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Autore: HoshiTaniguchi_    22/07/2015    1 recensioni
"Da quel giorno io, ho giurato vendetta"
E' così che iniziano le avventure di Himitsu e del gruppo Delta, partiti per un anno di avvenute nella speranza di passare l'esame che li vedrà diventare cacciatori di demoni a tutti gli effetti, ma solo una persona riuscirà davvero! Chi sarà mai?
Una storia che presto diventerà un manga, una storia che prevede spiriti e demoni giapponesi e non solo!
Spero vi piaccia :)
-Hoshi
Genere: Avventura, Guerra, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Yoh! Un nuovo capitolo de “Il cacciatore di demoni”!

Infondo troverete un unico schizzo perchè avevo abbastanza fretta e non ho potuto farne altri, ma nel prossimo capitolo ne metterò di più! ;D

Ringrazio chi legge, chi recensisce, chi mi manda messaggi a random su facebook per chiedere come va avanti {no spoiler baby, grazie comunque <3} e chi mi insuta çwç vabbè anche le “critiche” sono ben accettate ahahaha

sappiate che non demordo e vado avanti <3

Siamo già al capitolo tre, ragazzi! Ma non siamo neanche a metà storia, almeno secondo gli appunti :’’’’

Ne combineranno ancora delle belle i nostri protagonisti!

Continuate a leggere per sapere che succederà <3

Spero di riuscire a emozionarvi!

Un bascio sbavoso,

-Hoshi



 

Capitolo 3: Il racconto di Eiko
 

Quella mattina il sole era sorto già da un pezzo. Il cielo era di un azzurro intenso ed Himitsu era pronta a mettere in atto la sua mossa vincente.

Voleva farsi raccontare come stavano realmente le cose da “quel Haruka” per poi catturarle entrambe e sbatterle in prigione.

Era più che sicura del suo piano infallibile e non vedeva l’ora di entrare in azione.

 

Cyoukui se ne stava seduto su una roccia aspettando che il suo turno di sorvegliare la rupe finisse. Dopo sarebbe toccato ad Himitsu, ma chissà perchè aveva uno strano presentimento.

«Cyoukuuuuui!» si sentì urlare il suo nome e spostando lo sguardo se la vide comparire d’avanti con i bei capelli fucsia al vento.

«Enbèèè come andiamo?» chiese la ragazza mentre prendeva fiato.

«Ma guarda te, parli del diavolo e spuntano le corna.»

«Mmh? Stavi parlando di me?» fece lei con annessa gomitata nel fianco del povero biondo.

«Non proprio, ma ho un brutto presentiment-» non potè finire la frase che Himitsu tutto d’un fiato disse «Rimani qua anche durante il mo turno, devo fare alcune cose, ciao!»

«ECCO! UN BRUTTO PRESENTIMENTO! HIMIIIITSUUU!!!» Ma era troppo tardi la ragazza era corsa via, verso la piazzetta del villaggio.

Si fermò giusto in tempo per non travolgere due povere rokurokubi che passeggiavano da quelle parti..

«Ah scusate, sto cercando una rokurokubi.. ha i capelli biondo-rossi…»

«Ah, stai parlando di Haruka.» fece una delle due ragazze. «E’ la sola ad avere quello strano colore di capelli.»

«Haruka, esatto!» rispose Himitsu contenta «Dove posso trovarla?»

«Sarà al solito posto» commentò l’altra vestita d’azzurro. «Prova al giardino Zen. Girà a destra in fondo alla piazza e poi sei arrivata. Ma sta attenta, ha un caratterino!»

Non ascoltò neanche l’ultima affermazione, solo corse via verso il giardino indicatole»

Ed eccola là, Haruka, la geisha dai capelli biondo strano.

«Ti stavo cercando, Haruka.» Disse Himitsu sedendosi sul pontile in legno.

La bella geisha girò il capo, e solo ora la nostra protagonista potè notare che non solo i capelli erano di un colore strano per essere una rokurokubi, ma anche gli occhi. Questi infatti erano di un verde chiaro chiaro, quasi giallognolo in effetti.

«L’esaminanda, giusto? Cosa vuoi da me?»

«Cosa ci facevi a mezzanotte inoltrata su alla rupe, con quella Eiko?» Himitsu non era una ragazza che faceva tanti giri di parole, se poteva arrivava dritta al dunque.

«Cos- di cosa stai parlando?» Haruka era quasi sconvolta. Come faceva Himitsu a sapere di Eiko?

«Non fare la finta tonta.» la esortò. «Ti ho vista. Per sbaglio mi sono persa ieri sera, e sono finita su alla rupe. Non mi aspettavo di vedere anche te.»

