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Autore: koralblu    22/07/2015    3 recensioni
Amanda Vivaldi è nata e cresciuta in una famiglia che ha sempre preteso il massimo da lei, e dai suoi quattro fratelli. Grazie al suo unico talento, la scrittura, Amanda ha potuto scegliere il suo futuro senza doversi arrendere al volere dei suoi genitori. A diciannove anni, dopo cinque anni d'inferno in una scuola in cui è sempre stata vittima di insulti e invidie, Amanda inizierà una nuova vita e coronerà il suo più grande sogno trasferendosi a Firenze, per frequentare la scuola di scrittura più rinomata della città. Tutto sembra essere perfetto e, finalmente, andare per il verso giusto; ma Amanda non aveva messo in conto un piccolissimo ma fondamentale dettaglio: il volere capriccioso del destino beffardo.
[...]
Mi ritrovai, senza nemmeno accorgermene, davanti alla ''fatidica'' porta, dove avrei visto per la prima volta la mia nuova coinquilina. Speravo fortemente, che fosse una persona socievole e gioviale con cui stringere una duratura amicizia. Con queste speranze e con uno smagliante sorriso, suonai il campanello. Non attesi molto prima che la porta si spalancasse, e rivelasse quella che doveva essere, in teoria,''la mia coinquilina''. Mi ero sbagliata. Non era semplice iella la mia, ma puro e incondizionato odio nei miei confronti
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Prologo
 Avevo sempre saputo di stare antipatica alla sorte, chiamatasi anche destino, e mi sono sempre chiesta che cosa avessi fatto di male per meritarmi la iella nera che, puntualmente, veniva a farmi visita ogni singolo minuto della mia breve esistenza. Il destino non era stato generoso con me: una semplice ragazza non troppo bella, con semplici occhi marroni-verdi, e capelli ondulati biondo cenere, tendenti al marrone. Il mio fisico, tanto formoso nei primi quattro anni di liceo da farmi guadagnare l'appellativo di '' belenottera spiaggiata'', si era trasformato completamente il quinto anno, passando da una taglia 46, ad una scarsa 40. Non seppi mai che cosa capitò al destino quell'anno; forse un atto di benevolenza nei miei confronti per ripagarmi dei tanti torti subiti in precedenza, o semplicemente uno piccolo, ma fortunato sbaglio del destino. Fatto sta che quell'anno, dovetti buttare nella spazzatura tutti i miei vestiti, e -sciaguratamente- anche i reggiseni; la mia amata taglia quinta era stata sostituita da una scarsa terza.. La mia altezza poi, non aiutò per niente; un metro e sessanta di pura ciccia e ''sfigaggine'', per citare i miei fantasiosissimi compagni di scuola. L'unica nota positiva nel mio aspetto erano le lentiggini che ricoprivano lievemente le guance e il nasino alla francesina; tratti ereditati dalla mia nonna preferita, una donna forte e dolce che ho sempre ammirato tantissimo. E' stata lei, fin da quando ero solo un pargoletto, a prendersi cura di me, poichè i miei genitori erano sempre impegnatissimi con il lavoro. Figlia di due avvocati; altra beffa del destino. Per il loro ''eccitante lavoro'' perciò, io e la mia famiglia, composta da ben sette persone, non abbiamo trascorso molto tempo insieme. Si, avete capito bene: sette persone. Ho ben quattro fratelli che, seppur uno più diverso dall'altro, amo incondizionatamente con tutto il cuore. Nicolò, mio fratello maggiore, ha dieci anni più di me, ed è -coincidenza delle coincidenze- anche lui un affermato avvocato, oggi operante in un prestigioso studio legale di New York. Giovanna, la secondogenita, ha due anni in meno di Nicolò, ed è una splendida mamma, sposata con mio cognato Salvatore, un direttore di banca famoso in tutta Italia. Ora, sia loro due, che i loro due gemelli, vivono a Milano, e, da come se la passano, non possono di certo lamentarsi di nulla. Gabriele è il terzogenito. Gabri è sempre stato il mio fratellone preferito, poichè abbiamo solo tre anni di differenza, e riusciamo a capirci al volo, senza bisogno di parlare. Fin da quando era piccolo, Gabri ha sempre desiderato diventare un pugile; mi ricordo ancora di tutte le notti che passava di fonte alla televisione a guardare gli incontri di box, e di tutti i tagli e lividi che si è procurato durante le risse a scuola, o, come le chiamava lui, ''gli allenamenti fuori orario''. Per quanto fosse forte e deciso, il mio Gabri, però, non è riuscito ad imporsi, arrendendosi così al volere dei miei genitori, che, dopo mesi e mesi di stremanti pressioni, sono riusciti a convincerlo ad inscriversi alla facoltà di legge. Ora è al terzo anno, e, seppur odi ciò che studia, si impegna al massimo per non deludere le aspettative dei miei genitori. Io, invece, sono Amanda, Amy per gli amici e per i familiari, ho diciannove anni, e sono la quartogenita. Diciamo fin da subito, tanto per mettere in chiaro le cose, che io sono la pecora nera della famiglia. Così, mi chiamano, poichè  non mi sono lasciata abbindolare dai miei genitori a diventare ciò che non voglio essere. L'ultima della famiglia, Emilia, è una bambina di appena nove anni, che ha il avuto il dono di una straordinaria bravura nella danza. Infatti lei è, oltre a me, l'unica eccezione della mia famiglia. Non credo che i miei genitori permetteranno che un simile talento venga sprecato. Poi ci sono loro: l'avvocato Renato