Stavo chiaccherando di cose personali con Toby, che si era fidanzato da quando aveva 15 anni con Nicole.
-Ahahah, comunque, come vi siete conosciuti tu e Nicole?- Chiesi ai due piccioncini.
-Meh, eravamo in missione per liberarvi dalla prigione, allora conobbi lei! Esclamò strofinando la fronte contro la sua -Il mio angelo-
Aww, erano proprio teneri.
-Comunque, Rosalynne, ora hai 18 anni, ti sei fidanzata?- Domandò curiosa Nicole.
-Ehm, no, ma amo un animatronico proprio figo- Ridacchiò mia sorella.
-Non sarà mica Springtrap?- Chiesi alquanto incazzata.
-Nono! è un altro- Disse, con gli occhi a forma di cuore che la rendeva stile anime.
A quel punto, mi persi fra i miei pensieri.
Smisi di sentire le loro voci.
Il mio cervello, si spense.
Il mio unico scopo adesso, era solo pensare.
Solo quello.
E so benissimo che vi hanno stancato i pensieri di una ragazza innamorata ma, perfavore, fatemelo fare.
Springtrap.
Sì, per l'ennesima volta parlerò sempre di te.
Te che mi hai rubato il cuore.
Te che per un periodo me l'hai pure rotto.
Ma io ti amo, ancora.
Come se il resto del mondo non esiste.
Per me ci sei solo tu.
Guardo verso il cielo,
mi guardo intorno, e vedo la dolce vita.
E' buio nella notte, ma tu sei la mia luce,
mi stai facendo attraversare tutta la notte.
Non riesco a fermare il mio cuore quando brilli nei miei occhi,
tu sei la mia torcia che illumina l'oscurità.
Tu sei tutto quello che vedo in tutti questi luoghi,
tu sei tutto quello che vedo in tutti questi volti.
E, sai...
Il silenzio mi dice che ho bisogno di te.
E desidero solo asciugare queste lacrime e non sentire questo fottutissimo dolore,
e se non fosse per la mia personalità,
per me saresti rimasto.
-Chi è?- Mi domandò Nicole.
Mi guardai attorno.
Eravamo rimaste sole.
La guardai con sguardo interrogativo.
-Maddai, stavi guardando il vuoto, e ciò significa che stai pensando a qualcuno, vero?- Chiese sorridendomi a trentadue denti.
Non risposi.
Come cavolo faceva a saperlo?
-E' Springtrap, o sbaglio?- Mi fissò.
-S-sì...- Sussurrai -Ma tu, perfavore, tieni la bocca chiusa-
-Certo, non lo dirò- Arrossì.
Ad un tratto si sentii il telefono dell'ufficio del guardiano notturno squillare.
Chi cavolo ci chiamava alle due della notte?!
-Pronto?- Chiesi accettando la chiamata.
-Macciao, sai chi sono, no?- Domandò l'uomo dall'altro capo del telefono.
Riconobbi subito la voce.
Diamine, il nostro assassino.
-Che vuoi?- Chiesi dura.
-Beh, volevo solo farvi sapere che... arriverò- Fece la sua risata maniacale ed attaccò il telefono.
Cazzo.
Dovevo raccontare tutto a Toby, Nicole ed agli altri.
...
...
...
-Capito?- Chiesi.
-Dimmi che stai scherzando- Disse Foxy guardandomi negli occhi.
Lo guardai stile 'Ma ti sembro il tipo che scherza su queste cose?'.
In quell'attimo, iniziammo a correre per tutta la pizzeria manco avessimo la sabbia nel culo.
-AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO-
-SIAMO FRITTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII-
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA-
-Ora vado a dichiararmi a Rosalynne, perchè verso mezzogiorno non saremo più qui!- Esclamò Freddy alquanto preoccupato.
Oh.
Passarono ore ed ore, fino ad arrivare alle nove del mattino.
Qualcuno sfondò la porta.
-NASCONDIAMOCI!- Sussurrai in modo da farmi sentire dagli altri.
Io mi nascosi dentro l'armadio alla destra della sedia del guardiano notturno insieme a mia sorella, mio fratello e la sua fidanzata, Nicole.
Sentivo il corpo degli altri tremare.
Anche io avevo paura.
Nicole, iniziò a piangere.
-I-Io non voglio morire, io sono ancora giovane, ho solo ventidue anni!- Singhiozzò.
-SHH! Poi, non moriremo, stanne certa!- Sussurrai facendo cenno di non parlare.
Dietro di noi, c'erano tantissime arme per difendersi.
Sicuramente per la sicurezza.
C'erano circa dieci doppiette, pistole e...
mazze da baseball e quelle da hockey?
Non chiedetemi perchè, io non centro nulla (?)
Afferrai le 'armi' con i piedi e le divisi insieme agli altri tre.
-E' un'arma pericolosa la doppietta, perciò, cercate di non spararvi o vi appunto come 'Cretini dell'anno'!- Esclamai sussurrando.
Qualcuno aprì la porta...
Merda.
Sbirciai fuori.
Era proprio lui, l'assassino con il suo amico martello, che, credo l'avesse cambiato, sembrava più pericoloso.
-Let's kill all, let's kill all... the killer is out, the killer is out, this is enough- Canticchiò.
-Dai, so benissimo che vi siete nascosti qui!- Esclamò -Fatevi avanti, senza palle che altro non siete!-
Non potevano darmi della 'senza palle'.
Eh no, mi ero arrabbiata.
-Eccomi qui- Uscii, cercando di non fargli vedere che anche gli altri erano insieme a me.
-Oh, vedo che sei da sola- Mi fissò.
-Non è da sola! Ci siamo noi!- Esclamò mio fratello uscendo dall'armadio.
Ma no! Che fa!
E' una missione troppo pericolosa per loro!
Ma, dai, dovevo fidarmi, pensare positivo una volta tanto.
Ci raggiunsero gli altri.
-Anche noi!-
Mi vennerò le lacrime agli occhi a vedere che anche loro volevano tentare.
-COMBATTEREMO TUTTI NOI!-
-Pronti?- Sorrise da maniaco l'uomo vestito di viola.
-Pronti- Affermammo.