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Autore: LilyOok_    23/07/2015    6 recensioni
2929 T.E. - Ered Lûin.
Emyrin è una giovane cameriera dai capelli ribelli color carota.
In una serata come le altre, si presentano alla locanda della vecchia Dhelia Thorin, Fili e Kili e...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kili, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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19.Capitolo diciannove.
 
Ered Lûin – 27 Víressë 2941, Terza Era.
 
Si svegliò con un mal di testa allucinante.
Andò in bagno, si sciacquò il viso e quando si guardò allo specchio notò con fastidio che non aveva proprio una bella cera.
Quando arrivò in cucina, anche Dìs se ne accorse e la prima cosa che fece fu metterle il polso sulla fronte.
“Non hai la febbre,” Le disse, poi le prese il volto fra le mani e la guardò negli occhi. “ma sei pallida.”
“Già.” Emyrin alzò le spalle, non sapendo cos’altro dire.
“Vuoi che ti prepari qualcosa di caldo?”
“Sì, credo sia un’ottima idea.”
Dìs le sorrise e andò verso la credenza.
 “Grazie.”
La Nana le sorrise ed Emyrin prese posto al tavolo.
Si massaggiava le tempie mentre teneva gli occhi chiusi. Non si era mai sentita in quello stato o per lo meno non le era mai capitato di provare la sensazione che un fabbro stesse puntellando infiniti chiodi nella sua testa.
“Avevo intenzione di andare a fare un giro in città. C’è troppo silenzio in questa casa, impazzirò a lungo andare.” Disse d’un tratto Dìs.
Emyrin la guardò con gli occhi socchiusi.
“Io credo che me ne rimarrò a letto finché non mi sentirò un po’ meglio.”
“Cerca di riposare. Non preoccuparti per il pranzo. Se vuoi dormire, fallo pure. Cucinerò io quando sarò tornata.”
Dìs prese una tazza e la riempì di quell’infuso fumante, che di solito aveva un ottimo odore.
Gliela mise davanti con un sorriso che si spense non appena vide la smorfia nascere sul viso dell’altra.
“Mahal, devo vomitare.” Disse Emyrin, scattando in piedi e corredo in bagno.
 
 
“Non credi sia bene farti vedere da Glorin?”
Sulla porta, Dìs osservava Emyrin, pallida come un lenzuolo, che si sciacquava la bocca.
“No, sto bene.” Disse la giovane, asciugandosi il viso.
“Beh, non si direbbe proprio.” Ribatté invece la Nana, incrociando le braccia al petto.
“Vedrai che con un po’ di riposo tornerò come nuova.”
“Emy...”
“Dìs, sta tranquilla. Davvero, sto bene.” Sorrise.
Allora la Nana sospirò e si preparò per uscire.
Per l’ultima volta tentò di convincerla ad andare da Glorin, ma Emyrin non volle saperne, così andò in città, lasciandola a casa.
Quando Emyrin si avvicinò di nuovo al tavolo, l’odore di quella tisana che avrebbe fatto bene al suo mal di testa fece di nuovo del male al suo stomaco, tant’è che dopo decise con dispiacere di buttarla.
Salì in camera e si sdraiò sul letto.
 
 
Verde Cammino – 27 Víressë 2941, Terza Era.
 
“Mahal, la mia pancia.” Si lamentò Kili con un lungo sospiro.
“Ti avevo detto di non esagerare con la gelatina, fratello.” Fili rise di gusto, dandogli una pacca sulla spalla.
Kili si massaggiò lo stomaco con una smorfia, continuando a trotterellare sul suo pony.
Si erano lasciati alle spalle la casa del presunto Scassinatore, il Villaggio Hobbit e la Contea, senza il quattordicesimo compagno.
Era stato un fiasco totale, ma almeno la cena era stata ottima. Eccetto per la gelatina. Buonissima, certo, ma che ripercussioni stava avendo adesso sul povero giovane Durin.
 
 
Ered Lûin – 28 Víressë 2941, Terza Era.
 
