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Autore: ChrisisDoll    22/01/2009    2 recensioni
Questa è una Lucius/Narcissa tristissima, non so da dove mi sia uscita. Alla fine delle guerra...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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TERRA INNAMORATA -the last love song- "Anche in polvere avranno un sentimento. Saran terra, ma terra innamortata"*

Il cielo è crudele questa sera. Nero, fosco, pieno delle nuvole acri della battaglia, il puzzo dei roghi è ovunque e la terra ha bevuto il sangue di mille corpi, i gemiti di mille innocenti.

Il tuo mantello nero è accanto a te, nella polvere, giaci con la bacchetta stretta in pugno.

Sto cercando di indurre le tue mani ad aprirsi, ma non c'è nulla che io possa fare.

Sorridi alle mie lacrime e mi dici "Non è niente" Ma so che non è così.

Non credevo che sarebbe mai accaduto. Non a me.

Abbiamo scavato la terra della più immonda

delle prigioni, e solo perché eravano assieme. Abbiamo consumato le dita sulla nuda pietra fredda, il cervello e il cuore in fiamme.

Insieme navigavamo nell'orrore e nella disperazione, si, abbiamo bruciato l'anima nelle

fiamme dell'orrore più

impenetrabile, perduti in un'oscurità

muta dalla quale non c'è ritorno...

I nostri volti rigati di sangue hanno

sfidato la luna con un folle, tripudiante sorriso.

Insieme.

Insieme siamo arrivati a questo.

Luce ad ovest, attraversa il nostro

campo deserto.

Mi chino su di te. Scruto le tenebre... Il tuo respiro intriso di

sangue mi sfiora la guancia.

I tuoi capelli biondi sono sparsi e impigliati a terra, e

le tue dita son ancora contratte.

Ogni medimago ha abbandonato da tempo questa terra sporca, impura, immonda.

Non c'è più pietà per nessuno,

e in ogni caso tu non ne avresti bisogno.

"Lucius"

Il dolore è come un fiume caldo sale assieme alla voce, nuovo all'imprivviso, più violento, insopportabile. Non posso

vivere

senza di te.

La fine è oltre i tuoi occhi azzurri.

Quando anche questi perderanno la luce forse anche io scivolerò dietro di essi. Non riesco a immaginarmi senza queste iridi, senza la piega amara e dolce assieme della tua bocca beffarda.

Hai sempre sorriso alle mie lacrime, e a nche stavolta sembra che tu mi schernisca.

Non posso...

non posso fermarti,

non posso afferrare la vita che è acqua, acqua fra le mie povere dita contratte.

Vorrei dirti che ti amo, ma il pensiero che è l'ultima

volta che posso farlo

mi mette addosso il desiderio di tutti quei 'Ti amo' mai detti e ormai perduti per sempre e così sono qui

a strignerti le mani

a vedere come l'orizzonte si abbassa

e la mia gola è un ricettacolo muto di grida disperate, l'eco straziata di un oracolo dimenticato nelle pieghe del tempo.

Ombre scure sfilano ti lasciano indietro.

Mi aggrappo tiro stoffe mantelli mani calde, fiato e bocca che ride.

Scivolo, non ti lascio, no, non ti lascio la mano Lucius.

Non c'è pietà per uno sporco Mangiamorte!

Non ridere

è così

tremendo

adesso.

"Ti ho amato davvero

Sta succedendo.

La luna sul tuo volto illumina la tua fronte con la muta rivelazione di uno scherzo crudele.

Ma nulla giunge a deridere dolcemente la mia credulità, nessuna mano toglie via le lacrime, nessun volto sostituisce il tuo

riverso sull'erba

rossa del tuo sangue.

La tua bocca ha il colore dell'erba baciata dal buio l'azzurro della morte.

Mentre avvicino le labbra penso che quella sarà

l'ulitma volta.

Ancora per un istante lancinante, sono polvere, frantumi di me stessa.

Che cosa succederà quando il tuo dolore scivolerà sulle

acque ormai quiete della tua ultima agonia, verso la tua pace...

La tua pace che sarà la mia morte

e la tua morte

che sarà la fine?

"Non posso lasciarti andare, Lucius"

No, non posso non posso, ma che importa ormai? Respingo il pensiero, non voglio, non posso permettermi questo pensiero.

Torno a gridare. Volti si soffermano, altri occhi irrimediabilmente si abbassano.

Un altro scuote la testa e se ne va, un altro che osserva la cerea fine del mio cuore riverso a terra

e dice

che non c'è più speranza.

Grido.

La mia voce si perde, quella schiena non si volta, sparisce.

Lucius.

Mani fra i capelli, sulle gote. Così vive, impossibile credere

che sia finita.

Ti dedico fino all'ultima parola mentre

le tue scivolano dentro di te

per sempre

mai dette

e sfuggono

in eterno

dentro di te

uccidendomi.

Ma la mia voce

e tua, prendila. Mi senti?

Questo respiro è il tuo.

" Come puoi vedere sono tuo

fino alla tomba

Narcissa."

Il tuo collo è così dolce,

così morbido,

Adesso il sangue ha smesso

di fluire, e le tue labbra schiuse anelano la luce come se dormissi.

Hai sofferto? Sembrava così atroce quel distacco che le mie mani

impotenti non potevano bloccare.

Non hai lasciato le mie dita e so che non riuscirò a farlo.

Un'ombra si è posata immobili ali

di sogno eterne sul tuo volto in quest'ora incerta. I tuoi occhi sono fissi su di me

ancora lascia che sia

io

a chiuderli

amore mio.

Ti amo

Ti amo...

La terra, sporca delle voci del dolore, adesso é muta, tace solo per te.

Non posso

lasciare

le tue

mani.

(Ora essi sono polvere

terra

innamorata.

Guardate la piana smorta

dove un tempo si compì la storia del Mondo Magico,

camminate con attenzione

c'è ancora un ansito lieve

come un respiro,

giace forse ancora intatto

sotto le ceneri antiche

un amore)

FINE

*Citazioni nel titolo e nella intestazione del capitolo di Giovan Battista Marino (1630 c.a)

  
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