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Autore: Dany Art 99    23/07/2015    1 recensioni
Eccomi qui con una nuova storia di una delle saghe che amo di più :) Qui voglio approfondire una coppia di cui non si parla molto, ovvero JuniperxGrover che io ho sempre amato..dandogli una mia interpretazione.
dal primo capitolo "In fondo l'amore ..non lo capisci finché non lo provi in prima persona.. ed io ero una di quelle ninfe che quando un'amica trovava il ragazzo e si univa a lui.. che la prendeva in giro anche se in fondo, per me, era più gelosia che sarcasmo..
bramavo quella felicità.
Ma non avrei mai pensato che sarebbe accaduto con quel satiro così buffo.
Ma l'amore è cieco.
E non sceglie chi unire."
se vi va passate a leggera e lasciate una recensione, Un bacio Dany
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Grover Underwood, Juniper
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ecco qui il 2 capitolo della nostra GroverxJuniper :) Spero che vi piaccia e recensite ricordateee
Vi lascio al capitolo
buona lettura
[Revisionato]



Erano passati ormai tre anni da quando ero arrivata al Campo Mezzosangue e devo dire che non mi dispiaceva affatto.. le altre driadi erano simpatiche.. il campo era pieno di vita e di satiri con cui divertirsi, facendogli scontrare contro la corteccia del mio ginepro.
I semidei erano simpatici, almeno la maggior parte, i figli di Ares si divertivano a bruciacchiare le piante ed avevamo il permesso di fargli dispetti per vendicarci.
Io sembravo felice.
Era sorridente, parlavo con tutti ma ogni volta che ero da sola ripensavo alla mia vecchia casa.. alla mia vecchia famiglia.. a quello che avevo perso ed avevo acquisito in pochissimo tempo.
Di tanto in tanto mi veniva a trovare Leneo o Chirone per vedere come stavo e se mi ero ambientata.. il primo riuscivo ad imbrogliarlo con falsi sorrisi ma ero molto sicura che con Chirone non riuscissi a farlo.
Ogni volta che mi guardava aveva una sorta di malinconia nello sguardo come se mi capisse veramente e mi chiedevo sempre se avesse perso qualcuno per lui importante, non trovando però il coraggio di domandarglielo direttamente.
Aiutavo la vita delle fragole cantando e agitando semplicemente le dita per aiutarle a crescere più succose e grandi.
Insomma una vita meravigliosa.
Tranne per un fatto.
Qualche volta mi veniva a trovare anche Grover..
Ma ogni volta che andava via per i suoi viaggi per trovare semidei mi sentivo triste e sola..
Mi mancava.. e non mi piaceva ammetterlo.
Quel giorno mi ero presa una pausa e mi ero seduta sul bordo dello strapiombo del Pugno di Zeus a godermi quella bella brezza estiva che si era alzata a e mi scompigliava i capelli all'indietro.
-Mi manchi mamma- sussurrai al vento.. sperando che uno spirito dei venti lo portasse al cespuglio di rose arancioni che era diventata mia madre.
-Hey- disse una voce che riconobbi subito, mi girai e sorrisi -Grover!- dissi sorridendo facendogli segno di sedersi vicino a me.
-Ciao Juniper- disse lui tremando leggermente mentre si sedeva di fianco a me, aveva lo sguardo vacuo verso il campo e segni di lacrime non ancora asciutte sulle guance.
-Hey.. che.. che è successo?- chiese io mettendogli le mani sulle guance per girargliele ed asciugargli le lacrime con i miei palmi.
-è successa.. una cosa- disse lui con voce rotta dal pianto, -hey.. vieni qui- dissi io avvicinandomi e stringendolo in un leggero abbraccio.
Lui mi cinse la schiena lentamente e io gli sussurrai all'orecchio -raccontami- dissi io stringendolo a sè
Lui pianse leggermente nel farlo e mi raccontò di una semidea figlia di Zeus di nome Thalia che non era riuscito a portare al campo perchè si era sacrificata per altri due semidei che ora erano al sicuro.
E che era tutta colpa sua visto che non era era stato abbastanza forte da proteggerli tutti e tre.
-Grover.. tu sei il satiro più coraggioso di sempre ok? Ne hai salvati due.. devi pensare che due ragazzi sono vivi grazie a te- dissi io stringendolo.
-Ma la terza è diventata un pino- disse indicando l'albero nuovo da cui sembrava fuoriuscire una cupola che avvolgeva tutto il campo.
Lo strinsi e basta, più forte che potei  e lui mi lasciò fare piangendo.
-Il consiglio non mi vuole dare la.. licenza da cercatore..per il mio completo fiasco.. sono un disastro Juniper- disse  trai singhiozzi, -no.. non lo sei.. se lo fossi io non sarei qui a stringerti..- dissi io accarezzandogli i capelli riccioluti castano scuro.
-Sei forse..l'unica cosa sensata che io abbia fatto nella mia vita- disse lui sorridendomi leggermente, -non è vero. Tu riuscirai a prendere quella Licenza... e troverai il nostro Dio della Selve.. perchè sarai tu a trovarlo- dissi io guardandolo negli occhi.
Lui sorrise di rimando e mi accarezzò una guancia, sentii le guance avvampare ed il corpo surriscaldarsi.
Aprii leggermente le labbra guardandolo e lui si morse il labbro, -lo credi.. davvero?- chiese, -ne sono certa- dissi io annuendo.
-Sei meravigliosa lo sai?- chiese lui, io avvampai sul serio questa volta tanto che credevo che il mio colorito verde rugiada diventasse rosso fuoco.
-io.. ehm.. non è vero- dissi io, -beh..per ora hanno detto che non vogliono .. mandarmi a cercare altri semidei per un po'- disse riabbassando lo sguardo verso il campo.
-Quindi abbiamo un po' di tempo.. no?- chiesi io, senza riuscire a fermare le parole.
-Sì- annuì lui ma sembrava piangere ancora quindi mi ritrovai a stringerlo di nuovo ed a sussurrargli -puoi .. piangere fino a che vuoi, io sono qui.. sai una volta sei stato tu a consolarmi no?-.
Lui mi strinse di rimando e mi disse -ti va di fare qualcosa?- io annuii, -qualunque cosa, se la faccio con te- dissi alzandomi e porgendogli la mano che lui afferrò e si alzò, asciugandosi le lacrime.
Ci sarei stata sempre per lui.. mi aveva salvata.