“Emyrin, non ammetto repliche. Oggi tu verrai con me da Glorin.”
“Ma Dìs, io non-”
“Non è un consiglio, signorina, è un ordine!”
Emyrin odiava quando Dìs metteva su il tono da principessa.
Non poteva ribattere più nulla quando era così, e quindi sospirò, acconsentendo ad andare in città.
“Brava ragazza.” Le disse la Nana, accarezzandole la guancia.
 
 
“Potrebbe essere una sciocchezza, magari soltanto una stupida influenza. Non credo che dovremmo far perdere tempo a Glorin in questo modo. Magari ha altri pazienti più gravi da visitare che me.”
Emyrin cercava in tutti i modi di persuadere Dìs dall’andare dal guaritore, ma la Nana proprio non voleva accontentarla. La teneva sottobraccio e la conduceva per le vie di Gabilgathol a passo svelto.
“Lascia che mi preoccupi per te. Se non è niente, meglio così.” Dìs le sorrise.
Emyrin notò che il suo sorriso era tirato.
‘È davvero così preoccupata?’ Pensò, sentendosi subito in colpa.
Quella Nana era già in pena per troppe persone, non voleva aggiungere peso alla sua preoccupazione.
Ma sapeva anche che se mamma Dìs si metteva in testa qualcosa, quello era. E quindi si rassegnò al fatto che si sarebbe sempre e comunque preoccupata per lei, anche se si fosse soltanto tagliata un dito con un foglio di carta.
 
 
“Glorin?” Entrando, Dìs chiamò il nome del guaritore.
Si sentì un frastuono provenire da un’altra stanza, poi una testa fulva fece capolino.
“Oh, salve. Sono subito da voi.” Disse, per poi scomparire nuovamente.
Si sentì un cozzare di ferraglie e qualche imprecazione in Khuzdul.
Le due si guardarono, curiose.
“Forse non è un buon momento. Andiamo a casa, Dìs.” Emyrin colse la palla al balzo e fece per alzarsi, ma l’altra la tirò per un braccio nuovamente a sedere sulla panca di legno massiccio.
“Tu non vai da nessuna parte. Attenderemo tutto il tempo necessario. Non abbiamo nulla da fare, tanto.”
La giovane non fece in tempo a sospirare che il Nano fece finalmente la sua comparsa.
“Scusate se vi ho fatte aspettare. Cosa posso fare per voi?”
 
 
La visita le era sembrata durare un’eternità.
Quando era uscita da quella stanza, non sapeva se ridere o piangere.
O se fare entrambe.
Dìs le era corsa al fianco quando l’aveva vista uscire, più pallida di prima.
Emyrin si sentiva strana. Era come se le mancasse la terra sotto i piedi e, al contempo, come se potesse toccare il cielo con un dito.
Quando la Nana le aveva chiesto cosa c’era che non andava, lei aveva risposto che non c’era nulla che non andava. Anzi, che andava tutto bene, ma che gliene avrebbe parlato a casa.
Così, dopo che Glorin aveva annuito convinto – con un sorrisetto eloquente sotto i baffoni intrecciati – le due si avviarono sulla via del ritorno.
Rhor andò loro incontro, ma nemmeno il bel cagnone riuscì a far cambiare l’espressione sul volto della giovane.
 
 
Verde Cammino – 28 Víressë 2941, Terza Era.
 
Lo scrosciare della pioggia attutiva le voci, così i nani dovettero urlare per comunicare.
“Non si potrebbe fare qualcosa per questo temporale, signor Gandalf?” Era stata la lamentela di Dori, ma lo Stregone disse che altri Istari al di fuori di lui erano capaci di cambiare il clima del mondo, non egli.
Allora continuarono a camminare, infradiciandosi dalla testa ai piedi, con il puzzo di pelo bagnato dei pony nelle narici.
 
