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Autore: Mel_deluxe    22/07/2015    3 recensioni
Le avventure della Ragazza dai capelli rossi... egocentrica, invidiosa, insolente, capricciosa e anche un po' stupida. La sua vita è costernata da varie disgrazie: degli orribili capelli pazzi e incontrollabili, un accento irlandese incomprensibile, una scarsa voglia di crescere, e soprattutto i suoi odiosi, fastidiosi e incorreggibili sette fratelli...
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Ragazza dai capelli rossi'
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Blair Murphy continua a fissarmi con odio mentre mi siedo davanti a lei. Ellen e Kaylee invece semplicemente si guardano imbarazzate. Io faccio del mio meglio per sorridere.
«Ehilà…» dico, salutandole indecisa.
Le tre ragazze mi fissano, senza sapere cosa dire.
Finalmente mi posiziono, cercando assiduamente di mettermi a posto la gonna, e intanto mi guardo intorno.
Mi trovo al tavolo con le tre migliori amiche di Liza, mentre lei se la sta spassando al tavolo degli strani, insieme a Clark, mio fratello, Veronica e Julia, e (diaminequantoladetesto!) Marc. Non poteva esserci giornata peggiore.
Mi siedo il più composta possibile, dopodiché, sistemandomi nuovamente i capelli e sorridendo, mi rivolgo alle mie tre amiche temporanee.
«Allora…» faccio, fin troppo allegra. «Come va?»
Data la banalità della domanda, Kaylee e Ellen si guardano con aria interrogativa. Blair invece, vedendo che le altre due si trovano in stato confusionale, decide di rivolgersi esclusivamente a me.
Si appoggia sui gomiti e si avvicina ulteriormente a me.
«Non per essere scortese…» comincia, sussurrando. «Ma perché sei qui?»
Io la guardo stupita. Certo, Liza non le ha detto nulla della scommessa. Ma d'altronde neanche io ne ho parlato con Julia e Veronica. Inizio a immaginarmi come deve essere stato per loro due trovarsi al tavolo insieme a lei all’improvviso.
Probabilmente si devono essere sentite esattamente come quando quelle ignare persone nella sala del loro cinema scoprirono che Dart Fener era il padre di Luke Skywalker…
«Oh, beh…» cerco di rispondere a Blair, senza fare troppi giri di parole.
Le spiego della scommessa velocemente, e anche Ellen e Kaylee sembrano ascoltarmi, totalmente prese dalle mie parole.
Una volta finito il mio breve discorso, vedo che Ellen si guarda fugacemente intorno, come ad accertare che non ci sia nessun altro in giro.
Poi, rivolgendosi a me, sempre sussurrando come Blair, mi chiede:
«Ho capito bene? Tu per una settimana prenderai il posto di Liza?»
Io annuisco decisa.
«Oh, finalmente! Non la sopportavo più ormai!» esclama subito dopo.
Io rimango attonita da quella reazione. La migliore amica di Liza non la sopporta? Ma allora non sono io che sono anormale!
«In che senso, scusa?» chiedo, cercando di sorride.
«Beh, sai.» Questa volta è Blair a parlare. «Liza è un tantino… egocentrica. Vuole che parliamo sempre di lei, cose così…»
«E poi l’hai vista?» riprende Ellen. «Insomma, non riesce a stare quarantotto ore senza flirtare con qualcuno…»
«E poi è così antipatica, non le va mai bene nulla!» interviene subito dopo Kaylee.
Io rimango ad ascoltarle, cercando di non risultare troppo sconvolta.
«È ossessionata da sé stessa…» continua Kaylee.
«È convinta di essere la regina del mondo…» risponde Ellen.
«Ed è una grandissima stronza.» conclude Blair con enfasi.
Io non faccio a meno di sorridere a quel punto. Questa giornata non è poi così orribile come credevo fino a un minuto fa.
