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Autore: Lyerenshadow_nekkun    23/07/2015    0 recensioni
Dopo cinque anni passati in coma, il fratello di Ai, Aine, torna al Master Course e le cose al dormitorio stanno per cambiare, soprattutto per il gelido conte. Cambieranno in meglio? In peggio? Leggete e scoprite!
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Aine Kisaragi, Camus, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Masato stava scendendo le scale, diretto all'entrata. Era l'ora indicata da Ai, le 11:00 quindi Aine sarebbe dovuto arrivare a momenti.
Dalle 9:30 molti erano impegnati nella ricerca di Ai, che non si era più visto in giro in tutto il Master Course da quell'ora. A dare l'allarme di scomparsa era stato Syo che, preoccupato per il ragazzo che aveva sentito uscire dalla stanza, lo aveva cercato fino allo sfinimento in quell'ora e mezza. Otoya, Cecil e Natsuki si erano fatti prendere dal panico, contagiati dalle emozioni del più basso degli Starish, Ren all'inizio era rimasto esterno alla faccenda, ma non appena aveva visto anche Reiji e Ranmaru iniziare le ricerche si era sicuramente preoccupato e aveva deciso di aiutare. Camus, lui e Tokiya erano gli unici che avevano capito che il ragazzo aveva solo bisogno di uno stacco e che se si era allontanato era perché non si sentiva dell'umore di stare in mezzo alla gente. Di sicuro con l'arrivo di Aine sarebbe ricomparso.
Stava incamminandosi verso l'uscita, per essere presente al momento dell'arrivo per aiutare coi bagagli -o per qualunque altra cosa-, quando vide la porta aprirsi.
Con pochi passi Ai entrò insieme a colui che doveva essere Aine: quest'ultimo era poco più alto del fratello, teneva i capelli sciolti, di un colore molto simile a quello dell'altro, forse giusto un po' più scuro.
Anche ad una rapida occhiata a Masato non sfuggì il fatto che Aine stesse utilizzando Ai quasi come uno scudo, sembrava timoroso. Non gli sfuggirono nemmeno le loro mani intrecciate. I suoi movimenti erano deboli, era chiaro che stava ancora riprendendosi dai cinque anni di coma.
«Masato», lo chiamò Ai. «Ti presento mio fratello, Aine».
Masato scese gli ultimi gradini e tese la mano al nuovo arrivato: «Hijirikawa Masato. Piacere di conoscerti».
Il suo interlocutore si affrettò a ricambiare la stretta, seppur timidamente, per non sembrare scortese.
Fece un breve inchino e mosse le labbra.
«Dice che è un piacere anche per lui», sentì dirgli la voce di Ai.
Masato spalancò gli occhi, sorpreso. Non... parlava? Perchè Ai non aveva detto nulla? Eppure sapevano tutti che Aine era stato un idol molto famoso. Cosa...?
«Si è svegliato senza voce», gli spiegò il senpai, che aveva capito tutto dal suo sguardo.
Il blu, ripresosi dallo shock, gli rivolse un debolissimo sorriso, impercettibile, che voleva essere utile a trasmettergli un po' di forza.
«'Non tutto è perduto'», disse, recitando una delle frasi preferite di suo nonno.
L'altro gli rivolse uno sguardo forte, determinato e Masato capì che Aine lo sapeva e non si sarebbe arreso.
Quel ragazzo gli piaceva.
 
Aine rimase fermo a guardare quel ragazzo che Ai gli aveva appena presentato, mordendosi le labbra e arrossendo.
“Non tutto è perduto”, aveva detto. Era quello che si ripeteva da giorni ormai, quando a volte si sentiva tanto vicino al parlare da separare le labbra e sforzarsi di emettere un suono. Eppure sentiva che qualcosa non andava.
Le sue corde vocali non avevano nulla di danneggiato, la sua lingua e le sue labbra ricordavano tutti i movimenti per parlare, sorridere, ridere... baciare. Ma qualcosa lo fermava all'ultimo momento, un lampo, un ricordo che gli bloccava la gola e gli faceva sprofondare il cuore.
Abbassò lo sguardo e arrossì, vinto dalla timidezza che in fondo lo contraddistingueva e scivolò di nuovo dietro Ai, una mano corse a stringergli il bordo della felpa: aveva paura che, staccandosene, sarebbe sprofondato nuovamente nel buio e in quello stato extracorporeo irreale.
Non l'avrebbe sopportato.
In quel momento sentì una voce bassa e calda chiamare il nome di Masato e la sua presa sul vestito del fratello aumentò.
 