 
Kili, al quale piaceva la pioggia, sembrava un pulcino bagnato, infreddolito, raggomitolato nel mantello.
Fili, a sua volta, era imbacuccato fino a lasciare scoperti solo gli occhi, ma dalle ciglia colavano gocce di acqua piovana ed era difficile tenerli aperti senza doverli strofinare ogni minuto.
Soltanto Thorin era rimasto composto, serioso come sempre, senza avanzare una lamentela.
 
 
Quando finalmente il temporale cessò, erano sbucati in una radura con una casa diroccata.
“Dannazione, con tutta quest’acqua ti prenderai un accidente.” Dori corse dal fratello minore, gli tolse il mantello fradicio e lo strizzò per bene. “Dovrei strizzare te al posto del mantello.”
“Avanti, è solo un po’ d’acqua.” Fili rise divertito, seguito a ruota dal fratello.
“Parli così perché tuo fratello sa gestirsi da solo.” Inveì l’altro.
“Guarda, Dori, che io posso gestirmi benissimo da solo. Sei tu che ti preoccupi troppo.”  Disse Ori, gonfiando il petto.
“Ma sta zitto.” Lo riprese il maggiore. “E voi dovreste tenere chiuse quelle boccacce. Pensate che potrebbero esserci state le vostre fidanzate al posto del mio Ori. Non vi sareste preoccupati per loro?”
Con quelle parole, i due giovani si zittirono.
Pensandoci bene, Dori aveva ragione.
 
 
Ered Lûin – 28 Víressë 2941, Terza Era.
 
"Cosa?"
"Si beh... A quanto pare..." Mormorò la giovane, un po' in imbarazzo.
"Oh, Emy!" Esclamò Dìs, abbracciandola forte.
Emyrin sorrise.
"Oh Mahal, fatti dare un altro abbraccio!" La Nana la strinse ancora, soffocandola quasi per l'euforia del momento.
"Dìs, non respiro..." Rise lei, sciogliendo l'abbraccio improvviso.
"Scusa... Vieni, siediti. Vuoi dell'acqua? Hai fame? Oh, Mahal!"
"Dìs, calmati: sono incinta, non malata. Dovresti saperlo meglio di me." Rise Emy, divertita.
"Sì... È che... Oh, ma guardati, sei così bella e giovane! E così buona! Sarai una mamma perfetta, vedrai... E io sarò nonna. Oh, Mahal, sarò nonna." Dìs si lasciò cadere sulla poltrona con un sorriso ebete sulla faccia. "Nonna..." Ripeteva, come se dovesse dirlo ad alta voce per poterci crederci davvero.
Emyrin la guardò con tenerezza: non l'aveva mai vista più contenta in vita sua. E questo le diede un grande sollievo. Vederla sorridere, gioire  nonostante tutto, le riempì il cuore di felicità.
"Credi che ci sia modo di farlo sapere a Kili?" Chiese dopo qualche attimo ancora che aveva lasciato alla Nana per assimilare meglio la notizia.
"Invieremo un corvo, sperando che non si perda per strada. O meglio, sperando che li trovi. Tranquilla, glielo faremo sapere. Spedirò un messaggero se il corvo dovesse fallire." Rispose l'altra, con una carezza sul dorso della sua mano a mo’ di rassicurazione.
"Grazie, Dìs." Ora, Emy era sull'orlo delle lacrime. Forse realizzò proprio in quel momento, o forse si lasciò andare solo in quel momento, ma prese Dìs tra le braccia e la strinse forse: "Ti voglio bene!" Le disse, ridendo, con le lacrime che le rigavano le guance.
Lacrime di gioia.






































 


-Angolino autrice-

Allora, innanzitutto, per chi me l'ha chiesta, vi mostro la Lirys che ho creato:





E vi ricordo com'è la nostra Emy:








Dopo di che...
INCINTA!!!
Vi è piaciuta la sorpresa??? :D
Spero di sì, spero che mi sosterrete, perché sarà complicata la strada che ho scelto di seguire D:

Scusate se vi lascio così presto ma sono stanchissima, appena tornata da un viaggetto, tutta sbruciacchiata dal sole XD
Voglio andare a dormire ç_ç
Bacione, cari lettori,
Juls :*

   
 
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