietra abbellite con fiori e rampicanti, i bambini della sua età che scalavano i muri delle case ricche per poter rubare due arance e un pugno di ciliegie, che poi cadevano sbucciandosi le ginocchia ma trovavano la forza di alzarsi subito; le strade sterrate, il vecchio contadino che portava il cavallo in piazza per vendere i suoi ortaggi. Ma nulla di quello che vedeva gli ricordava la città di nove anni prima.
Era tutto vetro, alluminio, cavi elettrici che attraversavano la città in lungo e in largo, campi virtuali… gli alberi solo sui marciapiedi, ogni cinque metri.
-Cara HeartLand, mi sei mancata!- lo disse stiracchiandosi e annusando a pieni polmoni l’aria inquinata della città con la fama migliore.
Si guardò a torno, distrattamente. Giusto il tempo di capire di essere in qualche quartiere malfamato del centro, dove il puzzo di alcool e tabacco era nauseabondo.
Si sistemò i pantaloncini bianchi, cortissimi e iniziò a camminare con lo sguardo perso. Sapeva di essere guardata dai passanti, ma ciò non la urtava: lei ignorava tutti. Ignorava chi si fermava e gli scattava una fotografia, chi fischiava guardandola, chi, rapidamente, tirava fuori dei soldi per farglieli vedere, o chi tentava un approccio.
Si fermò solo quando una mano forte le si poggiò sulla spalla: aveva un colorito olivastro, al medio e all’anulare due grandi anelli dorati. Riuscì a vedere anche il polso coperto dalla manica della camicia rossa.
-Non mi toccare.- soffiò fra i denti la ragazza.
-Calmati.- la voce era quella di un ragazzo della sua età, era dolce ma a tratti egocentrica.
-Mi calmerò non appena leverai la tua lurida manaccia da me- con uno strattone si staccò da lui e si girò per poterlo guardare: era un ragazzo alto, con pantaloni bianchi e camicia rossa. I capelli erano divisi in ciuffi con le punte all’insù, più scuri della pelle. I suoi occhi erano grandi e lucenti, sembravano di smeraldo. Lui accennò un sorriso assai ironico.
-Resto basito dalla tua finezza, da questo linguaggio così educato… da come parli non ho dubbi, quest’eleganza è unica della famiglia regale d’Inghilterra!-
-Combatti!- sbraitò la ragazza
-Con piacere, sua altezza!-
-Yulin Disk: attivazione!- Lanciò un piccolo dischetto che si attaccò al suo braccio, per poi aprirsi automaticamente mostrando le zone del suo campo. Era abbastanza semplice come design: bianco e semicircolare,con le zone rosse e blu. Quando finì di aprirsi, la mano del ragazzo cambiò divenendo rossa e squamosa, con unghie lunghe e aguzze.
Chiuse gli occhi.
-Duel Gazer: attivazione!- questa volta nulla di meccanico. Quando riaprì gli occhi, uno era rosso rubino e l’altro era rimasto verde smeraldo. La ragazza lo osservava ferma. Quando capì che aveva finito sospirò e chinò il capo.
Cinque…
Quattro…
Tre…
Due…
Rialzò di colpo il volto sorridendo.
-È il mio turno! Trasformazione: Ade, angelo perduto!- Arito indietreggiò mentre delle fiamme azzurre e fasci di luce la avvolsero, scomparvero i vestiti che indossava, il corpo si ricoprì di luce mentre macchio nere come il petrolio iniziarono a coprirla, avvolgerla.
In uno strappo si liberò e si mostrò in quella sua nuova forma: stivaletti con tacco bianchi, con la punta nera. Sulle gambe scoperte erano apparse delle scritte, un body intero di pelle nera con dei nastrini lasciava scoperto l’ombelico e tutta la schiena, dalle quale un paio di enormi e viscide ali nere erano spuntate.
Nel suo occhio destro, fra l’azzurro dell’iride, fece la sua comparsa un simbolo nero, mentre, al braccio, troneggiava lo Yulin disk fatto di ossa (Radio e ulna incatenate fra loro).
Arito cadde in terra, sconvolto dall’essere che si trovava davanti.
-Non hai mai visto un’ultraevoluta?- rise sguaiatamente tenendo gli occhi puntanti in quelli del ragazzo.
ღIceCherryღ:
eccomi ragazzi!
Sono IceCherry e... quasta è la mia prima FanFiction di Yu Gi Oh.
Gomen ç.ç il capitolo è cortissimo ma è un introduzione alla storia ç.ç
per chi non lo sapesse (penso più o meno tutti): gli ultraevoluti sono i ragazzi che nel loro DNA hanno il gene UE (ultra evoluzione).
Dei pericoli che camminano, praticamente.
nel corso della storia spiegherò questo gene ^^
spero vi sia piaciuta!
ღIceCherryღ