Dopo aver vagato per il Master Course all'inutile ricerca del più giovane senpai, Ren decise di andare verso l'ingresso: Aine stava per arrivare e con ogni probabilità Ai sarebbe stato presente.
Stava scendendo le scale quando sentì la voce di Masato e dell'oggetto delle sue ricerche provenire dall'ingresso.
«Masa?», chiamò, accelerando il passo.
E presto si trovò di fronte al ragazzo, con due persone che gli davano le spalle: una era Ai, l'altra, a giudicare dai capelli lisci poco più scuri del primo e l'atteggiamento intimidito evidente già dalle sue spalle, doveva essere lui.
Kisaragi Aine.
Sentì il suo cuore accelerare appena: era poco più di un bambino quando Aine era un idol all'apice della carriera, ma le sue canzoni gli erano sempre piaciute e, molto spesso, l'avevano consolato e rassicurato.
E ora Aine era lì…
 
Vide il suo ragazzo arrivare alle spalle dei due senpai.
«Masa!», lo aveva chiamato prima che la sua voce potesse spegnersi.
Sapeva quanto Ren tenesse ad Aine, nonostante non lo avesse mai visto e conosciuto. Quando erano piccoli finivano sempre entrambi ad ascoltare i suoi brani, forse Ren aveva iniziato a cantare proprio facendo delle cover delle sue canzoni. Il suo fidanzato era sempre felice di ascoltare Aine, per questo Masato in fondo stimava quel ragazzo appena risvegliatosi dal coma. Lo stimava e ne era anche geloso: lui non riusciva a farlo sorridere al solo suono della sua voce. In quei giorni non ci aveva pensato ma Ren… avrebbe potuto scegliere Aine, avrebbe potuto capire di non amare per davvero il suo serioso amico d'infanzia.
Al solo pensiero gli si strinse il cuore.
Entrambi i fratelli si girarono, contemporaneamente e Ai li presentò.
«Niisan, lui è Jinguji Ren», iniziò. «Ren lui è...».
Fu interrotto proprio dal flirt che affermò con un tono di ammirazione: «Kisaragi Aine».
Masato resistette all'impulso di correre da Ren e tirarlo via da lì.
 
Aine guardò Ren sorpreso: come faceva a conoscere il suo nome? E perché quel tono di ammirazione? Non ricordava perfettamente le sue fan, eppure era quasi sicuro che quello fosse il genere di sguardo che avrebbe potuto ricevere da una di loro.
Fece un piccolo inchino nel presentarsi, poi chiese ad Ai, a gesti, come mai Ren sapesse il suo nome, incuriosito ed in fondo lusingato.
Ren, dal canto suo,  rimase momentaneamente confuso quando vide Aine esprimersi con quello che sembrava essere il linguaggio dei segni, ma non fece domande, aspettò piuttosto che Ai traducesse per lui.
Aine aveva perso la sua voce??
 
Ai si girò verso il flirt, chiedendo spiegazioni da parte del fratello, anche se in realtà anche lui era leggermente curioso. «Aine si è svegliato senza voce...», confermò le preoccupazioni dell’altro. «Chiede come fai a conoscerlo».
Vide gli occhi del kohai spalancarsi e spostarsi alle loro spalle, diretti alla persona che si trovava là dietro.
Ai e suo fratello videro Masato andare incontro a Ren, ammutolito, a passi veloci e intrecciare le mani a quelle del ragazzo più alto.
Il quindicenne alzò un sopracciglio: da quando il blu faceva questo tipo di cose in pubblico?
«Da piccoli ascoltavamo sempre le sue canzoni... abbiamo molti ricordi collegati ad esse», confessò Hijirikawa con il suo solito tono di voce.
 