«Non sono affari tuoi» rispose frettolosamente Haruka. Si stava notevolmente agitando.

«E’ vero, non lo sono. Ma come futura cacciatrice è mio dovere proteggere persone innocenti. E quella Nukebuki sta facendo una strage. Dobbiamo catturarla e--»

Himitsu non potè finire la frase che Haruka gettò a terra il grande rastrello con cui stava sistemando il grande giardino fatto tutto di sassolini piccolissimi, e si voltò verso la ragazza guardandolo con sguardo omicida. Dopodichè corse via arrabbiata.

«Già, un bel caraterino, in ogni caso, non mi resta altra soluzione.»si disse Himitsu mentre si alzava e s’incamminava.

 

«Ohy, Himitsu! Hai finito?!»

«Cyoukui: promettimi di non dire niente. Sto lavorando ad una cosa di estrema importanza. Forse ho trovato la Nukebuki.»

«COSA?!»

«Fai silenzio!» le sussurrò lei portandosi l’indice sulla bocca «Ho bisogno che tu resti qui ancora un po’! Io andrò su alla rupe.»

E così dicendo si incamminò.

 

«Haruka-chan, sei tu?» Una voce accolse la ragazza dai capelli fucsia.

«No, Eiko.» rispose  mentre avanzava nella grotta. «Sono Himitsu. La cacciatrice.»

«E’ arrivata la mia ora, eh?» chiese Eiko una volta che la esaminanda fu di fronte a lei.

«No, non ancora. Ma presto sarai rinchiusa in una cella dove dubito ti lasceranno andare presto. Da quello che ci risulta hai ucciso 5 rokurokubi. E forse più.»

«Non era mia intenzione. E’ stata Haruka ad ucciderle per me.»

«Non far ricadere le tue colpe su altre persone.»

«Non ti sto mendendo, Himitsu.»

«Raccontami come sono andate le cose allora.»

Eiko prese un lungo sospiro, e poi cominciò il suo racconto:«Due mesi fa, ero ancora nel mio villaggio che si trova abbastanza lontano da qua. Me ne sono andata. Fin da quando sono nata, ho sempre detestato questa sete di sangue che accomuna le nukebuki. Staccare la testa per andare alla ricerca di prede, l’ho sempre trovata una cosa disgustosa. Uccidere per allievare un nostro piacere. Come può esserci piacere nelle morti altrue? Mi sono sempre rifiutata di uccidere altri esseri viventi, ma purtroppo sono sempre stata una nukebuki e anche io avevo l’istinto di uccidere per quanto cercassi di reprimerlo. Un giorno di luna piena, quando le mie compagne erano solite attaccare, non c’ho visto più, il mio istinto ha preso il sopravvento ed ho ucciso le mie compagne, bevendone il loro sangue.»

«Ma è disgustoso!» la interruppe Himitsu.

«E’ l’istinto a comandare.» Rispose Eiko facendo spallucce «Se hai voglia di uccidere, uccidi. In ogni caso, dopo quella notte stavo male, senso di nausea mi accaniva sempre di più. Il problema è che sentivo il bisogno di rifarlo. Così per il bene delle mie compagne sono scappata. Mi sono rifugiata nel bosco; qui ho incontrato una vecchietta gentile che mi ha ospitato volentieri, ma la notte seguente, l’anziana si è svelata essere una Futakuchi-onna. Tu sai cosa sono, no?»

«Certo.» rispose prontalmente Himitsu. «Sono demoni-donna, hanno due bocche, la seconda si rivela solo nelle notti. Durante il giorno la tengono ben nascosta dietro la nuca.»

«Esatto. Mi ha attaccata, con tutte le forze sono corsa via ma dalle ferite usciva troppo sangue e sono svenuta. Quando mi sono svegliata mi sono ritrovata in questa grotta con Haruka che si prendeva cura di me. Ogni tanto la cacciavo per reprimere i miei istinti da nukekubi, non volevo farle del male.»

Eiko prese una lunga pausa.

Himitsu pendeva dalle sue labbra, era troppo curiosa di quella storia, voleva saperne di più.

«E poi? Che successe?»

«E’ successo circa cinque settimane fa.»  continuò Eiko «L’avevo cacciata ancora una volta, ma lei poco dopo tornò portandomi una del villaggio “Puoi mangiarti lei se vuoi” mi disse. Da quel giorno, ogni mercoledì mi portava una sua compagna.»