«Te lo voglio dire:» riprende a parlare Blair, con un sorriso onesto. «Sono davvero contenta che ci sia tu a questo tavolo e non lei.»
Mi sento tremendamente lusingata a quel punto della conversazione.
«E poi?» cerco di informarmi di più, senza risultare troppo impaziente. «Che altro fa Liza?»
Blair sorride maligna e riprende:
«Si imbottisce così tanto il reggiseno con la carta igienica del bagno, che una volta le è caduto un pezzo sotto gli occhi di tutti, e per non destare sospetti ha fatto finta di soffiarsi il naso.»
A quel punto scoppiamo tutte e quattro a ridere.
Sto per chiedere ancora, per sapere altri segreti imbarazzanti su di lei, quando Kaylee mi interrompe:
«E tu cosa ci dici, ad esempio, di Veronica?»
Io rimango a bocca chiusa. Dove vuole arrivare?
«Lei… è ok.»
«Oh, andiamo!» esclama Ellen ridendo. «Ci deve essere qualcosa che proprio non sopporti di lei!»
«Beh ecco…»
«Insomma, ma cosa si mangia per avere quelle gambe?» ridacchia Kaylee.
«Scommetto che non le entra nemmeno una XXL»
«Per non parlare dei suoi voti. Deve avere il cervello di un piccione.»
Certo Blair, come se i tuoi voti fossero migliori dei suoi.
Le tre ragazze mi guardano impazienti.
Vogliono che dica qualcosa di imbarazzante su Veronica, come loro hanno fatto con Liza.
Questo pugnalarsi alle spalle tra migliori amiche sta risultando un tantino cattivo. Ma d’altronde un piccolo segreto per il solo gusto di farsi una risata non farà tanto male, no?
«Ecco, lei…» incomincio, sentendomi sempre più infame. «Veronica una volta è dovuta andare al negozio per taglie forti, perché non le andava un vestito.»
Loro scoppiano a ridere all’istante. Io invece ci metto un po’ prima di lasciarmi alle spalle l’estremo tradimento che ho appena fatto nei confronti di Veronica.
In questo istante Giuda e Bruto staranno già registrando i miei dati per il pass d’entrata al Club dei Traditori di Serie A…
Mentre cerco di ridere a bassa voce, sposto lo sguardo proprio su Veronica, a due tavoli di distanza. Mi sorride e mi saluta con una mano.
Io faccio finta di niente e riprendo a ridere, distogliendo lo sguardo.
«E ora…» dice Ellen, dopo aver finito di ridere. «Che cosa sai su Julia?»
 
 
Dopo solo cinque giorni nei panni di Liza, penso di essermi conquistata a pieno il titolo di “ape regina” della scuola.
Certo, ho parlato sì e no due volte con Marc in tutta la settimana, e ora sarà molto imbarazzante spiegare a Julia e Veronica come facciano le tre migliori amiche di Liza a sapere tutte quelle cose imbarazzanti su di loro…
Forse mi sono lasciata un po’ prendere la mano, lo so. Ma non riesco a odiarmi, davvero.
Anzi, non penso di essermi mai divertita tanto quanto in questi giorni. Per un po’ mi sono liberata della mia vecchia vita, ho rifiutato tre inviti al cinema e sei al bar da nove ragazzi diversi nello stesso giorno, ho scoperto che lo shopping non è poi così terribile, che Blair, Ellen e Kaylee, sono sì stupide, ma anche molto divertenti, e che fare la stronza, senza fingere di essere una brava persona, è il passatempo più bello di sempre…
Se avessi saputo prima che Malefica, Crudelia DeMon e Ursula si divertissero tanto, da piccola non avrei sprecato soldi a comprare costumi di quelle maledette principesse hippy.
È venerdì, e questo significa che da domani ritornerò a essere la solita e vecchia Lea.
Mi chiedo come se la sia passata Liza in questi giorni. Da quanto mi ha raccontato Marc, è stata quasi sempre appiccicata a lui, il che non mi stupisce molto.