Ren era confuso dalle azioni dell'amico di infanzia, ma ricambiò la stretta e annuì quando lui spiegò al posto suo, sebbene non capisse esattamente come mai Masato avesse sentito il bisogno di specificare che condividessero ricordi su quelle canzoni.
Poi qualcosa scattò.
Stava quasi per iniziare a ridere, invece lo abbracciò e gli sfiorò una tempia con le labbra. Il suo gelosone!
«Sì, è vero Kisaragi-sama. Diciamo che potresti considerarmi un tuo fan», confermò con un ghigno. A dire il vero, le sue canzoni l'avevano aiutato più di quanto gli piacesse ammettere: dopo che sua madre era morta e suo padre aveva buttato via tutto quello che la riguardava, l'unico conforto musicale che gli era rimasto erano le canzoni di Aine, dolci ma coinvolgenti, rassicuranti e che facevano sempre credere che una nuova speranza fosse sempre possibile. Pensando poi alla vita dell'idol, quell'idea era ironica.
Continuò a stringere Masato. Per uno razionale e serio come lui, essere gelosi di un cantante muto era assurdo, ma non poteva negare che la cosa gli facesse piacere.
 
Sentì il braccio di Ren attrarlo verso di lui e le sue labbra sfiorargli la tempia.
Attaccato al suo petto lo sentì vibrare mentre parlava: «Si, è vero Kisaragi-sama. Diciamo che potresti chiamarmi tuo fan».
Se prima si era beato di stare nel suo abbraccio e di ricevere attenzioni, adesso Masato si innervosì a quel 'sama'. Si divincolò quindi e riuscì a fare un'espressione infastidita, come se non avesse mai voluto il contatto fisico.
«Jinguji, piantala di starmi attaccato», lo rimproverò. «Piuttosto, vai a cercare gli altri e portali qui. Avrai tempo dopo di fraternizzare con Aine-sama», disse cercando di enfatizzare l'onorifico il meno possibile.
 
Aine guardò i due confuso,prima di guardare Ai con aria triste: aveva fatto qualcosa di male a Masato? Sembrava irritato dalla sua presenza, ora...
Ren invece si stava divertendo un mondo, sebbene non gli piacesse il tono di Masato nel parlare di Aine: in fondo era pur sempre un idol più grande di loro che, se le cose fossero andate diversamente, avrebbe potuto essere un loro senpai... o forse addirittura sensei. E lui lo rispettava e ammirava particolarmente, che c'era di male nell'onorifico?
Comunque, Masato geloso era uno spettacolo che non aveva mai visto e non voleva perdersi.
«Haaaai, hai...», sospirò prima di congedarsi e andare a caccia degli altri Starish.
 
Syo era stato tutta la mattina a cercare Ai. Avrebbe voluto essere con lui in quel momento particolare della sua vita, ma forse il più piccolo aveva preferito restare da solo. Non poteva dire di capirlo -non si era mai trovato nella sua situazione e non aveva idea di che cosa avrebbe fatto al suo posto- sapeva solo che voleva vederlo felice e se in quel momento stava meglio da solo allora non si sarebbe imposto su di lui.
Scese le scale velocemente sentendo delle voci provenire dall'ingresso, e ben presto riconobbe quella di Ai tra le altre. E lì lo vide, dietro le figure di Ren e Masato poté ben vedere anche quella di un ragazzo un poco più alto di Ai e dai capelli di una sfumatura più scura proprio di fianco al suo ragazzo. Quelli doveva essere Aine.
Il suo cuore prese a battere più forte mentre l'agitazione lo coglieva impreparato. Come lo avrebbe presentato Ai? Come il suo ragazzo? E Aine sapeva già di loro due, di lui in particolare? Con l'ansia addosso si avvicinò ai quattro ragazzi mentre sentiva le mani tramargli leggermente. Stava per conoscere il fratello di Ai, forse la persona più importante per il ragazzo. Dovette ammetterlo: ci teneva moltissimo a fare bella figura e ad andare d'accordo con quel ragazzo dal sorriso timido.
Quando finalmente gli occhi furono su di lui, lanciò un veloce sguardo ad Ai prima di rivolgere l'attenzione sul più grande. «Tu devi essere Aine giusto?», cominciò, con un piccolo sorriso sulle labbra. E notando lo sguardo stranito dell'interessato si affrettò a dire: «I-io sono Syo Kurusu. Piacere», e gli prese una mano della quale riuscì miracolosamente a controllare il tremito.
 