Continuammo a vederci ogni giorno finchè potevamo, facevamo tutto insieme.. ed ogni notte mi mancava.. alla fine capii di essermi innamorata di Grover.
Le altre driadi lo prendevano in giro, visto che era un po' impacciato e cadeva spesso.. e poi era così timido mentre i suoi compagni provavano a baciarle ad ogni occasione.
Io lo difendevo dicendoche preferivo un ragazzo dolce a uno che mi salvata addosso e loro stavano zitte per un po', poi ricominciavano.. ma ormai mi ci ero abituata.
Le ragazze erano uguali dappertutto.
Sopratutto quando si trattava di ragazzi.
Grover era molto giù.. non poteva avere la sua licenza e nemmeno cercare i semidei..
Era un satiro senza lavoro e questo lo rendeva triste.
Io cercavo in ogni modo di risollevargli il morale.. lo portavo in giro con me, ad aiutare i semidei ad allenarsi.. ma niente.
Era triste.
Di quella tristezza che difficilmente andava via senza fare danni.
Passò un anno così.
Una sera mi convinsi che a lui non piacevo.. insomma se provava qualcosa nei miei confronti... si sarebbe dovuto già fare avanti, no?
Stavamo camminando di fianco al laghetto delle canoe e continuavo a lanciargli occhiatine di nascosto cercando di non farmi beccare.
Sospirai e lasciai cadere la mano che si sfiorò con la sua per qualche momento.
Lui si fermò di colpo mentre camminava e mi prese prima il polso, intrecciando poi le dita con le mie.
-Non sono.. bravo in queste cose.. Juniper- mi guardò e cominciai ad arrossire, -da quando ti ho visto la prima volta ho capito che .. eri la persona giusta per me... e per tutto questo tempo mi sei stata accanto... sei stata accanto a questo disastro di satiro- disse ma io lo interruppi, -non sei un disastro Grover- sussurrai.
Lui mi guardò e sorrise abbassando il volto visto che io ero una nana in confronto, -fammi continuare- mi disse e belò un paio di volte per la tensione.
-Tu sei ..sempre stata l'unica cosa che io avevo fissa.. sapevo che ogni giorno lo avrei passato con te..che cercavi di tirarmi su il morale.. sai me ne accorgevo- disse lui sorridendomi leggermente.
-Ma io ..ripeto, non sono bravo in queste cose.. né a farle notare.. ma Juniper tu.. mi piaci- disse socchiudendo gli occhi; io risi leggermente e lui sgranò gli occhi preoccupato.
-Ho..fatto.. qualcosa di sbagliato vero? Stupido Grover- si disse da solo ma io lo fermai mettendomi sulle punte e dandogli un bacio sulla guancia.
-Per questo non sei neanche bravo a notare se piaci qualcuno- dissi io sorridendogli, lui diventò completamente rosso belando un paio di volte.
-Io.. come... ti ..per Pan.. io ti piaccio?- balbettò lui, - peggio- dissi io alzandomi sulle punte e mettendogli le mani sulle guance per dargli un bacio a stampo.
-Mi sono innamorata di te, piccolo satiro- dissi io quando le nostre labbra si staccarono, lui rimase qualche momento a boccheggiare e gli diedi tempo per riprendersi ridacchiando leggermente.
Lui dopo qualche momento di smarrimento, mi guardò  sorrise  e mi prese in braccio facendomi girare un paio di volte.
Io mi aggrappai al suo collo ridendo, poi Grover mi tenne sollevata e mi mise una mano sulla nuca per spingermi contro di lui.
Devo ammettere che nonostante dicesse di non saperci fare con le ragazze.. adoravo il modo in cui baciava quel satiro.
Quando ci staccammo ricominciando a camminare mano per la mano e non ci lasciammo più.
Dopo quello che era successo finalmente riuscivo a capire quello che intendeva la gente quando diceva che due si vedeva se si amavano guardandoli mentre si guardavano negli occhi.
Io e Grover lo facevamo sempre.. era come una muta conversazione in cui ci dicevamo come stavamo.. in cui ci ringraziavamo per quello che ci davamo a vicenda solo stando assieme.
Le altre driadi ora mi prendevano in giro facendo versetti quando passavo li vicino mano nella mano con Grover ma io non le sentivo.
Non mi importava.
Eravamo io e lui e non mi importava di niente e nessuno.
Per la prima volta ero davvero felice da quando ero arrivata lì.
Sorridevo e ridevo per davvero.
Perfino Chirone sembrava averlo capito e qualche volte parlava con me.
Ero felice.. infondo il Campo Mezzosangue era un buon posto dove vivere e mettere su radici.
C'erano i falò, la foresta..il laghetto.. tutto quello che uno spirito della natura potesse volere ..c'era di tutto e io avevo il mio Grover.
Lui aveva me.