Non penso che Marc sia stato molto contento di questa settimana. Mi sta osservando da dieci minuti, con quello sguardo da “sei una persona orribile” che ho sempre odiato.
Chiudo il mio specchietto e gli sorrido smagliante, fingendo di non notare il suo sguardo di rimprovero.
«Marc, hai degli occhi bellissimi, e sai che li adoro. Ma se continui a fissarmi mi farai sentire in imbarazzo.» dico, con tono sdolcinato.
Marc si guarda prima intorno, osservando per un attimo tutte le persone nel corridoio che ci passano davanti.
«Ti prego, dimmi che da lunedì ritornerà tutto normale.» dice, quasi sussurrando.
Io sospiro, e cerco di tranquillizzarlo:
«Ovviamente. Io tornerò al mio posto e Liza al suo, e tutto sarà come prima…» Pronuncio quelle parole con una finzione degna di nota. «Quasi tutto.»
Marc sembra turbato.
«In che senso “quasi”?»
Io gli sorrido ancora di più.
«Oh, beh, sai Blair mi ha fatto notare quanto io stia bene con i capelli lisci, così ieri sono corsa a comprarmi una piastra, almeno non dovrò più usare quella di mia madre, poiché mi ha detto che usare le piastre in comune rovina i capelli… E Ellie mi ha detto che trova che il mio corpo sia fantastico e mi ha consigliato di vestirmi così più spesso!»
Continuo per un altro po’ il mio discorso, malgrado lo sguardo duro di Marc non cambi per niente. Quando noto finalmente che non sta ascoltando una parola di quello che sto dicendo, gli chiedo, con tono più serio:
«Puoi spiegarmi qual è il problema adesso?»
«Ti ascolti almeno quando parli? Sembri una persona diversa!»
Io alzo lo sguardo in segno di sfida.
«In che senso scusa?»
Marc prende fiato e si prepara a farmi un lungo discorso:
«Una settimana fa non ti saresti mai preoccupata della cura dei tuoi capelli!» inizia, alzando sempre di più la voce. «Non saresti mai corsa a fare shopping di cose inutili. E, per l’amor di dio, chi diamine è Ellie?!»
Io lo guardo scandalizzata, come se mi avesse chiesto la domanda più stupida di sempre.
«Ellie, è Ellen!» rispondo con ovvietà. «Ci diamo questi soprannomi, tra noi BFF, ho anche il braccialetto con le loro iniziali!»
Alzo il braccio destro per mostrarglielo.
A quel punto Marc sembra fuori di sé.
«Lo vedi? Ti sei trasformata in un clone di Liza!» mi urla in faccia, sconvolto. «BFF? Braccialetti con le iniziali? Erano cose che andavano di moda in seconda elementare!»
Io inizio a irritarmi sempre di più. Sto per ribattere, ma Marc mi interrompe prima che io possa aprire bocca:
«Lo sai che ieri sera Liza mi ha chiamato per invitarmi al concerto di Billy Idol?»
Io rimango a bocca aperta, scioccata e infuriata.
«Che cosa?!»
Come ha osato! Maledetta, maledetta Vipera! Non fa niente per anni e poi si permette anche di provare ad avvicinarsi all’amore della mia vita! Lei non lo conosce come lo conosco io, e di sicuro non lo ama quanto lo amo io!
«E come diavolo ha fatto quella stronza ad trovare i biglietti per il concerto di Billy Idol?!» esclamo, in preda alla rabbia.
Sto per scagliarmi alla ricerca di Liza, per urlarle contro come ha osato comprare ben due biglietti per vedere Billy Idol, mentre io, che aspiro ad andare a un suo concerto da anni, ho trovato tutto esaurito dopo un minuto.
Sento però che Marc sta ricominciando a infuriarsi contro di me, e mi blocco.