Alla frecciatina di Masato per Ren, Aine si era voltato verso Ai, chiedendogli con gli occhi perché il blu ce l'avesse con lui. Mentre i due kohai bisticciavano con qualche altro commentino acido, il minore gli sussurrò all'orecchio: «Al tuo fan piace provocare l'altro. Hijirikawa non è arrabbiato con te».
Con un sonoro sbuffo Ren si incamminò alla ricerca tra gli Starish, i suoi passi fecero da sottofondo a quelli di Syo che stava scendendo le scale. Ai fece un mezzo sorriso: lo conosceva bene, sapeva quanto fosse nervoso. Lo capiva da come si muovevano le sue mani, le sue gambe nello scendere gli scalini: chissà come si sarebbe comportato.
Lo vide avvicinarsi lentamente ad entrambi: «Tu devi essere Aine, giusto?», esordì con un sorrisino. «I-io sono Syo Kurusu. Piacere», così dicendo gli prese con decisione la mano libera -quella non intrecciata a quella del fratello.
Ai non aspettava altro se non che si avvicinasse, per mettere entrambi in difficoltà e per testare le loro reazioni.
Afferrò all'improvviso un braccio del kohai e lo trascinò verso di sè, incrociando per un millisecondo i suoi occhi azzurri spalancati dalla sorpresa, prima di abbassarsi sul suo viso e stampargli un bacio sulle labbra.
«Biongiorno».
 
Aine rimase confuso dalle azioni di suo fratello, dopo averlo visto baciare il ragazzo che si era appena presentato.
Sentì diverse emozioni agitarsi fra il petto e lo stomaco: sorpresa, paura, curiosità e... rimpianto.
Quel bacio aveva risvegliato ricordi di un sorriso, di una mano che gli spostava una ciocca di capelli dietro l'orecchio, di labbra che si posavano su ogni centimetro del suo corpo... con occhi lucidi, si guardò intorno, cercando lui, ma non lo vide e poi sapeva che era inutile sperare che Reiji l'avesse aspettato.
Battè le palpebre e si impose di fare la persona civile. Si inchinò a Syo e mimò un ‘piacere di conoscerti’ con le labbra. Poi gli regalò un sorrisino innocente e si espresse a gesti: “Se fai male al mio otouto sei un microbo morto”.
 
Ai vide emozioni susseguirsi nello sguardo di suo fratello. Il brutto del non aver voce era che gli altri potevano intuire le sensazioni che gli attraversavano, in modo semplice. ‘Gli occhi sono lo specchio dell'anima’, dicono sempre e ciò era maledettamente vero.
Non poteva mascherarle con le parole, con i toni della frase...
Bisognava essere un abile bugiardo per mentire con lo sguardo.
Ai vide tristezza nelle sue iridi e capì a chi stava pensando.
«Dice che è un piacere conoscerti e che...», esitò rivolgendosi al suo ragazzo, «... se mi ferisci sei morto», concluse evitando la parte del 'microbo'.
Ai strinse le mani delle due persone più importanti per lui. Quella di Aine per dirgli di non essere triste, avrebbe ripreso la sua vita con accanto qualcun altro... Reiji non era tutto. Ai sapeva quanto difficile potesse essere crederci, anche lui, se Syo lo avesse abbandonato, non sarebbe stato del migliore degli umori.
Strinse la mano del suo ragazzo, invece, per incitarlo a rispondere.
 
Erano successe troppe cose nel giro di pochissimo secondi, Syo era completamente confuso. Subito dopo essersi presentato Ai lo aveva baciato prendendogli una mano, e se da una parte era felice di quel gesto, dall'altra era terrorizzato per la possibile reazione di questo Aine. Probabilmente il suo ragazzo aveva voluto mettere subito in chiaro le cose tra loro di fronte a suo fratello così da non dovergli omettere la svolta importante che aveva preso la sua vita a livello sentimentale. Ma non si sarebbe mai aspettato di vedere uno sguardo così triste e malinconico sul volto di Aine, come se con la mente si trovasse lontano da quel luogo e le due persone che vedeva non fossero lui e il senpai.
Subito dopo lo vide mimare qualcosa con le labbra per poi gesticolare sorridendogli cordialmente. Aveva perso la voce per caso? Cercò di non mostrare il suo stupore e ringraziò mentalmente Ai quando gli tradusse cosa suo fratello aveva appena detto.
Per un attimo restò immobile, almeno fino a quando Ai non gli strinse più forte la mano. Doveva dire qualcosa.
«N-non ferirei mai Ai, io tengo molto a lui», sussurrò dolce e, cercando di tenere lo sguardo fermo, incatenò i suoi occhi a quelli di Aine come a volergli assicurare che credeva davvero in quelle parole e che lui avrebbe dovuto fidarsi, mentre contraccambiava la stretta di mano di Ai cercando di infondergli un po' di sicurezza.
 