Qualche volta mi faceva perfino dei regali, come serenate sotto il mio albero con il flauto per cui la mattina dopo mi prendevo parole dalle altre driadi.
Ma nel frattempo io ridevo, rimanevo seduta a far dondolare le gambe nude seduta sul mio ramo e lo guardavo sorridendo incorraggiandolo.
Poi il più delle volte mi lanciavo giù e lui mi prendeva in braccio al volo, cadevamo entrambi  a terra ed io lo baciavo mettendomi a cavalcioni su di lui.
Il più delle volte.
Un'altra volta ero caduta all'indietro e mi ero fatta un male osceno.
Ma sono altre storie queste.
Il fatto era che avevo una casa ed una famiglia..
Avevo anche fatto amicizia con alcune semidee.
Clarisse figlia di Ares, molto maschiaccio e piena di energia.. io dicevo sempre che era un'attaccabrighe ma da quando da piccola aveva tentato di strappare una pianta e l'avevo avvolta dalle radici.. aveva cambiato idea e da quando era stata eletta capocabina costringeva anche agli altri fratelli di fare lo stesso.
Ed Annabeth Chase.. una dei due che Grover aveva portato al campo.. una ragazza tanto dolce quanto intelligente e non solo perchè era figlia della Dea della Saggezza.. lei era intelligente e previdente.
E poi mi intrecciava i capelli quando era piccola.. quasi come lo faceva mia madre.
Insomma le volevo bene.

Il consiglio dei Satiri Anziani però.. cominciavo ad odiarlo.
Non davano nessun tipo di tregua a Grover e lui ci rimaneva davvero male ogni volta che andava a parlarci per pregargli di ridargli il lavoro.
Ci avevo tentato anche io e per molto tempo.
Sembrava che con me fossero più clementi che con altri e mi permettevano di parlargli.
Ci provai in tutti i modi.
Mi arrabbiai perfino ma niente.
La decisione era irremovibile
Poi il miracolo..
Concessero un'ultima possibilità a Grover.. un figlio semideo che avrebbe dovuto portare al Campo.
Un semidio.. di nome Perseus Jackson.. che anche Chirone avrebbe tenuto d'occhio.
Mi sentivo un tantino meno in ansia a sapere che anche il centauro era con lui.. ma separarci dopo tutto quel tempo.. era difficile.
Ora lui era la mia sicurezza nella vita e non sapevamo nemmeno per quanto sarebbe dovuto star via.
Il giorno della partenza gli sistemai la giacchetta ed il cappello, -mi mancherai piccolo satiro- dissi stringendolo, -anche tu piccola ninfa- rispose di rimando dandomi un lungo bacio sulle labbra.
-Underwood.. dobbiamo muoverci- disse Chirone mentre avanzava su una sedia a rotelle.. non ero abituata a vederlo così e rimasi davvero sbalordita.
-Stai attento ok?- gli dissi infilandogli nel collo un collanina con una sasso a forma di metà cuore.. io avevo l'altra metà
Lo so che cosa pensate.. cosa scontata..ma noi potevamo solo quello .. insomma mica c'era un negozietto di articoli per coppia.
-E non dimenticarti di me- aggiunsi dopo accarezzandogli una guancia, -questo mai- disse nascondendo il ciondolo nella maglia ed incamminandosi con Chirone.
Lo lasciai andare e quando sparì mi sentii maledettamente sola.




ecco qui il secondo capitolo, spero che la storia vi piaccia e se vi va lasciate un recensione per far contenta questa povera ragazza :)
domani posto il terzo capitolo, almeno spero ,
un bacio,Dany

   
 
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