"Io ancora non riesco a capire come tu possa stare ferma a guardare senza fare nulla, non lo comprendo, davvero!" - esclamò Sonny dall'altro capo della cornetta. 

Erano le otto del mattino, ed io, Lana, ero in un estremo ritardo. 

"Ci giri intorno da.." rifletté"..non so quanto tempo. Cosa stai aspettando?" riprese.

"Non lo so, forse hai ragione.." risposi indifferente mentre davo un primo morso alla ciambella farcita di cioccolato e zucchero a velo che mi aveva appena portato Shon, il ragazzo omosessuale che condivideva con me una stanza in affitto nella città di New York.

"Buongiorno tesoro!" esclamò Shon entrando in cucina.

Gli feci un cenno di saluto col palmo della mano sinistra mentre tenevo la cornetta fra la spalla e l'orecchio destro.

"Non forse, io ho ragione!" ribatté dall'altra parte Sonny.

"Okay, forse avrai anche ragione ma l'unica cosa che so adesso è che sono assolutamente in ritardo e che se non arrivo in tempo al lavoro sono OUT! Ricevuto?"

"Ricevuto."

"Bene, ti richiamo dopo."

"Salutami Shon!"

"Certo, a dopo."

"A dopo."

Riposi la cornetta inzuppata di zucchero a velo e mi diressi in bagno, seguita da Shon con passo spedito, e al quando 'femminile'. Più del mio sicuramente.

"Chi era tesoro?" mi domandò poggiandosi alla porta con la spalla destra, incrociando braccia e gambe mentre iniziava a limarsi un'unghia.

"Sonny."

"...E?" ribatté.

"e... nulla. Ma che vuoi sapere, sono cose da donne Shon!" dissi muovendo lo spazzolino dall'alto verso il basso, da destra a sinistra.

"..cara, ma sei seria? Sai con chi stai parlando?" 

Entrambi si guardarono.

Scoppiarono in una risata.

"..già!" esclamai strizzandogli l'occhio.

"Quindi?"

"..comunque ti saluta! Adesso devo scappare. Vieni al negozio?"

"Ovvio" rispose continuando a  limarsi l'unghia e soffiandoci sopra così da far andar via la polverina che si era venuta a creare.

"Perfetto!"

Shon annuì. "E comunque non mi hai detto ancora nulla! Io ti dico sempre tutto, sappilo." affermò scherzosamente.

"Lo so appunto. Vado, a dopo"

"..A dopo!"

Presi in fretta e furia le chiavi della moto di Shon e il casco, sempre di Shon, e mi diressi verso il negozio. 

SPERO VI SIA PIACIUTO QUESTO PRIMO CAPITOLO. NON HO VOLUTO DILUNGARMI PROPRIO PERCHE' VOGLIO CAPIRE CHE COSA NE PENSATE. 

LASCIATE UNA RECENSIONE NEI COMMENTI.

A 10 MI PIACE CONTINUO.

BUONA LETTURA!