«Raccapricciante.» commentò Himitsu.«Non la credevo capace di cose del genere.»       «Non lo credevo neanche io.» rispose Eiko. «In ogni caso mi ha salvato, anche se non so bene il perchè. So solo una cosa: nessuno era mai stato così gentile nei miei confronti. Ci sono affezionata ormai.» Sorridendo, Eiko finì quel racconto. «Le devo tutto. Non sarei viva se non fosse per lei.»

 

Una volta finito di farsi raccontare la storia di Eiko e Haruka,  Himitsu discese la rupe, non sapeva più cosa fare. Doveva mettere in galera entrambe, di questo era sicura. Quindi, un po’ più convinta si decise di parlare con il suo insegnante.

Una volta in fondo alla rupe però, vide radunato tutto il villaggio.

«Che cosa succede?» chiese.

«Himitsu!» Kagaku corse da lei «Sono sul piede di guerra! Vogliono salire la rupe ed uccidere immediatamente la Rukebuki!»

«Cosa?! Come hanno fatto a scoprire dove si trovava?! Cyoukui! Hai svelato tutto?? Solo per renderti popolare?!»

«Non sono stato io!»

«Ha ragione.» intervenne la rokurokubi vestita d’azzurro.«Vi abbaimo sentite parlare, tu e Haruka. Così allarmate, siamo andate a dirlo a Ryoko-sama.»

«Che cosa?!»

«E’ così.» confermò Ryoko. «Ed ora, per provare la sua fedeltà verso il vilaggio, e non verso quel demone manvagio, Haruka dovrà uccidere la Nukebuki.»

Dalla folla uscì Haruka, era vestita con un abito da battaglia come le altre, ma il suo, era lievemente diverso, sembrava quasi da cerimonia.

Indossava una Yoroi {Yoroi= letteralmente “grande armatura” è quella che utilizzavano i samurai! Yatta!} Scintillante dai colori arancione e nero; sul petto vi era disegnato {anche il disegno sul petto ha il suo nome; gyow-yow} un paesaggio fatto di nuvole tra cui sbucava un enorme drago rosso anche lui, con gli artigli aguzzi. Haruka era bella come una dea. I bei capelli al vento e gli occhi chiari erano perfettamente in sintonia con tutto, pareva quasi nata con addosso quella stessa armatura.

«Sono pronta, Yoko-sama.» disse Haruka, lo sguardo incatenato negli occhi azzurri di Himitsu, come a sfidarla. Sfoderò la sua katana senza distogliere lo sguardo e avanzò con il passo fiero di una vera guerriera.

Himitsu, dal canto suo, pareva non capire. Com’era possibile che Haruka volesse uccidere Eiko? La Nukekubi era stata così gentile! E poi a sentir parlare lei sembrava che anche Haruka ci tenesse a lei! E allora perchè questo improvviso cambio di ruoli? Chi era ora il nemico? Chi era colui che i cacciatori dovevano sbattere  in cella? Nelle simulazioni di scuola la parte del demone rimaneva così fino a quando veniva sconfitto! Ma quella non era una simulazione, ed Himitsu doveva spremersi le meningi per venirne a capo. Ora non era neanche più sicura che Eiko si meritasse di essere messa in galera! D'altronde non era stata lei a uccidere le cinque rokurokubi!

Se qualcuno avesse potuto descriverla in quel esatto istante, sicuramente avrebbe detto che era il perfetto ritratto della concentrazione: occhi serrati, sopracciglia agrottate, dorso della mano sotto al mento…

«Cosa intendi fare cacciatrice?» la interruppe Haruka dal suo pensare.

Himitsu si guardò intorno, delle idee ce le aveva in effetti, trovò il suo insegnante, Hankon dietro il gruppo di rokurobuki. La ragazza chinò leggermente il capo e lui sorrise acconsentendo.

Non avevano proferito parola, eppure Himitsu gli aveva chiesto il permesso di agire per il miglior modo che credeva, e Hankon aveva acconsentito.

Fu dunque in quel momento che si posizionò davanti ai suoi compagni, puntò lo sguardo dritto in quello verde di Haruka, mise le mani sulle cosce, abbassò le sue calze bianche fino al ginocchio e disse:

«Dammi il potere, così che io possa fare giustizia


Cosa avrà mai fatto Himitsu con le sue cosce?(?)  {c'è chi lo sa [perchè ho spoilerato deliberatamente] e chi non lo sa, per voi che non lo sapete, ma anche per chi lo sa(?) continuate a seguirmiiii <3
Bye, Hoshi :*

Ecco lo schizzo su Eiko ed Haruka :3 {mi dispiace se si vede male, il mio scanner ha deciso di tirare gli ultimi!}

  
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