Ovviamente dedicato a Sasori, e alla mia Sempai
Festa
a Sorpresa
-
DEIDARA!-
Un
grido inumano percorse velocemente
i corridoi del covo segreto dell’Akatsuki.
-
Deidara, Deidara… DOV SEI?-
Il
marionettista era stranamente
preoccupato. Non vedeva il compagno dalla mattinata precedente e adesso
era
occupato a spalancare ogni porta del covo per trovarlo.
-
Buongiorno, Akasuna no
Sasori… Problemi?-
Era
una ragazza, l’unica là
dentro. Aveva splendenti capelli blu e occhi del medesimo colore che al
marionettista ricordavano quelli di …
-
Deidara! L’hai visto, per
caso?-
Konan
fece cenno di no con la
testa. Sasori si precipitò a interrogare chiunque,
là dentro.
Persino
a Hidan, tra mille
maledizioni, riuscì a strappare un “No, la
mocciosa non la vedo da ieri”.
Sasori
fece un sorriso
malinconico pensando a quanto Deidara se la sarebbe presa se avesse
sentito il
Religioso. Era iper-sensibile sull’argomento, e difendeva a
spada tratta la
propria virilità.
Ma
adesso era scomparso… Dove
poteva essere finito? E se l’avessero fatto prigioniero, e lo
stessero torturando
proprio in quel momento? E lui che se stava lì con le mani
in mano…
Il
suo cuore prese a battere
forte. Un flashback si fece strada nella sua mente. Risaliva proprio
alla prima
mattinata precedente,di ritorno da una missione, poco prima che Deidara
sparisse.
°°°
-
Danna?-
-
Eh…?- Rispose Sasori
stancamente. Era la decima volta
che il moccioso lo chiamava nell’arco della giornata.
- Se io
morissi, tu piangeresti?-
La domanda lo colse
di sprovvista.
- Ma
che domande sceme che
fai… Piantala!-
-
D’accordo, ma prima
rispondi.-
- Sono
una marionetta, idiota! Cedi
che possa piangere!?-
- Ma il
cuore ce l’hai
… Saresti almeno dispiaciuto?
Io se tu morissi piangerei… E molto. Sei il mio Danna!-
Sasori
provò un moto di
tenerezza e affetto. Ma non lo
diede a vedere.
- NO!
Sarei solo lieto di non dover
subire questo
strazio ventiquattro ore al giorno!-
Gli
occhioni languidi di Deidara si
inumidirono di
lacrime.
- Non
sono il tuo migliore amico?-
- Taci,
pivello, e pensa ad
affettare il passo!-
Deidara
proseguì, mogi,
lo sguardo azzurro rivolto
verso il basso, arrancando nella scia del marionettista.
°°°
Sasori
si maledisse cento
volte. L’ultima cosa che gli aveva detto era stato un
insulto. Era stanco, e
poi Deidara l’aveva asfissiato tutto il viaggio con quella
sua arte scema. Ma
era un maestro nel farlo sentire in colpa.
Doveva
trovarlo… Sì, doveva
salvare il suo amico. Perché di quello si trattava , del suo
unico e più caro
amico.
-
Ragazzi…- Sasori si guardò
in giro.
-
Ehi… C’è nessuno?- Spariti
tutti. Il marionettista uscì da Hiruko, mollandogli un
calcio tanto forte da
farla ammaccare. “Poi lo riparerò”,
decise.
Ma
non potò fare a meno di
sedersi e prendersi il volto tra le mani.
Forse
era un sogno… Un
incubo? Poi si ricordò che lui non poteva dormire.
Restò
così, solo, perso,
addolorato, il cuore da marionetta che batteva forte.
°°°
°°°
-
Ehi, stronzetto, me la
pagherai per questa cretinata!-
-
Per piacere, Hidan, zitto…
Zitti tutti, ragazzi! Allora, che giorno è oggi?-
-
…-
-
Itachi ha detto 23
Febbraio!-
-
Grazie, Kisame. Oggi è il
compleanno del nostro Danna…-
-
Del tuo Danna!- Lo interruppe Pain.
- Ok,
ma gli faremo una
sorpresa! Quando
entrerà noi grideremo…-
-
Quando entrerà andrà in
bestia…- Mormorò Kakuzu – Siamo nel suo
laboratorio con le sue marionette-
-
Eh già… Ma diventeranno
artistiche! Insomma, appena entra noi…-
°°°
-
Deidara… Deidara.-
Sasori
cercava disperato
ovunque, dentro gli armadi, sotto i letti, dentro i cassetti e nel
forno.
Niente.
Spariti tutti. Gli
sarebbe andato bene anche Itachi, che non era un gran parlatore, per
avere un po’
di compagnia e di conforto.
-
MA PERCHE’ SONO COSI’?-
Gridò.
Ormai
aveva guardato
dappertutto. Si sentiva così in colpa…
Decise
di ritirarsi nel suo
laboratorio.
“Magari
le mie marionette mi
schiariranno le idee. Forse costruendone una
nuova…”
Scese
i 153 gradini che lo
separavano dal suo laboratorio sotterraneo, una volta arrivato
posò una mano
sulla maniglia…
°°°
-
Ci siamo! Silenzio…-
-
Shhhh… pronti?-
-
Sì.-
°°°
Sasori
entrò pigramente.
Cercò a tentoni l’interruttore, accese la luce
e…
-
SORPRESA!!-
Saltarono
tutti fuori da
sotto il tavolo. In quel momento…
BOOOOOOOOOOOOOM!
Tutte
le sue marionette
saltarono in aria, liberando coriandoli multicolori.
Uno
striscione azzurro
recitava “Auguri Sasori Danna”.
Deidara
si catapultò tra le
braccia del marionettista e gli schioccò un sonoro bacio
sulla guancia.
-
Auguri, Danna!- Esclamò
-
Deidara, io…- Sasori era
ammutolito. Era senza parole. Poi però…
-
PERCHE’ HAI FATTO ESPLODERE
LE MIE
MARIONETTE?-
Deidara
si fece piccolo
piccolo.
-
Ma Danna… io volevo farti
un regalo.-
Sasori
si intenerì troppo
davanti a quegli occhini dispiaciuti, lo abbracciò forte e
gli scompigliò
dolcemente i capelli nella testolina bionda.
-
Mi dispiace per quello che
ti ho detto ieri…- Gli mormorò così
che gli altri non lo sentissero. – Se tu
morissi, troverei il modo per piangere.-
Deidara
era così felice che
aveva le lacrime agli occhi.
-
Oh, Sasori! Resta per
sempre il mio Danna… Anche se non capisci nulla di arte!-
Detto ridacchiò,
stringendolo forte.
Sasori
sgranò gli occhi, ma
era troppo felice per mettersi a litigare, e scoppiò a
ridere anche lui.
FINE
Et
voilà! Oggi è il
compleanno di Sasori, e gli ho voluto dedicare una ficcy che va contro
i miei
canoni.
Spero
che vi sai piaciuta. Lasciate
un commentino se passate!
Grazie
Sasori