Vivaldi, e l'avvocatessa Maria Denti. Entrambi, fin da quando erano giovani, sono sempre stati ambiziosi. Tutti gli scopi che si erano prefissati sono stati raggiunti e addirittura superati di molti chilometri. Inoltre, ho sempre pensato che, se non avessero avuto fortuna in quel campo, avrebbero potuto sfondare come modelli. Il destino ha voluto che, infatti, entrambi avessero non solo un fisico scolpito nel marmo dagli Dei greci, ma anche un intelligenza fuori dal comune. Tutti voi, però, dopo questa minuscola descrizione, potrebbero vedere i miei genitori come delle macchine fredde e senza sentimenti a cui importa solo della carriera e di nient'altro. Errore molto comune e anche molto stupido; sia mai madre, che mio padre, hanno trascorso, seppur non siano stati molti, ogni singolo momento libero insieme alla loro famiglia, portandoci ogni domenica a fare qualche gita, e in estate passando intere settimane senza alzare una cornetta, poichè volevano trascorrere più tempo possibile con noi. Ci hanno amati, e ci ameranno più della loro vita. Hanno sempre preteso il massimo da noi, solo perchè hanno sempre creduto nelle nostre capacità e nel nostro futuro. Il futuro. Ogni volta che pronuncio questa parola, sia l'ansia che la speranza mi assalgono, facendo a pugni per prevalere sull'altra. Da una parte l'ansia poichè non so cosa porterà con se l'avvenire (nel mio caso, di sicuro iella allo stato puro) mentre dall'altra, la speranza poichè è da una vita intera che sogno e spero di realizzare il mio più grande progetto. Fin da quando ero piccola, infatti, ho sempre sognato di diventare un'importante ed affermata scrittrice di successo. Quando, però, comunicai la notizia ai miei genitori, alla veneranda età di dieci anni, ovviamente si fecero delle grosse grasse risate, non prendendo minimamente sul serio il mio sogno. Questo, oltre ad indignarmi fino alla punta dei capelli, mi fece anche desiderare ancora più ardentemente di dimostrare loro che non erano stupide fantasie da bambina, ma un vero e proprio sogno che avrei realizzato, a qualunque costo. All'età di quindici anni, quando vinsi un premio regionale per il migliore racconto comico, sbaragliando ben millecinquecento partecipanti, i miei genitori iniziarono a ricredersi, e a prendere sul serio il mio progetto, spronandomi a dare il cento per cento, e ad impegnarmi con tutta me stessa; e lo feci, anzi. Diedi il duecento per cento, frequentando uno dei migliori licei di tutta la regione, con i migliori voti dell'istituto. Per cinque anni mantenni la media del 10 e lode in tutte le materie, guadagnandomi così l'invidia di metà scuola, e gli insulti della parte restante. Uscì dalla scuole superiore con il massimo dei voti, come tutti si aspettavano, rendendo così fieri sia i miei professori, sia i miei genitori. Ma non me stessa. Non ho mai amato studiare in generale, figuriamoci trascorrere cinque anni in quel liceo, in compagnia di gente stupida ed invidiosa. Se non fosse stato per i miei due migliori amici, Marco e Lorena, chiamata da tutti Lory, probabilmente avrei mandato tutto al diavolo nel giro di pochi mesi. Le persone mi hanno sempre giudicata una sfigata che non ha altro scopo nella vita che non studiare. Io, ovviamente, li ho sempre lasciati credere quello che volevano. Non ho mai risposto a nessuna provocazione; non perchè non avessi la grinta, o il coraggio, ma perchè le loro parole non mi ferivano. Certo, mi davano parecchio fastidio, soprattutto l'insulto '' Biondina con le smagliature, ma non me ne curavo più di tanto. Avevo in mente solo il mio sogno. Quello era la mia ancora di salvezza. L'unica cosa che mi spronava ad andare avanti. Finalmente, dopo cinque lunghi anni di pura agonia, in cui la mia pazienza avrebbe fatto concorrenza ad un maestro di yoga, sono uscita da questo incubo infernale; certo, mi sarebbero mancati da morire Mark e Lory, ma ci saremmo sempre potuti rivedere. E poi, noi tre siamo e saremo sempre inseparabili. Ora, nel giorno del mio diploma, posso mandare a quel paese tutte queste persone idiote e senza cervello, e vivere una nuova vita, che avrà inizio il prossimo mese, quando mi trasferirò a Firenze, per frequentare l'istituto di scrittura più rinomato della città. Aspetto questo momento da tutta una vita, e sapevo che d'ora in poi tutto sarebbe andato per il meglio; ma non avevo messo in conto un piccolissimo particolare: il volere del destino beffardo. E, a quanto pare, questo destino, non sembra volermi tanto bene. 

Saleve a tutti!  Non mi aspettavo di pubblicare un'altra storia mentre ne sono in corso altre due. E' stato inaspettato, soprattutto per me. Ma trovo davvero che sia una storia carina, che prenderà via via una sfumatura sempre più profonda e matura. Non ho potuto relegarla. esigeva di essere scritta. 
Io, letteralmente, AMO Amanda. E' ironica, buffa, testarda e soprattutto forte. E credo che, se verrà come spero, mi innamorerò  anche del protagonista maschile.  Beh, che dire, io spero con tutto il cuore che questa storia possa piacervi e chissà, magari anche strapparvi un sorriso o una risata.  Grazie a tutti coloro che ''spero'' leggeranno questa storia. Spero sia all'altezza delle vostre aspettative. Un grosso bacio a tutti! Koralblu
   
 
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