Ritengo che scrivere un libro, una semplice storia sia qualcosa di davvero ambizioso. Scrivere bene non è una semplice dote naturale ma un accumularsi di esperienze, di letture, di vita vera, vissuta sulla propria pelle.

Per questo mi scuso già se ciò che leggerete non si può definire un capolavoro ma spero lo stesso che apprezziate lo sforzo e la passione con cui scrivo queste parole. Alessia.

Ormai la sua vita era un insieme di azioni ripetute. Una noiosa quotidianità.

La sveglia suonò tardiva, in fondo dopo le notti passate a sballarsi nei posti più esclusivi nemmeno la persona più volenterosa sarebbe riuscita ad essere mattiniera.

Era un bel ragazzo, pensò di se stesso guardandosi allo specchio. Due occhi assonnati, verdi e intensi, capelli biondi, come illuminati dai raggi del sole. Non era una bellezza comune, una di quelle bellezze che bene o male si vede tutti i giorni. Gli occhi di quel ragazzo ti trascinavano in un universo parallelo, pieni di quel fascino che solo il mistero riesce a dare alle cose.

Era l'incarnazione della gioventù e della ricchezza. I suoi genitori, sempre impegnati a lavorare troppo, non l'avevano mai realmente seguito. Le loro carriere avevano assunto il posto in cui ci sarebbe dovuto stare lui, quasi viste come delle figlie da accudire e mantenere, scordando i valori veri e le persone che li circondavano.

Il destino di quel ragazzo era stato segnato in maniera indelebile fin dall'infanzia. Cosa mai aspettarsi da una persona a cui non è mancato mai nulla, se non l'affetto e l'amore di due genitori ? Cosa mai aspettarsi da una persona che non ha mai lottato per ottenere qualcosa?

Un ragazzo comandato dalla noia, che ricerca continui svaghi, modi, cose proibite per colmarla.

Mentre stava bevendo una grande tazza di caffè della sua marca preferita, il suo telefono squillò.

-Ehi Daniel, ripreso dalla sbronza di ieri notte ?-

Dall'altro capo della cornetta vi era un ragazzo alto, dai lineamenti orientali e con degli occhi neri pece. Erik si chiamava e, se lo possiamo definire tale, era il migliore amico di Daniel. In realtà stavano insieme soprattutto perché nessuno dei due aveva trovato qualcuno di migliore e farsi vicendevolmente da spalla dava loro più benefici che disagi.

- Serve che ti risponda Erik ?-

Troppo ansioso di comunicare alcune novità all'amico non badò nemmeno per un istante alle parole dell'amico e continuò sulla sua strada.

- Senti Daniel, ho un idea. Qualcosa di grosso. Non mi va di parlartene al telefono, è una questione assolutamente top secret.-

- Mmm, le tue idee mi lasciano sempre sbigottito. É qualcosa di realizzabile ?-

- Assolutamente, abbi fiducia in me!-

-Ahahah credimi Erik, saresti l'ultima persona a cui affiderei la mia vita! Ma sono curioso, passa pure per pranzo, tanto sono solo.-

Ridendo l'amico rispose : - Ahh, e quindi la tipa bionda di ieri sera non te la sei scopata ? -

- Quando mi sono svegliato stamattina già se n'era andata! E pensare che le volevo offrire una splendida colazione!-

- Certo, una colazione e basta. Ormai ti conosco Daniel. Si sarà resa conto di quanto sei brutto e sarà scappata a gambe levate!-

Sorrise e dopo qualche altra scherzosa battuta si accomiatarono.

Da quel ragazzo ci si poteva aspettare qualsiasi cosa e Daniel lo sapeva molto bene.

Ringrazio chiunque abbia letto questo primo capitolo, se vi è piaciuto sappiatemelo dire. Presto pubblicherò il secondo in cui la storia diventerà più specifica. A presto!