Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: _candyeater03    23/07/2015    6 recensioni
{Leeg 1 & Leeg 2}{OneShot; 812 parole}
***
Dal testo:
Si chiamavano Mabel e Louise. Nessuno ricordava i loro veri nomi, probabilmente nemmeno loro. Gli altri le numeravano per distinguerle, perché non avrebbero potuto fare altrimenti. E loro non avevano obiettato. Così potevano sentirsi come una persona sola, due metà della stessa anima. Perché, dopotutto, loro erano questo. Giusto?
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leeg 1, Leeg 2
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Si chiamavano Mabel e Louise. Nessuno ricordava i loro veri nomi,  probabilmente nemmeno loro. Gli altri le numeravano per distinguerle, perché non avrebbero potuto fare altrimenti. E loro non avevano obiettato. Così potevano sentirsi come una persona sola, due metà della stessa anima. Perché, dopotutto, loro erano questo. Giusto?

“Qui è molto carino, vero?”

Leeg 1 inspirò l’aria polverosa a forza, reprimendo a stento uno starnuto.
Se c’era una cosa che detestava nel suo Distretto, ad eccezione del grigio che notava ovunque posasse lo sguardo, era proprio l’apparenza del luogo in cui viveva, gli squallidi prati che spaziavano centinaia di metri sopra il Distretto Tredici, a celare quell’impero sotterraneo. L’aria irrespirabile, talmente carica di elettricità che dava l’impressione di potersi incendiare da sola, così, da un momento all’altro. Ad ogni passo sull’erba morta e giallastra si poteva avvertire la vita sottostante, distante, ma incredibilmente vicina.
La bambina non staccò la mano da quella della gemella, e la guardò socchiudendo leggermente gli occhi.

“Non scherzare. Sai che odio questo posto.” 
Leeg 2 sbuffò.

“Dai! Parli come se venire qui con me fosse un sacrificio per te!”

“Beh, in effetti lo è.”
Leeg 2 fece roteare gli occhi.

La gemella lanciò un’occhiata furtiva al programma giornaliero marchiato d’inchiostro sul suo braccio sinistro, per accertarsi che quel giorno il tempo libero durasse soltanto un misero quarto d’ora, come di consueto. Poi guardò l’orologio. 13:39, e ventotto secondi. VentinoveTrenta. Cinque minuti e mezzo prima del rientro al Distretto Tredici vero e proprio.
Guardava volare via i secondi dietro di sé, e pregava perché fossero più veloci.

Leeg 2 scosse la testa con disapprovazione, prima di strappare alla sorella l’orologio da polso, e infilarselo in una delle infinite tasche dell’uniforme.
“Provaci, almeno!”

Quel tono autoritario stonava ed era quasi ridicolo, se pronunciato da una bambina come lei.
Leeg 1 sospirò, e alzò lo sguardo ai filari di sequoie immensi e lontani, che si stagliavano all’orizzonte. L’atmosfera in quei boschi doveva essere migliore, certo, e lei aveva desiderato più volte andarci. Ma i capi del Distretto Tredici non avrebbero certo permesso ad una, anzi due, perché Leeg 2 condivideva con lei questo desiderio, bambine di otto anni bramose di libertà di spingersi così in lontananza senza la supervisione di un adulto. In verità non lo permettevano praticamente a nessuno.
La bambina si accorse che la gemella aveva iniziato a guardarla in un modo strano.

“Qualcosa che non va?”
Leeg 1 scosse la testa.

“Niente, è solo che pensavo…quando riusciremo ad andare nei boschi?”

Leeg 2 si prese un attimo per riflettere.
“Quando avremo sedici anni, e gireremo per il Distretto e tutti ci chiameranno soldato.” 

Inspirò profondamente e iniziò ad imitare la voce di Alma Coin.
“Soldato Leeg 1, soldato Leeg 2, andate immediatamente a perlustrare i boschi! Potrebbero esserci dei ribelli fuori registro di cui non siamo a conoscenza!”

Le bambine scoppiarono a ridere all’unisono. Leeg 1 si posò una mano sugli occhi.
“E allora ci inoltreremo nei boschi a giocare a prendere, o a mamma e figlia.”

“Oppure a cantare le ninnananne e ascoltare i suoni della foresta.”

Le gemelle non avevano un’opinone comune riguardo al concetto di gioco.
In realtà non avevano un’opinione comune riguardo a nulla, più o meno. Erano comunque una persona sola. Piena di contraddizioni, effettivamente come la natura umana stessa, ma una persona sola. Avevano lo stesso sangue e lo stesso cuore, come ripetevano di continuo. E, se la sua gemella era al suo fianco, anche quei luoghi odiati erano illuminati da una luce migliore, per Leeg 1.
La bambina sorrise.

“Domani scelgo io il luogo in cui andare, vero?”
Leeg 2 la guardò con aria ironica, e le tirò un pugnetto amichevole sul braccio.

“Non sperare di cavartela così, sorella”
Salutò la gemella con un sorrisetto scaltro, prima di lasciarle la mano. Poi aprì le braccia e iniziò a correre per quei prati grigi, con gli occhi chiusi.

Leeg 1 la imitò immediatamente. Era fantastico immaginare un luogo illimitato, oltre al mondo che loro conoscevano. Piacevolmente illegale, figurarsi al di fuori del pieno squallore del luogo in cui vivevano. Bellissimo, credere di vedere la libertà, quando ormai non si può che essere ciechi. Senza saperlo.

I superiori richiamarono le gemelle dopo pochi minuti, sgridandole per il ritardo.

 
*


Non sono lacrime.
No.
Sangue, sangue che scende dagli occhi senza interruzione.
Non è mai abbastanza.
Sta stringendo un cuscino tra le mani, lo sguardo assente e le guance bagnate. 
Vuoi solo porre fine a questo dolore, non è così?
Erano una persona sola.
Se lei è morta lo sei anche tu.
Non vuole morire, sarebbe stupido.
Dopotutto sei già morta.
Ora sono lacrime. Lacrime, che scendono inesorabilmente sul viso.
E sangue. Incarna il tuo dolore e la tua morte.
Mai.
Sempre.
Non è morta.
Non ancora.
Respira, quindi sopravvive. Quindi vive.
Vita non è vivere così.
No.
Affatto.






NdA:
Ciao!
Ritorno in questo fandom per l'ennesima volta con questa OS, frutto di una strana ispirazione venuta non so quando, né come ^^
Giusto per chiarimenti, nell'ultima parte, le frasi in terza persona singolare sono la narrazione in sé, mentre quelle in corsivo e seconda persona sono come la coscienza di Leeg 1, anche la combinazione di queste è un'anormale ispirazione di quelle che mi nascono troppo in fretta e un po' a caso, come credo succeda anche a voi c:
Ci vediamo!

Candy<4
   
 
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: _candyeater03