Aine scrutò gli occhi del più basso con aria severa, mentre cercava di studiare la sua espressione e capire se mentiva o meno.
Vide solo sincerità sul suo volto e lentamente si aprì in un sorriso genuino, prima di annuire lentamente.
Con un gesto, concluse la conversazione: “Bravo microbo”.
In quel momento, un lampo rosso fece irruzione nella stanza, rivelandosi poi come un ragazzino che poteva essere poco più grande di Ai, con gli occhi e i capelli rossi e un'aura di allegria ed energia che gli ricordava dolorosamente Reiji...
«Avete visto Toki?», chiese, prima di notare la sua presenza e sorridergli entusiasta.
«Ciao! Sei Aine, giusto?? Piacere di conoscerti, io sono Ittoki Otoya, ma Oto, o Otoyan, va benissimo!». Gli sorrise entusiasta, e Aine fu travolto dalla sua esuberanza, ritrovandosi a sorridergli a sua volta e rispondergli muovendo le labbra. Prima che Ai potesse tradurre, il ragazzo aveva già risposto e Aine non avrebbe potuto essere più felice: Otoya sapeva leggere il labiale!
Sempre più entusiasta, cominciò a parlare con lui sotto lo sguardo sorpreso degli altri, mentre i suoi occhi si illuminavano.
Interagire con Otoya era quasi come essere tornato al tempo di Reiji...
In quel momento, un ragazzo alto, dall'aria seria e una bellezza tanto notevole quanto distante fece il suo ingresso, attirando l'attenzione dei presenti.
Soprattutto quelli di Otoya.
 
Come previsto, la sua composizione risultava impeccabile, secondo Tsukimiya-sensei. Tokiya doveva solo farla controllare al suo professore e ricevere il suo 'okay' prima di passare alla melodia. Decise così di prendere una scorciatoia, sperando che nessuno intralciasse i suoi piani.
Proprio mentre attraversava il corridoio a passi svelti, però, incontrò delle sue conoscenze: alcuni Starish, Otoya, Ai e… non sapeva chi fosse il ragazzo più grande, ma capì subito che era un parente del senpai, poiché si somigliavano parecchio.
«Buongiorno a tutti», si annunciò, avvicinandosi al gruppetto per educazione.
Fece un debole sorriso al ragazzo nuovo, porgendogli una mano. «Salve. Sono Tokiya Ichinose, un membro degli Starish. Piacere di conoscerti. Devi essere un membro della famiglia di Mikaze-senpai. Spero che la visita al nostro istituto sia di tuo gradimento».
 
La situazione si era alleggerita con l'arrivo di Otoya anche se Syo aveva notato il sorriso che Aine gli aveva rivolto dopo il suo discorso. Si fidava e questo per il momento gli bastava e avanzava, anche se sapeva che avrebbe dovuto dimostrargli coi fatti, oltre che con le parole, quanto le sue intenzioni fossero serie con Ai.
L'arrivo di Tokiya lo stupì, non pensava avesse già finito di far vedere la sua composizione al professore, quindi non si sarebbe immaginato di vederlo così presto. Probabilmente preso com'era in quel periodo dal lavoro si era anche scordato che Ai aveva detto a tutti loro che sarebbe arrivato Aine.
Vide i due stringersi le mani e il maggiore fargli un cenno d'assenso per poi rispondergli col labiale, cosa che lasciò Tokiya leggermente sorpreso. Il rosso accorse subito in suo aiuto presentandogli Aine, per poi voltarsi verso lui. Syo vide il suo sguardo posarsi in basso e lo seguì notando che stava guardando la sua mano ancora intrecciata a quella di Ai. Il biondo riportò lo sguardo su Otoya notando il suo sorrisino malizioso e non riuscì a trattenere un forte rossore che gli tinse le gote. Abbassò la testa, volendo scappare dallo sguardo del suo amico che sembrava perforarlo, ma non lasciò la mano del suo ragazzo e per tutta risposta, vinto dall'imbarazzo, la strinse un po' di più.
La conversazione riprese, l’aria era decisamente meno informale dell’inizio. Solo dopo pochi attimi di distrazione Syo si ricordò del compito che era stato affidato al suo vecchio compagno della S-class. «C-come va con la nuova canzone, Tokiya?»
 