«Oh, mio dio! Ma almeno te ne importa ancora qualcosa di me? O di Veronica, o Julia?» Continua a puntare i suoi occhi arrabbiati su di me, mentre io cerco in tutti i modi di filarmela al più preso.
«Certo che me ne importa!» dico, cercando di addolcirmi un po’ di più. «Se non me ne importasse nulla di te non avrei rifiutato tutti quei ragazzi che mi hanno chiesto di uscire! E m’importa anche di Veronica e Julia, lo giuro!»
Marc non sembra comunque essersi calmato.
«E allora come spieghi quello che è successo a Veronica ieri all’intervallo?»
Io lo guardo confusa.
Ok, ammetto di non parlare con Veronica da un po’, e di non averle chiesto nulla su cosa le sia successo ieri.
Chiedo a Marc spiegazioni, con sincera preoccupazione.
«Le tue care BFF, Blair e Kaylee, dopo aver visto Veronica uscire dal bagno, le hanno urlato “Dovresti fare più in fretta la prossima volta, i negozi per taglie forti non aprono fino a tardi”.»
Io rimango in silenzio. Marc mi guarda come se si aspettasse una specie di confessione da parte mia, ma notando che non apro bocca, conclude il suo discorso:
«Ha pianto tutto il giorno.»
A questo punto mi sento totalmente accusata ingiustamente.
«E allora? Perché io dovrei c’entrare qualcosa?» strillo a squarciagola, attirando le attenzioni di tutti gli studenti che si prostrano ad uscire dalla scuola. «Non è mica colpa mia se Veronica è grassa!»
Marc mi guarda a bocca aperta, completamente sconcertato.
«Lea, non posso credere che l’hai…»
«E invece l’ho detto!» lo interrompo, sempre urlando. Adesso sono io quella arrabbiata. «Sono stanca di dover sempre essere carina e gentile con tutti. Per una volta posso fare come mi pare, ed è una sensazione fantastica! Non mi dispiace essere al centro dell’attenzione ogni volta che passo per i corridoi, non mi dispiace parlare male delle mie amiche a mensa, e non mi dispiace nemmeno che tutti quei ragazzi volessero uscire con me!»
«Perché non l’hai detto subito allora?» Marc alza di nuovo la voce. Penso che sia la discussione più terribile che abbiamo mai avuto da quando ci siamo conosciuti. «Lo sai, mi ero innamorato della Lea che si gettava sulle torte di compleanno, che ha passato i quaranta minuti peggiori della sua vita su un traghetto con me, solo per farmi stare meglio. Quella Lea che si faceva apprezzare per quello che era, senza risultare falsa!»
«Scusa, stiamo parlando di me o di te? Perché credo che tu stia andando un tantino fuori tema!»
Marc si zittisce, senza sapere cosa ribattere. Io così ho tutto il tempo di calmarmi e di ribattere.
«Oh, ho capito qual è il problema adesso!» riprendo il discorso, con un tono più meschino di prima. «Se una cosa non va bene a te allora non può andare bene per nessuno, è così? Certo, perché tu sei Marc Richardson, Mr. Perfezione: quello che prende sempre bei voti a scuola, che ha l’accento aristocratico, che si può permettere ogni ragazza esistente sulla terra, e vive in una villa di quattro piani! E credi che tutto giri intorno a te, perché assomigli a Leonardo di Caprio e perché tutti ti ripetono ogni singolo giorno quanto tu sia fantastico, mentre noi altri comuni mortali dobbiamo essere sempre al tuo servizio, vero?»
Lui rimane a guardarmi in silenzio. Sembra ferito, eppure mi invita con lo sguardo a finire.
Io riprendo subito dopo:
«Ti dico la verità, Biondo: il mondo non gira intorno a te, le cose non vanno sempre a modo tuo. E la mia vita continuerebbe certamente senza problemi anche senza di te.»