L’interpellato era rimasto sorpreso alla notizia che il senpai avesse un fratello, ma ne fu entusiasta e si affrettò ad augurare al nuovo arrivato una buona permanenza. Parlargli era risultato un po' difficile, ma per fortuna il suo assistente lo aveva aiutato... scosse la testa, notando come questo si divertisse alle spalle del biondino e si congedò dal gruppo un attimo, insieme a lui. «Non dovresti prenderti gioco di Syo, o un giorno potrebbe rinfacciarti il favore», disse Tokiya con voce acida e seria. Poi  lo riportò nel gruppo e proseguì rivolgendosi agli altri, spiegando quanto il loro prof gli aveva detto e che mancava solo l'approvazione di Hyuga. La canzone era perfetta e il suo lavoro era come sempre impeccabile: ancora una volta la sua reputazione di Mr. Perfect non veniva smentita.
 
Ai fu felice quando vide Otoya rispondere a suo fratello. Era così spontaneo, sapeva che una personalità del genere non poteva che far piacere ad Aine, lo avrebbe aiutato ad ambientarsi, a sentirsi parte del loro gruppo.
Tokiya era stato così sommerso dal lavoro che si era dimenticato di essere stato avvisato del nuovo arrivo... Ormai tutti sapevano com'era quel perfezionista.
Aveva notato anche come il rosso aveva ammiccato a Syo, vedendo la sua mano e quella del senpai strette l'una all'altra. Il kohai non aveva lasciato la presa, seppur imbarazzato, anzi l'aveva rafforzata.
Rimase ad ascoltare in silenzio lo sviluppo delle conversazioni, fin quando vide Otoya incamminarsi via da loro, afferrando per un gomito il suo compagno di stanza che, confuso, si lasciò trascinare. Dopo un saluto di sfuggita, Ai guardò suo fratello, sperando di trovare le sue labbra rivolte all’insù.
 
Aine sentiva un calore confortante nello stomaco dopo l'incontro con il ragazzino dai capelli rossi: era bello sapere che c'era qualcuno, oltre ad Ai, che l'avrebbe capito se avesse voluto dire qualcosa.
Sentiva lo sguardo di suo fratello addosso, e quando lo ricambiò si assicurò di sorridergli, sebbene ci fosse qualcosa che ancora lo agitava: quelli erano alcuni dei kohai, che, come Ai gli aveva promesso, si erano comportati più o meno tranquillamente con lui... ma c'erano altre persone che era curioso e preoccupato di incontrare.
“I tuoi colleghi?”, chiese, con un gesto rapido e inquieto.
La verità, però, era un’altra: Aine non si sentiva per niente pronto.
 
 
 
 
 
Angolino delle autrici:
Buonsalve a tutte! Dopo tutto questo tempo siamo tornate (finalmente, eh?, direte voi)!
Ci scusiamo profondamente per il ritardo –troppo lungo- anche stesso per le risposte alle recensioni! Ringraziamo però le ragazze che hanno continuato a supportarci fino ad ora, perché senza di loro non saremmo qui ad aggiornare: _Mamoru_ e Shiro_neko18, che ci hanno recensito l’ultimo capitolo e hanno la storia tra le preferite ^^, ad Eiko-chan che ce l’ha tra le ricordate e seguite e a tutti coloro che leggono e decideranno di farci sapere che ne pensano.
Ed ecco qui la solita scaletta:
Syo- pinky_neko
Ai, Masato- Lyel
Aine, Otoya, Ren – Starishadow
Tokiya- Lerenshaw
Cosa succederà nel prossimo capitolo? È già pronto, ma vogliamo sapere cosa vi aspettate ;P
Alla prossima!

   
 
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