Una volta concluso, mi volto velocemente senza dire nient’altro, e mi dirigo velocemente verso l’uscita.
Per la prima volta però, riesco ad odiarmi per quello che ho appena fatto.
 
 
Una volta uscita da scuola, non riesco a guardare in faccia nessuno. Mi dirigo velocemente verso la fermata dell’autobus, fermandomi un secondo alla fontana appena fuori dal cancello d’entrata.
Non riesco a credere di sentirmi uno schifo proprio adesso. Ho passato cinque giorni interi a  spettegolare su persone che nemmeno conoscevo e a parlare male delle mie migliori amiche senza il minimo rimorso. Ma appena dico qualcosa di cattivo a Marc, vorrei solo prendermi a schiaffi da sola?
Forse è davvero più importante per me di quanto credessi.
Adesso non sono del tutto certa che la mia vita continuerebbe tranquillamente senza di lui.
Osservo il mio riflesso nell’acqua della fontana.
Aveva ragione. In che diavolo mi sono trasformata?
Sospiro, raccolgo la mia borsa da terra e faccio per allontanarmi dalla fontana.
Non faccio in tempo a fare un passo, perché sento la voce di Stephen Fury, uno degli amici di Liza, urlarmi:
«Attenta a non cadere nell’acqua, McEwitch!»
Vedo Stephen e un altro ragazzo che vengono verso di me, e mi spingono violentemente verso la fontana.
Dopodiché, non capisco più nulla.
Cerco di alzarmi in piedi, con la fatica di una tartaruga che si muove dopo sette mesi di letargo.
Mi ritrovo fradicia, dalla testa ai piedi. Appena mi alzo in piedi, e mi ritrovo con le gambe immerse nell’acqua e i vestiti bagnati, capisco che è successo veramente.
Mi hanno appena buttata nella fontana.
Ho tutto il trucco sbavato, i capelli totalmente fradici e i vestiti che continuano ad appiccicarsi alla pelle. Siamo a marzo, e non fa molto caldo, ma il freddo è l’ultima cosa di cui mi preoccupo.
Ci sono una ventina di persone che mi osservano e che mi hanno vista cadere nell’acqua. Nessuno sembra essere preoccupato per me, o sembra volermi aiutare. Nessuno.
Stanno tutti ridendo, partendo da Stephen Fury e l’altro ragazzo che mi hanno appena spinta dentro, Ellen, Blair e Kaylee che si stanno quasi uccidendo dalle risate, e poi c’è Liza che sta proprio davanti a me, e mi osserva divertita.
Io riesco lentamente a uscire dalla fontana senza l’aiuto di nessuno. Non mi sono mai sentita peggio in tutta la mia vita.
Appena ci troviamo faccia a faccia, Liza mi dice, con tono beffardo:
«Oh, Lea, credevi davvero di essere diventata la nuova ape regina della scuola?»







ANGOLO AUTRICE
I'M BACK, BITCHES!
Ebbene sì sono tornata, finalmente. Dopotutto l'avevo detto che sarei mancata per un po'.
Adesso, non so come sia venuto questo capitolo. L'ho ricontrollato velocissimamente, perchè mia madre voleva che andassi a fare una versione al più presto e non mi ha dato il tempo di fare nulla, quindi se trovate qualche errore non odiatemi pls.
Ci metto tanto a scrivere lo so, perfino ora che non ho praticamente nulla da fare. Diciamo che ci tengo molto alle mie storie: scrivo solo su computer (mi rifiuto altamente di scrivere sul mio cellulare), non pubblico capitoli più corti di un tot di pagine e non ho nessuno che rilegge i miei testi, ma faccio tutto da sola (e badate che rileggere è una delle cose che odio di più al mondo)!
Eccovi, per farmi perdonare di tutto, una foto di me direttamente dal padiglione dell'Irlanda all'Expo, only for u:


Love, love, love.
Mel.
 
  
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